Language   

Ventiquattro megatoni

Umberto Eco
Language: Italian


Umberto Eco

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Related Songs

Canzone della Piazza d'Armi
(Umberto Eco)
Il potere dei più buoni
(Giorgio Gaber)


[1962]
Détournement di Umberto Eco
Sul motivo di Ventiquattromila baci
(Celentano/Ciacci, 1961)

Umberto Eco, 1932-2016
Umberto Eco, 1932-2016


Tra le multiformi attività di Umberto Eco c'è stata anche quella di autore di canzonette, perlopiù parodie di canzoni conosciute in chiave satirica (ricordiamo anche "Tuppe tuppe colonnello" dedicata allo scandalo della costruzione dell'aeroporto di Fiumicino). Questa è sull'aria di "Ventiquattromila baci" di Adriano Celentano.
Son ventiquattro megatoni
per i cattivi e per i buoni
no non temer per la tua vita
perché la bomba è assai pulita...
Con ventiquattromila lire
forse un rifugio farai fare
non ti dovrai preoccupare
perché la bomba è da lanciare...

Forse può darsi il tuo marmocchio
ti nascerà cieco da un occhio
ma questo è un rischio da affrontar
sì sì perché...

Con ventiquattro megatoni
risolverem tante questioni
con una bomba già si sa
difenderem la libertà.
Al cittadino di ogni idioma
deformeremo il cromosoma
e sarà cosa entusiasmante
vederne nascere un mutante!

Con 24 megatoni
con 24 megatoni
con 24 megatoni
è la felicità!!!

Contributed by Riccardo Venturi - 2004/11/14 - 01:45




Language: French

Version française – VINGT-QUATRE MÉGATONNES – Marco Valdo M.I. – 2009
Chanson italienne – Ventiquattro Megatoni – Umberto Eco


Parmi les multiples activités d'Umberto Eco, il y a aussi celle d'auteur de chansonnettes, pour la plupart des parodies de chansons connues à clé satirique (rappelons aussi «  Tuppe tuppe colonnello » consacrée au scandale de la construction de l'aéroport de Fiumicino). Celle-ci est sur l'air de «  Ventiquattromila baci » (Vingt-quatre mille baisers) d'Adriano Celentano.

Tiens, dit Marco Valdo M.I., je ne suis pas le seul (par ailleurs, c'est une vraie tradition...) à détourner par la parodie les scies les plus remarquables du répertoire. Voici une scie parmi les scies (dit-on « sega » in italiano pour caractériser une chanson qui vous les casse tant elle se répand sur les radios et dans tous les endroits possibles ?) mais du répertoire italien et l'auteur a par ailleurs écrit des choses intéressantes du point de vue littéraire et particulièrement, un roman aux fragrances autobiographiques « La mystérieuse flamme de la Reine Loana » (La Misteriosa Fiamma Della Regina Loana ), dont l'un ou l'autre épisode mériterait d'être mis en canzones.

Singulièrement, l'histoire du grand-père (nonno) à qui ils (les fascistes) avaient fait boire l'huile de ricin et qui ayant précieusement conservé le résultat de la médication dans une bouteille qu'il prit soin de cacheter, la fit reboire (manu partigiani) à son tortionnaire, quelques années plus tard.

Ora e sempre : Resistenza !

Ainsi Parlait Marco Valdo M.I.
VINGT-QUATRE MÉGATONNES

Il y a vingt-quatre mégatonnes
Pour les mauvais et pour les bons
Non, ne crains pas pour ta vie
Car la bombe est assez propre...
Avec vint-quatre mille lires
Tu pourras te faire faire un refuge
Tu ne devras pas te faire de souci
Car la bombe est à lancer...

Il se peut que ton marmot
Naisse aveugle d'un œil
Mais c'est là un risque à courir
Si, si, car...

Avec vingt-quatre mégatonnes
Nous résoudrons tant de questions
Avec une bombe on peut déjà
Défendre la liberté.
Au citoyen de tout idiome
Nous déformerons le chromosome
Et ce sera enthousiasmant
De voir naître un mutant !

Avec vingt-quatre mégatonnes
Avec vingt-quatre mégatonnes
Avec vingt-quatre mégatonnes
C'est le bonheur !

Contributed by Marco Valdo M.I. - 2009/5/24 - 17:57




Language: Polish

Versione polacca (vagamente cantabile) di Krzysiek Wrona
21 febbraio 2016
DWADZIEŚCIA CZTERY MEGATONY

Dwadzieścia cztery megatony
Dla tych niefajnych i tych dobrych
Obawiać się nie musisz wcale
Bomba ta sczyści nas wspaniale.
Dwadzieścia cztery polskie złote
Przeznaczy państwo po przetargu
Może zbuduje schludny, nowy
Piękny schron przeciwatomowy.

Mieć może miejsce fakt niemiły,
Że dzieciak twój trochę się skrzywi,
Że się urodzi z jednym oczkiem
Pamiętaj jednak o tym, że…

Dwadzieścia cztery megatony
Pozwolą wolność nam obronić
Zbawią wspaniały nowy świat
Bomba świetlistą przyszłość da.
Obywatelom wszystkich krajów
Lekko się zmieni DNA
I wzbudzi falę entuzjazmu
Ujrzenie rzeszy tych mutantów!

Dwadzieścia cztery megatony
Dwadzieścia cztery megatony
Dwadzieścia cztery megatony
Zapewnią szczęście wszystkim nam!!!

Contributed by Krzysiek Wrona - 2016/2/21 - 23:11


UN SALUTO A UMBERTO ECO

Per salutarlo nel momento della sua trasmigrazione nel Lautes Nichts, avrei probabilmente (e piuttosto banalmente) scelto la frase Nomina nuda tenemus; fortunatamente ci ha pensato, e chi altri, Roberto Saviano (ma dormirà mai, quello?!? Altro che Gaspard de la Nuit!). Ne scelgo allora due. La prima è sempre dal Nome della Rosa: In omnibus requiem quaesivi, et nusquam inveni nisi in angulo cum libro. Ho cercato la pace in ogni cosa, e non l'ho mai trovata da nessuna parte se non in un angolo con un libro. La seconda è da una sua "bustina di Minerva": I social networks hanno permesso di esprimersi a legioni di imbecilli. Poi, chiaramente, a fare i "coccodrilli" sono davvero pessimo. Mi fa però molto piacere averci qua dentro, in questo sito, una sua molecola; nonostante le cazzate da lui sparate sul TAV quasi all'undicesima ora. Di converso, si potrebbe dire quante cazzate avrò sparato (e fatto) io, iddio solo lo sa. Pazienza. Diceva di essere stato guarito definitivamente dalla fede dalla lettura e dallo studio di San Tommaso d'Aquino Ave atque vale, Humberte.

Riccardo Venturi - 2016/2/20 - 05:33


Un grande uomo.
Nella sua ricca saggistica vorrei ricordare "Interpretation and Overinterpretation", Cambridge, Cambridge University Press, 1992, un libro molto utile per ogni traduttore.

http://italica.blog.pl/files/2014/09/U...


Krzysiek Wrona - 2016/2/20 - 15:48


Come "Dire quasi la stessa cosa (Esperienze di traduzione)" e quant'altro.

Krzysiek Wrona - 2016/2/20 - 16:59


GIOTTO DA BONDONE
Un monologo di Giorgio Gaber
Gaber-Luporini, 1974.
Spettacoli in cui è presente il testo:
Anche per oggi non si vola (1974)
Giorgio Gaber - Recital (1975)
Storie del signor G (1991)
Dischi in cui è presente il testo:
Anche per oggi non si vola (1974)



L’uomo capisce tutto, tranne le cose perfettamente semplici.

In un paesino della Toscana del Dugento, zona purissima agricola e pastorizia, nacque un bambino di nome Giotto da Bondone. Il fatto che da grandicello se la facesse con le pecore non turbò molto, perchè era un ragazzo strano...
Il sesso dei grandi pittori rimane sempre per noi un fatto molto misterioso. Anche se fanno un originale televisivo, appena c’è una situazione interessante, non so, Giotto che accarezza la pecora con lo sguardo "giusto"... insomma sul più bello, arriva un attore con cravatta e occhiali che non c’entra niente, gli strappa la pecora di mano e legge un foglio dagli studi di via Teulada!
Peccato... volevamo conoscere Giotto, e invece ci tocca inventare...
A me piace immaginarlo intelligentissimo, come noi, sì, sì lo vedo, lo vedo che disegna sui sassi, con le matite colorate "Giotto", il megalomane! E pensa, perchè non è vero che non pensa a niente, pensa, pensa per esempio alla possibilità di fare un cielo diverso da come lo dipingevano prima. Rinnovare tutto, e come tutti sanno queste cose si possono fare soltanto elaborando con la logica e il ragionamento.
Per sviluppare la sua intelligenza Giotto si esercita a lungo nel gioco degli scacchi, legge "l’Espresso"... ora che il formato è piccolo gli torna anche meglio guardare le pecore... si abbona a "Panorama", si tiene in continuo contatto con Umberto Eco, segretario della Biennale di Bondone.
Il cielo, si sa, nei quadri di allora è sempre dipinto d’oro, oro zecchino, implacabile e fisso! A Giotto non sembrava tanto giusto, e qui comincia il suo tormento.
Studia la duttilità dell’oro per modificarla, per portarla avanti, poi tenta un cielo... e gli viene tutto d’oro.
Studia la chimica, le stratificazioni... oro un po’ più chiaro, oro un po’ più scuro, ma sempre oro! Capisce che la chimica non può risolvere il suo problema.
Si occupa di filosofia, e siccome è intelligente diventa materialista: soltanto un cambiamento strutturale avrebbe potuto far cambiare il cielo.
Ragiona per giorni e giorni, non si può dire che non sia tenace, si sente abbastanza preparato per affrontarlo, poi ne dipinge uno...enorme!... ...’PAAH’!…Tutto d’oro!
E’ in preda ad una crisi di nervi, soffre terribilmente di insonnia e per addormentarsi conta le pecore, ma non gli basta, si alza di scatto e parte per Milano – Giotto era un grande viaggiatore, sì, un viaggiatore di cultura, le pecore le vedeva solo negli intervalli, come noi. Milano, Bologna, Copenaghen, partecipa al primo convegno internazionale di semiotica, poi psicanalisi e politica, ormai la necessità di fare un cielo diverso è diventato un fatto collettivo, si mette al lavoro con gli altri, e pensa, pensa, tutti insieme elaborano il linguaggio nuovo per un cielo... per un cielo tutto d’oro!... Basta, basta, è furibondo, litiga con tutti, fa un gran casino, manda a fanculo Giorgio Bocca, Pasolini, Lacan, tutti, esce incazzato sbattendo la porta!...
Si sente più leggero, pensa anche di non andar più dallo psichiatra. E qui ha un’intuizione strana, che stravolge anche la mia interpretazione di Giotto intelligente... decide di farsi curare da un veterinario, così, come un animale.
Poi, gli casca l’occhio sul cielo e fa: "Boh... a me mi sembra azzurro... Maremma maiala il cielo è azzurro!".
E tutti: "No, no, il cielo è d’oro, è sempre stato d’oro, che sciocchezza, è d’oro, il cielo!".
Lo dipinge d’azzurro, il bestione ignorante, e tutti: "Eeeehh!...". E anche Umberto Eco, che è cieco ma intelligente: Vuoi vedere che è azzurro davvero? Bastava guardare!... Ho capito!... Ho capito che non c’è niente da capire!
Capire che non c’è niente da capire!... Ma non è ancora capire.

Riccardo Venturi - 2016/2/23 - 19:23


Bella davvero, non la conoscevo. Grazie Riccardone da Frosinone :D

krzyś - 2016/2/23 - 23:20




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