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Prima del 2015-9-20

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Lettera dal finestrino (Ticino)

Lettera dal finestrino (Ticino)
è una canzone che parla di chi ha un lavoro e di chi non lo ha. Ho immaginato, in un film in bianco e nero, due persone che attraversano lo stesso ponte sul Ticino sia al mattino che alla sera con il medesimo stato d'animo. Il fiume, sopra il quale le due storie si sovrappongono, è l'elemento di congiunzione dei loro pensieri e dello loro parole. La dignità di una persona messa a dura prova dalla mancanza di un lavoro, di sentirsi tagliato fuori, intrappolato in parole come "esodato" e la dignità di una persona che per i più svariati motivi non può scegliere e quotidianamente consuma il rito trascinandosi verso il luogo di lavoro.
Michele Anelli 20/9/2015 - 18:29

Sciacalli e uomini (il sogno del marine)

Fa pena !!!
Magdalena 20/9/2015 - 15:58
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Henna

Henna
Per "Attenti al lupo" ammetto di non essere granché informato, però mi sembra davvero riduttivo definire "Canzone" piuttosto semplice e banale, dato che rappresenta per molti versi una riproposizione contemporanea di certi testi poetici del nostro stilnovo duecentesco. Poi è chiaro...questo è un aspetto di importanza più storico-formale che non sostanziale, cionondimeno non toglie valore alla canzone.
Marcello 20/9/2015 - 00:44

Lettre d'un déserteur

Lettre d'un déserteur
Bonsoir,

Il y a bien longtemps que je recherchais les paroles de cette chanson.
Ma maman est atteint de la Maladie d'Alzheimer est parfois elle chantonne quelques paroles.

J'essaie désespéremment de trouver la musique mais sans succès. Quelqu'un pourrait - il me dire s'il est possible de la trouver et si oui me donner les coordonnées.
D'avance je vous en remercie.
Cathie CATARD
CATARD Catherine 19/9/2015 - 20:43
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République Liberté

République Liberté
(2015)

Suite à l'attentat contre Charlie-Hebdo du 7 janvier 2015 et la manifestation national du 11, nous avons réécrit les couplets de Vive la République, Vive la Liberté, un titre québécois d'origine nantaise, vraisemblablement composé durant la Révolution française, que nous avions enregistré en public en 1996.
Il était une barque, vion la,
(continua)
19/9/2015 - 11:13
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Un món, dues classes de persones

Un món, dues classes de persones
(2001)
Album: Respira
Hi ha una veu trencada que s’ofega al mig del mar
(continua)
19/9/2015 - 06:48
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Spalancate Milano

Spalancate Milano
Sulla stessa linea di Mamma, non sono più fascista i contromano danno voce ad un altro politico: Umberto Bossi.
Si noti il gioco di parole...
Laggiù, dove la nebbia annebbia la vista
(continua)
inviata da dq82 18/9/2015 - 16:42
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Davide van de Sfroos: Akuaduulza

Davide van de Sfroos: Akuaduulza
Perchè è una musica stregata, son oramai gli anni che me sta perseguita'. Alla faccia de' 'sto stregon' lagese, basta
Mi raccomadi al sig. Mefisto ????
O no!!!
krzyś 18/9/2015 - 00:49
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Ballada wrześniowa

Ballada wrześniowa
Propongo di spartire finalmente la germania fra la Polonia, La Francia e l'Italia!!!
krzyś 17/9/2015 - 23:07
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XI

XI
Testo e music di Buldog *anche in tedeschium
Dalll'allbuuum "Chrystus Miasta"
Qui trovaten http://www.tekstowo.pl/piosenka,buldog...
Myślałem, gdy świt różowiał:
(continua)
inviata da Krzysiek 17/9/2015 - 23:01
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Heaven Help the Working Girl

Heaven Help the Working Girl
TAIVAS TYÖLÄISNAISTA VARJELKOON
(continua)
inviata da Juha Rämö 17/9/2015 - 18:52
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Libertà

Libertà
"Una sera d'estate andando verso il molo
mi imbattei in due giovinette
una si chiamava Libertà e l'altra impresa
parlammo e loro mi raccontarono questa storia...."

Ci sarà in una delle prossime generazioni un metodo farmacologico per far amare alle persone la loro condizione di servi e quindi produrre dittature
come dire,senza lacrime;
una sorta di campo di concentramento indolore
per intere società in cui le persone saranno private di fatto delle loro libertà,
ma ne saranno piuttosto felici
La libertà sicura e persuasa
(continua)
inviata da LORENZO SPINELLI 16/9/2015 - 18:35
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Don't Take My Papa Away From Me

Don't Take My Papa Away From Me
The above Finnish translation of this song last ever written by Joe Hill is from a 1982 book titled »Rauhanlauluja« (Peace Songs). The text was first published in »Palkkaorjain lauluja« (The Wage Slaves' Songs, Duluth, Minnesota, 1925) by Rock Maple Ridge Workers Association.
Juha Rämö 16/9/2015 - 18:28
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Arandora Star

Arandora Star
2006
Me 'Ne Vaje

L'Arandora Star fu una nave da crociera britannica; carica di internati civili, fu affondata da un U-Boot tedesco il 2 luglio 1940 durante la seconda guerra mondiale.

Durante la seconda guerra mondiale, i Paesi di entrambi gli schieramenti applicarono l'internamento dei cittadini originari dei Paesi nemici per timore dello spionaggio. La nave britannica quindi fu adattata a trasportare internati dell'Asse in Canada. Gli internati erano cittadini italiani, tedeschi e austriaci di sesso maschile, molti immigrati nelle Isole britanniche da decine di anni, tanto che molti avevano parenti, anche figli, che militavano nell'esercito britannico. A costoro vennero negati i diritti civili e politici, compresi quelli riconosciuti ai militari secondo la Convenzione di Ginevra. A molti venivano confiscate le proprietà. Ai familiari non fu detto che i parenti arrestati sarebbero stati... (continua)
Arandora Star è una nave da crociera
(continua)
inviata da dq82 16/9/2015 - 12:18
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Marşa Rojava [Destana Kobanê]

Kendal Maniş
Marşa Rojava [Destana Kobanê]
Scritta e composta da Kendal Maniş
Written and composed by Kendal Maniş

La canzone è un inno della resistenza che le milizie del PYD (Partito di Unione Democratica), ovvero le Unità di Protezione Popolare (YPG) e le Unità di Protezione della Donna (YPJ) oppongono a ISIS.

La Marcia del Rojava (letteralmente “Ovest”), scritta e composta da Kendal Maniş, è ormai un classico della musica di lotta curda; viene eseguita anche in Italia, in occasione delle manifestazioni a favore del Kurdistan. Presentiamo il testo originale e la traduzione italiana. (da Curdo in Rete)
Keç û xortên şoreşvan
(continua)
inviata da Lucone 16/9/2015 - 10:28
Percorsi: Dal Kurdistan

Cassino 1944

Cassino 1944
2010
Terra di fuoco
Arriva la guerra i primi di gennaio
(continua)
inviata da dq82 16/9/2015 - 10:02
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Ho continuato la mia strada

Ho continuato la mia strada
Posso dirvi che è stato il canto d'ingresso del mio matrimonio.

Michele Martino
16/9/2015 - 09:51
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The Green Fields Of France (No Man's Land)

The Green Fields Of France (No Man's Land)
“Flowers of the Forest”, richiamata da Bogle nel ritornello, è un’antica – e una delle più famose – canzoni scozzesi. Il testo settecentesco di Jean Elliot riportato in uno dei contributi non è quello originale (sconosciuto) ma solo una delle tante versioni, tra le quali la prima nota è quella risalente alla prima metà del 600 presente nel “John Skene of Halyards Manuscript” con il titolo di "Flowres of the Forrest".
La canzone è un lamento composto in morte del re di Scozia James IV e di tutti i dignitari e combattenti scozzesi che furono massacrati dagli inglesi nella battaglia di Flodden Field, Northumberland, combattuta il 9 settembre 1513. Fu una vera disfatta tattica per gli scozzesi i quali, benchè più numerosi, ebbero perdite da 5 ad 8 volte superiori rispetto agli inglesi (7.000/13.000 morti contro 1.500 circa) e videro sterminati quasi integralmente i vertici del regno.
Oggi “Flowers... (continua)
Bernart Bartleby 16/9/2015 - 09:47
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Such a Parcel of Rogues in a Nation

Such a Parcel of Rogues in a Nation
Nell'ultima strofa ho tradotto il testo in modo un po' involuto, è più corretto invece:

Piuttosto che vedere il giorno
di quel tradimento che ci venderà tutti,
vorrei che la mia vecchia testa grigia giacesse in terra
con Bruce e il leale Wallace!
Cattia Salto 16/9/2015 - 00:28
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Ἀμοργός

Ἀμοργός
una curiosità:
anni fa in Bretagna ho sentito musicare per voce e arpa un testo greco di Giorgos Andreou dal titolo "Lettera al Signor Nicos Gatsos" da parte del duo femminile Sedrenn.
Il testo recita tra l'altro:
Il violino spezzato del mondo urla ancora...dei soldati danzano tutte le notti dentro taverne vuote...noi aspettiamo tutte le primavere ciò che si allontana. Signor Nicos, amico mio, tutto è là, quello che hai lasciato e quel che conosci dopo gli anni d'angoscia e quando sarai tornato verrò a portarti nella caraffa dorata l'acqua amara della dimenticanza....per quanto tempo ancora sotto il giogo le povere madri morte nell'albergo di Ulisse...
Si può ascoltare qui:
Lettre à Monsieur Nicos Gatsos - YouTube
Flavio Poltronieri 15/9/2015 - 18:35
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Racconta una storia d'amore

Racconta una storia d'amore
So-no le fo-le!!!
Si sen-te!
krzyś 15/9/2015 - 18:07
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Erin

Erin
2014
Minoranza rumorosa

Erin racconta la storia di un piccolo drappello di esplorazione dei Saraceni che, nel 711, dopo la conquista della Spagna, si spinsero in avanscoperta fino in Irlanda, ma colpiti dalla sua bellezza decisero che non potevano portare guerra ad un paese così bello...
Ti ho seguita notti fa,
(continua)
inviata da dq82 15/9/2015 - 16:12
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Ballo per l'onore (La ciociara)

Ballo per l'onore (La ciociara)
(testo e musica Benedetto Vecchio )

Il generale Juin, al termine della battaglia di Cassino, diede ai suoi “goumiers” (militari marocchini) carta bianca per due giorni, come premio della vittoria che implicava il diritto di vita e di morte sulle popolazioni civili, il furto dei loro beni e la violenza sulle donne (le cosiddette "marocchinate"). Così per due giorni e due notti razziarono, violentarono, uccisero. Stuprarono donne e bambine obbligando padri e mariti ad assistervi. Chi tentò di reagire venne ucciso.
Quann ‘la ciociara va alla mola,
(continua)
inviata da dq82 + Benedetto Vecchio 15/9/2015 - 15:56
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Patches

Patches
[1970]
Scritta da General Johnson (1941-2010, frontman del gruppo rhythm and blues “Chairmen of the Board”) e Ron Dunbar (1939-), produttore e songwriter.
Nel primo album dei Chairmen of the Board, intitolato “The Chairmen of the Board” (o “Give Me Just a Little More Time”)

Interpretata subito da Clarence Carter (1936-), bluesman e soulman cieco, che ne fece la sua hit più famosa.

“Patches” – letteralmente, pezze, rattoppi – è il soprannome di un bambino afroamericano, figlio di braccianti, cresciuto troppo in fretta in un’Alabama rurale dove il tempo sembra essersi fermato a prima della Guerra Civile… Ciò che si chiamava schiavitù ora si chiama segregazione, le catene di un tempo ora si chiamano sharecropping e schiavitù da debiti e morte precoce per la fatica, le privazioni e per un Dio inclemente, ma sempre ringraziato…

La canzone è strettamente legata alla splendida voce di Clarence... (continua)
I was born and raised down in Alabama
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/9/2015 - 15:32
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Il galeone

Il galeone
Un'annotazione: si scrive pugniamo, anche se all'occhio "stona" un po'; perché la radice verbale è pugn-, e la desinenza del modo indicativo tempo presente prima persona plurale è -iamo per tutte le coniugazioni (cant-iamo, ten-iamo, cred-iamo, dorm-iamo).
Un suggerimento: sarebbe utile scrivere la parola coltrice con l'accento. Pochi infatti sanno che si pronuncia cóltrice (come cóntro); da cóltre - coperta, ma anche telo funebre.
P.S.: sì, è un testo un po' legnoso, sia da capire sia da pronunciare; ma una volta capito, è stupendo. ;)

(NOTA: "Pugniam" e' stato corretto nel testo)
Stefano Stronati 15/9/2015 - 12:22
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Mushroom Clouds

Mushroom Clouds
[1966]

Scritta da Arthur Lee, John Echols, Ken Forssi e Bryan MacLean
Nell’album d’esordio della celebre band di Los Angeles, intitolato semplicemente “Love”
Mushroom clouds are forming
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/9/2015 - 10:27
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Anti-Pope

Anti-Pope
[1979]
Nell’album “Machine Gun Etiquette”
I'm going back to church tonight
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/9/2015 - 09:49
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Across the Wire

Across the Wire
[2003]

Parole e musica di Joey Burns
Nell’album intitolato “Feast of Wire”
Alberto hits his brother on the back of the head
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/9/2015 - 09:00
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Scuola

Scuola
[1977]
Album: "Diesel"
Ci dicevano, insistevano, di studiare
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 14/9/2015 - 20:20
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Supper's Ready

Supper's Ready
Questa è una canzone immortale e unica, come dimostrano questi commenti di anni ed anni...Avevo 3 anni quando questo capolavoro è stato pubblicato e mai mi stancherò di ascoltarlo e cantarlo. Grazie per la traduzione e la passione!
Luca 14/9/2015 - 19:11
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Every Man Is A King

Every Man Is A King
Terry Woods è stato membro molto, molto marginale degli S. SPAN, nel 1970, giusto il tempo di una sola registrazione che ha fruttato il disco Hark! The Village Wait.
Addirittura non ha neanche partecipato alla rimpatriata definitiva dal vivo al Forum di Londra del 2 settembre 1995 dove fu celebrata l'intera carriera del gruppo in tutte le sue varie incarnazioni ed epoche e che per una indimenticabile sera ha chiamato a raccolta i vari membri passati e presenti del gruppo
Flavio Poltronieri 14/9/2015 - 18:54
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Gente di merda

Gente di merda
[2009]
Prima come singolo nella compilation “Il paese è reale”, progetto ideato dagli Afterhours, poi nell’album degli Zen Circus significativamente intitolato “Andate tutti affanculo”, sempre del 2009.

Propongo il brano nel percorso “Guerra alla Terra”, visto che ci sono già sulle CCG/AWS alcuni brani che invocano l’estinzione del genere umano – di cui sono personalmente un sostenitore – come unica (seppur da taluni ritenuta un po’ troppo radicale) soluzione a tutti i problemi che affliggono il pianeta. E sarebbe anche bene che la cosa avvenisse prima che qualche scienziato ci metta in condizione di andare a far danni altrove…
Un mucchio di persone non hanno mai ragione,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/9/2015 - 16:26
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Postumia

Postumia
[2014]
Nell’album intitolato “Canzoni contro la natura”


In Un giorno dopo l’altro, Tenco cantava che la speranza è ormai un’abitudine. Il brano Postumia, da questo punto di vista, non lascia scampo.

«Lo scrissi ricordandomi di una notte a Salerno, in piazza, in cui incontrammo dei ragazzi che non potettero assistere a un nostro concerto perché erano usciti dal lavoro in un bar molto tardi. Stavano letteralmente consumando il sabato sera ed erano anche un po’ alticci. Una scena questa che vedo dovunque, anche a Livorno, dove vivo. I ragazzi hanno perso la speranza, sentono di non averne più «Il futuro me lo bevo per non pensarci», canto nel brano. Tutti vivono questa perdita come dramma, ma io che non credo nella speranza ho un’altra idea: se non ti dai da fare le cose rimarranno esattamente così. Nel brano si vive anche uno scontro generazionale tra chi, gli anziani, ha vissuto la vera... (continua)
Due e ventisei del mattino metà febbraio
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/9/2015 - 12:46
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Canzone contro la natura

Canzone contro la natura
[2014]
Nell’album intitolato “Canzoni contro la natura”


«[il titolo del disco] è ispirato alle parole che Ungaretti rilasciò in una famosa intervista con Pasolini. Nello spirito lo abbiamo scelto perché rappresentava al meglio quello che volevamo comunicare con questo disco. Si parla di contrapposizione tra uomo e natura. Siamo gli unici esseri in questo pianeta che hanno coscienza di sé (a quanto pare). E siamo anche gli unici che riescono a remare contro la natura e odiare la loro stessa specie (nessun altro animale lo fa). Siamo partiti da questo percorso filosofico per realizzare dieci brani che alla fine parlano anche tanto di Italia. Molto spesso siamo stati tacciati di essere catastrofisti. Ci sono alcune band che con le loro canzoni danno spiragli di luce. Noi pensiamo, con Mario Monicelli, che la speranza sia una trappola. Ecco perché non indichiamo soluzioni né siamo consolatori. ».

Intervista a XL Repubblica.
Se questa notte fosse tutto ciò che ti rimane
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/9/2015 - 12:41
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The Riverbed

The Riverbed
Dall'album "Industrial silence" Deluxe edition 2010.
Testo trovato su rockol.it rockol
Moon,
(continua)
inviata da Maria Cristina Costantini 14/9/2015 - 12:07




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