Peter Handke

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Peter HandkePeter Handke

Peter Handke (Griffen, 6 dicembre 1942) è uno scrittore, drammaturgo, saggista, poeta, reporter di viaggio, sceneggiatore e regista austriaco.Handke nasce a Griffen, nella Carinzia, da padre austriaco e da madre facente parte della minoranza slovena della regione, morta suicida nel 1971, evento che segnerà profondamente il giovane Handke (alla prematura morte della madre l'autore dedicherà poi il romanzo semi-autobiografico Infelicità senza desideri). Il legame materno con l'allora Jugoslavia stimolò fin dalle prime opere l'interesse di Handke per la regione balcanica. Handke ha studiato giurisprudenza presso l'Università di Graz, ma senza laurearsi, perché si è dedicato presto alla letteratura in modo esclusivo e molto assorbente, prima attraverso dei pezzi teatrali, poi con racconti, romanzi, saggi, poesie e diari, ai quali si può aggiungere anche qualche esperienza di sceneggiatore per il cinema.

Si è fatto notare per lo spirito polemico nei confronti della generazione di scrittori che includeva Alfred Andersch, Heinrich Böll, Ilse Aichinger e Ingeborg Bachmann, dalla quale fu invitato nel 1966 a recarsi a Princeton, negli Stati Uniti, da dove tornò in Europa per dedicarsi alla letteratura d'avanguardia.
Particolare eco ebbe il suo Insulti al pubblico, che lo metteva in posizione di sperimentatore e «outsider». Presto si dedicò però all'introspezione con una scrittura densa e minimale, altamente descrittiva e ricca di visioni quasi cinematografiche che lo hanno fatto paragonare a Alain Robbe-Grillet e altri francesi della école du regard. Dal suo romanzo Prima del calcio di rigore Die Angst des Tormanns beim Elfmeter, 1970 il regista Wim Wenders, con il quale aveva avuto altre collaborazioni, trae il film omonimo. I due sono tornati a collaborare per il film Il cielo sopra Berlino.
Nel 1978 Handke ha diretto il film La donna mancina Die linkshändige Frau, tratto dal proprio omonimo romanzo pubblicato nel 1976. Alla situazione dell'ex-Jugoslavia ha dedicato tre lunghi reportage, e per solidarietà contro i bombardamenti sui civili in Serbia ha rifiutato il premio Büchner; si sentiva legato a quel tormentato territorio, anche per via della madre.
Nel 2009 è stato insignito del Premio Franz Kafka.
Il 10 ottobre 2019 gli è stato assegnato il Premio Nobel per la letteratura per l'anno 2019 «per la sua opera influente che, con ingegno linguistico, ha esplorato le periferie e le specificità dell'esperienza umana».

Controversie
L'assegnazione del premio Nobel ha sollevato molte critiche da parte di esponenti del mondo della cultura, tra cui Jennifer Egan e Salman Rushdie. La sua presunta vicinanza alla politica di Slobodan Milošević ha sollevato numerose critiche da parte dei parenti delle vittime della strage di Srebrenica, oltre che dell'ambasciatrice del Kosovo negli Stati Uniti d'America. In riferimento a tali critiche, Handke ha dichiarato di aver manifestato un pensiero a titolo di scrittore e non di giornalista e che le sue non sono idee politiche.
Posizioni di netta contrarietà all'assegnazione di tale riconoscimento sono state manifestate anche dal presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, dall'omologo kosovaro Hashim Thaçi, e dal premier albanese Edi Rama. Il movimento Le madri di Srebrenica ha chiesto che gli venga revocato il premio Nobel alla luce delle posizioni negazioniste tenute dallo scrittore in riferimento alle stragi compiute dai serbi durante le guerre jugoslave.