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There Is a War Coming!

There Is a War Coming!
[2009]
Una breve canzone scritta da Nick Cave per un Remastered Collectors Editions Box Set dei Bad Seeds.
Una riflessione ulteriore, un approfondimento di "There She Goes, My Beautiful World" e "Abattoir Blues", due canzoni già presenti nell’album del 2004 intitolato «Abattoir Blues/The Lyre of Orpheus»
There is a war coming
(continua)
inviata da Dead End 27/6/2012 - 22:24
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Canzone arrabbiata

Canzone arrabbiata
‎[1961]‎
Parole e musica di Nino Rota
Originariamente scritta per il film “Fantasmi a Roma” di Antonio Pietrangeli e riutilizzata nella ‎colonna sonora di “Film d'amore e d'anarchia ovvero: stamattina alle 10, in via dei Fiori, nella nota ‎casa di tolleranza...” diretto nel 1973 da Lina Wertmüller.‎
Anna Melato è accompagnata dall’orchestra diretta da Carlo Savina.‎
Nel repertorio dal vivo di Ginevra Di Marco e di Haris Alexiou / Χάρις Αλεξίου (che la canta in italiano con il titolo Canto per me)

‎Nel 1932, un contadino lombardo, Antonio Soffiantini detto Tunin (Giancarlo ‎Giannini), dopo l'uccisione da parte dei carabinieri di un suo compagno anarchico, si reca a Roma ‎per assassinare Mussolini. Nella capitale egli entra in contatto con Salomè (Mariangela Melato), ‎una prostituta amante di un anarchico del gruppo, la quale lo ospita nella casa chiusa in cui lavora ‎spacciandolo per... (continua)
Canto per chi non ha fortuna
(continua)
inviata da Dead End 27/6/2012 - 12:11
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Antonio Soffiantini, detto Tunin‎

Antonio Soffiantini, detto Tunin‎
‎[1973]‎
Parole di Nino Rota e Lina Wertmüller
Musica di Nino Rota
Dalla colonna sonora del film “Film d'amore e d'anarchia ovvero: stamattina alle 10, in via dei ‎Fiori, nella nota casa di tolleranza...”, regia di Lina Wertmüller.‎
Anna Melato è accompagnata dall’orchestra diretta da Carlo Savina.‎

‎Nel 1932, un contadino lombardo, Antonio Soffiantini detto Tunin (Giancarlo ‎Giannini), dopo l'uccisione da parte dei carabinieri di un suo compagno anarchico, si reca a Roma ‎per assassinare Mussolini. Nella capitale egli entra in contatto con Salomè (Mariangela Melato), ‎una prostituta amante di un anarchico del gruppo, la quale lo ospita nella casa chiusa in cui lavora ‎spacciandolo per un suo parente. Qui Tunin si innamora di un'altra prostituta, Tripolina (Lina ‎Polito), alla quale svela la causa che lo ha portato a Roma. Il mattino dell'attentato si sveglia in ‎ritardo. Angosciato,... (continua)
Ué, dove vai Tunin?
(continua)
inviata da Dead End 27/6/2012 - 11:56

A una dea [O patata leopolina]

Would like to hear this song!
Taras Pinyazhko 27/6/2012 - 03:29
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State of the Nation

State of the Nation
(2005)
Sweet dreams all met with derision
(continua)
27/6/2012 - 00:04
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Bushonomics

Bushonomics
Talib Kweli & Cornel West
Revolutions require participation
(continua)
26/6/2012 - 23:51

Εἰς ἑαυτόν (Ode n. 26)‎

Εἰς ἑαυτόν (Ode n. 26)‎
Alla fine, navigando navigando, ce l'ho fatta a piazzare i "vermetti" sul titolo, e anche a spostare per l'ennesima volta la entry principale del nome dell'autore, che in questo sito, per ovvi motivi di reperibilità, deve essere sempre in alfabeto latino. Altrimenti si costringe tutto il mondo a imparare il greco, se deve ricercare sotto Ἀνακρέων.
Riccardo Venturi 26/6/2012 - 23:20
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Wide Awake

Wide Awake
da "Revelations" (2006)
Parole di Chris Cornell
Musica degli Audioslave

Wide Awake, che Tom Morello ha definito la "più politica delle canzoni degli Audioslave", è un violento attacco all'amministrazione Bush per la gestione dell'emergenza a New Orleans colpita dall'Uragano Katrina, ma non manca un riferimento alla guerra in Iraq (trading lives for oil).
You can a look a hurricane right in the eye.
(continua)
26/6/2012 - 22:31
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Il general Cadorna

anonimo
Il general Cadorna
mio bisnonno fante alla presa di gorizia cantava:
alpini e bersaglieri so andati in osteria
la presa di gorizia la fa la fanteria
bom bom bom al rombo dei cannon
picet84 26/6/2012 - 15:54
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Stranizza d'amuri

Stranizza d'amuri
signori, che dire? da vent'anni e più, "Stranizza d'amuri" e "Veni l'autunnu" sono il sunto dei miei sentimenti, sono l'amore per i miei cari, per mia figlia, per mia moglie per i miei genitori, per i miei fratelli per quest'Italia, povera patria, che ci stanno usurpando, annientando, letteralmente togliendo da sotto. Mai potranno toglierci l'orgoglio di essere parte di questa poesia, inno alla vita ed alla semplicità, essenza di una Italia che vive e che ama. Grazie Francuzzu, grazie maestro; ispirazione, guida, stimolo delle mie passioni, della mia professione.
con le lagrime agli occhi, grazie.
Massimiliano 26/6/2012 - 13:45
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La vaccata

La vaccata
[2000]
Testo di Ivan Della Mea
Musica di Paolo Ciarchi
Interpretazione e chitarra di Paolo Ciarchi
Album: La Cantagranda


Una vacca chiede asilo politico e ospitalità ai compagni asini
di Rosa Luxemburg

Salve compagni. Sono Rosa. Rosa Luxemburg. A lungo sono stata la vacca di Ivan Della Mea che, bontà sua, mi teneva in casa sua, a Milano, in via Montemartini, quella di Sudadio Giudabestia. Come vede, scrisse pure una canzoncina su di me; oddio, talmente una vaccata -come dice del resto il titolo- che pensò bene, nell'album della Cantagranda, di farla sonare e cantare a quel pazzo furioso di Paolo Ciarchi; nella canzone, peraltro, prefigurava la mia macellazione. Il problema è che, povero Ivan, se n'è andato prima lui; e io mi sono ritrovata sola e senza meta. E dove lo trovo un altro come Ivan, che mi tiene in casa? Gli operai della fabbrica? Finché mi ci portava lui, tutto a posto;... (continua)
Peeeeeellegrin che vien da Roma,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/6/2012 - 11:50
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La classe morta

La classe morta
[1997]
Omicron/Della Mea
Album: Ho male all'orologio


La classe rinasce

Su quello che sarebbe stato il finire della sua vita, ma non lo si sapeva, Ivan Della Mea, nel 1997 e nel 2000, pubblicò due album che nessuno potrà mai definire dei « testamenti ». Non era certo tipo da « testamenti », Ivan, sebbene non pochi sommi poeti in musica (si pensi solo a Brassens e De André) abbiano indulto a questa categoria che debbono in gran parte a nonno François Villon. Nel primo dei due album, però, sarebbe sbagliato dire che non si avvertano delle ombre pesanti; e sono ombre di un uomo che sapeva di essere malato. Un album che si chiama Ho male all'orologio, e dove la canzone omonima, quella che questo sito volle scegliere per ricordarlo il giorno dopo morto, il 14 giugno 2009, è una sorta di colloquio col proprio medico. A pensarci bene, proprio quella canzone, se si volesse, potrebbe funzionare... (continua)
Tutti gli anni
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/6/2012 - 09:09
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Little Hands

Little Hands
‎[1968]‎
Da “Oar” (1969), unico album solista di Skip Spence.‎

Little hands clapping
(continua)
inviata da Dead End 26/6/2012 - 07:42
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Cuando mi hijo nació

Cuando mi hijo nació
da una poesia di Nazim Hikmet
Álbum: Apocalipsis (1971)

via Fernando Lucini
Su madre
(continua)
25/6/2012 - 23:20
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L'Air de la Bêtise

L'Air de la Bêtise
[1957]
Parole e musica di Jacques Brel
Nell'album intitolato Quand on n'a que l'amour

(B.B.)

C'est quand même énorme cette phrase que l'on retrouve partout sur Google à propos de cette chanson de Jacques Brel. Je cite : « Extrait du célèbre opéra "La vie quotidienne". Voici l’air fameux z-entre tous : L´air de la bêtise » .... On ne pourrait dire chose plus bête précisément... Car, même si je n'ai pas une culture musicale encyclopédique, il me semblait – comme ça, à première vue – qu'il n'y a jamais eu d'opéra intitulé « La Vie quotidienne »... et j'admets immédiatement que je puis avoir des lacunes et de grandes, surtout en ce qui concerne l'opéra. J'avais bien en tête « La Vie parisienne » , de ce musicien français, né à Cologne, le dénommé Jacques Offenbach, par ailleurs si décrié par Wagner et les nazis. C'est tout dire. Il suffit d'aller lire la défense d'Offenbach dans les années... (continua)
Mère des gens sans inquiétude
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 25/6/2012 - 23:19
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Malédiction des Balais

Malédiction des Balais
Malédiction des Balais

Chanson française – Malédiction des Balais – Boris Vian – 1954
Paroles : Boris Vian
Musique : Jimmy Walter

Interprétation : Les Charlots – 1969

Ah, Lucien l'âne mon ami, tu avais déjà eu ici même une splendide démonstration de la modernité de Boris Vian et de son anticipation proprement orwellienne du monde tel que nous devons le supporter aujourd'hui encore. Souviens-toi de la chanson sur les Arts Ménagers : La complainte du progrès (Les arts ménagers).

En effet, je m'en souviens très bien de cette histoire d'amour ruinée par l'envahissante présence des robots et du coût de la vie, toujours trop élevé pour ceux qui se laissent intoxiquer par le « progrès ». Nous les ânes, ça ne nous arrive pas... De la télé, de l'atomixaire, de l'évier en fer, du cire-godasses, du turbo à crasses, du canon à patates, de l'écrase-limaces, du lit qui est toujours fait, de l'avion... (continua)
Avant de tomber en poussière
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 25/6/2012 - 18:35
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Scese lenta l'ultima neve

Scese lenta l'ultima neve
Da Novembre (2012) L'atlantide/edel

Ispirata al libro "Non mi uccise la morte" di Toni Bruno e Luca Moretti dedicato alla vicenda di Stefano Cucchi
Le mani segnate dalle manette
(continua)
inviata da DonQuijote82 25/6/2012 - 15:12
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Poli(s)tica

Poli(s)tica
Dall'album "Bienvenido"(2005)

La moderna classe politica. La guerra decisa e giocata come una partita a risiko; i simboli di partito decisi come un gioco di figurine; litigi futili e favolette raccontate per addormentare voci già troppo stanche e troppo silenti. Se sugli scranni della politica ci fosse un gran consiglio di bambini sarebbe poi tanto diverso da ora?

(dal libretto del CD)
Di quà di là ne muovo colorate: sul mio tappeto io guido le mie armate
(continua)
inviata da DonQuijote82 25/6/2012 - 11:11
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Tiempe uguale

Tiempe uguale
Musiche: Roberto Napoletano
Testo: Fabrizio Russo
Dall'album "Bienvenido"(2005)

Un uomo del presente, una donna del passato. Un dialogo sull'amore, sella guerra, sulla povertà, sul progresso. Per capire cosa è cambiato. Data la permanenza dell'uomo sul negativo, siamo costretti ad ammettere che la bilancia del tempo rimane uguale.

(dal libretto del CD)
Uomo: Oh, bella mia che lavi quattro stracci dentro al fiume,
(continua)
inviata da DonQuijote82 25/6/2012 - 10:49
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Fiore amore disertore

Fiore amore disertore
superba!!!!!!!!bellissima!!!!!
loredana 24/6/2012 - 22:02

Le temps des crises

Le temps des crises
Moi, je trouve que mettre Le Temps des Cerises en appendice à une chanson qui en est en fait une descendante est une véritable iniquité.
De plus, même si parfois, c'est la rançon de son succès populaire, il est chanté dans les fêtes de famille, de village et de lutte, Le Temps des cerises est devenu un chant de combat, un chant fraternel qui soude en amitié chaleureuse bien des groupes de grèvistes, de militants, de révolutionnaires...

Alors, je pense qu'il a sa place pleine et entière dans les Chansons contre la Guerre et qu'il eût dû être dans les fameuses "Canzoni fondamentali", car incontestablement, c'en est une - au même titre que L'Internationale.

Mais il est vrai que je ne suis qu'un âne.

Ainsi Parlait Lucien Lane

Lui, il n'est peut-être qu'un âne et moi, qui ne suis qu'un homme, je dis qu'il a parafaitement raison...

Et quand Le Temps des Cerises aura regagné sa place...... (continua)
Lucien Lane 24/6/2012 - 21:48
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¿Qué fue de los cantautores?

¿Qué fue de los cantautores?
d'après la version italienne de Lorenzo Masetti d'une chanson espagnole - ¿Qué fue de los cantautores? – Luís Pastor - 2012

Peut-être en Italie aussi, nous faudrait-il quelqu'un qui répondît, et aussi bien, à la fatidique et sotte question " Quid des auteurs de textes de chansons?" Il est vrai qu'en Espagne, bien plus qu'en Italie, les auteurs de textes de chansons ont représenté, malgré les différences linguistiques et de style, un mouvement véritable qui partageait quelques principes fondamentaux : le « Cantemos como quien respira » de Gabriel Celaya.

Cette poésie/chanson reparcourt l'histoire de la chanson d'auteur depuis les temps sombres du franquisme qui cependant vit fleurir une chanson d'auteur pour certain vers exceptionnels, au reflux après la transition à la démocratie. En effet retrouvée la "liberté", certains partis, en particulier le PSOE (Parti Socialiste Ouvrier Espagnol) ,... (continua)
QUE SONT LES CHANTAUTEURS DEVENUS ?
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 24/6/2012 - 21:30
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Vitti na crozza

Vitti na crozza
Non sono siciliano, ma mi sono laureato a Messina. Vengo alla diatriba CANNUNI-CANTUNI. U' CANNUNI può essere benissimo il vero e proprio cannone, così me lo spiegava Lando Buzzanca, con cui ho lavorato. Qui si parlerebbe quindi di un morto in guerra, un morto non sereno che risponde "cù gran dulùri", appunto morto "senza sonu di campani", abbandonato sul campo, senza onori funebri, Santa Messa e funerale.
Diego Verdegiglio 24/6/2012 - 13:19
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Η μπαλάντα του Kυρ-Μέντιου

Η μπαλάντα του Kυρ-Μέντιου
La ballade du Sor MediosLe poème complet de Kostas Vàrnalis
traduction française de Marco Valdo M.I.


Version française – La ballade du Sor Medios – Version intégrale – Marco Valdo M.I. – 2012
D'après la version italienne de Riccardo Venturi – La Ballata del Sor Medios d'un poème de Kostas Vàrnalis

Jusqu'à présent le texte complet du poème « La Ballade du Sor Medios » était restée sans traduction. ; et c'était vraiment une grave erreur à laquelle aujourd'hui on remédie. De la traduction ressort enfin ce qu'est vraiment la "Ballade": une poésie militante dune explosivité singulière, qui de plus s'adapte parfaitement aux temps d'aujourd'hui, signe que rien n'a changé en mieux mais, au contraire, en pire. En les insérant dans l'ancienne tradition hellénique du "parler par les animaux", (Ésope enseigna...), Vàrnalis parla du travailleur exploité, de l'âne de tous les temps, et, pourquoi pas... (continua)
Plus mes jambes ne se plient
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 23/6/2012 - 23:05

The Future

The Future
Thanks to Ben who sent us this that sent us this powerful antiwar song from Sliver's forthcoming album Disobey Giants (set to be released in September 2012).
We spend a trillion dollars on weapons every year
(continua)
23/6/2012 - 14:52
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Dead President$

Dead President$
There's a new video/song by SLIVER on the web called dead president$ and dedicated to the people who participated to the global Occupy movement.

it's the first song of their forthcoming album disobey giants (set to be released in September)
I'm not a fool, kido, I know my right and wrong
(continua)
inviata da Ben 23/6/2012 - 14:49
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Gigi balla

Gigi balla
dal primo disco "Ottavo Padiglione" (1993)

poi ricantata da Bobo Rondelli in "Disperati intellettuali ubriaconi" (2002)
con Stefano Bollani

Questa canzone potrebbe far parte del percorso: guerra agli animali.

Negli ultimi tempi, da quando il cantautore Bobo Rondelli si è fatto conoscere a livello nazionale, in tanti possono aver conosciuto Gigiballa come il titolo di una sua canzone. Nella canzone, Bobo Rondelli parla di un orso che era chiamato Gigiballa perché ballava; la gente accorreva per vedere lo spettacolo dell’orso che ballava, ma in realtà l’orso ballava perché gli doleva un dente che nessuno provvedeva a levargli.

Chi non è di Livorno non sa che Gigiballa era un orso vero in pelo e ossa, un orso dello zoo di Livorno che per davvero era stato chiamato Gigiballa.
Di Gigiballa, l’illustre livornese diventato famoso in tutta Italia grazie a Bobo Rondelli, ne parlarono i giornali nel giorno in cui morì.

Du' tuffi nelle stelle

La mia mamma mi portava a vedere Gigiballa,
(continua)
inviata da Silva 23/6/2012 - 11:06
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L'État de merde

L'État de merde
Ascanio Celestini - Paese di merda (País de mierda)

daniela -k.d.- 23/6/2012 - 01:39
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Η μπαλάντα του Kυρ-Μέντιου

Η μπαλάντα του Kυρ-Μέντιου
da Στίχοι
תרגום עברית - www.iliosradio.com

www.iliosradio.com © 19-10-2011 @ 17:17
הבלדה על חמור בשם מנדיוס
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 22/6/2012 - 23:02

Un Beau Dimanche en Famille

Un Beau Dimanche en Famille
Un Beau Dimanche en Famille

 
Canzone française – Un Beau Dimanche en famille – Marco Valdo M.I. – 2012
Histoires d'Allemagne 72

Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.

Alors, de quoi pouvait-on bien parler le dimanche en famille en 1973 ? À quoi pouvait bien ressembler un dimanche en famille cette année-là ? En quoi pouvait-il bien se distinguer de tous les dimanches en famille qui ont eu lieu avant lui  ? s'exclame Lucien l'âne qui vient de lire le titre de la chanson-histoire d'Allemagne.

Tu sais, Lucien l'âne mon ami, à bien y regarder, chaque dimanche est une journée particulière – una giornata particolare... Et les dimanches en famille sont redoutables pour les enfants et pas seulement,... (continua)
Pour nous, c'est simple...
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 22/6/2012 - 22:09
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Avanti ragazzi di Budapest

Avanti ragazzi di Budapest
Visto il tono che hanno assunto alcuni commenti (non approvati) a questa canzone, i commenti verranno sottoposti a rigorosa approvazione preventiva fino a nuovo ordine. Questo sito non è un luogo per schermaglie verbali e insulti tra "comunisti" e "fascisti", ma un luogo di confronto civile (e ricordiamo che ben pochi siti chiaramente orientati come il nostro avrebbero volutamente istituito una sezione dedicata a canzoni provenienti da un'area diametralmente opposta). Invitiamo coloro cui piace stare a spippolare per scambiarsi insulti banali e puerili (e noiosissimi) a trasferirsi su "Facebook" o altre simili idiozie telematiche "in tempo reale"; qui non sono graditi, di qualsiasi "colore" essi siano. Grazie.
CCG/AWS Staff 22/6/2012 - 16:19
Della Μπαλάντα του Κυρ-Μέντιου ("La ballata del Sor Medios"), la poesia "asinina" di Kostas Vàrnalis cantata da Nikos Xylouris, avevamo sì il testo originale completo, ma non era mai stato tradotto. Dalla traduzione italiana che ne è stata fatta, la poesia di Vàrnalis appare finalmente in tutta la sua dirompenza di canzone di lotta e di speranza. Con una dedica naturale e speciale a Lucien Lane: Αν ξυπνήσεις μονομιάς, θα 'ρτει ανάποδα ο ντουνιάς!
Riccardo Venturi 22/6/2012 - 15:32
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Η μπαλάντα του Kυρ-Μέντιου

Η μπαλάντα του Kυρ-Μέντιου
La ballata del Sor MediosLa poesia completa di Kostas Vàrnalis
traduzione italiana di Riccardo Venturi


Finora il testo completo della poesia "La ballata del Sor Medios" era rimasto senza traduzione; ed è stato davvero un grande errore al quale si rimedia oggi. Dalla traduzione appare finalmente quel che è veramente la "Ballata": una poesia militante di singolare dirompenza, che perdipiù si adatta perfettamente ai tempi d'oggi (segno che nulla è cambiato e, anzi, è peggiorato). Inserendosi nell'antichissima tradizione ellenica del "parlar per animali" (Esopo insegnò...), Vàrnalis parlò del lavoratore sfruttato, dell'asino di ogni tempo (e, perché no, anche degli asini veri e propri). Invitandolo non alla cupa rassegnazione al proprio destino e all'attesa della morte come una liberazione, ma alla lotta e al riscatto per sé e per tutti gli asini come lui. Nell'attacco alle chiese e nella negazione... (continua)
Non si piegano le zampe
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 22/6/2012 - 14:54
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Reconversion Blues

Reconversion Blues
‎[1946]‎
Scritta da Steve Graham/Fleecie Moore
Eseguita da Jordan con His Tympany Five.

Quando finisce una guerra, dopo la gioia iniziale, come al solito al popolo rimane ben poco da ‎ridere.‎

Negli USA, subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, il processo di riconversione da ‎un’economia di guerra ad una di pace fu caratterizzato da un grande disordine, dalla grave penuria ‎dei generi di prima necessità e da una forte ondata di proteste e di scioperi che fu stroncata con ‎l’introduzione del “Taft-Hartley Act”, una legge federale che mirava a ridimensionare i diritti dei ‎lavoratori e l’azione delle organizzazioni sindacali e da queste subito significativamente ribattezzata ‎‎“Slave-labor Bill”. Il presidente Truman solo formalmente si oppose a questa legge liberticida ma ‎poi, nel corso dei suoi mandati (1945-1953), vi ricorse sistematicamente…‎

Prima la patria ti manda a... (continua)
I got those re-hee-hee, reconversion blues
(continua)
inviata da Dead End 22/6/2012 - 12:35
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G. I. Jive

G. I. Jive
‎[1944]‎
Scritta e interpretata da Johnny Mercer, uno dei più grandi songwriter americani tra gli anni 30 e 60, ‎autore di brani famosissimi come "One for My Baby (and One More for the Road)", "Come Rain or ‎Come Shine", "Autumn Leaves" (la versione inglese de "Les feuilles mortes" di Prévert/Kosma), “Satin Doll”, “Moon River” e "Days of Wine and Roses".‎

Parodia – ma neanche troppo – dell’assurda vita militare nel pieno del secondo conflitto mondiale.‎
Interpretata con altrettanto successo anche da Louis Jordan
This is the G. I. Jive
(continua)
inviata da Dead End 22/6/2012 - 11:12
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My Guy's Come Back

My Guy's Come Back
‎[1945]‎
Portata al successo dalla fine della guerra e dalle splendide voci di Liza Murrow e Dinah Shore.‎
Hal, Hallelujah!
(continua)
inviata da Dead End 22/6/2012 - 09:41
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Ration Blues

Ration Blues
‎[1943]‎
Eseguita da Jordan con His Tympany Five. ‎
In testa alle classifiche discografiche americane nel gennaio del 1944.‎

Un brano che, pur ironicamente, affronta il tema della guerra vissuta sull’ “home front”, dove si ‎viveva – quando andava bene - il razionamento dei generi alimentari ma spesso anche la vera fame.‎
Baby, baby, baby,
(continua)
inviata da Dead End 22/6/2012 - 09:13




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