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Italien-Chanson

Italien-Chanson
[1926]
Testo trovato su Buchi nella sabbia

Cercando una canzone in judezmo, mentre facevo la guardia ad un’altra in yiddish, che non la sorprendessero i crucchi, ecco che mi pare proprio di vederne arrivare uno che canticchia nella sua lingua… “Chi va là?”, urlo. Mi risponde: “Sono Joachim Ringelnatz, sono tedesco ma antifascista! Non sparare!”… Lo faccio passare. Ci abbracciamo. Meno male che anche tra di loro non tutti sono “nazi schmazi”…

Joachim Ringelnatz è stato uno scrittore, un cabarettista, un poeta, e dipingeva pure. Inventò un personaggio letterario, il marinaio Kuddel Daddeldu, che era un po’ il suo alter ego, anarchico e antiautoritario. Morì poco dopo l’avvento del nazismo, ma in tempo per vedersi bollato come artista “degenerato”. Molta della sua produzione fu distrutta negli anni successivi alla sua scomparsa.
Questa poesia-canzone sull’Italia fascista è datata 1926 ed... (continua)
Wie war Italien einst verdreckt!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/2/2014 - 16:03
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Ballad Of The Triangle Fire

Ballad Of The Triangle Fire
BALLATA DEL “TRIANGLE FIRE”
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/2/2014 - 08:32
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Miłość

Miłość
(2002)
Testo e musica di Maciej Maleńczuk
L'album "Ande la more"
Testo da tekstowo.pl
Sito ufficiale
Może to i lepiej, że żyję teraz,
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 18/2/2014 - 04:38

Sweatshop

Antiwar Songs Blog
Sweatshop
Al Capitale piacciono le camicie: che siano nere o brune quando ha bisogno del fascismo poliziotto, o che siano tanto belline quando c’è da rendere schiavi nelle fabbriche che producono per la “moda”. Ce lo racconta esattamente, dalla sua breve e triste vita, Morris Rosenfeld, ebreo, immigrato, schiavo in uno Sweatshop newyorkese nel 1893. Qui […]
Antiwar Songs Staff 2014-02-17 23:13:00
Al Capitale piacciono le camicie: che siano nere o brune quando ha bisogno del fascismo poliziotto, o che siano tanto belline quando c'è da rendere schiavi nelle fabbriche che producono per la “moda”. Ce lo racconta esattamente, dalla sua breve e triste vita, Morris Rosenfeld, ebreo, immigrato, schiavo in uno Sweatshop newyorkese nel 1893. Appena scritta.
Riccardo Venturi 17/2/2014 - 22:46
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Je ne hurlerai pas avec les loups

Je ne hurlerai pas avec les loups
IO NON URLERÒ CON I LUPI
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri & CCG Staff 17/2/2014 - 21:27
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Night In Baghdad

Night In Baghdad
NOTTE A BAGHDAD
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 17/2/2014 - 17:58

Love and Freedom

Love and Freedom
Words and music: Straw Lee No
Back in the old days in 1968
(continua)
inviata da adriana 17/2/2014 - 17:45

Peace

Words and music: Straw Lee No
Peace isn't just a word or a state of mind
(continua)
inviata da adriana 17/2/2014 - 17:31
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Las cárceles

Las cárceles
LE CARCERI
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 17/2/2014 - 16:54
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Song to the Men of England

Song to the Men of England
ET TU LABOURES
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/2/2014 - 15:44
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Tre passi nel delirio

Tre passi nel delirio
Chanson italienne - Tre passi nel delirio - Dugentodumila – 2002

Plus qu'une chanson, il s'agit d'une trilogie, ou bien de trois micro-chansons, dans lesquelles trois des membres du groupe interprètent les sensations qu'ils imaginent avoir été éprouvées tout au long de sa vie par le pilote qui lors de la seconde guerre mondiale a lâché la bombe atomique sur Hiroshima. La peur, quand il était dans l'avion, qui ne lui a pas laissé voir la gravité du geste, le remords qui commence à le tourmenter immédiatement comme un spectre, une fois rentré chez lui à la fin de la guerre et enfin la honte, pendant sa vieillesse qu’il masque avec orgueil et arrogance. Cette trilogie ne s'inspire pas de la biographie réelle du pilote, les auteurs prennent simplement appui sur cet événement pour faire surgir l'absurdité de la guerre.
LES TROIS PAS DU DÉLIRE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 17/2/2014 - 15:20
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ישׂראליק

ישׂראליק
Questa canzone di Leyb Rozental di Vilnius è sicuramente stata ispirata ad un brano precedente, “פּאַפּיראָסן” (Papirosn), di cui fu autore negli anni 20 Hermann Yablokoff (1903-1981), originario di Hrodna, oggi in Bielorussia, ed emigrato negli USA nel 1924. Personaggio molto noto nel teatro yiddish americano, alla fine della guerra Yablokoff fece molte tournée in Germania, Austria ed Italia per portare conforto ai rifugiati sopravvissuti alla Shoah.
Su di una melodia tradizionale bulgara.
Bernart Bartleby 17/2/2014 - 15:07




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