Cesare Corolli "Bianco"

Chansons contre la Guerre de Cesare Corolli "Bianco"

Cesare Corolli "Bianco"
partigiano, responsabile dei collegamenti e delle trasmissioni della Brigata Arzani.

Ricordo di Cesare Corolli
http://www.anpi.it/media/uploads/patria/2007/10/F_INSERTO_XI-XII.pdf
Da: patria indipendente - 25 novembre 2007 - pag. XI
Cronache - Un pensiero per...

Il Comandante partigiano “Bianco” ci ha lasciati nel settembre scorso e i vecchi partigiani che con lui hanno combattuto sulle montagne non possono lasciar trascorrere il tempo senza ricordarlo.
Lo facciamo con le parole dell’epigrafe che il Presidente del “Laboratorio Dialogo fra le Culture” gli ha dedicato:

«È giunta l’ora di manifestarti, per sempre, il “grazie” che tu non ci hai mai chiesto, quando, ancora ieri, ci richiamavi sulla strada della quotidiana “resistenza”, per vigilarne i ponti, impedirne le interruzioni, facilitarne il proseguimento.
Grazie per averci sempre allertati sui falsi predicatori di giustizia e di pace, sulle loro perverse astuzie verbali e sul come riconoscerli.
“Non può essere per la giustizia e la pace chi pratica il possesso: possesso delle risorse, possesso delle persone, possesso dogmatico della verità”.
“Resistenza”, oggi come e più di ieri, vuol dire, infatti “ricercare insieme, riconoscere fattivamente, ed a vicenda, l’essenzialità dell’altro, la sua dignità sociale, la sua uguaglianza di fronte alla legge” senza distinzione di sesso, di razza, di lingua di religione, di opinioni politiche... come dice la nostra Costituzione, figlia primogenita di quella Resistenza alla quale tu hai dedicato gli anni della gioventù, offrendo la tua vita.
Grazie per averci indicato con chiarezza coloro che, in falsità ed opportunismo, predicano l’amore per i poveri, gli oppressi o per chi è in difficoltà, ma senza dei quali non avrebbero potere, ricchezze e benefici e per averci ribadito che stare con i poveri e gli oppressi significa, invece, combattere per eliminare le cause della povertà e dell’oppressione con la nostra personale fattiva quotidiana coerenza.
Grazie per averci fatto capire, con il tuo colorito linguaggio che “resistenza” vuol dire impegnarsi in prima persona, e realizzare una società in cui il verbo “in-segnare”, proprio dei colonizzatori, venga definitivamente sostituito dal verbo “con-segnarsi” e il verbo “vincere” che sottintende inesorabilmente un nemico e la guerra con tutte le sue orribili conseguenze, con il verbo “con-vincere” cioè vincere tutti insieme.
Grazie per avere ripetutamente sollevato la nostra attenzione sul “qualunquismo” come “vigilia” inesorabile del fascismo il quale, pur non vestendo mai gli stessi panni, lo sparge sempre allo stesso modo, mescolato ai semi del razzismo sociale e culturale, dell’arroganza maschilista, sostenitrice dell’inferiorità della donna, del disimpegno progressivamente strisciante fino alla follia che grida “basta con la politica e coi partiti”.
Grazie Comandante “Bianco” per l’impegno che, con la tua continua presenza, moltiplicherai in noi perché la forza delle debolezze unite e consapevoli ci porti ad “e-sistere” cioè ad “esserci” e rendere così possibile domani l’impossibile di oggi il perché quegli istanti eterni di liberazione felice che tu hai vissuto combattendo per la Resistenza, si perpetuino nella ripetizione perenne in ciascuno di noi».
(Sezione ANPI di Tortona)