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Prima del 2005-3-26

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Ben quattro canzoni contro la guerra nel nuovo album di Francesco De Gregori, "Pezzi": Numeri da scaricare, Gambadilegno a Parigi, Il panorama di Betlemme e Il vestito del violinista. Grazie ad Antonio Piccolo che ci ha inviato i testi.
Lorenzo Masetti 26/3/2005 - 19:28
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Il vestito del violinista

Il vestito del violinista
dal'album "Pezzi" (2005)

I bambini sono quelli di Beslan.

Melodia quasi popolare, arrangiamento da rock acerbo. Il tono con cui De Gregori canta - e le sue voci sembrano venire da lontano - è neutro proprio com'è la sofferenza delle vittime di violenza. Compare in questo racconto tutta l'angoscia dell'era contemporanea; l'immagine di un vestito che vola senza il suo padrone mi ricorda il vestito rosso della bambina di "Shinderl's list", visto prima indosso a lei e poi da solo sopra un carro: sola cosa colorata in mezzo alla pellicola in bianco e nero. Ritorna "la ridondanza delle campane" come "il suono dell campane" dell'omonima canzone, visto come ricordo di tempi migliori e atteso come speranza di tempi migliori (in cui ci saranno "falegnami e filosofi / a fabbricare il futuro").
Perchè dovranno pur finire questi tempi bui.
(Antonio Piccolo)
Era il vestito del violinista che vedevamo sventolare
(continua)
inviata da Antonio Piccolo 26/3/2005 - 19:04
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Il panorama di Betlemme

Il panorama di Betlemme
dal'album "Pezzi" (2005)

La questione palestinese. Cos'è la mosca? Una pallottola? Il pensiero della morte?
Un uomo ferito alla schiena
(continua)
inviata da Antonio Piccolo 26/3/2005 - 19:03
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Gambadilegno a Parigi

Gambadilegno a Parigi
da "Pezzi" (2005)

De Gregori all'uscita l'ha presentata dicendo che oggi, l'informazione falsata, ci parla tanto dei morti (quasi sempre soldati e non civili) ma molto poco dei feriti. Gambadilegno è un ferito reduce da una guerra - probabilmente dal Vietnam, ma non lo sa nemmeno lui - che va a Parigi per farsi mettere una protesi. E sogna però di stare ad Atene, quella che immagina come culla della civiltà.

Gambadilegno è, secondo le indicazioni che lo stesso De Gregori ha fornito, un soldato ferito, reduce della guerra di Corea oppure della guerra del Vietnam. Questo soldato non è reduce – come si potrebbe pensare – della seconda guerra mondiale, «per noi troppo remota», dice De Gregori, «né più attuale, perché la sua ferita è rimarginata da tempo» (mentre le guerre di Corea e del Vietnam ci richiamano alla mente guerre più vicine). Quindi ovviamente Gambadilegno... (continua)
E allora sognò Atene
(continua)
inviata da Antonio Piccolo 26/3/2005 - 18:58
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Numeri da scaricare

Numeri da scaricare
da "Pezzi" (2005)
Guarda quel treno
(continua)
inviata da Antonio Piccolo 26/3/2005 - 18:53
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New Year's Day

New Year's Day
Dia de Año Nuevo
(continua)
26/3/2005 - 16:05
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Seconds

Seconds
SEGUNDOS
(continua)
26/3/2005 - 16:03
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Sunday Bloody Sunday

Sunday Bloody Sunday
DOMINGO SANGRIENTO DOMINGO
(continua)
26/3/2005 - 16:01
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Blowin' in the Wind

Blowin' in the Wind
LATINO / LATIN [Meredith Minter Dixon]

Versione latina di Meredith Minter Dixon
da Questa pagina.
Latin translation by Meredith Minter Dixon
from This page


SE DEDIT FLAMINI
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 25/3/2005 - 21:08
Con colpevolissimo ritardo di inserimento, una "new entry" che rientra però al primo colpo tra canzoni fondamentali: Lili Marleen, seguita da innumerevoli traduzioni.
Riccardo Venturi 25/3/2005 - 19:28
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La Ballata del milite ignoto

La Ballata del milite ignoto
I Gufi furono gli interpreti più noti di questo brano, che in realtà fu scritto da uno di loro (Lino Patruno) insieme a Walter Valdi.

La tradizione del “milite ignoto”, o “soldat inconnu”, nacque in Francia, ma fu ripresa immediatamente in altri paesi tra i quali l'Italia. Tra i caduti della I guerra mondiale che erano rimasti senza un nome, ne fu scelto uno che fu trasportato solennemente per tutto il Paese e poi tumulato nell'Altare della Patria” a Roma.

da "Non spingete scappiamo anche noi" (1969)

Non mi ricordo in quale guerra
(continua)
inviata da patchinko 24/3/2005 - 20:01
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Masters Of War

Masters Of War
MASTERS OF WAR IN CASERMA - di Sandro

da Maggie's Farm - Sito Italiano su Bob Dylan

Per la serie "When we first met", non vi voglio raccontare il mio primo incontro con Bob, bensì la storia di come ho fatto conoscere Bob a uno sconosciuto.
Correva l’anno 1993 e il sottoscritto era alle prese con quella esperienza che riguardava noi maschietti e che ora per fortuna dei nuovi pargoli è diventata facoltativa: il servizio militare. Chi fra voi ha avuto la sventura di incappare nelle grinfie dell’esercito sa benissimo che ci si deve inventare di tutto per far passare il tempo; e allora che cosa di meglio se non un po’ di CD e qualche libro? Va da sé che un dylaniano come il sottoscritto si era riempito l’armadietto di ogni cimelio del buon Bob. Fra questi un libro, del quale non ricordo il titolo e nemmeno l’autore, con una raccolta selezionata di testi e poesie di Dylan con traduzione a fronte.... (continua)
22/3/2005 - 23:54
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The Times They Are A-Changin'

The Times They Are A-Changin'
da Maggie's Farm - Il sito italiano di Bob Dylan
I TEMPI STANNO CAMBIANDO
(continua)
22/3/2005 - 23:26
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With God On Our Side

With God On Our Side
da Maggie's Farm, sito italiano su Bob Dylan
DIO È CON NOI
(continua)
22/3/2005 - 23:23

L'amour des Peuples

L'amour des Peuples
Datata, nel manoscritto:

Camp de Chambarau, le 3 septembre 1903.
Après l’ardeur d’un combat héroïque
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/3/2005 - 17:43
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911 For Peace

911 For Peace
contenuta nell'album "Mobilize", 2002
It's in the paper every day
(continua)
inviata da Monia 21/3/2005 - 10:38
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No Borders, No Nations

No Borders, No Nations
Contenuta nell'album "BYO Split Series, Vol. IV (Anti-Flag/Bouncing Souls)", 2002
I always thought if you want to change the world
(continua)
inviata da Monia 21/3/2005 - 10:36
Le Canzoni contro la Guerra raggiungono quota 1500. Lo fanno con il primo canto nativo americano presente nella raccolta, Tooygapyu yuntle soyra.
Riccardo Venturi 21/3/2005 - 00:07
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Los cuatro generales [Coplas de la defensa de Madrid; Puente de los Franceses; Mamita mía]

anonimo
Los cuatro generales [Coplas de la defensa de Madrid; Puente de los Franceses; Mamita mía]
di Riccardo Venturi
20 marzo 2005
I SIGNORI GENERALI
(continua)
20/3/2005 - 23:37
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I Have Come To Take My Boy Home

[1995]
Verse 1
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 20/3/2005 - 23:01

L.o.v.e. I.s.

L.o.v.e. I.s.
[1984]

"Let's Oppose Violence Everywhere ... In Schools / In Society"
"Dedicated to the notion ... of a Butterfly ... and ... the Dream ..."
- Ennio A. Paola
"In one's own heart of hearts, love never escapes sleep ... it is the sharing of stories that never truly end ..."
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 20/3/2005 - 22:57

U4P (United for Peace)

[Spoken Word]
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 20/3/2005 - 22:55
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A Hundred Men

A Hundred Men
[2003]
Testo e musica di Ales Hassilev
A hundred men went off to war
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 20/3/2005 - 22:38
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No Weapons, No Wars

Verse 1 Pray for the children
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 20/3/2005 - 22:34
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Jerry Falwell

Una canzone che "passa in rassegna" tutta l'amministrazione Bush....
Jerry Falwell, Jerry Falwell
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 20/3/2005 - 22:18




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