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Prima del 2004-11-26

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Todavía cantamos

Todavía cantamos
La canzone è del 1983 ed è dedicata ai "desaparecidos" della "guerra sucia" (1976-1983): il dolore e l'intollerabile assenza si trasformano in memoria, ricerca della verità, speranza in un futuro diverso, senza fame, senza paura e senza pianto.

Altre canzoni relative al periodo della dittatura militare in Argentina da questa pagina.
Todavía cantamos, todavía pedimos,
(continua)
inviata da Maria Cristina Costantini 26/11/2004 - 18:18
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Creemos el hombre nuevo

Creemos el hombre nuevo
Da una poesia di Rafael Alberti
musica di Jorgé Coulón e José Seves

Si tratta di una poesia scritta da Rafael Alberti durante la guerra civile spagnola, ripresa dagli Inti Illimani dopo il golpe di Pinochet per le evidenti e terribili analogie tra i due avvenimenti, ed anche sull'onda della celebre poesia che lo stesso Rafael Alberti aveva scritto a Roma il 13 settembre 1973, due giorni dopo il colpo di stato fascista in Cile, e che era stata distribuita clandestinamente come foglio volante per le strade di una Madrid ancora sotto il giogo della dittatura franchista. La poesia era intitolata "Al presidente de Chile Salvador Allende": "No los creáis. Cubría su rostro la misma máscara...". La poesia compariva anche sul retro di copertina del primo disco degli Inti-Illimani pubblicato in Italia, "Viva Chile" (1973).
Creemos el hombre nuevo cantando,
(continua)
inviata da Adriana 26/11/2004 - 18:10
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I-Feel-Like-I'm-Fixin'-To-Die Rag

I-Feel-Like-I'm-Fixin'-To-Die Rag
«Voici la traduction de I-Feel-Like-I'm-Fixin-To-Die, archétype de la chanson pacifiste. On a écrit des tas de chansons contre la guerre durant les années soixante, mais aucune autre ne possède un texte aussi efficace ni aussi intelligemment construit. J'ai essayé, plutôt que de coller exactement aux paroles, de restituer l'humour corrosif de la version originale de la chanson.»
Ouais ! Allez-y, les hommes forts,
(continua)
26/11/2004 - 12:04
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Sabra y Chatila

Sabra y Chatila
Letra y Musica de Alberto Cortez
Nell’album intitolato “Como el primer día” pubblicato nel 1983


LA STRAGE DI SABRA E CHATILA: UN RACCONTO DI CHI C'ERA

Di Mimmo Candito
Da La Stampa del 12 gennaio 2014

L'informatrice, Rita, arrivò all'albergo poco dopo l'alba. “Pare si possa passare”, sussurò che nessuno sentisse. Lei stava con un siriano che stava con i palestinesi; e sapeva tutto. Svegliammo l'autista, partimmo subito; Rita sedeva muta in un angolo. Erano tre giorni che di Sabra e Shatila, i due più grossi campi dei palestinesi, non si sapeva più nulla; solo qualche raffica di mitra raccontava che a Beirut, comunque, si stava ancora facendo la guerra. Però da laggiù, niente.

In quell'estate calda dell'82, l'esercito di Sharon aveva attaccato con una forza d'urto massiccia, lunghe colonne di carri e di blindati, aerei, forze speciali, migliaia e migliaia di uomini che avevano chiuso... (continua)
"¿A dónde estaba el sol cuando sonaron
(continua)
26/11/2004 - 11:53
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Soldatino

Soldatino
(tratto dall'album "CONCERIE")
Testo e Musica di Ennio Rega

featuring Flavio Bucci
Bambini nelle forze armate in Afghanistan
(continua)
inviata da Carla di Francesco (Casa Editrice "Scaramuccia") 26/11/2004 - 11:51
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Whatever Happened To Peace on Earth

Whatever Happened To Peace on Earth
Willie wrote this song on Christmas, 2003, and will perform it for the first time at the Kucinich for President fundraising concert in Austin, Texas, on Jan. 3, 2004.

Country music icon Willie Nelson has written a Christmas song with an edge -- a protest against the war in Iraq that he hopes will stir passions in those who hear it.

Nelson, 70, told Reuters on Wednesday he wrote "Whatever Happened to Peace on Earth" after watching the news on Christmas Day and will play it in Austin, Texas on Saturday at a concert to benefit Democratic presidential candidate Dennis Kucinich.

His rare foray into protest music -- he said it was only the second such song he had written, after the Vietnam-era "Jimmy's Road" -- follows recent political controversies stirred by the Dixie Chicks and Steve Earle.

The Dixie Chicks, one of the biggest acts in country music, had their music boycotted by some country... (continua)
There's so many things going on in the world
(continua)
26/11/2004 - 11:28
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Happy Easter (War Is Coming)

Happy Easter (War Is Coming)
2003
Il riferimento è chiaramente Happy Xmas (War is Over) di John Lennon
Hold on to this
(continua)
26/11/2004 - 11:23
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Eroi nel vento

Eroi nel vento
[1985]
Album: Desaparecido

Riferita ai kamikaze giapponesi della seconda guerra mondiale, dato che Kami sta per Divinità o dio e Kaze soffio. Dunque Vento divino.

Gli eroi del vento giapponesi erano l'ultima risorsa dell'Impero per vincere la guerra del Pacifico contro gli Americani.

Nel testo si parla di un kamikaze che però decide di disertare.
Guerre di eroi
(continua)
25/11/2004 - 14:09
Percorsi: Disertori, Eroi
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Tex

Tex
da "Litfiba 3" (1988)
Sulla strada ci sono solo io
(continua)
25/11/2004 - 14:05
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La guerra di Piero

La guerra di Piero
CROATO / CROATIAN - Monia Verardi

Versione croata di Monia Verardi (2004)
Si veda anche la trascrizione serba

Croatian versio by Monia Verardi (2004)
See also the Serbian transcription

Version croate de Monia Verardi (2004)
Voir aussi le transcription serbe

PEROVI RAT
(continua)
inviata da Monia 25/11/2004 - 09:40
Sono contento di annunciare che abbiamo una versione cinese de Le Déserteur. E' la prima traduzione in cinese presente nel sito. Grazie Ting!
Lorenzo Masetti 24/11/2004 - 21:18
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Il portavoce

Il portavoce
2004
Maledetto Copernico

La tematica trattata è di critica sociale: colui che parla è un ipotetico inviato in zona di guerra che non vuole cedere alla tentazione di limitarsi a svendere il dolore altrui.
La canzone è caratterizzata dal contrasto fra la potenza della base strumentale e la rivisitazione della filastrocca per bambini “Girotondo”. Dominante è l’inserimento di elettronica, che si svincola dalla funzione di tappeto per duettare con la chitarra nell’assolo del bridge finale.
La paura è un secondo solo.
(continua)
inviata da Filippo 24/11/2004 - 15:22
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Le déserteur

Le déserteur
CINESE / CHINESE / CHINOIS - Ting Xu (徐婷)

Chinese version contributed by Ting Xu
Versione cinese inviata da Ting Xu
Version chinoise envoyée par Ting Xu

(riadattata da questa pagina)

Riportiamo anche l'introduzione che ne viene fatta:


LE DÉSERTEUR
告別戰地 (棄隊者) 1954

維昂(法) BORIS VIAN

維昂是法國巴黎二次大戰后出現的一個傳奇性人物. 他的一生在法國知識和藝術界留下了奇特的印記. 集作家,詞作者和音樂人于一身卻英年早逝的維昂, 身后留下了大量歷時不朽意義現實和獨特的作品, 是一筆至今仍不斷啟示著后人的真正的文化遺產.

維昂1920年3月10日出生于巴黎地區. 他一生中創作了400多首歌曲, 其中最著名的是1954年完成的« 棄隊人 ». 這是一首凄苦悲涼的反戰歌曲, 描寫的背景是殘酷的印度支那戰爭. 它的正式發表适逢阿爾及利亞戰爭(1954 -1962) 處于激烈交戰時期, 戰事雙方是阿爾及利亞民族主義人士和他們的殖民宗主國法國. 這場戰爭如同印度支那戰爭一樣, 引發了法國國內民眾輿論的分裂, 以及一系列的示威游行.

值得一提的是, 這首歌在阿爾及利亞戰爭期間受到法國官方禁止. 維昂為了得到發表許可, 曾將歌中最后兩行歌詞作了如下修改 :

原詞 : 手持鋼槍准備著

我會開火自衛

新詞 : 我已經放棄武裝

盡可以向我射擊

這首已被翻譯成多种文字的歌,到今天不僅在法國已流行了將近50年.而且在各國反戰反軍隊人士中也受到相當喜愛.

在此, 我們第一次將這首歌的中文翻譯介紹給大家.

如朋友們想听樂曲, 可以到以下网頁 :

告別戰地 (棄隊者)
弃队者 (法) [1]
(continua)
inviata da 徐婷 24/11/2004 - 15:15
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Vukovar

Vogliono scriverci il futuro
(continua)
23/11/2004 - 17:38

Nelle trincee di Baghdad

Guardando verso il cielo
(continua)
23/11/2004 - 17:35

Il ragazzo, la chitarra e la mitraglia

Il ragazzo, la chitarra e la mitraglia
Sono un ragazzo giovane e allegro
(continua)
23/11/2004 - 17:33

Stop

Scendono lacrime
(continua)
23/11/2004 - 17:31
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Ballata del piccolo An

Ballata del piccolo An
THE BALLAD OF LITTLE AN
(continua)
23/11/2004 - 15:38
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Blinded By Rainbows

Blinded By Rainbows
ACCECATO DAGLI ARCOBALENI
(continua)
23/11/2004 - 10:05
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Camelot

Camelot
Al borde de una laguna
(continua)
22/11/2004 - 21:54
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Sinuhé

Sinuhé
[2003]
Dall'album "Cita con Angeles"

''Yo creo que el mundo está muy mal y en estos instantes no veo muchas razones para ser optimistas respecto a su suerte. Pero aun así creo en la humanidad que quiere vivir en y para la libertad. Por eso también me parece que los poderosos se están metiendo en grandes líos, porque están dando muy malos ejemplos. Y así como aquella Edad Media vio su fin, esta también deberá terminar.

Es inevitable que el mundo, por más que se deba al amor, se defienda del terror inhumano.''

Entrevista a Silvio Rodriguez y sus dos nuevas canciones con motivo de la guerra contra Irak
Tomando en cuenta la santa inocencia,
(continua)
22/11/2004 - 21:50
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Addio mia bella addio

Addio mia bella addio
(2004)
dall'album "Campus Live"

È ispirata all'omonima canzone risorgimentale attribuita a C.A. Bosi

Venditti riprende solo i versi Addio mia bella addio ma riscrive il resto, con chiari riferimenti ai soldati italiani in Iraq. Una voce di donna recita in inglese una preghiera buddhista.
Un'antica canzone di guerra per parlare di pace.

"È una canzone popolare italiana, cantata dai soldati. Ho ritrovato un mio antico provino del 1974 (Antonello aveva inciso un pezzo in cui cantava il solo ritornello, ndr) in cui cantavo "Addio mia bella addio", una canzone dei soldati italiani sul Carso, nata per la verità da una poesia del 1848 (di Carlo Alberto Bosi, il riferimento è la battaglia di Curtatone e Montanara ndr). Poi mi sono accorto che una canzone popolare anglo-americana, "Waltzing Matilda", ritrovabile anche in Australia e rifatta anche da Tom Waits, ha lo stesso ceppo sonoro di "Addio... (continua)
In questa terra in ostaggio
(continua)
22/11/2004 - 16:05
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Ruba

Ruba
Un brano composto nel 1967, ripreso nel 2003.

Rispetto alla versione originale che diceva "tutto il sangue dell'Irlanda" nel 2003 Venditti dice "tutto il sangue del petrolio".

Mia Martini aveva inciso questa canzone in un provino del '73 che è stato incluso nel disco "Canzoni segrete"
Ruba il colore della luna
(continua)
22/11/2004 - 14:40
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La licenza

anonimo
La licenza
derivata dalla ballata "La sposa morta"

Una delle canzoni d'amore più commuoventi è "la licenza": la triste storia di un soldato che è partito lasciando la ragazza sul letto malata: questa canzone ci fa vedere la crudeltà della guerra che separa le persone anche nei momenti più dolorosi senza ammettere scuse! Il soldato ha abbandonato la fidanzata nel momento più difficile della sua vita: l'agonia prima della morte: la può ritrovare solo dopo che è morta e che ha promesso al suo capitano che sarebbe tornato "da bravo soldà".

(Da Questa pagina)

La canzone presenta notevoli somiglianze, ma sarebbe forse più corretto dire un'identità quasi perfetta, con la francese Pierre de Grenoble.
Trenta mesi che faccio il soldato
(continua)
22/11/2004 - 12:20
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Monte Canino

anonimo
Monte Canino
Canto degli Alpini

Da "Quel lungo treno" (2005)
Il "lungo treno" che dà il titolo all'ultimo album di Massimo Bubola sembrerebbe rimandare ad uno dei tòpos più comuni del folk e del blues americano; si tratta invece di un titolo tutto italiano, tratto da un canto degli alpini.

"Quel lungo treno" è un album dedicato alla Prima Guerra Mondiale, nel novantesimo anniversario dell'ingresso dell'Italia nel conflitto, un album concept, come si diceva negli anni '70. Bubola riprende canti della tradizione popolare veneta: alcuni famosi (Era una notte che pioveva e Monte Canino) e altri meno noti: Il Disertore (o "Ero povero ma disertore"), Ponte de Priula e Adio Ronco, riarrangiati in chiave country o addirittura tex-mex.
Nel libretto, molto curato, tutte le canzoni sono tradotte in inglese da Tim Parks.

- Recensione di Giorgio Maimone su Bielle
- Recensione di Luca Muchetti da "Cantiere... (continua)
Non ti ricordi quel mese d’Aprile,
(continua)
22/11/2004 - 12:17
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Montenero

anonimo
Montenero
Canto degli alpini

Anche questa è una canzone "nella guerra" più che "contro la guerra", ma accanto all'amor di Patria racconta le terribili condizioni della I guerra mondiale.

«Soprattutto nel corpo degli alpini troviamo altre numerose canzoni di guerra: molte parlano delle battaglie, altre sono semplicemente un inno all'Italia o al valore alpino, molte, però sono veramente tristi, mettendoci in risalto gli aspetti più crudi della guerra: la morte del capitano, il dolore dei soldati, la crudeltà degli imperatori ed infine la morte di tanti soldati: "tutti giovani sui vent'anni". Proprio questi ultimi aspetti li ritroviamo nella canzone "Montenero": una composizione che mescola dolore e coraggio nello stesso tempo.»
ITCG Montefiascone

*

Il 16 giugno 1915, durante la prima guerra mondiale, i battaglioni Exilles, Pinerolo, Susa e Fenestrelle del 3º Reggimento Alpini comandato dal colonnello... (continua)
Spunta l'alba del 16 giugno,
(continua)
22/11/2004 - 12:14
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Saigon Bride

Saigon Bride
[1967]
Testo di Nina Duscheck
Musica di Joan Baez
Album: Joan




"Voglio cominciare dicendo chiara una cosa. Io sento sulle mie spalle la responsabilità del mio paese, gli Stati Uniti d’America, aggressore in Vietnam.

Io intendo oppormi con tutte le mie forze a questa violenza e ad ogni altro tipo di violenza. La canzone che segue si intitola "La sposa di Saigon": qualcuno deve lasciare la sua sposa ed andare a combattere e gli stanno dicendo che lo farà per un pericolo giallo o per un pericolo rosso, ma cosa importa di che pericolo si tratta quando lui sarà morto?
(Joan Baez, live in Italy, 1967)
Farewell my wistful Saigon bride
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/11/2004 - 01:21
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For Sasha

For Sasha
[1979]
Testo e musica di Joan Baez
dall'album "Honest Lullaby"
Here by my window in Germany
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/11/2004 - 01:16
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Cambodia

Cambodia
[1980]

Testo e musica di Joan Baez
We've watched them leaving, seen their ragged flight
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/11/2004 - 01:09
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La chanson du déserteur

anonimo
La chanson du déserteur
4a. La versione in lingua ceca di Hanuš Jelínek (1910)
Version en langue tchèque de Hanuš Jelínek (1910)

L'eccellente traduzione ceca di questa versione pressoché standard è dovuta al prof. Hanuš Jelínek (1878-1944), importante docente e diplomatico praghese (insegnò sia lingua e letteratura francese a praga, che lingua e letteratura ceca alla Sorbona di Parigi). Nel 1925, il prof. Jelínek pubblicò una raccolta di canti popolari francesi con traduzione ceca, intitolata Zpěvy sladké Francie (“I canti della dolce Francia”), nella quale tale traduzione è inserita; però essa risale a molti anni prima, al 1910. Il prof. Jelínek la aveva dedicata alla scrittrice Marie Majerová.

"Poète, critique dramatique et littéraire, traducteur, Monsieur Hanuš Jelínek, né en 1878, fut professeur de français à l'Ecole Supérieure de Commerce en Bohême. En 1909, invité par l'historien Ernes Denis, il devint chargé... (continua)
Na vojnu jsem se dal
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/11/2004 - 22:05
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Les patriotes

Les patriotes
ПАТРИОТЫ
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/11/2004 - 19:39
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La guerre de '14-'18

La guerre de '14-'18
ВОЙНА 1914-1918
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/11/2004 - 19:35
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La java des bombes atomiques

La java des bombes atomiques
21 novembre 2004
LA GIAVA DELLE BOMBE ATOMICHE
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/11/2004 - 19:21
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Chansons de La bande à Bonnot: 02. Les joyeux bouchers

Chansons de <i>La bande à Bonnot</i>:  02. Les joyeux bouchers
ВЕСЁЛЫЕ МЯСНИКИ
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/11/2004 - 17:49
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Lili Marleen (alla triestina)

anonimo
Riprendo il testo di questa canzone triestina (da cantare sull'aria di Lili Marleen) dal forum del sito Trieste mia dove si trova anche questo commento, naturalmente in dialetto, di "Kasteliz".

«Come che te vedi la xe una canzon dei ani dela fame, ‘sai poco romantica.
Ai triestini sempre ‘sai ghe ga podudo le luganighe col cren...

A proposito de questo piato soprafino, tanto che zercavo le parole de Lili Marleen ala triestina, go trovado una cartuza con altri verseti germanico-triestini, con la data 1973, sarà stà de carneval, mi calcolo:

Ich bin die frische Lola
genannt Dietrich Marlen
mir smaecht ja Coca Cola
e luganighe col cren.

Ich bin l’Angelo Azuro
von dreissig jahre fà
und halte ancora duro
fin che la va, lava.

Ich bin in Televisore
jeden mercoledì
und mit del profesore
canto kirikiki.

Questa ultima strofa la xe un poco ermetica, chisà mai perché la cantavimo cusì. Che programa i dava ogni mercoledì? Boh.»
Quando che i tedeschi
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 21/11/2004 - 15:51
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Buon anno ragazzi

Buon anno ragazzi
1995
Fu distribuita solo su un cd promozionale distribuito con la rivista "Il Maciste n.4".

Poi ripubblicata su "Noi non ci saremo vol. 2" (2001)
Scartato il gusto del ritrovamento di un'origine inesistente
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 21/11/2004 - 14:37
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Leaving On A Jet Plane

Leaving On A Jet Plane
Lyrics and music by John Denver
Testo e musica di John Denver

"Not only was war music prevalent at home it also had a large effect in Vietnam; the soldiers had their own top forty. Many of the songs they listened to had no war theme, some where about the war, and some of the songs they listened to were not meant to be about the war but the soldiers put their own connotations into the song. For example Peter Paul and Mary’s remake of "Jet Plane" originally by John Denver, was a song about going home. The soldiers would listen to this song and imagine leaving on a Jet Plane back to their homes and families."

da/from this page

Questo remake di una canzone di John Denver che originariamente non parla di guerra, assume un significato diverso per i soldati americani nel Vietnam che ascoltando questa canzone immaginano di partire su un jet per tornare alle loro case e alle loro famiglie.
All my bags are packed, I'm ready to go
(continua)
21/11/2004 - 14:24
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Draft Morning

Draft Morning
by D. Crosby, C.Hillman and R.McGuinn

Album: The Notorious Byrd Brothers (1968)

Then there were the songs about the events happening on the home front during the Vietnam War. The scariest time for many teens during the war was the draft, which was captured by The Byrds in "Draft Morning." This song starts out slow and peaceful talking of the warmth morning sun then all of a sudden it changes to talk about killing and war. Between the verses there is a section of gun fire which is quite a juxtaposition from the serene background music. In the second verse the question is asked "why should it happen?" which was a question that probably was on the minds of many sons, mothers, fathers, sisters, and girlfriends that morning.

Dead link

*

"Draft Morning" is a song about the horrors of the Vietnam War as well as a protest against the conscription of men into the military during the conflict.[2][41]... (continua)
Sun warmth on my face
(continua)
21/11/2004 - 14:13

Frédéric le défaitiste

Frédéric le défaitiste
21 novembre 2004
FEDERICO IL DISFATTISTA
(continua)
21/11/2004 - 11:47




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