Nikos Kavvadias / Νίκος Καββαδίας

Antiwar songs by Nikos Kavvadias / Νίκος Καββαδίας
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Nikos Kavvadias / Νίκος ΚαββαδίαςNikos Kavvadìas (Νίκος Καββαδίας) nacque l'11 gennaio 1910 in Manciuria, a Nikoloski-Ussuriski (Harbin), allora con toponomastica e amministrazione russe, dove il padre Harìlaos, che discendeva da una importante famiglia di armatori di Argostòli (Cefalonia), teneva un ufficio commerciale in grado di rifornire l'esercito dello Zar. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale il padre mandò la famiglia, allora composta dalla moglie e dai primi tre figli, ad Argostòli, mentre dal canto suo si trasferiva in Russia per continuare la sua attività. Scoppiata la Rivoluzione d'Ottobre, fu imprigionato e potè rientrare in patria, distrutto nelle sostanze e nel morale, solamente nel 1921 per impiegarsi nella compagnia marittima di un cognato.
Proprio su una nave dello zio materno, il "Polikòs", Nikos decenne compie più volte con il padre il viaggio per e da Costantinopoli, città che non gli suscita il consueto riflesso condizionato dei suoi connazionali - la reminiscenza della gloriosa patria perduta -, ma lo seduce come porta spalancata sulle Mille e una notte e sui mondi esotici. Quei viaggi lo avvincono irrevocabilmente al mare.
Più tardi la famiglia si trasferì al Pireo, dove Nikos cominciò a frequentare le scuole e a fare le prime letture di romanzi d'avventura. Al Ginnasio conobbe il poeta e scrittore, nonché alto ufficiale medico neuropsichiatra della Marina da Guerra, Pavlos Nirvanas (Petros K. Apostolìdis, 1866-1937), che gli fece balenare la prospettiva di una carriera di medico sulle navi. Mentre ancora era studente ginnasiale cominciò a pubblicare poesie sotto lo pseudonimo Petros Valhàlas. La morte del padre nel 1929 lo costrinse a rinunciare agli studi di medicina e a trovarsi un lavoro come impiegato in un ufficio marittimo.
Ma quasi subito, in possesso del primo libretto nautico, si imbarca come mozzo sul mercantile "San Nicola". Questa esperienza giovanile sulle navi si riflette nella prima raccolta poetica, Marabù (Μαραμπού), pubblicata nel 1933, per la quale utilizza il soprannome appioppatogli dai marinai e che egli sente a sé congeniale. Nel 1934 trasferisce i familiari, cioè la madre Dorothéa Anghelàtou, la sorella Evghenìa (Gènia) e il fratello Dimìtris (Mìkias) ad Atene. Un terzo fratello, Arghìris, il minore, ha intrapreso anche lui la carriera sulle navi. La casa ateniese di Kavvadìas diventa un punto di ritrovo di artisti, pittori e poeti che apprezzano la sua vena poetica e il suo temperamento affabile. La sua presenza è tuttavia discontinua, perché il lavoro di marittimo lo porta lontano per lunghi periodi. Nel 1938 compie il servizio militare a Xanthi (Tracia) come conducente di muli, ma riesce anche a conseguire il diploma di radiotelegrafista, che utilizzerà sulle navi dopo la guerra.
Nel 1940, come molti altri Greci, accorre al fronte albanese investito dalle forze italiane, fa il mulattiere, il portaferiti e infine il radiotelegrafista. Al crollo dell'esercito nazionale, viene aiutato da un montanaro albanese ed evita l'internamento. Durante l' Occupazione aderisce al Fronte di Liberazione Nazionale (EAM), di matrice socialcomunista, e viene incorporato nel suo braccio militare navale (ELAN). Un anno dopo l'evacuazione dell'armata tedesca (settembre 1944) riprende il mare sul piroscafo di linea "Corinzia" sulla rotta Pireo-Salonicco- Kavala e poi Alessandria - Pireo - Marsiglia. Nel 1947 pubblica presso l'editrice Karavìa la sua seconda raccolta, Nebbia (Πούσι). Alla fine della guerra civile, nella quale si impegna come poeta e scrittore, viene classificato come "comunista inattivo" e, per riprendere il suo lavoro di marinaio, deve servirsi del passaporto speciale concesso ai sorvegliati. Dal 1949 al 1955 viaggia, con il piroscafo "Cyrenia", sulla lunga rotta Genova - Australia. Nel 1953 è promosso radiotelegrafista di prima classe.
Da allora e fino al 1974 è quasi costantemente imbarcato sulle navi di linea e talora sui mercantili, come il cargo "Proteus" (dal settembre al novembre 1953) e il cargo "Theseus". Nel 1954 pubblica il racconto autobiografico Comandata (Βάρδια), che riflette le esperienze sul cargo "Pythéas".
Nel 1957 l'inspiegabile suicidio, avvenuto in Giappone, del fratello minore Arghìris, diventato capitano di marina, turba Nikos al punto da non consentirgli a lungo di scrivere.
Nel 1965 perde la madre, sovente ricordata nei suoi versi; ma la nascita l'anno seguente del nipotino Filippo - cui è dedicata la postuma raccolta Controvento (Τραβέρσο) e i tre racconti poetici composti per lui - addolciscono la pena. Negli stessi anni riprende a visitare con i familiari l'isola avita di Cefalonia e nel 1968 scrive il tenero racconto Li (Λι), ambientato a Hong-Kong, che sarà pubblicato solo nel 1987. Nel 1973, dopo una vita di amori venali in tutti porti del mondo, conosce per la prima volta il compiuto amore di una donna, la studentessa Theanò Sounà, e riprende a scrivere le sue poesie, costantemente ispirate al mare, alle terre esotiche, alla vita sulle navi, di cui utilizza lo speciale lessico. Verso la fine del 1974 sbarca definitivamente; ma solo tre mesi dopo la morte per ictus cerebrale lo coglie ad Atene il 10 febbraio 1975. L'edizione di Τραβέρσο segue di pochi giorni la sua scomparsa.

Opere.
Μαραμπού (Marabù), 1933, raccolta di 22 poesie.
Πούσι (Nebbia), Atene: Καραβία, 1947 (raccolta di 14 poesie).
Βάρδια (Comandata), Atene: Καραβία,1954 (romanzo con numerosi tratti autobiografici).
Τραβέρσο (Controvento), Atene: 'Αγρα, 1975 (raccolta di 13 poesie, con un'appendice di tre componimenti dal titolo Τα παραμύθια του Φιλίππου - Le favole di Filippo).
Dopo la morte sono stati pubblicati altri frammenti narrativi, appunti e liriche inedite, tra cui:
Λι (Li), Ed. 'Αγρα, 1987, abbozzo di racconto, ricco di elementi autobiografici, da cui è stato tratto il film della regista Marion Hänsel "Between the Devil and the Deep Blue Sea" (1995).
Του πολέμου (Della guerra), Στο άλογό μου (Al mio cavallo), scritti durante la guerra e che riguardano quell'esperienza.
Altre poesie e frammenti restati inediti, o in parte già pubblicati negli anni Trenta dalla rivista «Πειραικόν Βήμα», sono stati di recente pubblicati da 'Αγρα con il titolo:
Το ημερολόγιο ενός τιμονιέρη (Il diario di un timoniere).
Kavvadìas ha anche tradotto «The Long Voyage Home » di Eugene O' Neill.
Attualmente tutte le opere di Kavvadias sono pubblicate da 'Αγρα, Atene.

In musica.
Durante la sua vita, nessun musicista compose musica sui versi di Kavvadìas, per quanto questo tipo di collaborazione sia frequentissima in Grecia sin dalla fine degli anni Cinquanta.
Dopo la sua morte diversi musicisti, a cominciare (1977) dalla cantante e autrice Marìza Koch (Μαρίζα Κωχ), seguita dopo quasi un decennio dal duo naupliota Ξέμπαρκοι - Xémbarki (Ηλίας Αριώτης e Νότης Χασάπης / Ilìas Ariòtis e Nòtis Hassàpis), scoprirono nei suoi versi una notevole fonte di ispirazione. E, ancora più tardi, Thànos Mikroùtsikos (Θάνος Μικρούτσικος) compose su molti versi di Kavvadias due tra le opere più importanti della sua peraltro vasta produzione.
Attualmente più della metà delle liriche delle tre raccolte è stata musicata; e il risultato è accessibile nei seguenti dischi interamente dedicati a Kavvadias:

Ξέμπαρκοι (Xémbarki): S/s Ionia 1934, 1986
Θάνος Μικρούτσικος (Thànos Mikroùtsikos): Σταυρός του Νότου - Stavròs tou Notou (Croce del Sud), Ed. in CD, 1996
Θάνος Μικρούτσικος (Thànos Mikroùtsikos): Γραμμές των οριζόντων - Grammès ton orizòndon (Linee degli orizzonti), 2002
Θάνος Μικρούτσικος (Thànos Mikroùtsikos): Σταυρός του Νότου - Stavròs tou Notou (Croce del Sud), Ed. in DVD dell'esecuzione al Mègaro Moussikìs, Atene, 2009

Altri compositori hanno musicato intere poesie o frammenti di Kavvadias, eseguendoli in compilazioni con altri autori:
Nena Venetsànou (Νένα Βενετσάνου), Dimìtris Zervoudàkis (Δημήτρης Ζερβουδάκης), Hàris e Pànos Katsimìhas (Χάρης και Πάνος Κατσιμίχας), Marìza Koch (Μαρίζα Κωχ), Arghìris Bakirgìs (Αργύρης Μπακιρτζής), Làkis Papadòpoulos (Λάκης Παπαδόπουλος), Hàris Papadòpoulos (Χάρης Παπαδόπουλος), Pànos Savvòpoulos (Πάνος Σαββόπουλος), Yànnis Spanòs (Γιάννης Σπανός), Mihàlis Terzìs (Μιχάλης Τερζής).