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Prima del 2012-8-12

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Palomas de la ciudad

Palomas de la ciudad
‎[1975]‎
Album: “El buen modo”‎
Testo trovato su Cancioneros.com



Ancora una canzone metafora della repressione che già da anni serpeggiava in Argentina e che di lì ‎a poco avrebbe assunto l’orribile forma della Junta guidata da Videla e soci… Per tutti i primi anni ‎‎70 la Plaza de Mayo di Buenos Aires, con la sua Pirámide (monumento alla rivoluzione del 1810), ‎il palazzo presidenziale (la Casa Rosada) e la Catedral Metropolitana, fu teatro di grandi ‎manifestazioni di protesta… Poi la “zonificazione militare”, la costituzione della Triple A (Alianza ‎Anticomunista Argentina), il varo del “Plan Cóndor”, il terrore di Stato fatto sistema e, finalmente, ‎l’ennesima dittatura, ma questa ben più feroce e spietata delle precedenti…‎
A partire dal 1976 solo poche “palomas” ebbero il coraggio di tornare su quella piazza a protestare, ‎a chiedere conto dei loro mariti, figli, nipoti scomparsi: si chiamavano (e si chiamano) non a caso ‎Las Madres de Plaza de Mayo, Las Madres del Amor…‎
Palomitas sin palomar,
(continua)
inviata da Dead End 3/8/2012 - 11:47
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Hiroshima

Versione tedesca dei Puhdys dall'album del 1983 Computerkarriere
Hiroshima
Nur ein Schatten blieb von ihm in Hiroshima.
(continua)
inviata da DoNQuijote82 3/8/2012 - 11:27
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Don't Cry (the Breakup of the World)

Don't Cry (the Breakup of the World)
(Kemmler/Cretu - Kemmler/Hirschburger)

Dall'album Mirrors del 1986
Canzone dedicata al disatro di Chernobyl
People crowd together
(continua)
inviata da DonQuijote82 3/8/2012 - 11:21
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Las aguasvivas

Las aguasvivas
‎[1973]‎
Album: “Como la cigarra”‎
Testo trovato su Cancioneros.com



Le “aguasvivas” sono le meduse… Un’altra arguta metafora della dittatura e di tutta la “buena ‎gente” che naturalmente la sostiene…‎
Las aguasvivas
(continua)
inviata da Dead End 3/8/2012 - 11:12
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Carta de un león a otro

Carta de un león a otro
Una metafora nemmeno tanto velata della dittatura in Argentina e dello stato del paese in quegli ‎anni… E il peggio doveva ancora venire!‎

Mi sa che ad interpretaral prima di Baglietto fu María Elena Walsh. Infatti sta nell'album "Como la cigarra del 1973...
Dead End 3/8/2012 - 11:05
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Babbo in prigione

Babbo in prigione
[1978]
Testo e musica di Francesco De Gregori
Dall'album "De Gregori", 1978
Poi in Ambrogio Sparagna - Francesco De Gregori "Vola vola vola", 2012
Stella guarda la luna
(continua)
inviata da DonQuijote82 3/8/2012 - 10:56
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Al divino botón

Al divino botón
‎[1973]‎
Album: “Como la cigarra”‎
Testo trovato su Cancioneros.com



L’immancabile e tagliente ironia della Walsh… “Al divino botón” è un’espressione in lunfardo, lo ‎slang di Buenos Aires, che significa “senza motivo”…‎
In realtà il motivo è qui ben evidente: nel periodo della cosiddetta “Revolución argentina” (1966-‎‎1973) furono seminati i germi nefasti della successiva, spietata, interminabile dittatura militare. E’ ‎in quegli anni che fascisti e generali misero a punto il “Proceso de Reorganización Nacional” ed i ‎metodi che lo contraddistinsero: omicidi, tortura, detenzioni arbitrarie, sequestri, ‎‎“desapariciones”…‎
Esta canción, con perdón,
(continua)
inviata da Dead End 3/8/2012 - 10:53
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Aria del Salón Blanco

Aria del Salón Blanco
‎[1973]‎
Album: “Como la cigarra”‎
Testo trovato su Cancioneros.com



Il “Salón Blanco” sta al primo piano della “Casa Rosada”, il palazzo presidenziale a Buenos Aires.‎
E’ lì che i governanti prestano giuramento.‎
E di presidenti e generali lo scrivano Jorge Garrido (un nome – credo – di pura fantasia) ne ha visti ‎passare tanti… Basti pensare che dall’inizio degli anni 40 al 1983 – e trascurando il lungo (9 anni) ‎periodo di Juan Domingo Perón – l’Argentina ebbe una ventina di presidenti, molti dei quali militari ‎e golpisti e massacratori del loro stesso popolo… Solo per fare un esempio, il generale golpista ‎Arturo Rawson durò in carica 3 (tre) giorni, dal 4 al 7 giugno del 1943!‎
El señor Jorge Garrido,
(continua)
inviata da Dead End 3/8/2012 - 10:40
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Cantar canciones

Cantar canciones
‎[1971]‎
Album: “El Sol no tiene bolsillos”‎
Testo trovato su Cancioneros.com

Una canzone che potrebbe ben dirsi il manifesto programmatico della Walsh, al pari del Manifiesto di ‎Victor Jara…‎
Quién pudiera
(continua)
inviata da Dead End 3/8/2012 - 10:21
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Dónde están los poetas

Dónde están los poetas
‎[1971]‎
Scritta dalla Walsh con Mario Cosentino ‎
Album: “El Sol no tiene bolsillos”‎
Testo trovato su Cancioneros.com

‎¿Dónde están
(continua)
inviata da Dead End 3/8/2012 - 10:13
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The kana

The kana
‎[1971]‎
Album: “El Sol no tiene bolsillos”‎
Testo trovato su Cancioneros.com


Con la solita ironia che la contraddistingue, in questa canzone la Walsh se la prende con quei “tutori ‎dell’ordine” che già nel 1971 – anno di pubblicazione di quest’album – seminavano il terrore tra la ‎popolazione. Si era allora in piena “Revolución argentina”, una delle tante fasi autoritarie che il ‎paese conobbe nel corso del 900, e gentaglia come Onganía, Levingston e Lanusse governavano ‎con il pugno di ferro, facendo ammazzare sindacalisti e manifestanti a decine. Proprio nel 1971 ci ‎furono alcune clamorose “desapareciones” di militanti della sinistra e rivoluzionari: Marcelo Verd e ‎sua moglie Sara Palacio, Juan Pablo Maestre e la sua compagna Mirta Misetich furono ‎probabilmente le prime vittime di quel sistema ben pianificato di sparizioni che poi sarebbe stato ‎usato massivamente a partire dal 1976.‎

L’unica cosa che non sono riuscito a capire di questa canzone è il titolo, “The kana”: qualcuno ne sa ‎qualcosa?‎
Ella me cuida,
(continua)
inviata da Dead End 3/8/2012 - 10:07
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El Sol no tiene bolsillos

El Sol no tiene bolsillos
‎[1971]‎
Canzone che dà il titolo all’album, scritta dalla Walsh con Mario Cosentino
Testo trovato su Cancioneros.com

El Sol no tiene bolsillos,
(continua)
inviata da Dead End 3/8/2012 - 09:42
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Balada de Cómodus Viscach

Balada de Cómodus Viscach
‎[1971]‎
Album: “El Sol no tiene bolsillos”‎
Testo trovato su Cancioneros.com‎


Bellissima canzone contraddistinta dalla solita mordace ironia della Walsh che dalla musica ‎folklorica e dalle filastrocche infantili imparò bene a fustigare i potenti…‎
‎“In questo mondo traditore scendere a patti è sempre la cosa migliore, perché chi dice basta, ‎chi si oppone va sempre a finire molto male… Fai sempre buon viso a cattivo gioco, difendi il falso ‎ribellismo che non cambia lo status quo, non metterti a cantare canzoni di protesta, sii intelligente, ‎critica tutto e tutti salvo i dirigenti…”‎

Perché la Walsh propose una canzone del genere già nel 1971, quando ancora Videla e i suoi ‎mastini erano ancora lontani dal prendere il potere? Perché spesso si pensa che in Argentina la ‎dittatura sia durata solo dal 1976 al 1983, mentre il realtà il cosiddetto “Proceso de Reorganización ‎Nacional”... (continua)
En este mundo traidor
(continua)
inviata da Dead End 3/8/2012 - 08:48
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Volta la carta

Volta la carta
Traduzione francese di M.R.
TOURNE LA CARTE
(continua)
inviata da M.R. 2/8/2012 - 19:54
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Maria nella bottega di un falegname

Maria nella bottega di un falegname
Traduction en français de M.R.
MARIE DANS L'ATELIER D'UN MENUISIER
(continua)
inviata da M.R. 2/8/2012 - 17:16
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« Atterrite queste popolazioni ! »

« Atterrite queste popolazioni ! »
[2011]
Testo e Musica di Nicola “Masta” Casile
Album: Masta - Camicie verdi (doppio singolo)
C'è chi vorrebbe credessimo ancora
(continua)
inviata da giorgio 2/8/2012 - 14:32
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Il nome di Maria Fresu

Il nome di Maria Fresu
Gatta Pampalea per fortuna di gente come te ce n'è poca al mondo.
(Stefania Io)

Il problema mi sembra invece che di "Stefanie Io", al mondo, ce ne siano fin troppe. Ah, peraltro ti faccio presente che la cosa di questa pagina è dedicata a una vittima di una strage fascista il cui anniversario ricorre proprio oggi, 2 agosto. E cosa ti fa la "Stefania Io"? Pensa alla Gatta Pampalea. Ma tornatene a mandare messaggini su Twitter, vai.(Gatta Pampalea)
2/8/2012 - 11:41

Ballata di denuncia

Mi hanno detto che la guerra
(continua)
2/8/2012 - 10:43
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Dingue

Dingue
‎[1991]‎
Parole e musica di Jean Ferrat
Album “Dans la jungle ou dans le zoo”‎

‎“… 500 miliardi ridotti in fumo, 500 miliardi buttati in missili, 500 miliardi ai militari, 500 miliardi ‎buttati al vento…Mi fa male il cuore a vedere quella disgrazia di Rambo, con la sua guerra finta che ‎rasserena il popolino, con le sue bombe rese asettiche e le sue ecatombi banalizzate, fa da grancassa ‎al consenso verso il potere. La sua forza d’urto mi sta veramente in culo…”‎
Pour faire ma pube
(continua)
inviata da Dead End 2/8/2012 - 10:41
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Aida

Aida
Bell'articolo.
Un unico appunto; che significa "una facciata dietro alla quale si nascondeva l’eterno fascismo che sempre riaffiora" ?

Sembra una frase messa lì, come tante soprattutto oggi, per manipolare l'opinione e usare solo il fascismo come simbolo di dittatura. La facciata dietro la quale si nascondono in Italia non è certo da minimizzare in un fascismo che ricorda solo Mussolini e la seconda guerra mondiale. Rino intendeva certo oltre...
Chiara 2/8/2012 - 10:18
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Bicentenaire

Bicentenaire
‎[1989]
Parole e musica di Jean Ferrat‎
Album: “Dans la jungle ou dans le zoo” (1991)‎

‎‎
‎Dans cette chanson, Jean Ferrat commence par évoquer les aristocrates dans ‎leurs châteaux, qui ignorent le peuple et ses souffrances. Puis survient la Révolution française, ‎prétendument faite au nom du peuple, mais qui ne change rien à sa condition. Deux siècles après ‎‎1789, à l'heure où l'on commémore le bicentenaire de la Révolution, l'exclu, le pauvre, le miséreux ‎‎(appelé Pauvre Martin) est toujours à l'écart : rien n'a changé, en fin de compte. Deux siècles après, ‎‎« d'autres seigneurs veillent au grain » : l'esprit de la Révolution et les principes de liberté, d'égalité ‎et de fraternité, sont, selon Ferrat, bel et bien enterrés. Quant aux cérémonies du bicentenaire, si de ‎nombreux dirigeants du monde y ont été conviés, Ferrat conclut en soutenant que le peuple fut ‎l'oublié des commémorations.‎
Jean... (continua)
J'ai vu des ducs j'ai vu des princes
(continua)
inviata da Dead End 2/8/2012 - 10:09
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Caserne

Caserne
‎[1972]‎
Parole di Guy Thomas
Musica di Jean Ferrat
Album: “Les Instants volés” (1979)


Blanchis les troncs des marronniers
(continua)
inviata da Dead End 2/8/2012 - 09:17
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J'imagine‎

J'imagine‎
‎[1971]
Parole di Henri Gougaud
Musica di Jean Ferrat
Album: “Aimer à perdre la raison”‎

Curioso: era il 1971, lo stesso anno di Imagine di John Lennon…‎
J'imagine
(continua)
inviata da Dead End 2/8/2012 - 08:53
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La matinée

La matinée
‎[1969]
Parole di Henri Gougaud
Musica di Jean Ferrat
Album: “Ma France” (eseguita da Ferrta in duetto con Christine Sèvres)‎

La matinée se lève
(continua)
inviata da Dead End 2/8/2012 - 08:31
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Camicie verdi

Camicie verdi
[2011]
Testo e Musica di Nicola "Masta" Casile
Album: Masta - Camicie verdi (doppio singolo)
Spara sulle camice verdi, sui padroni e sui loro servi
(continua)
inviata da giorgio 2/8/2012 - 08:30
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Complainte du partisan

Complainte du partisan
Vorrei segnalare anche la bellissima versione di Piers Faccini.

Maria Cristina 1/8/2012 - 19:34
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Bella Ciao

anonimo
Bella Ciao
4d. La versione inglese di Anita Lane dal film Herr Lehmann.
The English version sung by Anita Lane in the motion picture Herr Lehmann.


"Mi sembra che non sia stata segnalata la versione di Anita Lane dalla colonna sonora del film "Herr Lehmann"." (Maria Cristina)
No, in effetti non era stata mai inserita; provvediamo immediatamente. [CCG/AWS Staff]


BELLA CIAO
(continua)
inviata da Maria Cristina 1/8/2012 - 19:11
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Un jour futur

Un jour futur
‎[1969]
Parole di Henri Gougaud
Musica di Jean Ferrat
Album: “Ma France”‎

Un printemps s'est levé aux couleurs d'incendie
(continua)
inviata da Dead End 1/8/2012 - 16:01
Percorsi: 1968 e dintorni
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Rien à voir

Rien à voir
‎[1969]
Parole di Henri Gougaud
Musica di Jean Ferrat
Album: “Ma France”

‎“Nelle prigioni, nelle caserme e nelle chiese non c’è nulla da vedere…”
Des poèmes écrits sur les automobiles
(continua)
inviata da Dead End 1/8/2012 - 15:49
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Picasso colombe

Picasso colombe
‎[1972]‎
Parole di Henri Gougaud
Musica di Jean Ferrat
Album: “À moi l'Afrique”

Il était un homme oiseau
(continua)
inviata da Dead End 1/8/2012 - 15:43
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Pauvres petits c...‎

Pauvres petits c...‎
‎[1967]‎
Album “À Santiago”‎

Una canzone molto simile a Les Bourgeois di Jacques Brel, che però scrisse la sua qualche anno prima di ‎Ferrat…‎
On parle de vous sans cesse
(continua)
inviata da Dead End 1/8/2012 - 15:30
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Les guérilleros

Les guérilleros
‎[1967]‎
Parole e musica di Jean Ferrat


Scritta a due mesi dall’assassinio del “Che”…‎
Avec leur barbe noire
(continua)
inviata da Dead End 1/8/2012 - 13:55
Percorsi: Che Guevara
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Si je mourais là-bas

Si je mourais là-bas
‎[1915]‎
Poesia di Guillaume Apollinaire, dalla raccolta postuma “Poèmes à Lou”
Jean Ferrat la mise in musica nel 1967‎



Nel 1914 il poeta polacco Wilhelm Albert Włodzimierz Apolinary de Wąż-Kostrowicki, ‎naturalizzato francese con il più semplice nome di Guillaume Apollinaire, cadde innamorato di ‎Madame Louise de Coligny-Châtillon, donna di nobile lignaggio ma “spirituelle, dégagée, frivole, ‎impétueuse, puérile, sensible, insaisissable, énervée”, ossia piuttosto libera per i suoi tempi ‎‎(all’epoca era già divorziata e si dilettava di aeroplani…).‎
La passione del poeta non fu completamente ricambiata e, per giunta, gli toccò di partire per il ‎fronte. Eppure anche in trincea l’amore era più forte della guerra e della morte – ed è per ‎questo che ho voluto contribuire questa poesia-canzone – e Apollinaire scrisse ogni giorno ‎alla sua amata “Lou”, fino alla primavera del 1915,... (continua)
Si je mourais là-bas sur le front de l'armée
(continua)
inviata da Dead End 1/8/2012 - 13:42
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Quatre cents enfants noirs

Quatre cents enfants noirs
‎[1963]‎
Parole di Michelle Senlis
Musica di Jean Ferrat
Quatre cents enfants noirs
(continua)
inviata da Dead End 1/8/2012 - 13:12
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Federico García Lorca

Federico García Lorca
‎[1960]‎
Parole di Jean Ferrat
Musica di Claude-Henri Vic



A Federico García Lorca, il grande poeta andaluso assassinato dai fascisti a Granada il 19 agosto ‎del 1936.‎
Si vedano anche Cuando mataron a Lorca, Federico Garcia Lorca, Lorca, Romance de cego in memoriam de F. G. Lorca e Terras de Garcia Lorca‎.‎
Les guitares jouent des sérénades
(continua)
inviata da Dead End 1/8/2012 - 13:01
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Si nous mourons (Lettre d'Ethel Rosenberg à ses enfants)‎

Si nous mourons (Lettre d'Ethel Rosenberg à ses enfants)‎
‎[1979]‎
Parole e musica di Jean Ferrat



Mandati a morte sulla sedia elettrica nel 1953 con l’accusa di essere spie dell’Unione Sovietica, ‎Julius ed Ethel Rosenberg lasciarono orfani i loro due bambini, Robert e Michael di 10 e 6 anni…
Vous apprendrez un jour mes fils, vous apprendrez
(continua)
inviata da Dead End 1/8/2012 - 11:48

A Ethel Rosenberg

A Ethel Rosenberg
‎[1953]‎
Nel disco compilativo “Viento del pueblo” (Vol. 2, 2001)‎

‎Jorge Cafrune ‎

‎"Yo soy sólo cantor, no soy poeta, ni músico, así que sólo soy un vocero de lo que el poeta toma de ‎su pueblo y lo devuelvo en forma de canción."‎
Ed era veramente libero Jorge Cafrune, tanto libero che nel 1978, mentre intraprendeva un viaggio a ‎cavallo in omaggio a José de San Martín, padre dell’Argentina indipendente, venne ucciso in quello ‎che fu fatto passare per un incidente stradale, mentre è noto che la dittatura gliela aveva giurata ‎dopo che, nel corso di un concerto a Cosquín, Cafrune aveva osato cantare una canzone proibita dal ‎regime, Zamba de mi esperanza‎



E pure quest’altra canzone sarà stata certamente censurata, visto che è dedicata niente meno che alla ‎moglie di Julius Rosenberg che con lui fu elettrificata nel 1953 dopo la condanna per spionaggio a ‎favore dell’Unione Sovietica.... (continua)
Yo no sé si eras o no culpable,‎
(continua)
inviata da Dead End 1/8/2012 - 10:31
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Questione meridionale

Questione meridionale
[2011]
Testo dei Kalafro
Album: Resistenza Sonora
[Parlato:]
(continua)
inviata da giorgio 1/8/2012 - 09:25
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Tolleranza Zero

Tolleranza Zero
[2010]
Album: Irreality Show
Seduto in disparte
(continua)
inviata da giorgio 1/8/2012 - 08:30
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Uniti Vincìmu

Uniti Vincìmu
[2011]
Testo dei Kalafro
Album: Resistenza Sonora
Uniti vincìmu, spartùti carìmu jeu e tìa
(continua)
inviata da giorgio 1/8/2012 - 08:11
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Giorno di lutto

Giorno di lutto
[2009]
Album: La cicala e la formica
Che mi vengano a prendere in casa con la macchina blu,
(continua)
inviata da adriana 1/8/2012 - 07:57
Percorsi: Genova - G8
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Aujourd'hui, peut-être...

Aujourd'hui, peut-être...
Chanson française – Aujourd'hui, peut-être... – Fernandel (1950)
Paroles: Marcel Sicard. Musique: Paul Durand   1946

Ah, Lucien l'âne mon ami, vois-tu qui est Fernand Joseph Désiré Contandin ? Ou donnes-tu ta langue au chat ?

Pour ça, jamais... Je ne donnerai ma langue à personne, même pas à un délicieux minou... Sauf évidemment, dans certaines circonstances qui s'y prêtent particulièrement bien... Si tu vois, à ton tour, ce que je veux dire... Pour ce qui est de Fernand Joseph Désiré Contandin, je sais très bien de qui il s'agit, car je l'ai croisé plusieurs fois dans mon existence. Une fois même, il se promenait en Allemagne avec une vache de ma connaissance, elle aussi. La dénommée Marguerite. Il s'agit tout bêtement de Fernandel. D'ailleurs, on l'avait déjà fait passer avec Marguerite précisément dans les Chansons contre la Guerre, dans le commentaire à la chanson Oscar,... (continua)
Devant ma maison, il y a un pin terrible
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 31/7/2012 - 22:19
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Supper's Ready

Supper's Ready
Complimenti traduzione molto accurata....I Genesis sono stati i primi a farmi sentire i brividi molti anni fà.
Per mia fortuna sono stato il sound engineer di una coverband che eseguiva brani dei Mitici e vi garantisco che farli bene è difficile.Adesso con la maturità...mi diletto a smontare la casa ascoltandoli a palla...1500wrms FBT...buon ascolto a tutti.
Niko Mantelli 31/7/2012 - 18:50
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No more Hiroshima

No more Hiroshima
1996
Il 5 agosto 1945 l'Enola Gay decollò;
(continua)
inviata da DonQuijote82 31/7/2012 - 15:35
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Elisa raccontava

Elisa raccontava
Cominciai a scrivere questa canzone dopo aver assistito ad una puntata del Costanzo Show in cui Elisa Springler raccontava la sua esperienza di sopravvissuta miracolosamente ai campi di sterminio nazisti!!la abbondanai, perchè reputai molto difficile scrivere una canzone su una tale tragedia senza incorrere in offensive banalizzazioni. La ripresi quando venni a conoscenza della morte di questa coraggiosissima donna la quale, dopo aver trovato il coraggio di raccontare la sua storia al figlio, fino ad allora ignaro, dedicò gli ultimi anni della sua vita a condividere la sua assurda esperienza soprattutto con i giovani, come monito per il futuro, affinchè tali orrori non si possano ripetere nella storia!!!! contro tutte le discriminazioni!!!
Mauro Arnò


Elisa Springer (Vienna, 12 febbraio 1918 – Matera, 20 settembre 2004) è stata una scrittrice austriaca naturalizzata italiana.

Figlia unica... (continua)
Elisa raccontava la sua tremenda storia
(continua)
inviata da DoNQuijote82 31/7/2012 - 15:09

Shoah - Soluzione Finale

Fabio Cianchi
Questa canzone è dedicata a tutti coloro che hanno subito le atrocità e l'infamie di quei CRIMINALI NAZIFASCISTI che ritenevano essere una razza pura.
Una dedica particolare va a Piero TERRACINA sopravvissuto all'OLOCAUSTO nel campo di sterminio di Auschwitz - Birkenau
e dal quale è stato liberato il 27 Gennaio del 1945, dall'esercito russo.
Personalmente non conosco questo grande uomo che ha avuto la forza di ricordare quei momenti orribili, in nome della verità. Le sue testimonianze, e quelle di molti altri, hanno permesso di mettere a fuoco tantissime immagini sfocate della nostra storia, di modo che non vengano mai dimenticati.
Fabio Cianchi


Il fascismo e gli ebrei in Italia e a Roma
Brano tratto e adattato dal volume “La resistenza silenziosa. Leggi razziali e occupazione nazista nella memoria degli ebrei di Roma” a cura di Marco Impagliazzo, Guerini e Associati, 1997
Il 16... (continua)
Mi ricordo la paura
(continua)
inviata da DonQuijote82 31/7/2012 - 14:30




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