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Autore Giovanna Marini

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Uguaglianza

Uguaglianza
Riccardo Venturi, 20-2-2024 10:41

Florence, Italy, 16 February 2024. A construction site for the building of yet another big, useless supermarket. A beam weighing twenty tons breaks, the construction site collapses and five workers remain under the rubble. Five more workers victims of capitalist profit: it happens every day, all over the world.

The lyrics of this song were written in 1968 by Pietro Bianconi, an Anarchist partisan who wrote a number of books about trade and workers’ struggles in the 1960/70s. The music was composed by Paolo Pietrangeli and Giovanna Marini. The song was also sung in a shorter version by Caterina Bueno for Dario Fo’s folksong show Ci ragiono e canto n° 2. Also sung by Gang in “Calibro 77” (2016).
Equality
(continua)
20/2/2024 - 10:42
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La famigliola

La famigliola
Scritta da Vitavisia
C'è una bella famigliola
(continua)
inviata da Alberto Scotti 13/1/2024 - 02:57

Uèì

anonimo
Uèì
Canto per la raccolta delle olive
Pisticci (Basilicata)
Testo autore anonimo
Registrazione Diego Carpitella e Ernesto De Martino
Musica trascritta da Giovanna Marini

Interpretato da Flaviana Rossi nel disco Folk & Peace. Cantautori contro la guerra.
Uè ie lì dovi è l'amore mie ma
(continua)
7/11/2023 - 21:50
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Ballata per Mimmo Lucano

Ballata per Mimmo Lucano
Scritta da Giovanna Marini e interpretata da diversi cori, sull'aria della Ballata dell'emigrazione.

La abbiamo ascoltata oggi interpretata dal coro Ribellincor durante il concerto di Canzoni contro la guerra al teatro L'Affratellamento di Firenze.
Tredici anni e passa mi hanno dato
(continua)
5/11/2023 - 21:28
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Presidente

Presidente
(Marini)
dal disco collettivo Compagno Vietnam

Nel disco seguiva Nixon a Roma quindi credo che si riferisca a Saragat che accoglie il presidente americano.
Che sorrisi, che sorrisi presidente
(continua)
17/9/2023 - 00:33
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E adesso?

E adesso?
2001
Cantata per Pier Paolo Pasolini
E adesso che...
(continua)
inviata da Dq82 20/1/2020 - 13:42
Percorsi: Mafia e mafie
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L'Eliogabalo

L'Eliogabalo
[1977]
Testi / Lyrics / Paroles / Sanat: Emilio Locurcio
Musica / Music / Musique / Sävel: Emilio Locurcio e.a. / and others / et autres / ja muuta
Album: L'Eliogabalo [1979]




L'Eliogabalo: Formazione

Claudio Lolli - (voce)
Lucio Dalla - (fisarmonica, voce)
Rosalino Cellamare - (voce)
Teresa De Sio - (voce)
Leonardo Gatta - (voce, cori)
Gildo Falco - (basso)
Mario Achilli - (batteria)
Claudio Falco - (chitarra)
Paolo Maestrelli - (chitarra)
Gaio Chiocchio - (chitarra, mellotron, cori)
Gli Odeon - (corni)
Pino Sannicchio - (tastiere)
Pierrot Lunaire - (acustica)
I Crash - (ritmica)
Arturo Stalteri - (piano, chitarra)
Foffo Bianchi - (sassofono)
Gerardo Abbate - (violino)
Ernesto Bassignano (cori)
Francesca Cadispoti (cori)
Lucilla Giovagnoli (cori)
Piero Cannizzaro (cori)

Fra Pasolini ed Artaud : l’Eliogabalo di Locurcio.

L’Eliogabalo di Emilio Locurcio venne pubblicato... (continua)
Monologo di apertura: Tutto quel che mi è stato tolto lo rivoglio

(continua)
inviata da Riccardo Venturi 4/1/2020 - 07:25
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A Riace

A Riace
(2018)


Sentite io vi devo dire una cosa a cui tengo molto, sta accadendo una cosa che dobbiamo seguire assolutamente, Mimmo Lucano sindaco di Riace sta facendo sciopero della fame, lo sapete perché?
Lui ha fatto un esperienza, la più bella del mondo osannata da tutti, lui ha fatto un accoglienza di migranti da anni e ha salvato il suo paese e ha salvato i migranti. Loro hanno ricostruito le case e il paese ora e’ nuovo e son tutti contenti, e che facciamo noi? gli tagliamo i fondi, lui ha fatto attività culturali di tutti i tipi, è un'esperienza simbolo che gira per il mondo, tranne che in Italia e che facciamo gli tagliamo i fondi….

Giovanna Marini


Così scriveva un mese fa Giovanna Marini. Ora lo Stato fa molto peggio che tagliare i fondi, il sindaco Domenico Lucano è stato arrestato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Nell'Italia di oggi chi pratica accoglienza e solidarietà... (continua)
In Calabria è un paese che sa sperare bene,
(continua)
inviata da Lorenzo 2/10/2018 - 22:29
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Ama chi ti ama

Ama chi ti ama
Ama chi ti ama,
(continua)
inviata da Dq82 20/3/2018 - 23:37
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Io vi parlo di Milano

Io vi parlo di Milano
[1972]
Parole e musica di Diego De Palma
La traccia che dà il titolo al suo unico disco, realizzato in collaborazione con Giovanna Marini e Franco Coggiola e prodotta dalla I Dischi del Sole.
Nell'aprile di quello stesso anno Diego De Palma morì in un incidente motociclistico
Testo trovato su YouTube
Io vi parlo di Milano
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/3/2018 - 15:22
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Chi vole lo mondo desprecçare

Chi vole lo mondo desprecçare
[XIII° secolo]
Lauda medievale contenuta nel cosiddetto “Laudario di Cortona”, lì riscoperto e conservato, nella Biblioteca del Comune e dell'Accademia Etrusca. Si tratta di un manoscritto di laude con notazione musicale, la più antica collezione conosciuta di musica italiana in lingua volgare, nonché l'unica del XIII secolo.
Interpretata da innumerevoli ensemble classici, e anche da Giovanna Marini, con l’ensemble Micrologus, nel disco del 1999 intitolato “Cantico della terra”

Se sulle CCG/AWS c’è già 'A livella di Totò, non poteva mancare anche questa Lauda, che ne è in qualche modo il presupposto...
Chi vol[e] lo mondo desprecçare
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/8/2017 - 14:05
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Ho visto le macchine

Ho visto le macchine
[1978]
Parole e musica di Giovanna Marini
Il brano che chiude la cantata intitolata “La grande madre impazzita” (Dischi del Sole, 1979), per cinque voci femminili e il trio di musica improvvisata “S.I.C.” (Schiaffini, Iannaccone e Colombo)
Presente anche in “Cantate de tous les jours” (Le Chant Du Monde, 1980), registrazione dal vivo al teatro J. Philippe di Saint Denis, Parigi.
Testo trovato nella Raccolta di canti politici per il corso di Giovanna Marini alla Scuola Popolare di Musica di Testaccio

Non so a quale episodio preciso si riferisca questo brano. Considerato però che è ambientato a Roma, in centro, nei pressi della Rinascente, e visto che nella “Cantate de tous les jours” è contenuto pure un brano dedicato ad Ulrike Meinhof, è possibile che si tratti dei violenti scontri che si verificarono nell’ottobre del 1977 in piazza Fiume, dove aveva sede l’ambasciata tedesca, alla... (continua)
Ho visto le macchine bianche nere e blu, sarà stato l’altr’anno o l’altro ieri
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/8/2016 - 09:36
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All'arie, all'arie

anonimo
All'arie, all'arie
Canto tradizionale della Settimana Santa originario della Lucania (Pisticci, provincia di Matera)
Una versione si trova in “Correvano coi carri - Cantata profana di Giovanna Marini”, oratorio per undici voci femminili (Annalisa di Nola, Tata di Nola, Lucilla Galeazzi e altre) e chitarra, prodotto dal Teatro Spazio Zero e dalla Scuola Popolare di Musica di Testaccio di Roma.

Lo trovo anche nel repertorio de Le Voci di Mezzo, Le Vie del Canto, della compagnia di Nonna Sima e Silvia Malagugini (“Il canto delle pietre”, Musique du Monde, 1996)
All'arie, all'arie, lassala passaje
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/8/2016 - 09:00
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A canzona di u trenu (o U trenu di Bastia)

A canzona di u trenu (<em>o</em> U trenu di Bastia)
[1880-90 ca]
Autrice di questo canto di maledizione fu tale Maria Felice Marchetti, non vedente, albergatrice in quel di Acqua Nera, nei pressi del comune corso di Cervioni.
Nel repertorio di Jean Tavera, Antoine Ciosi, César Vezzani, Fior di Machja, A Cirnea, Tino Rossi, Charles Rocchi e molti altri.
Testo trovato sul sito dell’ ADECEC, Association pour le Développement des Etudes Archéologiques, Historiques, linguistiques et Naturalistes du Centre-Est de la Corse.

Una canzone che - se si vuole - si colloca a metà strada tra il luddismo inglese d’inizio 800 e l’odierna rivolta contro la TAV in Val di Susa...

Quando, intorno al 1880, il governo francese fece iniziare il completamento della tratta ferroviaria sul versante orientale della Corsica - quella che unì Bastia prima a Ghisonaccia e quindi a Porto Vecchio, giù verso Bonifacio - i binari furono piantati a poca distanza dall’albergo... (continua)
U trenu chì và in Bastia
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/1/2016 - 16:16
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Stornelli di Regina Coeli

anonimo
Stornelli di Regina Coeli
Trovo il testo degli stornelli centrali di questa canzone su “I Giorni Cantati”, Bollettino di Informazione e Ricerca sulla Cultura Contadina e Operaia, a cura del Circolo Gianni Bosio di Roma (numero 2 - gennaio 1974).
In nota viene indicato che il brano si trova nel disco “Canti dei Lager” (I Dischi del Sole, a cura di Sergio Liberovici), interpretato da Giovanna Marini.
Nessun riferimento a Franco Antonicelli.

L’unica fonte che attribuisce gli stornelli in questione a Franco Antonicelli è Claude Torres sul suo peraltro ottimo sito “Mes musiques régénérées – Jewish Music”.

Franco Antonicelli era di Voghera. A Roma ci andò dopo l’8 settembre, fu arrestato poche settimane dopo, fu sbattuto in effetti a Regina Coeli, dove però rimase pochissimo. A febbraio del 1944 fu trasferito a Castelfranco Emilia e poi liberato il 18 aprile…

Possibile che il lombardo Franco Antonicelli componesse... (continua)
Bernart Bartleby 26/9/2014 - 11:08
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La boje (L'Italia l'è malada)

anonimo
La boje (L'Italia l'è malada)
[1882-85]
Canzone di autore anonimo risalente al periodo dei moti contadini che ebbero luogo in molte zone tra Lombardia e Veneto sul finire dell’800.
Nel repertorio del Gruppo Padano di Piadena, del Gruppo di canto popolare Voci di Mezzo e di Giovanna Marini.

Come ricordava l’ottimo Gian Piero Testa nel suo commento introduttivo alla splendida “Cazzarola” (Κατσαρόλα) di Stamatis Kraounakis, l’espressione “La boje!” veniva ancora usata agli inizi del 900 dai braccianti del padovano “quando l'avidità e l'arroganza degli agrari superavano il limite pur largo che le condizioni dei tempi ammettevano”. In veneto “La boje!” sta infatti per “La boje, e de boto la va fora”, ossia, “Bolle, e sta per traboccare”, cioè la pazienza è finita perché ne abbiamo piene le palle dei vostri soprusi…

Tra il 1882 ed il 1885, nelle province di Rovigo, Padova, Mantova, Cremona e Treviso la pazienza dei braccianti,... (continua)
L'Italia l'è malada
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/7/2014 - 13:23
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Le Fosse Ardeatine

Le Fosse Ardeatine
Giustizia per le Fosse Ardeatine?

di Alessandro Portelli il manifesto 24.3.2014

Dopo settanta anni, possiamo dire che è stata fatta giustizia per le Fosse Ardeatine?
Non parlo solo della giustizia dei tribunali – anch’essa peraltro abbastanza inadeguata, dalla fuga di Kappler con le complicità statali fino alle vicissitudini del processo Priebke e alla farsa seguita alla sua morte. Questa giustizia può, qualche volta, punire i colpevoli, ma non rendere giustizia alle vittime perché ha comunque un ambito necessariamente e giustamente limitato: tratta il “caso” da un punto di vista strettamente pensale e individuale e lascia a noi la responsabilità di una giustizia più vasta, che riguarda i sentimenti, la società e la storia. Su questo piano, l’ingiustizia continua.

Ci si aspetta a volte che la condanna dei colpevoli ponga in qualche modo fine alla sofferenza delle vittime dirette -... (continua)
24/3/2014 - 10:42

E la vita dei mondine

E la vita dei mondine
Dal repertorio delle Mondine di Opera, Milano, coro interamente costituito da ex mondine creato nel 1986 per iniziativa di Giuliana Ceccherini (direttice di coro, oggi alla Corale Unitre di Milano) ed Ezio Cuppone (membro del Nuovo Canzoniere milanese).

Il Coro delle Mondine di Opera fu molto attivo tra gli anni 80 e 90, con concerti persino a Parigi ed uno insieme a Giovanna Marini. Realizzò anche un disco intitolato “Canti e ricordi delle risaie” in cui è presente anche questo collage di canti di risaia.
Le Mondine di Opera (Esterina Chiesa, Maria Cinquini, Giuseppina Gennari, Antonia Grazioli, Paola Mazzola, Giovanna Milani, Teresa Pettinari e le sorelle Giuseppina e Teresa Cipolla) erano tutte nate tra il 1911 ed il 1924 ed oggi non ci sono più. L’ultima a lasciarci è stata Paola Mazzola, scomparsa nel 2011. (informazioni dalle pagine del sito del Coro Ingrato di Milano)
E la vita dei mondine
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/12/2013 - 10:01

È arrivato il 18 aprile

È arrivato il 18 aprile
[1948]
Canzone di autore anonimo, nel repertorio delle Mondine di Opera, Milano, coro interamente costituito da ex mondine creato nel 1986 per iniziativa di Giuliana Ceccherini (direttice di coro, oggi alla Corale Unitre di Milano) ed Ezio Cuppone (membro del Nuovo Canzoniere milanese).
Il Coro delle Mondine di Opera fu molto attivo tra gli anni 80 e 90, con concerti persino a Parigi ed uno insieme a Giovanna Marini. Realizzò anche un disco intitolato “Canti e ricordi delle risaie” in cui è presente anche questa “E’ arrivato il 18 aprile”
Le Mondine di Opera (Esterina Chiesa, Maria Cinquini, Giuseppina Gennari, Antonia Grazioli, Paola Mazzola, Giovanna Milani, Teresa Pettinari e le sorelle Giuseppina e Teresa Cipolla) erano tutte nate tra il 1911 ed il 1924 ed oggi non ci sono più. L’ultima a lasciarci è stata Paola Mazzola, scomparsa nel 2011. (informazioni dalle pagine del sito del Coro... (continua)
È arrivato il 18 aprile - paraponziponzipò
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/12/2013 - 09:46
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Tutti ci hanno quarche cosa

Tutti ci hanno quarche cosa
[1973]
Testo e musica di Carlo Siliotto, Alessandro Portelli e Giovanna Salviucci Marini.
Cantano Piero Brega e Francesco Giannattasio.
Nell’album intitolato “Quando nascesti tune” del 1973
Tutti ci hanno quarche cosa
(continua)
inviata da Bernart 2/12/2013 - 08:21
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Stèteve attente (E lu menestre Colombe)

Stèteve attente (E lu menestre Colombe)
[1963]
Canzone scritta da Giuseppe Miriello, cantoniere, cantastorie e militante del PCI.
Nel disco “Canti del lavoro, vol. 4”, nella versione originale registrata a Matera nel 1963 dalla voce di tal Eustachio Fiore.
Poi anche nello spettacolo di Govanna e Francesco Marini intitolato “L'aria concessa è poca”, 1970.
Testo trovato sul sito del gruppo di canto popolare Voci di mezzo

Invettiva contro il ministro democristiano Emilio Colombo (1920-2013), eletto in Basilicata e quindi, nell’immaginario popolare, responsabile di ogni decisione funesta, come quella di costringere i disoccupati a emigrare per trovare lavoro…

Il testo originale in realtà era più lungo.
La traduzione delle strofe mancanti dal sito delle Voci di Mezzo: “Le mogli si sono unite, sono andate su al Partito perché a Matera vogliono il marito. Il Partito Comunista gli ha dichiarato: ‘Statevi attente quando andate a... (continua)
E lu menestre Colombe ha fètte lu progette,
(continua)
inviata da Bernart 25/11/2013 - 10:27

Una storia sbagliata

Antiwar Songs Blog
Una storia sbagliata
Ma quella notte volevo parlare la pioggia il fango e l’auto per scappare solo a morire lì vicino al mare ma quella notte io volevo parlare e non può, non può, può più parlare non può, non può, può più parlare. Giovanna Marini, Lamento per la morte di Pasolini Nella notte tra il 1º novembre […]
Antiwar Songs Staff 2013-11-01 21:32:00
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Chiesa Chiesa

Chiesa Chiesa
[1967]

Album :Chiesa Chiesa
Chiesa, Chiesa
(continua)
inviata da adriana 16/2/2013 - 09:19
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Studenti e operai

Studenti e operai
[1966]
Vitavisia-Bertelli

DS Dischi del Sole 191/93 (incisione originale Gualtiero Bertelli)
"Sta bruta guera che no xe finia", Edizioni del Gallo, 1965
Canzoniere della Protesta - La linea rossa della canzone
Edizioni del Gallo, 1973, p. 68
El giornàl dei paroni ga dito
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 20/12/2012 - 14:20
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Nina ti te ricordi

Nina ti te ricordi
[1966]
Vitavisia-Bertelli

LR45 (incisione originale Nuovo Canzoniere Italiano)
Canzoniere della Protesta - La linea rossa della canzone
Edizioni del Gallo, 1973, p. 50
DS Dischi del Sole 1003/5
DS mc/17
Reincisione in album: Gualtiero Bertelli, Nina
Incisa da Francesco de Gregori e Giovanna Marini
in: Il fischio del vapore [2002]

Come tutti sanno, CCG/AWS ha tra le sue caratteristiche quella delle "clamorose dimenticanze": canzoni a dir poco fondamentali che, per un motivo o per l'altro, ancora non erano state mai inserite. La "Nina" di Bertelli è una di queste; una canzone che definire storica è un eufemismo (e lo testimonia bene la sua ripresa, nel 2002, da De Gregori e dalla Marini per l'altrettanto storico Fischio del Vapore). Ma, al di là della sua storicità, una canzone splendida, toccante, senza tempo; ho avuto, fortunatamente, più volte la possibilità di ascoltarla direttamente... (continua)
Nina ti te ricordi
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 19/12/2012 - 12:20
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Lamento per la morte di Pasolini

Lamento per la morte di Pasolini
‎[1975]‎
Scritta nel dicembre 1975, la canzone prende spunto da un canto religioso extraliturgico, ‎‎“L'orazione di San Donato”, registrato il 7 febbraio 1965 a Zaccheo, frazione di Castellalto, ‎Teramo, da Cesare Bermani.‎
Poi in diversi dischi della Marini, primo fra tutti “Correvano coi carri” pubblicato da I Dischi del ‎Sole nel 1978.‎

Testo trovato su Pier Paolo Pasolini – Pagine ‎Corsare‎



‎Nella notte tra il 1º novembre e il 2 novembre 1975 Pier Paolo Pasolini venne ‎brutalmente assassinato all’idroscalo di Ostia. Il suo omicidio rimane ancora una delle tante pagine ‎oscure della Storia d’Italia.‎

‎“…Ogni giorno vengono assassinati, aggrediti, ‘suicidati’ decine e decine di omosessuali, dal nome ‎sconosciuto e che finiscono perciò solo nella cronaca nera. Noi omosessuali infatti siamo sempre ‎stati solo ‘cronaca nera’. Il nostro ambiente è ‘torbido’, ‘squallido’, e se qualcuno... (continua)
Persi le forze mie persi l'ingegno
(continua)
inviata da Dead End 14/11/2012 - 13:57
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Se ci avessi cento figli (O padrone non lo fare)

Se ci avessi cento figli (O padrone non lo fare)
[1966]
Parole e musica di Giovanna Marini
Album «Vi parlo dell’America», pubblicato da I Dischi del Sole nel 1967

copertina di Giancarlo Iliprandi.

Un album «a perdifiato», con i brani cantati senza soluzione di continuità, registrato dalla Marini con l’aiuto di Angelo Ephrikian a Milano nel settembre del 1966.
L’America è una grande malattia,
(continua)
inviata da Dead End 11/11/2012 - 19:27
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Il peggiore nemico del negro

Il peggiore nemico del negro
[1966]
Parole e musica di Giovanna Marini
Album «Vi parlo dell’America», pubblicato da I Dischi del Sole nel 1967

copertina di Giancarlo Iliprandi.

Un album «a perdifiato», con i brani cantati senza soluzione di continuità, registrato dalla Marini con l’aiuto di Angelo Ephrikian a Milano nel settembre del 1966
E il peggiore nemico del negro non è ancora la polizia,
(continua)
inviata da Dead End 11/11/2012 - 18:41
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Our President Johnson, Maybe You Don't Know

Our President Johnson, Maybe You Don't Know
[1966]
Parole e musica di Giovanna Marini
Album «Vi parlo dell’America», pubblicato da I Dischi del Sole nel 1967

copertina di Giancarlo Iliprandi.

Un album «a perdifiato», con i brani cantati senza soluzione di continuità, registrato dalla Marini con l’aiuto di Angelo Ephrikian a Milano nel settembre del 1966
«Our President Johnson
(continua)
inviata da Dead End 11/11/2012 - 18:02
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Prejera (Crist pietàt dal nustri pais)

Prejera (Crist pietàt dal nustri pais)
[1944]
Parole di Pier Paolo Pasolini, dall’incipit dell’opera teatrale «I Turcs tal Friûl» («I Turchi in Friuli»)
Musica composta da Luigi Nono nel 1976, per coro femminile (3 soprani, 3 contralti) e coro maschile (tenori, bassi) con timpani e percussioni (campane, gran cassa, piatti sospesi)
La prima dell’opera andò in scena nel novembre del 1976 nella chiesa di San Lorenzo a Venezia con il coro del teatro la Fenice, un anno esatto dopo l’assassinio di Pasolini ad Ostia.
La partitura andò perduta nel 1996 nel corso del’incendio doloso che devastò il teatro la Fenice. Fu ricostruita nel 2000 a cura di Daniele Zanettovich

Interpretata anche da 'Zuf de Žur, Giovanna Marini e da Luigi Maieron

Nel settembre del 1943 Pasolini fu costretto ad arruolarsi ma, dopo l’8 settembre, rifiutò di consegnare le armi ai tedeschi e riuscì a fuggire, travestito da contadino, ritornando a Casarsa della... (continua)
A Casarsa nell’anno 1499. Dentro il portico della casa dei Colus, con il carro ed altri altrezzi per terra. [La preghiera è intonata da Pauli Colus]
(continua)
inviata da Dead End 11/11/2012 - 14:42
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La nave

La nave
[1970]
«La nave», con sottotitolo «È una pura formalità» è una cantata resoconto dei viaggi della Marini su e giù per l’Italia di allora.
Il disco fu pubblicato da I Dischi del Sole e poi ristampato da Alabianca Records.
Sul lato B, «La creatora (ovvero in nome della madre)»

Credo che in seguito questa lunga cantata sia stata inclusa nello spettacolo intitolato «L'aria concessa è poca» organizzato dall’ARCI di Terni nel 1973.
Testo trovato su La musica de L’Altra Italia

«...Un giorno si sveglieranno che il sole sarà lontano
e noi avremo una terribile forza in mano,
non sentiremo il freddo, già smorti come siamo;
allora piangeranno, mentre noi cammineremo
sui loro freddi corpi foderati di velluto
e imbottiti di stufato,
allora piangeranno, mentre noi cammineremo...»
In treno

(continua)
inviata da Dead End 11/11/2012 - 00:02
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Polesine (Tera e aqua)

Polesine (Tera e aqua)
[1961]
Parole in veneto polesano di Gigi Fossati (1900-1986), giornalista e poeta nato a Lonigo in provincia di Vicenza, poi trasferitosi a Rovigo, capoluogo del Polesine.
Musica di Sergio Liberovici

Polesine, scritta nel 1961, faceva parte dello spettacolo teatrale Canti per noi. Pubblicata (testo e musica) nel n. 1 de Il nuovo canzoniere italiano, a cura di R. Leydi e S. Liberovici (ed. Avanti!, Milano 1962).

Esecuzioni discografiche:

- Margot in Canti per noi; idem in Cantacronache 1, della Vedette; idem in Ogni giorno tutti i giorni; Daisy Lumini in Questa seta che filiamo, Gruppo Folk Internazionale in Festa popolare (1975)

- nell’album «Cantata del secolo breve» (2001), di Giovanna Marini titolo ispirato a «Il secolo breve», poderoso saggio storico sul 900 scritto dallo storico britannico Eric J. Hobsbawm.
Cantano Giovanna Marini, Francesca Breschi, Patrizia Nasini e Patrizia Bovi

- Francesco Guccini nell'album "Canzoni da intorto" con Lavinia Mancusi ai cori
Tera e aqua, aqua e tera
(continua)
inviata da Dead End 10/11/2012 - 10:56
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Ballata di Ustica

Ballata di Ustica
[2000]
Testo trovato su YouTube

A 20 anni dalla strage, cantata insieme a Patrizia Bovi, Francesca Breschi e Patrizia Nasini nello spettacolo "I-TIGI, Canto per Ustica", di Marco Paolini.

Poi anche nell’album «Cantata del secolo breve», in cui il racconto del 900 (il «secolo breve», appunto, come lo definì lo storico britannico Eric J. Hobsbawm nel suo poderoso saggio del 1994) si apre e si chiude con la tragedia del volo Itavia Bologna-Palermo.

Contribuisco questa bella canzone per salutare l’inserimento di Ultimo volo [Orazione civile per Ustica] di Pippo Pollina, ringraziando gli Admins per tutto il lavoro da amanuensi che si sono sobbarcati nella trascrizione integrale per le CCG/AWS di quell’opera fondamentale.
Era il dì 27 di giugno
(continua)
inviata da Dead End 10/11/2012 - 10:16
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A Zurigo uno mi dice

A Zurigo uno mi dice
‎[1975]‎
Album “I treni per Reggio Calabria”, Dischi del Sole.‎
Testo trovato su ‎‎La ‎Musica dell’Altra Italia

A Zurigo uno mi dice: «Vieni dagli stagionali
(continua)
inviata da Dead End 26/9/2012 - 08:30
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The Ballad of Reading Gaol

The Ballad of Reading Gaol
‎[1898]‎

‎Nel 1895 Oscar Wilde fu pubblicamente additato come omosessuale da un nobiluomo invidioso e bacchettone, il marchese di Queensberry. Wilde volle difendere legalmente la propria ‎onorabilità ma in giudizio la situazione gli si ritorse contro, visto che all’epoca la sodomia era ‎considerata un reato. La vita, l’intimità ed il pensiero dello scrittore e poeta vennero sezionati e ‎posti al pubblico ludibrio, ma lui si difese - e li difese - come un leone...‎

Questo lo stralcio di un interrogatorio subìto da Wilde in ‎udienza:‎

‎Legale Queensberry - Stia a sentire, signore . Ecco una delle "Frasi e filosofie ad ‎uso dei giovani" che lei ha scritto per la rivista "Chameleon": "Le religioni muoiono quando se ne ‎dimostra la verità". E' vero questo?‎

Wilde – Sì, di questo sono convinto. E' un allusione a una filosofia dell'assorbimento delle religioni ‎da parte della scienza. Ma è una... (continua)
In memoriam
(continua)
inviata da Dead End 26/6/2012 - 13:55
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Saluteremo il signor padrone

Saluteremo il signor padrone
* Canto di risaia del repertorio di Giovanna Daffini
* Anna Identici - 1971 Alla mia gente
* Eugenio Finardi - 1975 Non gettate alcun oggetto dai finestrini
* Nuovo Canzoniere Italiano - 1977 Ci ragiono e canto vol. 3
* Francesco De Gregori e Giovanna Marini - 2003 Il fischio del vapore
* The Gang - 2006 il seme e la speranza
* Modena city ramblers - 2015 Tracce Clandestine

Il lavoro delle mondine era massacrante: lontane da casa, sottoposte a turni disumani in condizioni ambientali spesso proibitive, ricevevano una paga irrisoria ed erano alla mercé del proprietario della risaia, padrone assoluto delle loro esistenze. La fine del periodo di lavoro era per loro un vero e proprio ritorno alla vita. Il “cappellone” cui si allude nei versi finali di questa canzone è probabilmente il largo cappello di paglia che le mondine usavano per proteggersi dal sole e che può finalmente essere abbandonato al momento di tornare a casa.
Saluteremo il signor padrone
(continua)
inviata da DonQuijote82 8/11/2011 - 11:47




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