Pino Barillà

Canzoni contro la guerra di Pino Barillà
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Biografia dal sito ufficiale pinobarilla.it/

Nasco nel 1956 ad Eranova, piccola frazione del Comune di Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria.

Dopo l’infanzia passata a Polistena (RC) per motivi lavorativi di mio padre nel 1961 ci trasferiamo a Bologna, dove rimango fino al completamento della prima media.

Nel 1968 mi trasferisco in Calabria per abitare con mia nonna Concettina, rimasta vedova.
A Polistena frequento la seconda e la terza media; a Cittanova il Liceo Classico “Vincenzo Gerace” dove nel 1975 ottengo il diploma di maturità.

Negli anni della scuola media il mio insegnante di lettere, prof. Francesco Jerace, e l’insegnante di musica, prof.ssa Giuditta Sincero, mi spingono a cantare perché avevo una voce bianca molto potente.

Nel 1969 entro a far parte del coro della Parrocchia della Chiesa del Santo Rosario di Polistena, diretto dal Maestro Franco Daniele ed il parroco, don Onofrio Brindisi, mi convince a partecipare alla prima edizione del Cantaprile Polistenese, dove arrivo al secondo posto con la canzone di Don Backy “Un sorriso”.

Nel 1970 riesco a vincere la seconda edizione con una canzone di Nicola di Bari “La prima cosa bella”.

In quello stesso anno partecipo anche alla prima edizione del Luglio Polistenese, accompagnato dai mitici “The Summer Boys” di Cecè Calcopietro, arrivando al secondo posto con la canzone di Al Bano “Mezzanotte d’amore”.

Nella stessa occasione entro a far parte del Gruppo Folk organizzato da alcuni docenti delle scuole medie di Polistena.
Il Gruppo dura solo per le esibizioni previste dal Luglio Polistenese e viene sciolto subito dopo vanificando il lavoro di preparazione che ci aveva portato ad un buon livello di affiatamento.

Nell’agosto del 1970, insieme ai miei fratelli, Lello alla chitarra elettrica e Ranieri alla batteria, con l’amico Ranieri Calopresti all’organo ed io, voce e chitarra basso, fondiamo il complesso “The Cougars”, cominciando a suonare nelle feste di piazza e nei matrimoni.

Nel 1971 e nel 1972 continuiamo a suonare e nell’estate del 1972 partecipo al Festival dell’Ulivo di Galatro (RC) vincendo con la canzone “Io e te” di Massimo Ranieri.

Nel 1973 inseriamo alla chitarra basso un nuovo elemento, Francesco Mileto, iniziando a suonare musica “più impegnativa” (Banco del Mutuo Soccorso, Orme, Premiata Forneria Marconi per i gruppi italiani, Led Zeppelin e Black Sabbath per i gruppi stranieri) cambiando il nome in A.I.C.E., diminutivo di Ambasciata Italiana di Corrispondenza Estera.

Nel 1974 il complesso si scioglie.
Io e Francesco Mileto decidiamo di scriverci le canzoni perché riteniamo opportuno trovare un nostro personale modo di fare e proporre musica.

Nel 1975 vengo inserito nel listino distribuito dall’Arci Calabria e comincio a fare i primi concerti da solista; ricordo Palmi, Guardavalle Marina, Soriano Calabro, Gioia Tauro, Cinquefrondi, Polistena, Melicucco e Bianco.

Alla fine di agosto vinco un festival regionale di voci nuove a Francica (VV) con una canzone inedita di mio fratello Lello “Cosa dirò ai miei figli”, dopo aver vinto la semifinale a Giffone (RC) con la canzone di Claudio Baglioni “E me lo chiami amore”.

Nel mese di settembre ritorno a Bologna e continuo a fare concerti per l’Arci dell’Emilia Romagna; ricordo varie feste di quartiere a Bologna e qualche serata in provincia.

Bologna, Radio Nettuno Onda LiberaIl farsi sentire nei concerti “live” determina spesso l’incontro con qualcuno disposto ad aiutarti e così vengo invitato dalla più ascoltata emittente libera di Bologna, Radio Nettuno Onda Libera.
Vengo intervistato nello spazio dei cantautori, gestito da una ragazza di nome Adriana e, dal vivo, presento alcune canzoni inedite.

I consensi ottenuti spingono il patron di Nettuno Onda Libera, Claudio Simonetti, a presentarmi Ricky Portera col quale poter arrangiare qualche canzone, ma i troppi impegni dello stesso Portera (aveva da poco cominciato a suonare nella band di Lucio Dalla e stava nascendo il gruppo degli Stadio) vanificano qualsiasi progetto intrapreso.
Grazie ai ragazzi della Radio conosco anche Vasco Rossi, allora alle prime armi, e Dodo Veroli, uno degli inventori dei Nomadi, sempre prodigo di consigli e suggerimenti, un vero galantuomo.

Un serio problema di salute mi fa abbandonare tutto e ritornare in convalescenza a Polistena dove dall’inizio del 1976 al maggio 1977 (partenza per il Servizio militare) lavoro per Radio Viola, una delle prime emittenti locali della provincia di Reggio Calabria.

Congedatomi ritorno a Polistena e con Francesco Mileto ricomincio a scrivere canzoni.

Comincio questa nuova avventura musicale sfociata nel 1979 con la pubblicazione del mio primo 45 giri, per la Piranik Record, con le canzoni “Non parlammo più” e “Non siamo tutti uguali”. Gli arrangiamenti vengono curati da Sergio Mileto che suona anche diversi strumenti. Suonano anche Pino e Nicola Gattuso.
Grazie anche alle radio libere (in tutti i sensi) il disco, nonostante la tiratura limitata, ha un buon ritorno in termini di ascolto (era molto richiesto) e viene anche trasmesso dai programmi radiofonici del Notturno Italiano della RAI (negli appositi spazi dedicati alle varie etichette discografiche).

Nel 1980 decidiamo di fare il passo più lungo e pubblichiamo per la RPS la musicassetta "...e pensare che...", con otto canzoni “…e tu?”, “Paura?”, “Grazie”, “Quante volte”, “Non parlammo più”, “Con Te”, “Rosa” e “Sentire”.
Gli arrangiamenti vengono curati da Paolo Russo e Ranieri Calopresti.
Suonano anche Domenico Corica, Sergio Mileto, Pippo Scordino, Salvatore Scordino, Michele Russo e Antonio Russo.
Nonostante le discrete vendite la cassetta segna anche la fine della collaborazione discografica con Mileto; infatti l’entrata di entrambi, a tempo pieno, nel mondo del lavoro limita molto la possibilità di incontrarsi e lavorare a qualsiasi progetto.

Continuo a scrivere canzoni da solo o con parolieri occasionali (scrivo alcune canzoni con Nuccio Cangemi, altre con Giovanni Pecora) e, nel 1984, grazie alla collaborazione del maestro Ranieri Calopresti e di Sergio Mileto presento a Polistena uno spettacolo dal titolo “Un viso triste di vecchio” contraddistinto da due momenti; uno con le chitarre insieme a Sergio Mileto, l’altro con il maestro Ranieri Calopresti al piano elettrico.

Nel 1985 presento a Polistena, insieme a quattro giovani musicisti, Peppe Rigoli al piano elettrico, Giancarlo Alessi alla batteria e percussioni, Renato Pellicano alle tastiere ed Antonio Muscherà alla chitarra basso uno spettacolo inedito dal titolo “Qualcosa cambierà”, che ottiene molti consensi anche per lo sforzo scenografico di grande impatto.

Con il maestro Calopresti, nel maggio 1986, partecipo a due spettacoli presso le Scuole medie di Melicucco e Taurianova, dove lo stesso è docente di musica.
Il tentativo è di fare capire la semplicità con cui può nascere una canzone popolare.

Durante il periodo estivo riesco ad ottenere la collaborazione di ben dodici musicisti, Peppe Rigoli alle tastiere, Sergio Mileto alla chitarra elettrica, Massimo Carbone alla chitarra acustica, Antonio Russo al basso elettrico, Giancarlo Alessi alla batteria e percussioni, Antonio Romeo al trombone, Giacomo Cassalia e Domenico Puntoriero alle trombe, Carlo Pellicano al flauto, Angelo Avati al clarinetto, Rocco Anile al sax alto e Franco Anile al sax tenore, e presento lo spettacolo “Giro di Boa” all’Anfiteatro di Polistena.
Le cattive condizioni atmosferiche e le difficoltà tecniche insorte per tentare di amplificare correttamente la numerosa sezione di fiati non ci consentono di ottenere lo stesso riscontro positivo dell’anno precedente.

Ritorno allora a lavorare con il maestro Ranieri Calopresti e nel 1987 presentiamo lo spettacolo “Approdo”.
Nel luglio del 1988, su invito del cappellano del Supercarcere di Palmi, don Silvio Mesiti, insieme a Sergio Mileto, Peppe Rigoli e Giancarlo Alessi teniamo un applaudito concerto per i detenuti della struttura.

Lo stesso anno vengo coinvolto da Giancarlo Alessi, Peppe Rigoli, Massimo Carbone ed Antonio Russo in due concerti a Polistena e Taurianova eseguendo solo delle “cover” di altri autori.

Nel 1989 insieme a Sergio Mileto alla chitarra elettrica, Peppe Rigoli alle tastiere, Nelly Creazzo al piano elettrico, Gianni Cuzzocrea al basso elettrico e Giancarlo Alessi alla batteria effettuo all’Anfiteatro di Polistena un concerto ripresentando una serie di canzoni fatte nei concerti precedenti con arrangiamenti più freschi, curati con molto impegno dai ragazzi del gruppo.

Dall’estate del 1991 comincio con il maestro Ranieri Calopresti a suonare musica di altri autori in giro per la Calabria fino all’estate del 1997.


Nel 1998 e 1999 continuo da solo a fare piano bar in alcune manifestazioni ed in alcuni locali della provincia di Reggio Calabria .

Nell’estate del 1999 l’incontro con il maestro Michele Russo mi spinge a realizzare un Cd di prova, “…e se guardo le stelle sono sempre le stesse!” con quattro canzoni arrangiate dallo stesso maestro, “La voglia”, “La strada della vita”, “Qualcosa cambierà” e “Strani castelli”.

Nella canzone “La voglia” c’è la simpatica partecipazione del cantautore Enzo Andriello come corista.
La copertina è del maestro Francesco Corica.

Nel 2000 conosco il maestro Alessandro Luvarà e cominciamo subito la collaborazione riarrangiando sei delle otto canzoni della musicassetta “…e pensare che…”.
Nello stesso tempo il maestro Luvarà comincia anche ad arrangiare e suonare le dieci canzoni scelte per il nuovo cd, “Qualcosa cambierà”, “Tutti ridevano”, “Eppure io”, “Anno Domini 2000”, “Strani castelli”, “Ed improvvisamente…”, “ Il mostro dov’è?”, “Amore già passato”, “Oggi il cielo…” e “La strada della vita”.
L’unica collaborazione esterna è la voce femminile di “Anno Domini 2000”, Donatella Sollazzo.
Nel 2001 viene alla luce il cd in questione dal titolo “Tutti ridevano” che, nonostante la tiratura limitata, ha un buon riscontro di critica.
La copertina è del maestro Angelo Formica ed il disegno interno di Arlecchino è del maestro Francesco Corica.
Il disco viene presentato all’Auditorium di Polistena in una serata di beneficenza a favore del Samaritano sponsorizzata anche dal Lions Club “Brutium” di Polistena,con la pregevole collaborazione musicale del maestro Alessandro Luvarà.

Nello stesso anno partecipo alle selezioni del 44° Zecchino d’oro. Per l’occasione scrivo una canzone dal titolo “La gallina Carolina” e mi avvalgo della voce di Chicco Scordino per la registrazione del provino.

Nel maggio del 2002 partecipo al 45° Zecchino d’oro con la canzone “Letterina” e nel mese di agosto la canto in uno spettacolo a Polistena dal titolo “Un cavaliere ed altre storie”.
La canto con Tania Borgese, una giovane ragazza polistenese in possesso di una bella e potente voce e decido di incidere un CD con il brano cantato e la base musicale, destinando gli eventuali proventi dello stesso a favore del “Samaritano”, associazione onlus di Polistena in prima linea nell’aiuto dei bisognosi e degli emarginati, guidata con molta intelligenza dall’arciprete della Chiesa Matrice di Polistena, don Pino De Masi.
Alcune ditte di Polistena e dintorni sponsorizzano l’iniziativa.
La copertina è una mia idea grafica realizzata insieme a Vincenzo Pasqualino.

Il 2003 rimane un anno di riflessione e nel mese di aprile 2004 partecipo al 47° Zecchino d’oro con la canzone “Il pappagallo Cocorito” grazie anche alla collaborazione di Giò Giò Borgese che canta nel provino.

Nel mese di novembre, con la consueta collaborazione del maestro Alessandro Luvarà e con la straordinaria partecipazione del maestro Giancarlo Mazzù alle chitarre inizio la lavorazione del nuovo CD, dal titolo "Sogno", contenente le canzoni, “Sogno”, “Uomo…”, “Via Broletto n. 34”, ” Cercarti”, ”Nessuno, nessuno”, “Diversi da chi?”, “Mani pulite”, “Un cavaliere”, “Ricomincio”.

Partecipano anche alla buona riuscita del lavoro Tania Borgese ai cori e Gianluca Politanò alla chitarra elettrica.

Nel brano “Mani pulite” suonano anche Giovanni Panaia alla batteria, Sergio Mileto alla chitarra acustica, Michelangelo Nasso al basso elettrico e Giorgio Rovere alle tastiere.

Nel brano “Un cavaliere” suonano anche Alberto Garreffa alla chitarra elettrica ed il maestro Pasquale Morgante in un assolo di tastiera molto efficace.

Il brano è stato registrato una prima volta nel 2001 ed è stato inserito più volte in alcuni siti progressisti con moltissimi download gratuiti.

“Via Broletto n. 34” è una mia interpretazione del brano di Sergio Endrigo; a tal proposito ho trasmesso via e-mail la registrazione al maestro ed al gestore del suo sito personale, Matteo Perazzi, ricevendone lusinghieri apprezzamenti.

Nel brano “Ricomincio” partecipano come coristi Giovanni Panaia, Alessia Barillà, Maristella Larosa, Palma Barillà, Angelo Borgese, Federica Infusini, Fara Napoli e Francesca Luci.
La copertina è stata realizzata da Enzo Andriello con la foto di Davide Napoli.
“Diversi da chi?”, “Un cavaliere” e “Ricomincio” nascono dall’incontro con la penna di Giovanni Pecora.
“Cercarti” e “Nessuno, nessuno”, sono due rielaborazioni di brani scritti circa venti anni fa in collaborazione con Francesco Mileto.

Il CD è uscito nel mese di aprile 2005.

Attualmente sto partecipando alla selezione del 48° Zecchino d’oro con una canzone scritta insieme a Luigi Tallarico, poeta crotonese, dal titolo “La filastrocca di Mastro Temporale” e la giovane cantante con la quale ho inciso il provino è mia figlia Paola.

Insieme a Luigi Tallarico ho scritto dieci nuove canzoni che, in un progetto di “live acustico”, saranno l’ossatura di un mio nuovo CD presto in uscita al quale sto lavorando insieme al chitarrista Gianluca Politanò.

Ho anche musicato una poesia di un grande scrittore russo vivente e sono in attesa di definire con lo stesso un eventuale progetto non appena riusciremo ad incontrarci (dovrebbe venire in Italia durante il periodo estivo per ritirare alcuni premi letterari).