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Johnny I Hardly Knew Ye

anonimo
Johnny I Hardly Knew Ye
Sempre a riguardo "Johnny I Hardly Knew Ye" siccome non credo che molti lo sappiano, mi permetto di invitarvi ad ascoltare "Prayer for the dead", in Saints & Tzadiks di Susan McKeown e Lorin Sklamberg (meravigliosa voce dei Klezmatics)che contiene questa canzone mescolata con "Kh'bin oysgeforn felder, velder, oy vey!" (un lamento yddish basato su una canzone ucraina risalente alla prima guerra mondiale), mentre la parte finale in latino/irlandese è "Deus meus adiuva me" scritta nell'undicesimo secolo dal poeta Mail Iosa O Brolchàin. Una vera delizia.
Flavio Poltronieri
Flavio Poltronieri 24/4/2014 - 22:10
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Per la stessa direzione

Per la stessa direzione
Omaggio a Peppino Impastato Vittima di mafia
Gocce d'ironia,bagnano la tirannia
(continua)
inviata da Lele Ravera 24/4/2014 - 16:34
Percorsi: Mafia e mafie

Back

Back
[1915]
Versi di Wilfrid Wilson Gibson (1878-1962), nella raccolta “Battle” pubblicata nel 1915.
Musica di Vartan Aghababian (compositore, docente di teoria musicale al Boston University College of Fine Arts) e Ann Moss, soprano, dall’opera “Seven Songs” del 2003.

Wilfrid Wilson Gibson fu ufficiale di sua maestà, ma non combattè in prima linea e neppure lasciò mai l’Inghilterra. Eppure gran parte delle sue poesie di quel periodo descrivono le atrocità della guerra dal punto di vista del soldato semplice mandato a crepare. Anche dopo la guerra Gibson mantenne nelle sue opere un’attenzione particolare per coloro che, anche in tempo di pace, sono troppo spesso i vinti, i fregati, comunque vada…

E in questa “Back” credo che Gibson abbia condensato la poetica dell’intera raccolta “Battle” e di tutti i suoi versi dedicati alla Grande Guerra: lui, che non si mosse di casa, assunse su di sé la colpa e la sofferenza di tutti i suoi compatrioti che in guerra ci andarono, ad uccidere e a crepare.
They ask me where I’ve been,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/4/2014 - 15:57
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Gypsy Reggae

Gypsy Reggae
2014
Reggae Circus

(A. Bono)
Dajje! Con la musica reggae
(continua)
inviata da DoNQuijote82 24/4/2014 - 15:47
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All Being Well

All Being Well
[1915]
Versi di Wilfrid Wilson Gibson (1878-1962), nella raccolta “Battle” pubblicata nel 1915.
Musica di Vartan Aghababian (compositore, docente di teoria musicale al Boston University College of Fine Arts) e Ann Moss, soprano, dall’opera “Seven Songs” del 2003.
All being well, I’ll come to you,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/4/2014 - 15:35
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The Return

The Return
[1915]
Versi di Wilfrid Wilson Gibson (1878-1962), nella raccolta “Battle” pubblicata nel 1915.
Musica di Vartan Aghababian (compositore, docente di teoria musicale al Boston University College of Fine Arts) e Ann Moss, soprano, dall’opera “Seven Songs” del 2003.

“Sorridevo al mio ragazzo, mio figlio che partiva per la guerra. Gli sorridevo solo per celare il mio terrore più grande: che, se non fosse morto, la guerra mi avrebbe restituito un estraneo.”
He went, and he was gay to go:
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/4/2014 - 15:23
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Breakfast

Breakfast
[1915]
Versi di Wilfrid Wilson Gibson (1878-1962), nella raccolta “Battle” pubblicata nel 1915.
Musica di Vartan Aghababian (compositore, docente di teoria musicale al Boston University College of Fine Arts) e Ann Moss, soprano, dall’opera “Seven Songs” del 2003.

Una poesia terribile che mescola quella che potrebbe essere una scena di vita quotidiana (il pasto, le chiacchiere, una scommessa sul calcio…) con la sequenza allucinante di un bombardamento che colpisce i soldati schiacciati in fondo ad una trincea…
We ate our breakfast lying on our backs,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/4/2014 - 15:07

Retreat

Retreat
[1916]
Versi di Wilfrid Wilson Gibson (1878-1962), nella raccolta “Friends” pubblicata nel 1916.
Musica di Philip Napier Miles (1865-1935), compositore, musicista e filantropo originario di Bristol.
Broken, bewildered by the long retreat
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/4/2014 - 13:19

Stow-on-the-Wold

Stow-on-the-Wold
[1918]
Versi di Wilfrid Wilson Gibson (1878-1962), nella raccolta “Whin” pubblicata nel 1918.
Musica di John Jeffreys (1927-2010) talentuoso compositore che negli anni 70, purtroppo, distrusse gran parte dei suoi lavori. Solo in parte furono in seguito ricostruiti a partire da alcune registrazioni.

Stow-on-the-Wold è un paese del Gloucestershire inglese.
I met an old man at Stow-on-the-Wold,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/4/2014 - 13:02

Otterburn

Otterburn
[1918]
Versi di Wilfrid Wilson Gibson (1878-1962), nella raccolta “Whin” pubblicata nel 1918.
Musica di John Jeffreys (1927-2010) talentuoso compositore che negli anni 70, purtroppo, distrusse gran parte dei suoi lavori. Solo in parte furono in seguito ricostruiti a partire da alcune registrazioni.

Una poesia scritta in memoria di un soldatino crepato nelle Fiandre, di certo un amico o conoscente di Gibson, perché il più volte citato Otterburn è un paese del Northumberland non molto lontano da Hexham, città natale del poeta inglese.

Wilfrid Wilson Gibson fu ufficiale di sua maestà, ma non combattè in prima linea e neppure lasciò mai l’Inghilterra. Eppure gran parte delle sue poesie di quel periodo descrivono le atrocità della guerra dal punto di vista del soldato semplice mandato a crepare. Anche dopo la guerra Gibson mantenne nelle sue opere un’attenzione particolare per coloro che, anche in tempo di pace, sono troppo spesso i vinti, i fregati, comunque vada…
The lad who went to Flanders
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/4/2014 - 11:55

Lament

Lament
[1918]
Versi di Wilfrid Wilson Gibson (1878-1962), nella raccolta “Whin” pubblicata nel 1918.
Poesia messa in musica da diversi compositori tra i quali Gerald Finzi (1924), Benjamin Frankel, Philip Napier Miles, Barbara Pentland (1934).

“Ma noi che siamo vivi, noi che non siamo rimasti annientati dalla guerra, come facciamo noi ancora a guardare il sole, a sentire la pioggia e il canto degli uccelli senza avvertire che si è interrotto il battito del cuore di ogni cosa?”

Wilfrid Wilson Gibson fu ufficiale di sua maestà, ma non combattè in prima linea e neppure lasciò mai l’Inghilterra. Eppure gran parte delle sue poesie di quel periodo descrivono le atrocità della guerra dal punto di vista del soldato semplice mandato a crepare. Anche dopo la guerra Gibson mantenne nelle sue opere un’attenzione particolare per coloro che, anche in tempo di pace, sono troppo spesso i vinti, i fregati, comunque vada…
We who are left, how shall we look again
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/4/2014 - 11:31
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Black Stitchel

Black Stitchel
[1918]
Versi di Wilfrid Wilson Gibson (1878-1962), nella raccolta “Whin” pubblicata nel 1918.
Poesia messa in musica da Ivor Gurney (1890-1937), poeta e compositore (“A First Volume of Ten Songs, no. 3”, 1938) e poi anche da John Jeffreys (1927-2010) talentuoso compositore che negli anni 70, purtroppo, distrusse gran parte dei suoi lavori. Solo in parte furono in seguito ricostruiti a partire da alcune registrazioni.

Una riflessione sulla bellezza dell’amore e sull’orrore della guerra.

Wilfrid Wilson Gibson fu ufficiale di sua maestà, ma non combattè in prima linea e neppure lasciò mai l’Inghilterra (infatti questa poesia è ambientata nella brughiera del suo Northumberland nativo, in una località chiamata Black Stitchel). Eppure gran parte delle sue poesie di quel periodo descrivono le atrocità della guerra dal punto di vista del soldato semplice mandato a crepare. Anche dopo la guerra... (continua)
As I was lying on Black Stitchel
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/4/2014 - 11:09

Channel Firing

Channel Firing
[1914]
Versi di Thomas Hardy (1840–1928), grande poeta e scrittore inglese, nella raccolta intitolata “Satires of Circumstance” pubblicata nel 1914.
Poesia messa in musica da diversi compositori: Gerald Finzi (1949), Irwin Heilner (1966), Leo Smit, (1970), John Pickard (2008) e altri.

Thomas Hardy nacque, visse e morì nel Dorset, affacciato sul Channel, il canale della Manica.
Lì scrisse “Jude The Obscure”, storia di un disgraziato stritolato dal fato, dalla miseria umana e dalle convenzioni sociali, un romanzo molto pessimistico e critico verso la società dell’epoca, che il pubblico vittoriano ovviamente disdegnò. Così il vecchio Hardy smise con la prosa e negli ultimi suoi anni si diede alla poesia.

Thomas Hardy scrisse questa “Fuoco nel Canale” nei mesi che precedettero lo scoppio della Grande Guerra (fine luglio 1914), quando anche gli inglesi si stavano preparando alle ostilità... (continua)
That night your great guns, unawares,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/4/2014 - 09:25
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Minguccio

Minguccio
Non conosco lo jidish
Non conosco il greco
Ma sono comosso
Come un poro geco
Che percorre i muri
Quando sole brucia
Di notte cammina
Si nutre di bruchi
Ciechi
krzyś 24/4/2014 - 05:44
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Browned Off

Browned Off
Potrebbe darsi che MacColl si sia qui ispirato a Stung Right di Joe Hill? I ritornelli mi sembramo parecchio simili...
Bernart Bartleby 23/4/2014 - 21:04
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Louvor a Chico Mendes

Louvor a Chico Mendes
1989
Simone

(Almir de Araújo / Marquinhos Lessa)
Chico
(continua)
inviata da Donquijote82 23/4/2014 - 17:05
Percorsi: Chico Mendes
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In mezzo al mare

In mezzo al mare
(testo di Francesco Tomasso – musica di Claudio Luongo)

E' su iTunes e YouTube ‘In mezzo al mare’, il nuovo singolo di Malì ispirato ai viaggi della speranza verso l’isola di Lampedusa.

La canzone racconta il dramma dei profughi dando voce a un punto di vista spesso trascurato: quello delle donne. Nel brano le motivazioni e lo stato d’animo di una giovane madre costretta a rischiare la vita su un barcone pur di provare a salvare il proprio bambino, e se stessa, da una morte certa in patria. La disperazione dà vita alla speranza. “Se non scappo muoio, se non nuoto affogo” è l’inizio della canzone che non lascia spazio a dubbi. Il testo è “forte” e stimola emozioni e riflessioni in genere non immediate quando si pensa agli sbarchi dei profughi in Sicilia.

Di ‘In mezzo al mare’, scritto per Malì da Claudio Luongo e Francesco Tomasso e prodotto da Tomasso Management, è stato realizzato anche un video dall’esordiente filmmaker Gianluca Oliva, visibile all’indirizzo
Se non scappo muoio
(continua)
23/4/2014 - 16:50
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L'alet de la terra

L'alet de la terra
 L'array de l'estéle (2013)

Musica & Paraulas : B.Boué
Repic Que volè en purmèr, sonque sauvar la seuva,
(continua)
inviata da donquijote82 23/4/2014 - 15:00
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Lettera del brigante Tiburzi dal Paradiso

Lettera del brigante Tiburzi dal Paradiso
i bastardi detentori dei diritti hanno fatto chiudere l'account audio di youtube per violazione del copyright...spero davvero che qualcuno più bravo di me riesca a trovare gli accordi da qualche parte o a rimettere on line un qualsiasi file audio, anche se è difficile da trovare...viva i menestrelli e affanculo i copyright!!!
amantedellamusica 23/4/2014 - 14:34
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Heißer Herbst

Heißer Herbst
[1968]
Parole e musica di Hanns Dieter Hüsch.
Nell’album intitolato “Typisch Hüsch” del 1970.

Una canzone sull’“Autunno caldo” tedesco scritta dal cantautore, cabarettista ed attore Hanns Dieter Hüsch (1925-2005), all’epoca militante nel movimento studentesco a Berlino. Ma la sua attitudine non violenta non piacque alle frange più radicali, che boicottarono i suoi concerti. Hanns Dieter Hüsch si trasferì in Svizzera e non si esibì in Germania per alcuni anni. Ritornato nel suo paese nel 1972, Hanns Dieter Hüsch non smise mai di scrivere e di esibirsi nei suoi spettacoli di cabaret politico-letterario fino al 2000.
Komm heißer Herbst und mache
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/4/2014 - 11:15
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Il suo nome: bandito

Il suo nome: bandito
IL SUO NOME: BANDITO
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 22/4/2014 - 22:02
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Deutsches Miserere

Deutsches Miserere
Chanson allemande – Deutsches Misererere – Bertolt Brecht – 1943-44

Mise en musique par Hanns Eisler.

Interprétée par Ernst Busch ; : « Der Heilige Krieg/Frieden Der Welt » et « Ernst Busch Singt Tucholsky Und Brecht – Deutsches Miserere », tous les deux édités par Aurora Schallplatten en 1967.
Je crois que le « Miserere allemand » brechtien, dans son texte complet, a été mis en musique seulement par le compositeur allemand Paul Dessau (1894-1979) dans son oratorio pour chœur mixte, chœur de voix blanches, soprano, contralto, et ténors et basses solistes, grand orchestre, orgue et Trautonium (appareil électronique révolutionnaire inventé en 1929 par Friedrich Trautwein).

Même Wolf Biermann interpéta le « Deutsches Miserere », sur son disque « Trotz Alledem ! » de 1978.

Leo Ferré avait lui aussi écrit un Miserere, intitulé Psaume 151.

« L'ennemi est fort et comment rentrer chez nous,... (continua)
MISERERE ALLEMAND
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 22/4/2014 - 20:39
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Eve Of Destruction

Eve Of Destruction
La versione di Kiyoshiro Imawano (忌野 清志郎, 1951-2009), un musicista rock molto amato in Giappone, e molto compianto dopo la sua prematura scomparsa avvenuta nel 2009 a causa di un cancro. Nel disco live “Kiyoshiro Imawano Little Screaming Revue / Fuyu no Jujika” del 1999.
Yuko & Chougenbou 22/4/2014 - 20:21
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Animal in Man

Animal in Man
[2000]
Album: Lets Get Free

Canzone liberamente ispirata alla Fattoria degli animali di George Orwell

It's definitely based on Orwell's "Animal Farm." The names are changed: Mr. Jones becomes Old Man Sammy (both are common names), Napoleon becomes Hannibal (both great historical conquerors). I think while the song doesn't echo the anti-communist tones of the book, it highlights the fact that those in power will try to attain more and more power. It's the animal inside of us that wants dominance.
This is the animal in man
(continua)
inviata da donquijote82 22/4/2014 - 18:36

Δικτατορία

Δικτατορία
Deutsche Übersetzung von Lipsia
stixoi, 04.06.2012
DIKTATUR
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ 22/4/2014 - 18:10
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Fuma el camin

Fuma el camin
Per ciò che riguarda la correttezza della traduzione vale quello già scritto per "Col cuore in mano".
Non mi pare che questo brano sia stato inciso in un disco da A. L.
Io l'ho ascoltato alla Scuola Superiore per Interpreti e Traduttori di Trieste in occasione della Giornata della Memoria 2012 dal Patchwork Ensemble (Alfredo Lacosegliaz, Ornella Serafini, Cristina Verità, Orietta Fossati, Daniele Furlan).

Flavio Poltronieri
FUMA IL CAMINO
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 22/4/2014 - 15:45
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Col cuore in man

Col cuore in man
Non conosco il triestino ma sono di Verona e si capiscono bene queste parole, comunque se qualcuno trova delle imperfezioni sarebbe gradito un suo intervento sulla traduzione.
Colgo l'occasione per precisare che la colonna sonora del film "Senza Pelle" è uscita su CD a cura della EMI nel 1994
e che nella discografia di A.L. (persona gentile e artista sottovalutato) non sono citati i dischi :

- ALFREDO LACOSEGLIAZ Reset (1993)
- ALFREDO LACOSEGLIAZ PATCHWORK ENSEMBLE Pan Duro(2010)
- ALFREDO LACOSEGLIAZ PATCHWORK ENSEMBLE Hypnos (2011)
- Musiche per "la cotogna di Istanbul" di Paolo Rumiz (il CD è allegato al libro) (2011)

Flavio Poltronieri
COL CUORE IN MANO
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 22/4/2014 - 15:17
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I Fought the Law (and I Won)‎

I Fought the Law (and I Won)‎
22 aprile 2014

Come nasce una traduzione? A volte nella maniera più semplice, terra-terra, banale: stamani mentre facevo la doccia e canticchiavo tutt'altro (i Malicorne, chi altri...?) hanno mandato per radio I Fought the Law; ogni tanto, nonostante le orripilanti scelte musicali di César Martiñón & co. su Controradio (per favore, spegnetegli i gezzettini e i soullini del cavolo...), qualche pezzo come si deve lo mandano. Non passa nemmeno mezz'ora, e mi ritrovo la canzone anche sul sito degli Anarchici Pistoiesi. Come dire: un segno va bene, due fanno venir la voglia. [RV]

HO COMBATTUTO LA LEGGE
(continua)
22/4/2014 - 14:50




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