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Noël est à nous (Cantate de Noël – Chant du solstice d'hiver)

Noël est à nous (Cantate de Noël – Chant du solstice d'hiver)
Noël est à nous
(Cantate de Noël – Chant du solstice d'hiver)

Chanson de langue française – Noël est à nous (Cantate de Noël – Chant du solstice d'hiver) – Marco Valdo M.I. – 2012

Oh, Marco Valdo M.I. mon ami, voilà-t-il pas que tu chantes Noël à présent... Tu te mets à composer des cantates... J'en suis bien surpris...

Allons, Lucien l'âne mon ami, toi qui circules partout depuis si longtemps, que peux-tu bien trouver de si surprenant à ce que je fasse une cantate sur le thème de Noël. Nous sommes à la fin décembre, que je sache. C'est le début de l'hiver, c'est le moment où les jours sont les plus courts, la nuit la plus longue et où tout va basculer insensiblement. On fête ça depuis toujours ici, aussi loin que tu remontes dans le temps et dans des temps prébibliques, du temps de ces préadamites dont parlait le Duc d'Auge à son chapelain.

Ah, dit l'âne Lucien un peu interloqué.... (continua)
C'est la Noël, c'est la Noël
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 20/12/2012 - 23:18
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Pagherete caro, pagherete tutto

Pagherete caro, pagherete tutto
2012
Congestione mentale

Testi: Roberto Lai
Musica: c4 combat rock
Registrazione e Mixaggio a cura di: KontraKosmi
Lingue di fuoco
(continua)
inviata da DoNQuijote82 20/12/2012 - 19:14
Percorsi: Genova - G8
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L’Essere Umano

L’Essere Umano
La rivoluzione 2012
Fuori dall’ideologia esiste l’uomo
(continua)
inviata da DoNQuijote82 20/12/2012 - 18:23
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Qui si fa l'Italia o si muore

Qui si fa l'Italia o si muore
La rivoluzione 2012
L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro
(continua)
inviata da DoNQuijote82 20/12/2012 - 18:21
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Otto settembre bella data

anonimo
Reg. a Groppallo (PC) da M. Di stefano il 17/12/1974, esecutore Firmino Capanna ( anni 44)
Questa ballata, una delle poche che parla della data dell’8 settembre, è una canzone ritrovata a Groppallo ( PC ), molto
rara per il tema e richiamante la melodia tradizionale “ Un bel giorno andando in Francia”.
Otto settembrebella data
(continua)
inviata da DonQuijote82 20/12/2012 - 17:39
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La nostra società l’è la filanda

anonimo
Da “ I canti del lavoro 1 “ I dischi del sole a cura di Roberto Leydi- ristampa Settembre 1965 :
…La lezione che qui presentiamo è desunta da una registrazione originale effettuata a Cologno al Serio, (BG). Ci è stata comunicata, con un gruppo numeroso di canzoni di filanda e di carattere sociale-politico, da Caterina Zanchi, vedova Lanzeni, di 53 anni.
Secondo le notizie fornite da Caterina Zanchi, questa canzone fu cantata nella filanda vecchia (proprietà Sala), fino a dieci anni fa, cioè fino alla chiusura dello stabilimento.
…”dal Boisio, in filanda nuova, dove c’ero io, non la cantavano, perché là non potevano cantare. La cantavano in
filanda vie’ha, dal Sala.”
L’informatrice ha aggiunto che “ la nostra società l’è la filanda” era cantata anche molto prima. La canzone si presenta,
strutturalmente, in due sezioni distinte e indipendenti, così da far presumere un’ origine disgiunta... (continua)
La nostra società l’è la filanda
(continua)
inviata da DonQuijote82 20/12/2012 - 17:31
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Cara moglie, di nuovo ti scrivo

anonimo
Canto dell’emigrazione frontaliera del primo Novecento
Raccolta nel Bresciano, fa parte del repertorio della Famiglia Bregoli di Pezzaze (Brescia), minatori della Valtrompia.
Questa è l’unica canzone sull’emigrazione che conosciamo in cui si affronti in termini espliciti e con rabbia l’argomento
sessuale.
“…essa è inoltre una precisa denuncia delle difficoltà che incontrano gli emigranti in terra straniera, che spesso si
rivela assai meno generosa di quanto non lasciasse sperare.” – Nanni Svampa, “La mia morosa cara”
Da LP, Pianta B. (a cura di ) Regione Lombardia 5 – I minatori della Valtrompia- La famiglia Bregoli di Pezze
Cara moglie, di nuovo ti scrivo
(continua)
inviata da DoNQuijote82 20/12/2012 - 17:17
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St Peter's Fields

(Added lyrics about Arab spring with help from the company, and with the permission of Jim Woodland. Thanks especially to Reem Kelani and Chris Somes-Charlton).


The Anti-Capitalist Roadshow
Celebrating subversion

Si definiscono un “collettivo di cantanti e autori, più un mago, che si oppone al programma ideologico di austerità imposto dal governo britannico milionario”. Il Roadshow è composto da undici musicisti arrabbiati di età molto diverse.
C’è la notevole Grace Petrie, una versione femminile e più giovane di Billy Bragg, che propone canzoni sui ricchi che si arricchiscono e brani più rilessivi e personali come Protest singer blues. Ci sono Robb Johnson con la trascinante Be reasonable e Reem Kelani con un inno tunisino accompagnato dall’oud. Soprattutto ci sono due veterani della scena folk: Leon Rosselson, 78 anni, ancora impetuoso e arguto in Beneits and looters, e Peggy Seeger, che riscrive un brano swing degli anni trenta con l’appello “occupiamo St. Paul’s”.
Robin Denselow, The Guardian
traduzione di Internazionale

St Peter's Fields in Manchester
(continua)
inviata da DoNQuijote82 20/12/2012 - 17:08
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The Vision


The Anti-Capitalist Roadshow
Celebrating subversion

Si definiscono un “collettivo di cantanti e autori, più un mago, che si oppone al programma ideologico di austerità imposto dal governo britannico milionario”. Il Roadshow è composto da undici musicisti arrabbiati di età molto diverse.
C’è la notevole Grace Petrie, una versione femminile e più giovane di Billy Bragg, che propone canzoni sui ricchi che si arricchiscono e brani più rilessivi e personali come Protest singer blues. Ci sono Robb Johnson con la trascinante Be reasonable e Reem Kelani con un inno tunisino accompagnato dall’oud. Soprattutto ci sono due veterani della scena folk: Leon Rosselson, 78 anni, ancora impetuoso e arguto in Beneits and looters, e Peggy Seeger, che riscrive un brano swing degli anni trenta con l’appello “occupiamo St. Paul’s”.
Robin Denselow, The Guardian
traduzione di Internazionale

“The world has changed," they said, "all your ideals
(continua)
inviata da DonQuijote82 20/12/2012 - 17:04
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Guns and Bombs

Guns and Bombs

The Anti-Capitalist Roadshow
Celebrating subversion

Si definiscono un “collettivo di cantanti e autori, più un mago, che si oppone al programma ideologico di austerità imposto dal governo britannico milionario”. Il Roadshow è composto da undici musicisti arrabbiati di età molto diverse.
C’è la notevole Grace Petrie, una versione femminile e più giovane di Billy Bragg, che propone canzoni sui ricchi che si arricchiscono e brani più rilessivi e personali come Protest singer blues. Ci sono Robb Johnson con la trascinante Be reasonable e Reem Kelani con un inno tunisino accompagnato dall’oud. Soprattutto ci sono due veterani della scena folk: Leon Rosselson, 78 anni, ancora impetuoso e arguto in Beneits and looters, e Peggy Seeger, che riscrive un brano swing degli anni trenta con l’appello “occupiamo St. Paul’s”.
Robin Denselow, The Guardian
traduzione di Internazionale



Altre canzoni... (continua)
The economy’s in ruins
(continua)
inviata da DoNQuijote82 20/12/2012 - 16:20
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Doggone, Occupation Is On

Doggone, Occupation Is On
(H. Jenkins/D. Lippman/ Peggy Seeger)


The Anti-Capitalist Roadshow
Celebrating subversion

Si definiscono un “collettivo di cantanti e autori, più un mago, che si oppone al programma ideologico di austerità imposto dal governo britannico milionario”. Il Roadshow è composto da undici musicisti arrabbiati di età molto diverse.
C’è la notevole Grace Petrie, una versione femminile e più giovane di Billy Bragg, che propone canzoni sui ricchi che si arricchiscono e brani più rilessivi e personali come Protest singer blues. Ci sono Robb Johnson con la trascinante Be reasonable e Reem Kelani con un inno tunisino accompagnato dall’oud. Soprattutto ci sono due veterani della scena folk: Leon Rosselson, 78 anni, ancora impetuoso e arguto in Beneits and looters, e Peggy Seeger, che riscrive un brano swing degli anni trenta con l’appello “occupiamo St. Paul’s”.
Robin Denselow, The Guardian
traduzione di Internazionale

I reckon those bankers shoulda never been bailed
(continua)
inviata da DoNQuijote82 20/12/2012 - 16:14
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Maggie Thatcher's Dream

Maggie Thatcher's Dream
[2011]
Parole e musica di Grace Petrie
Nell’album intitolato “Mark My Words”


The Anti-Capitalist Roadshow
Celebrating subversion

Si definiscono un “collettivo di cantanti e autori, più un mago, che si oppone al programma ideologico di austerità imposto dal governo britannico milionario”. Il Roadshow è composto da undici musicisti arrabbiati di età molto diverse.
C’è la notevole Grace Petrie, una versione femminile e più giovane di Billy Bragg, che propone canzoni sui ricchi che si arricchiscono e brani più rilessivi e personali come Protest singer blues. Ci sono Robb Johnson con la trascinante Be reasonable e Reem Kelani con un inno tunisino accompagnato dall’oud. Soprattutto ci sono due veterani della scena folk: Leon Rosselson, 78 anni, ancora impetuoso e arguto in Beneits and looters, e Peggy Seeger, che riscrive un brano swing degli anni trenta con l’appello “occupiamo St. Paul’s”.
Robin Denselow, The Guardian
traduzione di Internazionale

I could forgive you if you thought
(continua)
inviata da DonQuijote82 20/12/2012 - 16:11
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Be Reasonable

Be Reasonable

The Anti-Capitalist Roadshow
Celebrating subversion

Si definiscono un “collettivo di cantanti e autori, più un mago, che si oppone al programma ideologico di austerità imposto dal governo britannico milionario”. Il Roadshow è composto da undici musicisti arrabbiati di età molto diverse.
C’è la notevole Grace Petrie, una versione femminile e più giovane di Billy Bragg, che propone canzoni sui ricchi che si arricchiscono e brani più rilessivi e personali come Protest singer blues. Ci sono Robb Johnson con la trascinante Be reasonable e Reem Kelani con un inno tunisino accompagnato dall’oud. Soprattutto ci sono due veterani della scena folk: Leon Rosselson, 78 anni, ancora impetuoso e arguto in Beneits and looters, e Peggy Seeger, che riscrive un brano swing degli anni trenta con l’appello “occupiamo St. Paul’s”.
Robin Denselow, The Guardian
traduzione di Internazionale

We’ll rehouse the homeless in Buckingham Palace,
(continua)
inviata da DoNQuijote82 20/12/2012 - 15:28
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Studenti e operai

Studenti e operai
[1966]
Vitavisia-Bertelli

DS Dischi del Sole 191/93 (incisione originale Gualtiero Bertelli)
"Sta bruta guera che no xe finia", Edizioni del Gallo, 1965
Canzoniere della Protesta - La linea rossa della canzone
Edizioni del Gallo, 1973, p. 68
El giornàl dei paroni ga dito
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 20/12/2012 - 14:20
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The Reaper

The Reaper
Album “Aqaba” pubblicato nel 1988‎
A seconda delle fonti viene indicato come un brano tradizionale oppure attribuito a ‎‎Bill Caddick (1944-), cantautore e chitarrista folk ‎inglese.‎
La musica potrebbe essere dello stesso Caddick, ma l’arrangiamento originale è di June Tabor.‎

Il brano si trova anche nel disco collettivo intitolato “We Died in Hell - They Called it ‎Passchendaele” (1993) con June Tabor, Shoshana Kalisch, Kristien Dehollander, Marwan Zoueni e ‎The Lone Tree Orchestra.‎
Son, now it's done, once more the shining field
(continua)
inviata da Dead End 20/12/2012 - 11:06
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The Soldier

The Soldier
‎[1985]‎
Album “Cupid Is A Drunkard” pubblicato nel 2000.‎

Inspired by Jacques Brel's song La Statue (The Statue).
All across France there are prominent monuments to the war dead, and Brel sings his song from the ‎view point of the statue of the soldier that always forms the centre piece of these monuments - "I'd ‎like to get hold of that son of Lent who had engraved beneath my statue 'God calls back those he ‎loves, and it was him he loved the most' - me, who never prayed to God except for when I had ‎toothache, me who never prayed to God except when I was afraid of Satan, me who only prayed to ‎Satan when I was in love, me who only prayed to Satan when I was afraid of God. Ah that child of ‎Lent, I'd like him here, and I'd like it if children didn't look at me." ‎‎(Philip Jeays)‎
I didn't die for my country
(continua)
inviata da Dead End 20/12/2012 - 10:27
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Sarajevo

Sarajevo
‎[2005]‎
Album “Mr Jeays”‎

This song is based on a true story from the Yugoslavian civil war. In 1993 a young couple from ‎either side of the ethnic divide, one a Muslim, the other a Serbian, tried to escape from the city. ‎Both were shot by snipers, and died in each other's arms, their bodies lying on the bridge where ‎they fell for several days as the warring factions blamed eachother. They were dubbed the “Romeo ‎& Juliet of Sarajevo” (Philip Jeays)‎

According to Dino Kapin, who was a Commander of a Croatian unit allied at the time with Bosnian ‎Army forces, around 17:00 hours, a man and a woman were seen approaching the bridge. As soon ‎as they were at the foot of the bridge, a shot was heard, and according to all sides involved in their ‎passage, the bullet hit Boško Brkić and killed him instantaneously. Another shot was heard and the ‎woman screamed, fell down wounded, but... (continua)
Somewhere to the East
(continua)
inviata da Dead End 20/12/2012 - 10:16
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I'll Never Be a Patriot

I'll Never Be a Patriot
‎[2000]‎
Album “The Ballad Of Ruben Garcia” pubblicato nel 2001‎
Every country in the world
(continua)
inviata da Dead End 20/12/2012 - 09:55
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Idiots in Uniform

Idiots in Uniform
‎[1992]‎
Album “The Ballad Of Ruben Garcia” pubblicato nel 2001‎

In days at school I played the fool
(continua)
inviata da Dead End 20/12/2012 - 09:52
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The Blood of Poets

The Blood of Poets
‎[2009]‎
Album “London”‎

You won’t conquer a man
(continua)
inviata da Dead End 20/12/2012 - 09:41
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The Great War

The Great War
‎[1999]‎
Album “Cupid Is A Drunkard”, pubblicato nel 2000.‎

It was a great war the Great War
(continua)
inviata da Dead End 20/12/2012 - 09:32
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Radio guerriglia (A Vik)

Radio guerriglia (A Vik)
singolo inedito "RADIO GUERRIGLIA" 2012
Caro fratello
(continua)
inviata da DoNQuijote82 20/12/2012 - 09:12
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Aux exclus

Aux exclus
‎[1997]‎
Dall’album senza titolo comunemente chiamato “Le cactus”.‎
Je sais que tu flippes, l'ami,
(continua)
inviata da Dead End 19/12/2012 - 09:38
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Aux bouffons

Aux bouffons
‎[1997]‎
Dall’album senza titolo comunemente chiamato “Le cactus”.‎

Comme à l'école communale
(continua)
inviata da Dead End 19/12/2012 - 09:32

Césium oblige

Césium oblige
Césium oblige

Canzone française – Césium oblige – Marco Valdo M.I. – 2012
Histoires d'Allemagne 85

An de Grass 86

Au travers du kaléidoscope de Günter Grass : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.

Césium oblige... En voilà un titre, dit Lucien l'âne en se raidissant de tout son poil. On dirait un machin atomique, on se croirait, je ne sais pas moi, dans un cours de physique, dans un laboratoire ou dans un centre de recherches...

Mais c'est précisément de ça qu'il s'agit. Enfin, presque. De ça et de concerts, de méga-concerts de protestation contre le retraitement nucléaire, contre le centre et l'usine qu'on voulait installer à Wackersdorf dans le Haut-Palatinat, quelque part en Bavière. Forcément en Bavière, compte tenu de l'énorme... (continua)
Sans se soucier de rien, ni de personne sans se faire de bile
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 18/12/2012 - 22:58
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Almirante

Almirante
BENIGNI TI VOLEVAMO BENE
da Militant Blog

Ieri sera è definitivamente scomparso Roberto Benigni per come lo conoscevamo. Il guitto toscano, un tempo materiale, osceno, rabbioso, era da tempo affetto da una malattia cronica che ne ha progressivamente minato il corpo e lo spirito trasformandolo in un sessantenne melenso e retorico: il conformismo piddino. Negli anni abbiamo assitito perplessi alla sua elegia dell’inno di Mameli, all’apologia del tricolore e di tutto quel armamentario patriottardo con cui sono stati giustificati gli interventi militari italiani. Eppure, nonostante tutto, speravamo esistesse ancora una cura che ce lo restituisse. Poi, dopo averlo sentito equipare il nazismo e il comunismo, dopo averlo visto elevare i democristiani a padri nobili della patria, ci siamo dovuti arrendere all’evidenza. Continuare a insistere sarebbe stato accanimento terapeutico e non ce la siamo... (continua)
Ahmed il Lavavetri 18/12/2012 - 20:03
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Le Père Noël et la petite fille, incl.Leggenda di Natale; La canzone di Marinella; Bocca di Rosa

Le Père Noël et la petite fille, <i>incl.</i>Leggenda di Natale; La canzone di Marinella; Bocca di Rosa
Bocca di Rosa - Version française – BOUCHE DE ROSE – Marco Valdo M.I. – 2008
Chanson italienne – Bocca di Rosa – Fabrizio De André – 1967

Une remarque d'abord avant d'aller plus loin. Donc, une remarque préliminaire. Je n'ai jamais compris pourquoi les CCG n'ont pas mis Bocca di Rosa parmi les Chansons contre la Guerre, alors qu'il existe par exemple, un « parcours » de la «guerre contre les femmes». Je dis cela, car j'avais envoyé une traduction de Bocca di Rosa – Bouche de Rose, il y a bien longtemps. Je pense même que c'était la première ou une des premières que j'avais faite. Était-elle si mauvaise ? Je ne sais. D'ailleurs, je la représente aujourd'hui « telle quelle ». J'ai tout juste un peu plus nourri notre conversation.

Je le fais car notre bon Ventu vient d'insérer tout un texte de sa main à propos de Bocca di Rosa dans les commentaires à une chanson de Brassens.

Cela dit...... (continua)
BOUCHE DE ROSE
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 18/12/2012 - 18:27
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Le Père Noël et la petite fille, incl.Leggenda di Natale; La canzone di Marinella; Bocca di Rosa

Le Père Noël et la petite fille, <i>incl.</i>Leggenda di Natale; La canzone di Marinella; Bocca di Rosa
BOCCA DI ROSA
Testo e musica di Fabrizio de André
Da "Volume I", 1967

T'a vu, Marco Valdo, on va la mettre enfin "au juste moment".... [RV]


Bocca di Rosa è una delle canzoni più famose di Fabrizio De André, nonché quella che, come ha dichiarato in un'intervista televisiva concessa a Vincenzo Mollica, il cantautore genovese considerava più cara e più vicina al suo modo di essere.

A testimonianza di quanto questa canzone sia entrata nell'immaginario collettivo, si può citare il fatto che l'espressione "bocca di rosa" è entrata nel linguaggio comune, essendo usata - se pur erroneamente - come eufemismo di prostituta; erroneamente in quanto, in realtà, come si afferma nel testo: "Bocca di rosa né l'uno né l'altro lo faceva per passione", riferito all'amore.

La canzone racconta la vicenda di una forestiera (Bocca di rosa) che con il suo comportamento passionale e libertino sconvolge la quiete... (continua)
BOCCA DI ROSA
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 18/12/2012 - 18:13
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Que força é essa?‎

Que força é essa?‎
‎[1971]‎
Parole e musica di Sérgio Godinho
Nell’album "Os sobreviventes"‎
Vi-te a trabalhar o dia inteiro
(continua)
inviata da Dead End 18/12/2012 - 13:12
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Something That I Said

Something That I Said
‎[1979]‎
Parole e musica di Paul Fox, Malcolm Owen, Dave Ruffy e John Jennings (The Ruts)‎
Album “The Crack”‎



Una canzone contro la violenza giovanile nella Gran Bretagna di fine anni 70, violenza che veniva ‎veicolata in particolare dai gruppi razzisti e neofascisti affiliati al British National Front, che in ‎quegli anni di profonda crisi economica e di tensioni sociali era in piena espansione…‎
OK, kick me in the head
(continua)
inviata da Dead End 18/12/2012 - 10:38
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Babylon's Burning

Babylon's Burning
‎[1979]‎
Parole e musica di Paul Fox, Malcolm Owen, Dave Ruffy e John Jennings (The Ruts)‎
Album “The Crack”‎



Insieme a Jah War, un’altra canzone ispirata ai gravi scontri razziali che imperversarono ‎nell’Inghilterra degli anni 70 (proseguendo poi negli 80) da Southall a Brixton a Toxteth, alimentati ‎dalla crisi economica, dalle politiche thatcheriane e dal montante consenso verso gruppi e ‎gruppuscoli razzisti, neofascisti e neonazisti.‎
Nella filosofia rastafariana Babilonia è la città simbolo della società demoniaca dominata dai ‎bianchi oppressori…‎
Inutile ricordare che il brano non può non essere stato ispirato dalla London’s Burning composta due anni ‎prima dai Clash di Joe Strummer…‎
Babylon's burning
(continua)
inviata da Dead End 18/12/2012 - 09:40
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Jah War

Jah War
‎[1979]‎
Parole e musica di Paul Fox, Malcolm Owen, Dave Ruffy e John Jennings (The Ruts)‎
Album “The Crack”‎

‎Nell’aprile del 1979 i fascisti inglesi del National Front avevano annunciato un ‎raduno elettorale a Southall, un sobborgo di Londra con una grande concentrazione di immigrati ‎sudasiatici. Si trattava di una vergognosa provocazione perché solo tre anni prima proprio a ‎Southall un gruppo di neonazisti aveva ucciso a bastonate un diciottenne indiano, Gurdip Singh ‎Chaggar. Gli attivisti della neonata Anti-Nazi League si diedero appuntamento il 23 per protestare ‎contro l’assembramento fascista e contro le autorità pubbliche che l’avevano autorizzato.‎

Durante gli scontri che inevitabilmente seguirono la polizia, anziché limitarsi a tenere a distanza i ‎due gruppi di dimostranti, si accanì con brutale violenza contro gli antifascisti. ‎

Blair Peach, un insegnante di origine... (continua)
The air was thick with a smell of oppression
(continua)
inviata da Dead End 18/12/2012 - 09:10




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