Marina Rei

Canzoni contro la guerra di Marina Rei
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Marina ReiMarina Rei, nome d'arte di Marina Restuccia (Roma, 5 giugno 1969), è una cantante italiana.

Biografia
Marina Restuccia è figlia di Vincenzo (che nei dischi in cui ha suonato si è firmato come Enzo Restuccia), batterista dell'orchestra di Ennio Morricone e poi con vari cantautori, quali Fabrizio De André e Angelo Branduardi, e Anna Giordano, violista.

Cresce con la passione per l’arte e per la musica in particolare grazie anche all’influenza dei genitori che la abituano al jazz, al soul, ma anche alla musica classica.

A diciotto anni si stacca dalla famiglia per dedicarsi alla musica dal vivo, esibendosi in alcuni tra i più noti locali romani.

Inoltre appare come corista e ballerina di fila nelle coreografie di Gino Landi e Franco Miseria per la Rai e Canale 5.

Jamie Dee
Successivamente inizia a incidere dischi dance con lo pseudonimo di Jamie Dee, ottenendo una discreta notorietà anche all'estero (specialmente in Giappone).

Nel 1991 firma un contratto discografico con la Flying Records e prodotta da Roberto Ferrante pubblica il primo singolo: Burnin' up. Si avvale della collaborazione di Max & Frank Minoia per il secondo singolo Memories memories e nel 1992 pubblica Two time baby. Different moods è il suo primo album ed esce in Giappone (Special love, il singolo estratto).

Nel 1993 viene pubblicato Get ready, ultimo singolo per la Flying.

Nel 1994 passa alla X Energy e pubblica Don't be shy, singolo pubblicato anche in molti paesi europei. Contemporaneamente in Giappone esce il secondo album (Don't be shy), che spazia dalla dance all'acid jazz.

Il nuovo singolo People (everybody needs love) viene pubblicato sia in Europa che negli Stati Uniti.

Intanto prende parte a progetti e collaborazioni con i Blunero, JFM Project, Mistral, PF Sound.

Il 1995 si apre con il nuovo singolo So good, sempre con la produzione e la supervisione di Frank & Max Minoia.

Il singolo Dreaming blue pubblicato a fine '95 e U, pubblicato nel 1996, sono gli ultimi due brani incisi come Jamie Dee.

Infatti, nel 1994 la cantante aveva firmato per la Virgin Records, continuando la collaborazione col musicista Frank Minoia intrapresa già qualche anno prima.

Marina Rei
Nell'Aprile del 1995 esce il brano Sola, inciso con un nuovo pseudonimo, Marina Rei: anche il genere è nuovo e si discosta dalla precedente produzione, imponendosi subito nelle radio grazie ai ritmi soul ed acid jazz. Nell’Autunno dello stesso anno è la volta di un altro singolo di successo, Noi e pubblica il primo omonimo album Marina Rei, da lei interamente scritto (autrice dei testi) con Frank Minoia (compositore e arrangiatore delle musiche).

La consacrazione avviene però l’anno successivo al Festival di Sanremo: Marina partecipa nella sezione giovani col brano Al di là di questi anni e si classifica terza vincendo anche il premio della critica. Si fa anche notare per l'esibizione a piedi nudi, quasi ricalcando Sandie Shaw. Attribuisce questa scelta alla volontà di sentirsi maggiormente a proprio agio. L’album d’esordio viene ripubblicato con l’aggiunta del brano sanremese e in poche settimane si aggiudica il disco di platino superando di gran lunga le 130.000 copie vendute e confermandosi come l’album d’esordio di maggior successo nel ’96, grazie anche agli altri singoli estratti quali Pazza di te, Odio e amore, I sogni dell’anima (remixato da Todd Terry). Nello stesso anno si aggiudica il Telegatto d'oro nel corcorso musicale Vota la voce nella categoria migliore rivelazione.

Nel 1997 partecipa nuovamente al Festival di Sanremo col brano Dentro me (nel video appare addirittura il famoso ballerino Daniel Ezralow). Il secondo album “Donna” si distacca di poco dal precedente, mantenendo le sonorità black della collaborazione con Frank Minoia, e risulta impreziosito da un’altra collaborazione col celebre sassofonista Michael Brecker, totalizzando le oltre 200.000 copie vendute. L’album è trainato da un singolo di enorme successo, Primavera, cover della canzone You To Me Are Everything (EN) dei The Real Thing (EN) , con cui Marina Rei vinse il Disco per l’Estate. “Donna” è anche il titolo di un cd uscito in Spagna che raccoglie il meglio dei due album di Marina unitamente a tre versioni in spagnolo. Negli innumerevoli concerti dal vivo in tutta Italia, dimostra tutta la sua forza sia come vocalist che come percussionista, collezionando alcune performance davvero memorabili.

Malgrado ciò l’artista avverte l’esigenza di concedersi più tempo e più spazio per arrivare ad esprimere sé stessa nelle sue canzoni, ed il primo segno di questo cambiamento si ha a partire dall’album “Animebelle” (1998), col quale Marina abbandona la collaborazione con Frank Minoia per un nuovo team di produzione dove Pietro e Paolo Micioni s’impegnano in un progetto comunque di stampo prettamente soul, ma più aperto al pop internazionale, di cui T’innamorerò, primo singolo estratto, è l’esempio più efficace. Al disco partecipano tra gli altri anche Trilok Gurtu e Ashley Ingram, bassista della band Imagination e produttore della cantante soul Des'ree.

La svolta
La partecipazione al Festival di Sanremo 1999 segna uno spartiacque nella carriera di Marina Rei, all’apice della popolarità: Un inverno da baciare è una delle sue canzoni più valide in assoluto e lascia sottintendere il nuovo corso musicale intrapreso dall’artista. Il brano presenta uno spessore inedito, almeno fino a quel momento, nel testo, supportato da un arrangiamento elettronico che lo farà balzare ai primi posti delle classifiche grazie anche ad un video molto trasmesso in cui la cantante appare computerizzata sulla falsariga di Lara Croft. La ristampa di “Animebelle” rimane così per diverse settimane in classifica, trainato anche dalle hit Cuore a metà (anche questa molto trasmessa dalle radio), e L’allucinazione con cui partecipa al Festivalbar.

Nell’ottobre del 2000 arriva “Inaspettatamente”, album dalle notevoli sfumature rock e che lascia ampio spazio anche all’elettronica. Le canzoni, quasi tutte scritte e composte dalla stessa Marina Rei, esprimono, attraverso racconti di rabbia e delusione, tutto il suo vissuto in un momento particolare della sua esistenza che si ripercorre inevitabilmente sulle scelte musicali. L’artista sembra avvicinarsi sempre di più al rock romano come quello dei Tiromancino, di cui Federico Zampaglione firma infatti il brano La mia felicità, mentre I miei complimenti, Maestri sull’altare e l’omonima Inaspettatamente sono i singoli estratti. Ma nonostante il grande successo della canzone I miei complimenti, l’album sembra non ottenere lo stesso riscontro dei lavori precedenti: il cambiamento è forte, anche il suo modo di cantare è diverso rispetto ai primi successi, e le nuove scelte artistiche vengono dunque apprezzate più dalla critica, che dal pubblico.

Marina lascia la Virgin e approda, nel 2002 alla BMG. La nascita di suo figlio Nico, avuto dall'ex compagno Daniele Sinigallia (fratello di Riccardo, ex-Tiromancino) ispira un lavoro ancora più maturo quale è “L’incantevole abitudine”, prodotto e arrangiato proprio da Daniele Sinigallia. Il giorno della mia festa è sicuramente il brano più immediato, subito di grande riscontro in radio, anche se non rende giustizia ad un album altamente poetico che rappresenta il sopraggiungere di un nuovo equilibrio, una nuova dimensione artistica ed esistenziale che si colloca nella delicatezza di brani come Verrà il tempo, singolo che apre il disco, o Lasciati guardare. Degni di nota anche La parte migliore di me, Così lontani, Qualcuno con cui restare.

Nel 2004 Marina partecipa al cd-tributo a Franco Battiato "Voli imprevedibili", dove interpreta con la consueta eleganza il brano La stagione dell’amore, e successivamente compare nella colonna sonora del film “Fino a farti male” per il quale scrive il brano And I close my eyes con cui otterrà la nomination al Nastro d'Argento per la miglior canzone originale.

Per l’uscita di un nuovo lavoro bisogna aspettare il Festival di Sanremo del 2005, dove Marina avrebbe dovuto presentare Song’je, prima sua esperienza col napoletano in cui è stata affiancata da Francesco Di Bella dei 24 Grana. Ma il regolamento ha fatto sì che la scelta cadesse su Fammi entrare, brano ipnotico ma non particolarmente immediato: non arriva in finale, anche se l’artista riesce comunque ad esibirsi con Riccardo Sinigallia, co-autore del brano assieme a Daniele e la stessa Marina Rei. Inoltre il brano risulta uno dei più trasmessi in assoluto seppur limitatamente al solo periodo sanremese: a partire da questo momento la cantante gestisce infatti la propria attività da sola, chiudendo i ponti con le major e affidandosi (come altre validissime artiste) alla OPM 2000, etichetta indipendente che però non riesce ovviamente ad assicurarle la visibilità di un tempo.

Il nuovo album si intitola “Colpisci”: produzione e arrangiamenti ancora di Daniele Sinigallia, suoni curatissimi. La title-track è il risultato di un’altra preziosa collaborazione con Cristiano Godano dei Marlene Kuntz, il resto è soprattutto opera dell'abilità di Marina Rei nel comporre i suoi pezzi.

Dopo l’ennesimo tour estivo, tra il 2005 e il 2006 Marina provvede alla realizzazione teatrale di un nuovo progetto live che è “L’Acustico in 7”, in cui i brani principali del suo repertorio acquisiscono una nuova veste grazie alle esecuzioni unplugged con ampio utilizzo di archi.

Il 9 febbraio 2007 esce “Al di là di questi anni”, album inciso in presa diretta al Forum Music Village di Roma, che racchiude le atmosfere dei suoi ultimi concerti, basati sul contrasto tra strumenti come chitarre elettriche e tastiere, ed elementi più acustici, come le sue affezionate percussioni. La scaletta dell'album è rivolta al passato, come in un best: da I miei complimenti a Un inverno da baciare, da T'innamorerò a Noi, passando per la stessa Al di là di questi anni e la più recente Fammi entrare. Ma le canzoni ne escono totalmente reinventate, come anche Quello che non c'è, cover degli Afterhours (mai incisa prima), e stravolta nella sua struttura musicale dalla creatività di Marina Rei e Anton Giulio Frulio. L'album è edito dalla On the Road Music Factory.

Nel luglio dello stesso anno intraprende, assieme ai colleghi cantautori romani, Paola Turci e Max Gazzè, un tour denominato Di comune accordo, dove Marina è alle percussioni, Paola Turci alla chitarra e Max Gazzè al basso. Il tour ha toccato molte piccole località italiane ed una tappa estera a Losanna, oltre ai più grandi capoluoghi italiani.

Nel 2008 partecipa con Paola Turci al Festival di Sanremo, come ospiti nella serata dei duetti, per l'esecuzione del brano in gara Il solito sesso di Max Gazzé, riproponendo così lo schema del tour in trio.

Musa
Si intitola "Musa", l’album di inediti della cantante uscito l’8 maggio 2009 con l'etichetta OTRlive e distribuzione Universal anticipato dall'omonimo singolo di lascio uscito in radio e nei circuiti digitali il 3 aprile. Un disco interamente scritto e prodotto da Marina che si sviluppa intorno ad un universo femminile fatto di figure di donne forti nel lavoro, nella famiglia e nella società. Donne per un certo senso rivoluzionarie e fuori dagli schemi che trovano la loro natura anche insieme agli uomini che però sanno mostrare il loro lato più dolce e fragile abbandonando la maschera dell'uomo forte a tutti i costi. Nel marzo 2010 Marina Rei riceve la nomination al Premio amnesty 2010 per il brano Donna che parla in fretta.