Mio nonno partì per l'Ortigara [La ballata del nonno]
Chiara RiondinoLanguage: Italian (Toscano Fiorentino)

Mio nonno partì per l'Ortigara,
Diciannovenne vestito da Alpino
E si spararono dalle trincee,
Contadino su contadino.
E li mandarono all'assalto un giorno
Sotto il fuoco dell'artiglieria
Che doveva spazzare via
I maledetti reticolati;
Ma avevano sbagliato misura
E di trecento Alpini arrivati,
Inchiodati al filo spinato,
Allo scoperto mitragliati
Di trecento tornarono in trenta
Dopo una notte nella neve.
E nemmeno gli dissero grazie,
Nemmeno una licenza breve.
Così la guerra fu vinta, dissero;
Pare la vinsero gli italiani
E mio nonno con gli altri ripartì
In quell'inverno di freddo e di fame
Però la patria non fu avara
Quando depose il suo fucile
Perché il ministro gli consegnava
Un assegno da mille lire.
E nel treno del ritorno
Gli occhi inseguivano un sogno in volo
Con mille lire ti puoi comprare
Tutta la piana di Granaiolo.
Però lo stato in ricostruzione
Per il momento non può pagare,
L'ex combattente torna bracciante,
Tira la cinghia a lavorare. [1]
E dopo mise su famiglia,
Ma l'assegno non arrivò,
Poi una guerra anche peggiore
L'assegno lo dimenticò.
E lenti passano ancora gli anni
Tra il grano biondo ed il vigneto
E muore un figlio che ha trent'anni
E vede crescere i nipoti
E vede crescere i bambini
Mentre si sente d'invecchiare,
Son diventati cittadini,
Che ogni tanto lo vanno a trovare.
E lui prepara il vino nuovo
Da portar via per la famiglia,
Una gallina e dieci uova
E dopo gioca con mia figlia.
Ma un giorno arriva il telegramma,
Per ogni cosa il suo momento:
Con cinquant'anni di ritardo
Hanno deciso il pagamento.
E nel Teatro Comunale
Li han tutti quanti convocati:
Ragazzi del Novantanove
A settant'anni già suonati.
Ai combattenti per l'Italia
Tra le fanfare e le bandiere
Gli han regalato una medaglia,
Han fatto il nonno cavaliere!
E delle vecchie mille lire
Gliene hanno date novecento
Per via d'alcune trattenute
E i bolli di regolamento.
Disse alla moglie la notizia
Mentre rideva a raccontarlo,
"Che m'hanno fatto cavaliere, sì,
Ma non m'han dato il cavallo."
E con le novecento lire
Non poté più comprar la terra,
Così comprò un annaffiatoio
Per innaffiare la sua serra.
Mio nonno partì per l'Ortigara
Diciannovenne, vestito da Alpino
E si spararono dalle trincee,
Contadino su contadino.
Diciannovenne vestito da Alpino
E si spararono dalle trincee,
Contadino su contadino.
E li mandarono all'assalto un giorno
Sotto il fuoco dell'artiglieria
Che doveva spazzare via
I maledetti reticolati;
Ma avevano sbagliato misura
E di trecento Alpini arrivati,
Inchiodati al filo spinato,
Allo scoperto mitragliati
Di trecento tornarono in trenta
Dopo una notte nella neve.
E nemmeno gli dissero grazie,
Nemmeno una licenza breve.
Così la guerra fu vinta, dissero;
Pare la vinsero gli italiani
E mio nonno con gli altri ripartì
In quell'inverno di freddo e di fame
Però la patria non fu avara
Quando depose il suo fucile
Perché il ministro gli consegnava
Un assegno da mille lire.
E nel treno del ritorno
Gli occhi inseguivano un sogno in volo
Con mille lire ti puoi comprare
Tutta la piana di Granaiolo.
Però lo stato in ricostruzione
Per il momento non può pagare,
L'ex combattente torna bracciante,
Tira la cinghia a lavorare. [1]
E dopo mise su famiglia,
Ma l'assegno non arrivò,
Poi una guerra anche peggiore
L'assegno lo dimenticò.
E lenti passano ancora gli anni
Tra il grano biondo ed il vigneto
E muore un figlio che ha trent'anni
E vede crescere i nipoti
E vede crescere i bambini
Mentre si sente d'invecchiare,
Son diventati cittadini,
Che ogni tanto lo vanno a trovare.
E lui prepara il vino nuovo
Da portar via per la famiglia,
Una gallina e dieci uova
E dopo gioca con mia figlia.
Ma un giorno arriva il telegramma,
Per ogni cosa il suo momento:
Con cinquant'anni di ritardo
Hanno deciso il pagamento.
E nel Teatro Comunale
Li han tutti quanti convocati:
Ragazzi del Novantanove
A settant'anni già suonati.
Ai combattenti per l'Italia
Tra le fanfare e le bandiere
Gli han regalato una medaglia,
Han fatto il nonno cavaliere!
E delle vecchie mille lire
Gliene hanno date novecento
Per via d'alcune trattenute
E i bolli di regolamento.
Disse alla moglie la notizia
Mentre rideva a raccontarlo,
"Che m'hanno fatto cavaliere, sì,
Ma non m'han dato il cavallo."
E con le novecento lire
Non poté più comprar la terra,
Così comprò un annaffiatoio
Per innaffiare la sua serra.
Mio nonno partì per l'Ortigara
Diciannovenne, vestito da Alpino
E si spararono dalle trincee,
Contadino su contadino.
[1] Strofa mai sentita prima e aggiunta dopo l'esecuzione di Chiara Riondino (alla seconda chitarra: Paolo Cerri) il 23-11-2025 alla Corte degli Accorti di Castelnuovo d'Elsa (FI).
×
Note for non-Italian users: Sorry, though the interface of this website is translated into English, most commentaries and biographies are in Italian and/or in other languages like French, German, Spanish, Russian etc.