Sulutumana

Antiwar songs by Sulutumana
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SulutumanaI Sulutumana (dal lombardo occidentale sul'utumàna, "sul divano") sono un gruppo musicale italiano (precisamente valassinese), che si allaccia alla tradizione della musica popolare e dei cantautori.[1]

Nelle loro canzoni raccontano piccole storie di vita quotidiana, un minimalismo che ricorda quello dello scrittore statunitense Raymond Carver.

Le origini del gruppo risalgono al 1989 quando il gruppo era solo un duo formato da Gian Battista Galli e Michele Bosisio, interpreti di cover di cantautori e canzoni popolari.[1]

Ma solo nove anni dopo divenne un vero e proprio gruppo con l'inserimento di Francesco Andreotti (piano, fisarmonica), Angelo "Pich" Galli (flauto, cori), Nadir Giori (basso e contrabbasso), Antonello Matzutzi (batteria) ed Andrea Aloisi (violino). Nel 2000 pubblicò il primo CD-single composto da 2 canzoni (Carlina Rinascente e La danza prodotto da Alabianca per I dischi del Club Tenco). Il gruppo venne invitato a Sanremo al Premio Tenco [2] dove vinsero la targa IMAIE con miglior artista inedito.[3]

wikipedia

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Sono, con Max, i Gang e pochi altri, i migliori che abbiamo, quindi non spariamogli addosso, ma attendiamo con pazienza il nuovo disco. Che non è questo. Questo è un mini-cd natalizio di sole tre canzoni. Che però non centra l'obiettivo. Eppure le canzoni non sono male. E l'ambientazione è accogliente e avvolgente, come si addice ai Sulutumana, ma il suono è appannato, timido e leggermente opaco. I Sulutumana sono esplosi un paio d'anni fa con un cd "La danza" che ancora ascoltato adesso non ha eguali come limpidezza di ispirazione, interesse dei testi, ampiezza della proposta musicale. Certo, minimalisti, ma dia lto profilo. Testi intimistici hce sanno di Milano e dintorni, di Lombardia e di nebbie, di neve sporche e spleen metropolitano. Tutte qualità che si ritrovano anche sul mini-cd .. che forse pecca solo di convinzione. Che "Danza" non sia stato un exploit isolato lo hanno dimostrato i concerti successivi, tutti molto seguiti, carichi, ricchi di partecipazione e di proposte da parte di questo ensemble di 7 musicisti di vaglia (violino, pianoforte, flauti e rumori, percussioni, fisarmonica, chitarra e basso acustico) con due bravissimi cantanti (Michele Bosisio e Giamba Galli) e un autore di testi di prima scelta (Giamba). Poi però qualcosa ha rallentato, quella che sembrava la rampa sicura per un successo di pubblico e di critica più ampio si è come inceppata. E dei Sulutumana ha iniziato a parlarsi meno. Meno male che è usciito a Natale questo mini cd che ci fa ricordare che, alle porte di Como, sull'altro ramo del lago rispetto a Van De Sfroos, esiste un altro gruppo in grado di fare musica d'autore. E lo dimostrano anche gli altri inediti che non hanno trovato posto nel cd, ma che vengono riproposti ai concerti: "La piccola veliera" in testa, poi "Il funerale", "Maschere", "Tentare la sorte", poi la stessa "La canzone preferita" che dal vivo è assolutamente convincente e che in questo cd suona troppo debole. Ma il sospetto è che il problema sia in parte anche tecnico. Poco brillantezza nei suoni, voci appannate e in secondo piano, eccessivo amalgama dei suoni dove non spiccano i singoli strumenti. Se poi uno ha voglia di restare ad ascoltare meglio emergono linee armoniche originali e idee non banali. In dettaglio "I pess", la prima canzone, che dà il titolo all'album è una sorta di tango senza tempo, in dialetto comasco (di Eupilio, per la precisione). Ha bisogno di qualche ascolto in più per emergere, ma poi arriva e non ti molla più. Sono "pesci", in fondo .. hanno bisogno di un po' più di tempo per farsi sentire! ("nuotano nuotano da cima fina in fondo/ i pesci nell'acqua chiara, contenti di essere al mondo). "E' nato un bambino" è una graziosa canzoncina di Natale, cantata assieme a un coro di bambini. E mi piace pensare che ci sia ancora chi ha voglia di scrivere canzoni di Natale (e, vivaddio, contro la guerra!). Le cifre della musica dei "Sulu" ci sono tutte: delicatezza nel porgere, musica gentile per palati educati, con un piccolo campionario di micro-suoni da delizia. Proprio gli arrangiamenti credo siano una delle chiavi vincenti del gruppo. E fondamentale il lavoro, tra gli altri, di Angelo "Pitch" Galli. "La canzone preferita" è un delizioso canto "domenicale" che sa di festa, di campane, di campagna e di sole, splendidamente "vestita" da un canto saltellante tutto in controtempo. "Bambine splendide/escono sui balconi/ in braccio ai loro padri scendono nel cortile/ le chiama il sole d'aprile vestite d'altri mondi/ più grandi e popolati dell'America/ e parlano una musica che viene d'altrove". Ma una canzone simile ha bisogno di un crescendo continuo verso il finale ("il sole ha promesso alle bambine che domani tornerà") che su disco invece si appanna. Insomma, diciamo così: non un disco nuovo, ma un memo-tac per ricordarci che i Sulutumana esistono e sono i migliori che abbiamo. Un appunto per ricordarci di cercare in questa primavera ... "fiori coglierò, nontiscordardi margherite e d'oro e neve/ Fiori coglierò, viole pensieri di dolcezza inanellati, sospiri..."
(Giorgio Maimone, dalla mailing list "Bielle")