si, patchinko, ora che mi ci fai pensare è possibile che nel nastro che avevo da ragazzo quella strofa fosse la seconda e che l'ultima fosse invece quella della bella dormiente. Ora che su youtube ce ne sono tante versioni, sento che in una la canta come terza strofa, dopo il bel soldato, che nella prima versione non c'era.
piersante sestini 26/8/2019 - 03:34
Scusate se sono in ritardo nel commentare di qualche decennio ahahah. Ma io ad oggi ancora non capisco perché parla di "pelle mia nera". Intende mani sporche?
Gigliola Cinquetti ne ha inciso anche una versione francese intitolata "Les filles et les roses" ma mi sembra che il testo francese (di Françoise Dorin) mantenga ben poco dell'originale, solo un riferimento a un fiore nel ritornello.
La versione originale parla di due nere mani,causa censura venne corretta con le nere mani. Le due nere mani parlavano di un minatore di colore. Nella strofa dove spezza il pane ( l'ultima cena di Gesù) parla ancora di pelle nera.
Israele/Palestina un lungometraggio di cui Jannacci scrive 20 anni fa.
Incredibile questa canzone a me sconosciuta.
"Non si sbaglia a parlare se chi muore vivrà"
Grazie al sito e ad Alberta che l'ha postato
Paolo Rizzi 20/10/2023 - 16:53
Ho scoperto questa canzone oggi viaggiando in treno e consultando le 368 canzoni dedicate all olocausto palestinese presenti sul sito.
Nel viaggio avevo la mia kefiah al collo e poi alla stazione di Lecco due signore mi hanno chiesto indicazioni. Dopo averle consigliate ho chiesto loro da dove venissero. La risposta è stata: da Israele.
Come immaginate ho cercato di spiegare loro perché portavo la kefiah palestinese qualificandomi come pacifista amico anche di israeliani critici con la politica di Netaniao.
Quando ho chiesto loro quando sarebbero rientrate mi hanno risposto che rimandavano il più possibile. Allora ho chiesto :are you afraid? Siete spaventate? Ed una di loro la più silenziosa fino a quel momento ha risposto :" noi non abbiamo paura". Io un po' cinicamente ho ribadito che i pestinesi di Gaza invece ne hanno tanta ma non possono andarsene in vacanza.
Vengo anch'io ilo film documentario su Jannacci presentato a Venezia verrà proiettato da domani 11 fino al 13 settembre.
vi metto un link all'articolo di Rollingstone ed il trailer:
Grazie! Adoro questa canzone e scopro ora che non è stata scritta da Jannacci. Sono arrivato qui cercando l'espressione «dissolvermi in cometa».
ciao, n
nico 10/9/2019 - 11:33
si può avere gli accordi per chitarra di questa canzone?
Grazie
Bm7 E AM7
Mario, forse l'unica cosa di buono che tu hai fatto nella vita,
Bm7 E7
Mario è non avere voluto figli
AM7
così non hai fregato il mondo
Em6
tra vent'anni chissà in quanti saremo
F#
in quanti rideremo
Em6
ma ci pensi? Sul treno tutti impazziti
F#
a chiederci dove andremo…..
Bm7 Em6
Mario, ma tu guarda i miliardi che spendono
D
per togliere i sassi alla luna nel cielo
AM7
questi prendono, vanno, tornano,
B7
non fanno niente, solo un volo
AM7
noi quaggiù ci sbraniamo, gridiamo ti amo
B7
e chi la sente la povera gente?
Em7 A
Gente, ognuno la pensa in maniera diversa
D
ehhh….ognuno ha la sua testa
Am7
per lo meno un figlio ti fa compagnia,... (continua)
"alzo il volume della radio e canto con lei contro la mia gente"...
Quel "lei" ovviamente è riferito alla radio, intesa in questo caso, a me sembra, come una sorta di "voce del padrone", ma in senso lato la si può anche intendere come una sorta di denuncia contro i media dell'epoca, quelli che smorzavano i toni sulle vicende legate alle lotte sociali o addirittura le contrastavano apertamente. La Rai del resto gli aveva appena bocciato "Ho visto un re" a Canzonissima e anni addietro aveva tolto al suo amico Dario Fo la conduzione della stessa trasmissione con Franca Rame. Se non erro (stando ai video live che vedo anche su youtube) questa canzone la cantò in una edizione di "Senza rete", quella del '71. E fu ancora una volta un grande atto di coraggio.
C'è sicuramente di «peggio» tra i non-Extra, in questo sito, su! Ma fate come volete. (Sinceramente: l'inserimento me l'ha suggerito quella cosa in Lombardia di cui si parla in questi giorni. Strane associazioni.)
Nous on pense au contraire qu’elle a tout à fait sa place dans les chansons contre la guerre (CCG) - et pas dans les "Extra" et que même, elle mérite un commentaire circonstancié. Il nous faut juste le temps de traduire et de faire de dialogue maïeutique pour répondre à l’interrogation de Lorenzo.
À bientôt.
Chanson italienne – Quella cosa in Lombardia – Franco Fortini – Interprètes : Enzo Jannacci, Laura Betti con l’orchestra di Piero Umiliani – 1960
Texte : Franco Fortini
Musique : Fiorenzo Carpi (1960).
Tu vois, Lucien l’âne mon ami, toute cette discussion autour de cette chanson qui parle de « la chose », si tu vois de quoi il s’agit.
Oui, je vois, dit Lucien l’âne. La chose en question a toujours été une préoccupation fondamentale des ânesses et des femmes, en même temps qu’elle titillait aussi bien les hommes et les ânes. Et, entre parenthèses, tout au long de mes interminables pérégrinations, le long des chemins, dans les plaines, dans les bois, dans les champs, dans les prairies, sur le bord des rivières ou dans les combes des montagnes, j’ai vu bien des animaux s’y livrer, j’ai toujours vu des humains s’y adonner. Quant à ce qui se passait dans leurs intérieurs, évidemment, je n’y... (continua)
La bottega del Barbieri: Eride e i suoi fratelli