Manolis Rasoulis / Μανώλης Ρασούλης

Canzoni contro la guerra di Manolis Rasoulis / Μανώλης Ρασούλης
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Manolis Rasoulis / Μανώλης ΡασούληςMANOLIS RASOULIS (Μανόλης Ρασούλης)

Poeta e paroliere, scrittore, giornalista e cantante, filosofo e spirito bizzarro, amico di ogni vivente e condannato alla solitudine, animo mite eppur in odore di terrorismo. Ma, sopra ogni altra cosa, uomo: singolare personaggio Immaouil Rasoulis Deva Parinito, a cominciare dai suoi nomi legali e da quello d'elezione, di cui prendeva assai seriamente l'omen: il nome ebraico Emanuele ("uomo di Dio"), il coranico "rasul" e il sanscrito "deva parinìto" ("innamorato della divinità").
Nacque a Iraklio (Creta) nel 1945, figlio di un orafo-orologiaio che aveva trascorso in carceri italiane tutto il periodo dell'occupazione mentre suo fratello soggiornava a Mauthausen, e fino ai diciotto anni fu scolaro e studente ginnasiale e nello stesso tempo orologiaio nella bottega paterna, fu devoto di san Minàs patrono di Iraklio e nello stesso tempo adepto della gioventù di sinistra, campioncino di balli moderni e di gare di mezzofondo: ma soprattutto un ragazzo felice della sua vita, della sua famiglia e dei suoi amici.
Terminato il liceo, sentendosi animato a grandi imprese, nel 1963 va ad Atene a studiare regia cinematografica, a scrivere poesie e sceneggiature, a cantare nelle boîtes di Plaka, a lavorare nel giornale di sinistra "Dimokratikì Allaghì" (Svolta democratica). Partecipa a tutte le manifestazioni in difesa della Costituzione (e dell'articolo 114, per cui morì Sotiris Petroulas) e a tutte le marce della pace. Si appassiona all'avanguardia intellettuale e sogna di girare un film tratto da un libro del compatriota Nikos Kazantzakis con la musica di Mikis Theodorakis.
Ma il 21 aprile 1967 tocca anche a lui, come a tanti altri (e, quattro mesi dopo, anche al suo musicista prediletto), di passare un po' di tempo in una cella della Sicurezza Generale di via Bubulina. Lasciato libero, raggiunge Londra, e non fa ritorno in patria se non dopo la rivolta del Politecnico. A Londra aderisce al movimento troztkista, allora sostenuto anche dall'attrice Vanessa Redgrave, e con lei collabora in spettacoli intesi a lottare contro la dittatura che soffoca il suo Paese. Sempre a Londra scrive libri, e con altri pubblica il giornale "Sosialistikì Allaghì" (Svolta socialista) per il quale non solo scrive articoli e inserti letterari, ma che anche, per sei anni, vende personalmente agli angoli delle strade.
Intanto va a lezione di economia politica e di filosofia e si mostra assiduamente in tutte le manifestazioni sindacali.
Nel maggio del 1968 è a Parigi, in mezzo alle manifestazioni studentesche, e per poco non viene ammazzato dagli agenti della Sûreté. Ristabilitosi dalle ferite, torna a Londra e accanto alla politica coltiva la sua vena creativa. Nel 1973 diventa padre di una bambina, che chiama Natalia in onore della moglie di Trotzki. Nel 1974 l'organizzazione lo manda ad Atene, ancora scossa dai fatti del Politecnico: ma poco può fare se non stare nascosto, perchè la Polizia Segreta è scatenata in ondate di arresti. Dopo la crisi di Cipro e la caduta della Giunta continua l'azione politica: va a lavorare nei cantieri navali Andreadis di Perama ed è attivissimo nel movimento che riesce a rovesciare gli assetti di potere nei cantieri di Elefsina.
Nel 1974 il suo amico compositore Manos Loizos lo invita a interpretare con Maria Farandouri le sue canzoni per il disco "Ta négrika" su testi di Negrepondis, e anche quelle di un serial commerciale, che gli dà la prima notorietà. Il compositore Mamangakis gli fa interpretare le sue canzoni, su versi di Prevelakis , per un LP dal titolo "Il nuovo Erotokritos". Pubblica i suoi primi tre libri: la "Ballata di Isacco", ispirato alle recenti lotte dei giovani, nel quale Isacco non accetta il sacrificio, ma sale in montagna e combatte e uccide il padre Abramo, i racconti raccolti sotto il titolo "Un grande eroe in un sacchetto di carta" e una miscellanea di racconti e poesie dal titolo "Quo vadis status quo?".
Nel 1978 lascia il movimento troztkista, di cui non condivide la scelta delle "bombe rosse" contro gli avversari. Si dedica alla filosofia orientale, in particolare a quella del mistico indiano Osho, e viaggia fino a Pune per incontrarlo. Ne è influenzato anche sul piano artistico e lo fa conoscere ai connazionali pubblicando un libro sulla "Recondita armonia - discorsi su Eraclito". L'attività di Rasoulis si fa frenetica e lascia il segno nel campo politico e sociale, ma suscita anche furibonde reazioni di fronte alle quali si trova quasi del tutto isolato. Il suo guru Osho si trasferisce nell'Oregon, e presto gli si raccolgono intorno tremila adepti: il governo statunitense perde la calma, lo imprigiona, cerca di avvelenarlo, e infine lo espelle. Rasoulis, che a sua volta, in Grecia, è osteggiato da tutti i circoli politici e religiosi e contemporaneamente è arrivato alla rottura con il centro di Osho nell'Oregon, in preda all'angoscia compie un soggiorno di tre mesi e mezzo a New York dal quale ritorna convinto di potere raggiungere il vertice della conoscenza, l'agognata "formula aurea". Procede ostinato per questa sua ardua strada di elevazione, ma non abbandona - come lui scrisse - il "ring" sociale, nel quale adotta "le tattiche di Robin Hood e di Cristo".
E' forse per questo che gli viene costruita addosso l'accusa di essere membro dell'allora fantomatico gruppo armato "17 Novembre", i sedicenti "Robin Hood greci" che si denominavano dalla data della repressione del Politecnico (1973) e che per quasi trent'anni hanno firmato un'interminabile serie di attentati e ucciso più di venti persone, quasi sempre in modo da condizionare "just in time" le varie fasi della vicenda poltica greca.
Rasoulis ha un bel dire che per natura e per scelta è del tutto alieno da ogni violenza e soprattutto dal terrorismo individualista. La seconda affermazione spaventa anche i suoi ultimi sodali; e Rasoulis viene così semplicemente classificato da tutti come "terrorista ideologico". Ma non per questo interrompe la sua opera. La figlia Natalia diventa intanto una cantante di punta della canzone popolare e del genere heavy metal, si afferma all'estero con il complesso "Septic flesh", ma è partecipe della pensosa solitudine del padre.
Le cosmiche peregrinazioni di Osho lo fanno approdare anche a Creta, nella stessa regione dove è tornato ad abitare il suo adepto greco. Sembrandogli questo un segno misterioso, Rasoulis si dà anima e corpo a proteggere il maestro, ma invano: questi viene arrestato ed espulso anche dalla Grecia. Lo scacco, anziché deprimere Rasoulis, gli raddoppia le forze; ma anche si raddoppiano le reazioni dirette e indirette dell'apparato statale. Una tregua delle persecuzioni sembra instaurarsi con l'ascesa di Melina Merkouri al ministero della cultura. Lei, che punta a ottenere per Atene la designazione a capitale europea della cultura, chiama anche Rasoulis a partecipare ai suoi programmi. Ma lui sdegnoso rifiuta: non gli sembra che Atene possa meritare neanche per un solo anno il titolo di capitale della cultura. E si procura così un altro avversario. Contro di lui riprende la persecuzione giudiziaria, che tuttavia non riesce a impedire a Rasoulis di esibirsi all'estero, a Berlino, a Istanbul, a Barcellona, a Maiorca, e a trovare editori per i suoi libri, colonne per i suoi articoli, e compositori per le sue canzoni: segno che l'isolamento di cui soggettivamente soffre non è, di fatto, così ermetico e totale.
Le sue canzoni, musicate da artisti come Stavros Kouyoumtzìs, Nikos Xidakis, Sokràtis Malamàs e Hristos Nikolòpoulos, vengono apprezzate in Turchia, in Israele, in Serbia, in tutti i Paesi della diaspora greca e, per qualche misterioso motivo, anche in Giappone.
Nei suoi ultimi anni culmina il suo tentativo di offrire all'intera umanità, ormai accomunata nel villaggio globale, un nuovo codice di valori al quale, a suo dire, ogni pensoso e sensibile cittadino del mondo aspira e nel quale può esprimersi anche l'anima profonda della Grecia. Negli ultimi tre anni di vita gli parve di essere ulteriormente asceso nel suo percorso di consapevolezza grazie alla nascita di un nipotino e alla visita alle Piramidi di Giza.
Rasoulis andò infine ad abitare a Salonicco, dove è morto in solitudine nella sua casa, per motivi non ancora ben chiariti, chi dice il 9 chi l'11 marzo 2011. Della sua morte ci si accorse infatti solo dopo alcuni giorni. Non molto tempo dopo lo seguiva, vinto a soli 63 anni da un cancro a lungo combattuto, il suo amico cantante Nikos Papàzoglou, interprete di molte canzoni scritte sui suoi testi.

Discografia di Manolis Rasoulis, cantante e paroliere:

* Νέγρικα (Γ. Νεγρεπόντη, Μ. Λοίζου, Μ. Φαραντούρη), 1974
* Νέος Ερωτόκριτος (Ν. Μαμαγκάκης, Π. Πρεβελάκης, Α. Μάνου), 1974
* Αχαρνίς (Δ. Σαββόπουλος), 1977
* Η εκδίκηση της γυφτιάς (Ν. Ξηδάκης, Δ. Σαββόπουλος, Ν. Παπάζογλου), 1978
* Τα δήθεν (Ν. Ξηδάκης, Ν. Παπάζογλου, Δ. Κοντογιάννης), 1978
* Τα τραγούδια της Χαρούλας (Μ. Λοίζος, Χ. Αλεξίου), 1980
* Οι κυβερνήσεις πέφτουνε μα η αγάπη μένει (Χ. Νικολόπουλος, Δ. Κοντογιάννης),
* Παίξε Χρήστο επειγόντως (Χ. Νικολόπουλος, Ε. Βιτάλη, Π. Τερζής),
* Όλοι δικοί μας είμαστε (Χ. Νικολόπουλος, Ν. Παπάζογλου, Π. Τερζής),
* Ζεστά ποτά (Αδελφοί Κατσιμίχα, Μ. Ρασούλης παραγωγή),
* Να’ μαστε πάλι εδώ Ανδρέα (Α. Μικρούτσικος, Μ. Ρασούλης),
* Ναι στο ναι και ναι στο όχι (Μ. Ρασούλης, Ν. Ξηδάκης, Μ. Στεφανόπουλος),
* Τα ποδοσφαιρικά (Γ. Γαβαλάς),
* Διπλά σακατεμένος πειρατής (Γ. Γαβαλάς),
* Εσύ κι αν γίνεις υπουργός εγώ θα σ' αγαπάω (Π. Βαγιόπουλος, Α. Ρασούλη Κουφουδάκη),
* Πότε Βούδας πότε Κούδας (Π. Βαγιόπουλος, Ν. Παπάζογλου, Γλυκερία),
* Βαλκανιζατέρ (Π. Βαγιόπουλος, Γλυκερία, Α. Καρακότας),
* Σελοτέιπ (Π. Βαγιόπουλος, Ο. Περίδης, Ν. Ρασούλη, Γ. Λίζος),
* Γεια σου κυρ Εισαγγελέα (Π. Βαγιόπουλος, Καφετζοπουλική κομπανία),
* Νοηματουργείο (Π. Βαγιόπουλος, Γ. Ξηδάκης, Γ. Λοίζος),
* Της άγνοιας ο γιος και το τραγούδι για τον Καστοριάδη (Μ. Ρασούλης),
* Τραγούδι για την Καλαμάτα (Π. Βαγιόπουλος),
* Το τραίνο φτάνει τελικά στην Κατερίνη (Χ. Παπαδόπουλος, Β. Λέκκας, Κ. Σιάπαντα, Ορέστης),
* Τι γυρεύεις μεσ' την Κίνα Τσάκι Τσαν (Π. Βαγιόπουλος, Ν. Βενετσάνου, Ο. Περίδης),
* Αγάπα μας και μή μας χαιρετάς (Ν. Ρασούλι)
* Σκόρπια 1 (Ν. Ξηδάκης, Ν. Παπάζογλου, Γλυκερία),
* Σκόρπια 2 (Χ. Αλεξίου, Σ. Μάλαμας)
* Όταν τραγουδούν τα ψάρια (Γ. Λίζος, ’λεξ Λίζος),
* Σέπτικ Φλες - DEATH METAL I (Ν. Ρασούλι), Γαλλική παραγωγή,
* Σέπτικ Φλες - DEATH METAL IΙ (Ν. Ρασούλι), Γαλλική παραγωγή,
* ah elada sagapo (Ν. Παπάζογλου) Γερμανική εταιρία ΠΥΡΑΝΧΑΣ, Βερολίνο,
*Hummus Sapiens και η μνήμη των κύκλων (Yehuda Poliker).
A questo catalogo va tristemente aggiunto l'album di 10 canzoni uscito nel trigesimo della sua morte, aprile 2011 e intitolato, appunto: "First Memorial". (gpt)
[Nota di g.p.t. - che ovviamente omette le proprie riserve sui santoni indiani e, in genere, sui santi e i santoni d'ogni specie- da e con materiali tratti dal sito di Manolis Rasoulis: http://www.rasoulis.gr/biografiko/biog...
Utile anche: http://www.apn.gr/music/greek-music/br...]