Jethro Tull

Canzoni contro la guerra di Jethro Tull
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Jethro TullI Jethro Tull sono un gruppo musicale originario di Blackpool, in Inghilterra, fondato da Ian Anderson (flauto traverso e polistrumentista).
La band prende il nome dal pioniere della moderna agricoltura, Jethro Tull (1674-1741).

Inizialmente la band, capitanata sia da Ian Anderson che dal chitarrista Mick Abrahams, era sostanzialmente orientata verso il blues. Il loro primo album, "This Was", mette in fila una serie di brani rock-blues tra cui spicca "Song for Jeffrey".

Nel gruppo si apre subito una discussione sulla direzione da prendere: vince Ian Anderson e Mick Abrahams esce dalla formazione andando a fondare i Blodwyn Pig con cui continua la propria strada nel british blues.
I Tull si incamminano lungo un percorso che flirta contemporaneamente con quattro stilemi che, con equilibri diversi nelle varie fasi della loro lunga vita, si possono individuare nella musica folk, nella musica jazz, nella musica classica, e ancora il blues, che resta comunque negli ingredienti della loro produzione.

Stand Up, del 1969, è il primo vero successo di Anderson e compagni. Passa alla storia soprattutto per la rivisitazione di una Bourèe di J.S. Bach. Ma nel disco si ritrovano anche brani che riprendono le altre matrici A new day Yesterday (Blues) Jeffrey goes to Leicester Square (folk) e le ballate We used to know (che riprende sarcasticamente sonorità degli Eagles) e Reasons for waiting.

Ma la chiave del successo è, oltre all'ormai definito stile jetho nel suono del flauto e nella personalità di Ian Anderson.
L'ingresso pieno titolo del flauto nel rock è merito soprattutto dei Jethro Tull anche se è da ricordare qualche sprazzo dei Focus e di altri gruppi dell'epoca.
Dal vivo il flauto di Anderson oltre che strumento musicale diventa una vera appendice del corpo del leader che con movenze da serpente o da demone ipnotizza gli spettatori e li ammalia con la sua voce da imbonitore o da caldo narratore.

Ad un anno di distanza da Stand Up viene pubblicato Benefit nel quale il blues viene progressivamente allontanato in favore di sonorità tendenti sempre più al folk e al jazz.
All'indomani dell'uscita di Benefit i Tull vanno incontro ad un allargamento della formazione e John Evans apporta un decisivo impulso verso sonorità classiche. La notorietà consolidata, l'esperienza e la bravura tecnica dei componenti consentono ai Tull di sperimentare forme musicali dilatate spesso in forma di improvvisazioni a cavallo del jazz e della classica.
Della capacità strumentale e improvvisativa si ascolta riprova nella facciata live contenuta nel doppio (antologia con inediti) Living in the Past. Avendo un po' deluso le attese con il precedente Benefit, l'uscita di Aqualung colse quasi di sorpresa pubblico e critica nel 1971.

A tutt'oggi Aqualung è un po' la "signature song" della band. Nel disco tornano atmosfere blues e fortemente rock ad alternarsi con episodi delicati ma mai sdolcinati o leziosi. In più, i testi, che compongono un vero e proprio concept, contengono una critica corrosiva alla società ed alle istituzioni e danno un ulteriore contributo a fare di Aqualung il disco più famoso dei Jethro Tull.

La fama di Ian Anderson e compagni raggiunge ormai livelli stratosferici e i Tull diventano vere e proprie superstar. Con Thick as a Brick ritentano la carta del concept album. Qui addirittura tutta la musica è unita in una sola grande suite, separata solo dal necessario cambio di facciata del disco. Ottima prova, forse un po' troppo pretenziosa ma di grandissimo impatto e valore musicale.

Dopo Thick as a Brick comincia un periodo nero. Il successivo A passion play viene accolto malissimo, la critica ed il pubblico non entrano in sintonia con il disco e addirittura, vuoi per gli atteggiamenti divistici vuoi per la smodata ambizione connessa al progetto, entra quasi in rotta di collisione con la band.
Le cronache dell'epoca raccontano di concerti durante i quali il pubblico lanciava dischi rotti contro il gruppo.

Non fu un successo nemmeno War Child, passato quasi inosservato e solo in questi ultimi tempi timidamente rivalutato da parte di certa critica.
I Jethro Tull rialzano la testa con Minstrel in the Gallery che, con mal dissimulato stupore, riceve anche recensioni positive. Too old to Rock'n'roll too young to die è forse il loro vero e proprio epitaffio; la storia di Ray Lomas, narrata nel bel fumetto della cover e nei testi dell'album, propone una visione nostalgica e solo marginalmente ottimistica della vita di una generazione invecchiata fra musica e motociclette e ormai troppo vecchia per il R&R ma troppo giovane per morire.

Con Songs from the Wood tra i Jethro Tull, la critica e il pubblico, torna il sereno. Un album semplice ma pieno di ottimi brani, diretti e non involuti in pretenziosi concetti inaccessibili ai più.
Sgombrato il campo dalle pretese di grandeur, tornati con i piedi per terra, si scopre che ci sono belle canzoni da suonare e i Jethro Tull riprendono il loro cammino. Non sono più i "giovani leoni" di Stand Up, ma la band ormai non ha nulla da chiedere o pretendere in termini di sperimentazione o improvvisazione: Jethro Tull è un classico, ne ha coscienza, e decide di comportarsi di conseguenza, senza tradire mai i propri fans e senza mai (o quasi) deviare da una strada affidabile.
Negli anni '80, trovano un po' più spazio sonorità hard (come in Rock Island) e non mancano nemmeno prove contaminate dall'elettronica. Ma la sostanza non cambia più e da allora sino ad oggi i Tull sono una band classica, di successo (non più planetario e dirompente, ma costante) che sforna nuovi dischi molto parsimoniosamente, l'ultimo lavoro con nuovo materiale originale è del 1999 ed i fans possono trovarvi rimembranze del suono che li stregò tanti anni addietro. Proprio come nella favola del pifferaio di Hamelin.

Da ricordare infine che i Tull, al crocevia con così diverse componenti musicali hanno anche finito per fondare una specie di alleanza con altre formazioni folk rock inglesi quali ad esempio i Fairport Convention con cui per lunghi tratti hanno avuto in comune Dave Pegg (Peggy per gli amici) al basso.

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