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Nestor Makhno

Version française – NESTOR MAKHNO – Marco Valdo M.I. – 2010
Chanson italienne – Nestor Makhno – Apuamater Indiesfolk – Davide Giromini - 2007

Davide Giromini et ses Apuamater ont dédié cette chanson durant le concert du 7 décembre 2007 au Théâtre des Animosi, aux anarchistes de Carrare. À propos de Nestor Makhno nous renvoyons évidemment à la Makhnovscina; maintenant quelques mots à propos de cette chanson (peut-être l'esquisse d'une chanson plus longue que Davide prépare ? Qui le sait !)
Certes, même comme elle est, une typique « chanson flash » girominienne. La première strophe présente la lutte de Makhno, la guerre contre les armées blanches de Dénikine et contre les bolchéviques ("...qui voulaient chasser d'Ukraine à jamais tous les tyrans"), les conditions terribles. Dans la seconde, l'exil du général blanc Dénikine, à Paris, débauché. David est habitué à ce genre de composition,... (continua)
NESTOR MAKHNO
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/5/2010 - 22:05

Centomila sbarre (Canzone per Enrico Signori)

Centomila sbarre (Canzone per Enrico Signori)
[2010]
Testo di Riccardo Venturi
Musica ancora, chissà, da qualche parte


Ci sono di quelle serate, specie di pioggia battente, che qualcosa torna in mente. Una specie di presenza, e la presenza può essere quella di Enrico. Stasera avrei avuto una gran voglia di parlarci, anche di cose non decisive, anche di nuvole; con lui, che aveva conosciuto i quattro metri quadri di una cella di galera. Come vederselo entrare qui da me, dove peraltro non era mai stato; come raccontargli quel che si fa, come si agisce, del primo maggio in una piazzetta piena di gente, di una marea di cose. Dicono che non si può, perché Enrico è morto una stronza di serata d'ottobre. A volte fa bene ribadirselo; a volte fa bene invece rifiutare di crederci. Così nasce una cosa in testa, che non ha né nome e né definizione. Si sa soltanto per chi è. [RV]
Non c'è neppure un'ombra, non c'è nemmeno il sole,
(continua)
2/5/2010 - 21:34
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Feccia di città

Feccia di città
[2010]
Testo/Lyrics: Malasuerte Fi*sud
Album: Infamily Day


Il nuovo album del gruppo militante fiorentino Malasuerte Fi*sud ha un titolo che è un gioco di parole. I giochi di parole sono spesso fatti per confondere le idee, ma non in questo caso: gli infami dei "family day", delle morali, della repressione selvaggia, del lavoro "flessibile" e di quant'altro. L'album, registrato nel marzo 2010 al CPA Firenze Sud, è stato ufficialmente presentato dai Malasuerte al concerto del 1° maggio allo Spazio Occupato "K100" (Camilo Cienfuegos) di Campi Bisenzio. [RV]
Feccia di città che sempre lotterà
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 2/5/2010 - 21:04
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Infamily Day

Infamily Day
[2010]
Testo/Lyrics: Malasuerte Fi*sud
Album: Infamily Day


Il nuovo album del gruppo militante fiorentino Malasuerte Fi*sud ha un titolo che è un gioco di parole. I giochi di parole sono spesso fatti per confondere le idee, ma non in questo caso: gli infami dei "family day", delle morali, della repressione selvaggia, del lavoro "flessibile" e di quant'altro. L'album, registrato nel marzo 2010 al CPA Firenze Sud, è stato ufficialmente presentato dai Malasuerte al concerto del 1° maggio allo Spazio Occupato "K100" (Camilo Cienfuegos) di Campi Bisenzio. [RV]
Han bruciato gente in piazza solamente fino a ieri
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 2/5/2010 - 20:35
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Poor' Italia

Poor' Italia
D'après la version italienne de Gian-Piero Testa d'une chanson en lombard de Davide Van De Sfroos – 1995

Si j'ai bien compris la note de Gian-Piero Testa, cette chanson au moment où elle a été écrite (vers 1995), visait les représentants de la Démocratie Chrétienne qui tenaient le pouvoir depuis des décennies. Les choses devaient changer, des « nouveaux » devaient arriver pour faire du « nouveau ». Et de fait, il y a eu du nouveau, ce fut Silvio B. (Meno male...) et la Lega du Nord. Pour du nouveau, ce fut du neuf. À bien y repenser, Lampedusa a raison de faire dire à Tancrède : «  Il faut que tout change pour que tout reste pareil » (« Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi!" ) et donc plus exactement : « Si l'on veut que tout reste en l'état, il faut que tout change ». De fait, on a changé les marionnettes, mais la pièce est toujours la même.

Cette phrase de... (continua)
PAUVR' ITALIE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/5/2010 - 18:43
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L'Internationale

L'Internationale
Nella versione Yiddish, in caratteri ebraici, dell'Internazionale ci sono purtroppo molti errori di battitura. Se volete, ve li correggo.

Paul Gybels
Docente di Lingua, Letteratura e Cultura Yiddish
Istituto degli Studi Ebraici
Università degli Studi di Anversa (Belgio)
paul.gybels@ua.ac.be
(Paul Gybels)

Naturalmente, Paul, la tua offerta è graditissima. Per inviare la versione corretta [utilizzare direttamente il sito oppure scrivere a antiwarsongs@gmail.com inviando un file .doc allegato. Grazie ancora per la collaborazione davvero preziosa! [CCG/AWS Staff]
2/5/2010 - 13:59
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Miss Sarajevo

Miss Sarajevo
Oggi ho riascoltato Miss Sarajevo e la trovo un capolavoro capace di commuovermi.
La fusione tra due generi musicali così distanti trova in questa canzone, a mio avviso, una sintesi perfetta.

Al di là del testo, le due melodie si intrecciano come la prosaicità del vissuto, del quotidiano, caratterizzate da un ritornello ciclico, si contrappongono alla liricità dell'esistenza, al canto di vita che compendia la nostra essenza, il nostro io metatemporale.

È meglio parlare di dualità, non di contrapposizione, dualità che si potrebbe sintetizzare in un simbolo, il Tao.
Giovanni Fabbris 2/5/2010 - 04:18
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Nagasaki Is Yesterday's Dog-End

Nagasaki Is Yesterday's Dog-End
[1984]
Album "Best Before 1984"
ATTENTION. Piss to the parties, the politicians. The pratt-stud men and their slaughter games.
(continua)
inviata da The Lone Ranger 1/5/2010 - 22:20
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Figlio ImPastato d'amore

Figlio ImPastato d'amore
La matri di Pippinu

Umberto Santino, fondatore nonché direttore del Centro di Documentazione Giuseppe Impastato, ha scritto nel 1979 una splendida poesia in morte di Giuseppe Impastato, intitolata "La matri di Pippinu". La poesia, in lingua siciliana, non ha bisogno di traduzione. In ogni caso è proposta anche in italiano dal Centro di Documentazione Giuseppe Impastato, che, fra l'altro, ha fatto proprie poesie scritte da Peppino e da altri su di lui

Chistu 'un è me figghiu.
Chisti 'un su li so manu
chista 'unn è la so facci.
'Sti quattru pizzudda di carni 'un li fici iu.
Me figghiu era la vuci
chi gridava 'nta chiazza
eru lu rasolu ammulatu
di lo so paroli
Era la rabbia,
era l'amuri chi vulìa nasciri,
chi vulìa crisciri.
Chistu era me figghiu
quannu era vivu,
quannu luttava cu tutti:
mafiusi, fascisti,
omini di panza
ca 'un vannu mancu un sordu,
patri... (continua)
giorgio 1/5/2010 - 21:00
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Cumandantes

Cumandantes
[2006]
Album "Animu"



Canzone dedicata ai soldati vittime dell'uranio impoverito e, in particolare, al cagliaritano Valery Melis, caporalmaggiore dell'esercito, morto nel 2004 a causa del linfoma di Hodgkin, una patologia contratta da molti militari, italiani e stranieri, dopo aver preso parte a missioni effettuate in zone di guerra (anche se le chiamano "missioni di pace") in cui si è fatto ricorso a munizioni arricchite con "depleted uranium" per renderle più performanti e perforanti.
L'avvelenamento dovuto alle micropolveri contenenti uranio impoverito è noto da noi come "Sindrome dei Balcani". I morti italiani sono stati finora 45, tutti militari che negli anni 90 sono stati impegnati in missioni nell'ex-Jugoslavia ma anche in Somalia, ma gli ammalati sono almeno 10 volte tanti. L'esercito ed il governo hanno per molti anni ignorato la questione, ma nel 2006 i risultati di una commissione... (continua)
Cumandantes vestios a parada sun allineaos
(continua)
inviata da The Lone Ranger 1/5/2010 - 17:17
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La me liti

La me liti
DOMANI SI RISOLVE LA MIA LITE
(continua)
inviata da giorgio 1/5/2010 - 16:02
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Morsi cu morsi

Morsi cu morsi
CHI È MORTO È MORTO.
(continua)
inviata da giorgio 1/5/2010 - 15:59
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Supper's Ready

Supper's Ready
è la perfezione fatta musica..Incredibile,magica,unica..La mia canzone preferita della storia della musica..Non ho parole per descrivere cosa provo ogni volta che la ascolto..Mi vengono sempre i brividi nell'ascoltare l'ultima parte..È entrata direttamente nella mia anima e non è mai più uscita..

Can't you feel our souls ignite,
Sheddind ever-changing colours,in the darkness of the fading night..
CRISTAN 1/5/2010 - 13:42
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Chi lassi quannu mori?

anonimo
Chi lassi quannu mori?
(continua)
inviata da giorgio 1/5/2010 - 09:35
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Guvernu 'talianu

anonimo
Otello E. Profazio
Album: L'Italia cantata dal Sud [1969]

Un altro dei motivi fondamentali di protesta contro il governo italiano nel periodo immediatamente successivo all'unità, fu l'estensione all'intero territorio nazionale del sistema fiscale piemontese lento, vessatorio e irrazionale. Abituato a tasse assai più leggere e più razionalmente riscosse e distribuite, il popolo siciliano reagì come poté... e non solo con le canzoni...
Interpretata anche dalla MondOrchestra
Guvernu 'talianu si veru buttanu
(continua)
inviata da giorgio 1/5/2010 - 09:10
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Rino Gaetano: Nun te Reggae più

Rino Gaetano: Nun te Reggae più
[1978]
Rino Gaetano
Album: NunTeReggaePiù

Il testo più esplicito e diretto di Rino dà il titolo all'album uscito nel 1978.
"Nuntereggaepiù" è un brillante catalogo dei personaggi che invadono radio, televisioni e giornali. Clamorosa la coincidenza con quello che succederà nel 1981, quando la magistratura scopre la lista degli affiliati alla P2 di Licio Gelli, loggia massonica in cui compaiono alcuni nomi citati nella filastrocca di Rino.
A dispetto del titolo, nel brano non c'è un briciolo di reggae. Il titolo gioca sull'assonanza fra il genere musicale giamaicano e la coniugazione romanesca del verbo reggere.
Come già era accaduto in "Mio fratello è figlio unico", il finale è dissonante rispetto al tema trattato, con l'introduzione di una frase d'amore:

" E allora amore mio ti amo
Che bella sei
Vali per sei
Ci giurerei. "

È uno sfottò come un altro per dire: "Vabbè, visto... (continua)
Abbasso e Alè (nun te reggae più)
(continua)
inviata da giorgio 1/5/2010 - 08:57
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Ripetutamente

Ripetutamente
da "Curre curre guagliò" (1993)

feat. Suoni Mudù

poi in NA99 10° (2001)

Tutta la parte finale parla di guerra e di terrorismo di stato.
tra l'altro "Coi soldi della mafia si comperano i voti
fanno gli sciacalli dopo i terremoti" non vi ricorda nulla di MOLTO recente? La storia si ripete, ripetutamente.

La vita moderna ti stressa
(continua)
inviata da DonQuijote82 30/4/2010 - 19:15
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1984

1984
1984
(continua)
inviata da Anam 30/4/2010 - 14:40
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The War Game

The War Game
[1953]
Tune: “O Charlie, O Charlie”, traditional.
Il testo è incluso nel volume “The Essential Ewan MacColl Songbook: sixty years of songmaking” (1998), ma non so se la canzone sia mai stata incisa su disco.
O Johnnie, O Johnnie, just listen to what I say,
(continua)
inviata da The Lone Ranger 30/4/2010 - 14:08
Una "canzoncina" di un giovane cantautore salentino, Luigi Mariano. Salentino come Alessio Lega. Si intitola Il negazionista, e ci parla di una cosina assai di moda adesso. Neghiamo tutto, ma sì: fa figo, provoca appelli sulla "libertà di espressione" e quant'altro. Peccato che gli oggetti di tutti i negazionismi non la abbiano mai troppo amata, la libertà di espressione.
Riccardo Venturi 30/4/2010 - 13:59

The People Will Be Free

The People Will Be Free
[2005]
Album “Peace And Freedom”
When nobody owns the land and nobody claims the sea
(continua)
inviata da The Lone Ranger 30/4/2010 - 13:22
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Only Doing Their Job

Only Doing Their Job
[1984]
Album “Items of News” (1986)
Tune: “The Chapter of Kings”, traditional.

Quante volte, in guerra come in pace, gli uomini in divisa, gli sgherri del Potere hanno cercato di giustificare le loro nefandezze e i loro assassinii con la frase: “Ho solo obbedito agli ordini”?
E quante volte in virtù del fatto di aver fatto soltanto il loro sporco “lavoro” sono andati impuniti o, anzi, sono stati premiati e hanno fatto carriera?
If there's anyone there has a moment to spare
(continua)
inviata da The Lone Ranger 30/4/2010 - 13:07
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La Garaventa

La Garaventa
Sono stato insegnante istruttore tecnico sulla Garaventa dal 1963 alla fine, ed è stato il periodo più esaltante della mia vita. Ho amato quei ragazzi come figli miei ed ho insegnato loro tutto ciò che ho potuto sopratutto sotto il profilo tecnico, di formazione, e ne sono stato ripagato grandiosamente, Li ricordo tutti....I MAE FIGGIEU!!!
Discoli? Ma per carità!! Solo bisognosi di tanto affetto e comprensione. Sono vecchio....ma loro...tutti loro e sono stati tanti... li porterò nel cuore anche nell'aldilà!
Il Cappellano per un certo periodo fu Don Gallo, inimitabile!!
Eugenio BSI 30/4/2010 - 12:20

On The Mountain Tonight

On The Mountain Tonight
[1986]
Album “The Land Knows You're There”
Written by John O'Connor

“One of the many songs now being written in the United States in solidarity with people's struggles in Central America. This is about El Salvador.” (Guy Carawan)
So sing your songs quietly, my compañeros
(continua)
inviata da Alessandro 30/4/2010 - 11:47
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The Oil Beneath The Sea

The Oil Beneath The Sea
[1991]
Album “North By North”
Written by John McGrath
Adapted by Danny Couper

Una canzone sui disastri ambientali, economici e sociali della predazione dell’oro nero nel mare del Nord, al largo di Aberdeen e delle coste scozzesi.
The oil, the oil, the oil beneath the sea
(continua)
inviata da The Lone Ranger 30/4/2010 - 11:10
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Yugo 45

Yugo 45
Io conosco la lingua... e la storia di questo paese magnifico.

Questa canzone mi fa letteralmente venire i brividi... e comprenderne al volo le parole conoscendo le storie della Jugoslavija lascia una sensazione particolare: nostalgia, commozione...un po' anche di rabbia.

Hanno distrutto il paese più bello del mondo... :(

Politici maledetti.
Andrea 30/4/2010 - 10:18
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Indiani (A caval donando)

Indiani (A caval donando)
Mi sono volato la bellissima intro alla canzone, che ricorda tantissimo le mitiche telefonate di Pierpaolo degli Squallor ("Pronto? Casa Baratti, Borotti, Baratti Boffa? C'è quel cornutone di mio padre?")... Rimedio subito:

"Pronto, mamma! No, ti ho chiamato per dirti... eh sto fuori dalla discoteca, c'è rumore perché sto fuori dalla discoteca, no, mi hanno raccontato una cosa pazzesca, lo sai che il secolo scorso i cow boy cercavano di risarcire gli indiani dandogli i regali? Ma... eh... ma pen... me l'ha raccontato un mio amico storico, lor... i cowboy gli davano questi regali, però la bomba sai qual è? Che gli indiani non li accettavano! Ma ti rendi conto? Mamma, ma che piangi? Che c'è bisogn... che c'entra? Che con che... che... per quale motivo? È successo cent'anni fa... mamma, io non ce la faccio più!!!"
The Lone Ranger 30/4/2010 - 09:13
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L'America sta ccà

L'America sta ccà
(Signore Michele – Pasquale Ziccardi – Gennaro Esposito)
Album: Core e tamburo
Nire, so’ arrivati stammatina
(continua)
inviata da gennaro esposito 29/4/2010 - 23:12
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'A seggia elettrica [Mamma sfurtunata]

'A seggia elettrica [Mamma sfurtunata]
LA SEDIA ELETTRICA (MAMMA SFORTUNATA)
(continua)
inviata da einemass 29/4/2010 - 18:41
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L'operaio della FIAT (La 1100)

L'operaio della FIAT (La 1100)
Chanson italienne – L'operaio della Fiat ( La 1100) – 1974

Il va de soi, mon cher Lucien l'âne, que je n'ai absolument rien à dire ou à redire à Rino Gaetano; il a parfaitement raison de décrire la réalité et les reflets du combat gigantesque de la Guerre de Cent Mille Ans auquel comme tous, il est confronté. Qu'il y ait des dégâts « collatéraux » dans une guerre est une chose inévitable; dès lors, ces « dégâts collatéraux » (ici, deux voitures brûlées) renvoient à la Guerre de Cent Mille Ans elle-même et donc, aux effets et aux origines de cette Guerre. Lesquels effets relèvent de ceux qui en sont les seuls responsables et je rappelle que la Guerre de Cent Mille Ans existe du seul fait que les riches la font aux pauvres en vue de les exploiter, d'en tirer profit, de les dominer... Sans cet acharnement millénaire, nous vivrions en paix. Rino Gaetano laisse penser que l'incendie de deux... (continua)
L'OUVRIER DE LA FIAT
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 29/4/2010 - 17:55
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Tammurriata nera

Tammurriata nera
Salve
innanzitutto volevo segnalare che c'è una famosissima versione in italiano di "Pistol packin mama" cantata di Nino Taranto e Dolores Palumbo.
Per quanto riguarda le varie traduzioni non voglio mettere altra "carne a cuocere" come si dice a Napoli. Mi informerò meglio e ne riparleremo
Saluti
einemass 29/4/2010 - 16:05
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Bomber's Moon

Bomber's Moon
"Dedicated to the memory of my father, Flight Sergeant Louis Arthur 'Curly' Harding, a navigator in Lancaster Bombers, who died with his crew when his plane was shot down returning from a raid over Germany. It's also dedicated to the memory of my good friend Jurgen Boch of Cologne, who was a small child in a bomb shelter in Germany on the night my father died, and to my mother who was a bride, a widow and a mother within the space of a year." (Mike Harding)
The Lone Ranger 29/4/2010 - 15:19
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William

William
[1971]
Album “The Word Is Hugga Mugga Chugga Lugga Humbugga Boom Chit”

La copertina dell’album è una foto scattata a Londra durante il Remembrance Day del 1969. Potrebbe trattarsi dell’arresto di un’attivista contro la guerra in Vietnam oppure di un’irlandese che protestava contro la guerra nell’Ulster… “I Don't Want to Die / Remembrance Day 1969” è anche il titolo di una canzone contenuta in questo stesso album.
Now William is a little boy,
(continua)
inviata da The Lone Ranger 29/4/2010 - 15:06
"Nessuna nuova, buona nuova", dice un vecchio detto. E allora approfittiamo di questa...piccola stasi per proporre una campagna di opinione. VOGLIAMO ALESSANDRO NUOVO ADMIN DELLE CCG! Fai sentire anche tu la tua voce, cara lettrice, caro lettore, e urla a gran voce: ALESSANDRO, DATTI UNA MOSSA E FAI L'ADMIN ché, oramai, fra poco festeggi la Collaborazione d'Argento!
Riccardo Venturi 29/4/2010 - 11:07
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The Nottingham Captain

The Nottingham Captain
[1988]
Album “Leaves from a Tree”
Written by Bill Prince
Testo trovato su MySongBook



Le guerre napoleoniche, che si conclusero nel 1815 con la vittoria della coalizione anti-francese, furono una quasi guerra mondiale, anche per le proporzioni del massacro: tra i 3 e 6 milioni di morti. Dopo simili devastazioni è difficile dire chi abbia vinto, anche perché i contraccolpi sono in genere terribili anche per i vincitori. Comunque, il popolo non ha certo mai niente da guadagnare e ha sempre tutto da perdere dalle guerre, vinte o perse che siano.
Così il Regno Unito, pur essendo uscito vittorioso nel confronto, piombò subito in una profonda crisi economica dovuta alla riduzione della produzione bellica, alla smobilitazione di decine di migliaia di soldati che, al rientro alla vita civile, non trovavano occupazione, all’aumento del prezzo dei generi di prima necessità, il pane in primis,... (continua)
Everyone their skill must try.
(continua)
inviata da Alessandro 29/4/2010 - 10:42
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The Judge Said

The Judge Said
[1977]
Lyrics by Malvina Reynolds
Music: Sung to the tune of “When Johnny Comes Marching Home”
Album: Mama Lion [1980]

In 1977 a decision by one Judge Simonson of Madison, Wisconsin, relieved some young men of responsibility for a sex crime they committed on the basis of rather dubious reasoning. This song was written by Malvina in response to his decision and contributed to a recall campaign against the judge who made highly inappropriate remarks excusing rape. The story was quickly picked up by the national news. Eventually Simonson was removed from the bench.
The judge said: « Screw 'em! -Boys, you're only human.
(continua)
inviata da giorgio 29/4/2010 - 08:58
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Dialectic

[1960]
Lyrics and Music by Malvina Reynolds.
Album: Ear to the Ground
It's hard to believe that people live in such palaces,
(continua)
inviata da giorgio 29/4/2010 - 08:28
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རྒྱལ་གླུ། [༄༄། བོད་རྒྱལ་ཁབ་ཀྱི་རྒྱལ་གླུ།] [Gyallu; Rgyal·glu]

རྒྱལ་གླུ། [༄༄། བོད་རྒྱལ་ཁབ་ཀྱི་རྒྱལ་གླུ།] [Gyallu; Rgyal·glu]

Viaggio nella regione di Yushu tra i fantasmi del sisma censurato

Il disastro di due settimane fa in Cina rischia di trasformarsi in terremoto politico. Il regime continua a ignorare la tragedia. Alcuni monaci buddisti accorsi per aiutare la popolazione sono stati cacciati dai funzionari del partito comunista. Migliaia di superstiti scavano ancora

dall'inviato de La Repubblica GIAMPAOLO VISETTI

GYEGU - Il terremoto che il 14 aprile ha sconvolto la contea di Yushu, nella regione tibetana del Qinghai, rischia di trasformarsi in un sisma politico per l'intera Cina. Migliaia di monaci buddisti, accorsi da tutte le zone del Tibet storico per aiutare la popolazione, sono stati cacciati dai funzionari del partito comunista. Cinque posti di blocco, lungo la strada di 820 chilometri che collega lo Yushu al capoluogo, impediscono a giornalisti e religiosi di raggiungere l'epicentro delle scosse,... (continua)
Alessandro 28/4/2010 - 22:18
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Nta la Vicaria

Nta la Vicaria
d'après la version italienne d'une chanson sicilienne - Nta la Vicaria – Rosa Balistreri – 1971

Paroles et musique de Giuseppe Ganduscio

La Vicaria est l'ancienne prison de Palerme, qui fut remplacée par l'Ucciardone en 1842. Le régime pénitentiaire y était particulièrement désastreux.
À LA VICARIA
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 28/4/2010 - 20:18
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Wake Me Up When September Ends

Wake Me Up When September Ends
La canzone è veramente bella e orecchiabile, le immagini aiutano molto, rendono tutto l'insieme commuovente, peccato il testo scarno e ripetitivo preso da solo non sia così entusiasmante.
Mirko 28/4/2010 - 19:20
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Montreal, December '89

Montreal, December '89
Album “A Retrospective, Never Turning Back” (1998) e “Judy Small: Live at The Artery” (2007)
Testo trovato su MySongBook

Il 6 dicembre 1989 a Montreal, Canada, un uomo di 25 anni, tal Marc Lépine, fece irruzione nella sezione femminile del Politecnico e, urlando imprecazioni contro le donne e le femministe, cominciò a sparare all’impazzata con un fucile semi-automatico uccidendo 14 studentesse prima di togliersi la vita… L’autore del massacro era un uomo disturbato perchè suo padre, un uomo autoritario e violento, oltre a maltrattare la madre, aveva pure ripetutamente abusato Marc e la sorella quando erano piccoli. Forse Marc riteneva di essere stato abbandonato, che sua madre lo avesse lasciato in balìa di quel mostro… fatto sta che il suo disordine psicotico era sfociato in una violenta misoginia e nell’odio verso le donne emancipate… Nella rivendicazione che gli fu trovata in tasca,... (continua)
It was a cold December afternoon, the line stretched round the block
(continua)
inviata da Alessandro 28/4/2010 - 15:04
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Brucia la città

Brucia la città
BURN THE CITY
(continua)
inviata da Anam 28/4/2010 - 14:49
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All Hope is Gone

All Hope is Gone
TUTTA LA SPERANZA E' SPARITA
(continua)
inviata da Anam 28/4/2010 - 10:49
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The Mail Will Go Through

The Mail Will Go Through
[1988]
Album “Politics Live”
Testo trovato su MySongBook

Negli anni 50, durante la guerra fredda, le autorità di mezzo mondo erano solite predisporre manualetti di sopravvivenza in caso di attacco nucleare (tipo i celebri “Duck & Cover” statunitensi) o dettagliati piani di emergenza relativi alle procedure per garantire questo o quel servizio dopo il “big one” e sotto il “fallout” radioattivo. Per fare un esempio, l’U.S. Postal Service predispose un piano, poi costantemente aggiornato fino agli anni 80, per la consegna della posta nel dopo-guerra atomica… Quando Tom Paxton venne a conoscenza della notizia, che l’USPS intendeva garantire il servizio postale anche dopo l’olocausto termo-nucleare globale, non potè tenersi da scriverci su questa canzone…
They can go and drop the big one but the mail will go through
(continua)
inviata da Alessandro 27/4/2010 - 15:13

The Magdalene's Lament

anonimo
The Magdalene's Lament
[Fine XVIII sec.?]
Canzone scozzese il cui testo compare in The Ballad Book, a cura di George R. Kinloch, Edimburgo, 1827. Musica di Don Martin.
Il brano fa parte del repertorio del gruppo di Glasgow “The Clutha”.

Una ragazza viene violentata da un branco, probabilmente soldataglia (“Geordie's men”)… Non sono gli stupratori ad essere perseguiti, ma è la vittima a finire in “casa di correzione” perché la violenza subìta ne ha fatto immediatamente un essere immondo, una puttana che deve essere riabilitata espiando la sua “colpa”… Storie di questo genere erano spesso il presupposto per l’ingresso di giovani donne nei cosiddetti “Magdalene Asylums”, creati alla fine del 700 dalla chiesa cattolica in Gran Bretagna e in Irlanda e poi in Canada e USA.
Si veda al proposito l’introduzione alla canzone di Joni Mitchell, The Magdalene Laundries.
And she, poor jade, withoutten din,
(continua)
inviata da Alessandro 27/4/2010 - 14:26
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Little Bitty Gun

Little Bitty Gun
[1988]
Album “Politics Live”
Testo trovato su MySongBook

Era la fine del 1980. Ronald Reagan stava stravincendo le elezioni presidenziali. John Lennon era stato appena ammazzato a New York e la futura first lady Nancy Reagan, con rara sensibilità, rivelava alla stampa che, come ogni buon americano, anche lei dormiva con una pistola nel comodino… “E’ solo una piccola, tenera pistola”, dichiarò ridendo.
Suo marito, prima durante e dopo i suoi mandati, contrastò fieramente ogni progetto di limitazione alla libera vendita di ogni tipo di arma sul suolo degli States ed fu, insieme ai Bush, un grande sponsor della lobby dei fabbricanti d’armi, rappresentata dalla National Rifle Association. Bisogna inoltre ricordare che anche nel 1999, in occasione della strage alla Columbine High School a Denver in Colorado, un altro vecchio attore hollywoodiano, Charlton Heston, mostrò una sensibilità analoga... (continua)
I've got a little bitty gun on the table
(continua)
inviata da Alessandro 27/4/2010 - 11:48
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Lament for the Death of a Nobody

Lament for the Death of a Nobody
[1973]
Album “Folkways Record of Contemporary Songs”, con Peggy Seeger (Folkways Records)
Testo trovato su MySongBook

A proposito di lavoro che uccide, questa canzone parla della cosiddetta “sindrome dell’orologio d’oro”, cioè l’incremento statistico dei suicidi in quel segmento di popolazione maschile costituito da chi è stato mandato in pensione dopo decenni di onorato servizio… Aggiungerei che quei numeri, già significativi negli anni 60, sono oggi ben più impressionanti, vista la facilità con cui l’attuale sistema produttivo espelle i lavoratori ben prima dell’età pensionabile ma spesso ormai troppo vecchi per trovare un nuovo lavoro…
As I was a-walking down by the Thameside
(continua)
inviata da Alessandro 27/4/2010 - 10:41




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