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Before 2014-2-4

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Canzone del padre

Canzone del padre
Tradução portuguesa de Riccardo Venturi
4 de fevereiro de 2014
CANÇÃO DO PAI
(Continues)
2014/2/4 - 23:33
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Campo De' Fiori

Campo De' Fiori
[1974]
Dall'album "Quando verrà Natale"

Venditti scrisse "Campo de' Fiori" subito dopo la denuncia ricevuta per "A Cristo", in occasione di un tour nei teatri intitolato "Racconto". Venditti suonava al Teatro dei Satiri con Cocciante e De Gregori e una sera un ufficiale di polizia pensò bene di fare la denuncia. La canzone era tutto meno che vilipendiosa, una ballata in romanesco dove Venditti chiedeva a Cristo di scendere sulla terra perchè le cose non si mettevano troppo bene... nel brano vengono citati l'Irlanda e il Vietnam: "forse stai impegnato su in Irlanda... e t'hanno pure incastrato nel Vietnam..." e poi la Palestina: "L'occhio vergognoso di un Mosè, Moshe Dayan", insomma Cristo, un Cristo molto umano....

La denuncia fu basata sulla frase "Aammazzate, Gesù Cri' quanto sei fico!", come se questa frase portasse un insulto.... inoltre Antonello invitava Cristo a non tornare a Roma,... (Continues)
Campo de' Fiori, io non corro più,
(Continues)
Contributed by krzyś 2014/2/4 - 23:03
Song Itineraries: Giordano Bruno
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Primavera di Praga

Primavera di Praga
Deutsche Übersetzung aus cantautori.at
Traduzione tedesca da cantautori.at
PRAGER FRÜHLING
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2014/2/4 - 20:26
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Canzone del padre

Canzone del padre
Deutsche Übersetzung aus cantautori.at
Traduzione tedesca da cantautori.at


cantautori.at è senz'altro il principale sito di traduzioni della canzone d'autore italiana in lingua tedesca.
DAS LIED VOM VATER
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2014/2/4 - 20:20
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Canzone del padre

February 4, 2014

As promised, here's the English translation of De André's “Father's Song”. It is, of course, no “artistic” or singable translation, but a simple -and hopefully clear- translation based upon the Italian translation notes provided in this page. This is no simple song, and an English translation should be provided also for the introduction, commentaries and notes. [RV]
FATHER'S SONG
(Continues)
2014/2/4 - 19:48

Ein Transport wird einberufen

Ein Transport wird einberufen
Version française – APPEL D'UN CONVOI – Marco Valdo .M.I. – 2014
Chanson tchèque de langue allemande – Ein Transport wird einberufen – Ilse Weber – 1944

Paroles de Ilse Weber (1903-1944).
Musique de Michaela Sehrbrock et Marion Steingötter de l’Opernchor de Essen.

La peur, la douleur mais aussi l'embarras et l'indifférence et le sentiment de soulagement pour l'avoir échappé belle encore une fois… ce devait être terrible, une avalanche de terreur et de mort, qui prenait les prisonniers amassés dans le champ de Theresienstadt en attente de la déportation vers l'extermination, et Ilse Weber la décrit terriblement dans sa poésie…
Elle la toucha elle aussi, probablement le 1er octobre 1944, à son départ avec des milliers d'autres vers la Pologne, vers la mort… Durant ce mois d'octobre, il y eut plus de 14.000 Juifs transférés de Theresienstadt à Auschwitz… Ce furent les derniers convois ; fin octobre, le camp-ghetto fut liquidé…
APPEL D'UN CONVOI
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2014/2/4 - 16:40
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Ketchup vs Genocide

Ketchup vs Genocide
2004
Politics

Con "Politics" l'obiettivo è chiaro: stavolta Tellier si schiera, nel suo solito stile, a fianco delle minoranze e degli oppressi di tutto il mondo, che siano i nativi americani (delirante il titolo della canzone in questione: "Ketchup Vs Genocide")
 "Ketchup Vs Genocide" è uno sfacciato synth-pop che affastella piacevolmente luoghi comuni sugli indiani d'America ("ma almeno mi permette di scegliere da che parte stare" dichiara Tellier nell'introduzione).

 ondarock
Steel horse over Navajos
(Continues)
Contributed by donquijote82 2014/2/4 - 14:28
Song Itineraries: Native American Genocide
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Fagioli 'olle 'otenne

Fagioli 'olle 'otenne
Grazie ad Antonella Puccinelli che ha ricordato che nella compagnia c'era anche il mio nonno Mario Casini...è morto nel 1976 ma nella mia vita è stato sempre presente nei racconti del mio babbo, con le sue serate tra stornelli e barzellette.
Grazie ancora..
Valeria Casini 2014/2/4 - 12:27
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1947

1947
La famiglia di Endrigo aveva optato per l’emigrazione in Italia nel 1947, in base a quanto previsto dal Trattato di Pace. Da poeta quale poi divenne, Endrigo seppe tramutare le memorie lontane della sua infanzia nella nostalgia struggente della canzone “1947″, dedicata alla sua città natale; ma da amico della pace e della fratellanza fra i popoli, e particolarmente amico dei popoli della Jugoslavia, egli continuò a frequentare quelle terre, anche quando era all’apice della sua carriera, partecipando tra l’altro al festival della Canzone di Spalato, e con innumerevoli apparizioni televisive e radiofoniche sui canali jugoslavi.

Fu amico personale di Arsen Dedić, grande cantante dell’altra sponda adriatica, e con Ivan Pavičevac imparò a pronunciare correttamente i testi in lingua serbocroata delle canzoni che presentava al pubblico jugoslavo.

Da vivo, Endrigo non si definiva “esule”. E non... (Continues)
2014/2/3 - 23:09

On va se marier

On va se marier
Voici l'invitation au mariage de Mario et Giovanni.

Comme une partie de la cérémonie se déroule à Milan; il y aura sans doute des amis intéressés à y assister et à soutenir les mariés dans leur dur combat.
Marco Valdo M.I. 2014/2/3 - 17:54
Fabrizio De André's Canzone del padre (“Father's Song”; an English translation will be ready soon) has been removed from “Extras” and is now available as a song page on its own. At the same time, the page has been rebuilt and provided with an Short essay (in Italian) trying to explain its nature in view of radical criticism of Family as an institution and as an instrument of oppression, repression and war. These are no simple concepts, of course, and controversy is bound to occur. You may leave your commentary on the relevant page.
Riccardo Venturi 2014/2/3 - 14:44
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Canzone del padre

Canzone del padre
Tolta Canzone del padre dagli Extra: La famiglia borghese come esplicazione e strumento di galera, oppressione e guerra.
di Riccardo Venturi



Stamani mi sono svegliato e ho deciso, motu proprio di togliere la “Canzone del padre” di De André dagli “Extra” in cui si trovava relegata fin dal suo inserimento, il 15 luglio 2009. A dire il vero, a suo tempo la canzone era stata inserita come pagina autonoma; fu passata negli “Extra” a seguito della interessante e lunga discussione che si sviluppò nei giorni a seguire. La mia decisione di rifarne una pagina autonoma deriva da alcune considerazioni che ho avuto modo di elaborare, e che vado a esplicare.

La “Canzone del padre” è il resoconto della dissoluzione della famiglia borghese; addirittura della sua esplosione. Non è neppure necessario ricordare come “Storia di un impiegato” sia un album pienamente esplosivo; di bombe è disseminato dall'inizio... (Continues)
Riccardo Venturi 2014/2/3 - 13:43
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Quando stai per cominciare

Quando stai per cominciare
Chanson italienne – Quando stai per cominciare – Eugenio Finardi – 1975

À force de traduire et de commenter, il m'arrive de refaire une nouvelle traduction d'une chanson que j'avais déjà traduite et la première version se trouve déjà dans les CCG.
C'est le cas de celle-ci - une chanson de Finardi : Quando stai per cominciare.

J'ai découvert cela au moment d'insérer la nouvelle version...
Revue dans un sens plus collectif - l'usage du "on" à la place du "tu" et assortie d'un commentaire
assez fourni... qui m'a demandé quelques recherches.
Je vous la propose...

Marco Valdo M.I.

*

Regarde, Lucien l'âne mon ami, voici une chanson qui parle du début dans la vie... Mais, comme il est dit, elle date un peu... Elle est de 1975...

Et alors ?, demande l'âne Lucien, ébahi...

Et alors ? Mais, Lucien l'âne mon ami, il y a qu'elle parle du service militaire obligatoire.

Oui, certes, mais encore ?,... (Continues)
QUAND ON VEUT COMMENCER
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2014/2/3 - 11:08
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Muzulman-Kippensammler

Muzulman-Kippensammler
3 febbraio 2014

Per questa e per tutte le altre traduzioni vale il principio che ho proceduto dalla traduzione inglese; ovviamente, se Krzysiek Wrona vorrà metterci le mani, sarà sempre il benvenuto. Per la traduzione, vista la natura del testo ho usato una specie di romanesco di maniera. Del tutto arbitrariamente, ma servirà forse a riprodurre un po' l'andamento del testo. [RV]
MUSELMANN IL CICCAIOLO
(Continues)
2014/2/3 - 10:51
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Centrala

Centrala
[1981]
Album: "Live" Brygada Kryzys (Fresh Records UK 1982)
Da http://www.tekstowo.pl/
Czekamy, czekamy
(Continues)
Contributed by krzyś 2014/2/2 - 23:57
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Люби ти Україну

Люби ти Україну
krzyś 2014/2/2 - 23:26
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Protest Song

Protest Song
[1981]
Scritta da Mark Wilkins, in arte Mark Astronaut.
Nel disco intitolato "Peter Pan Hits The Suburbs"

(B.B.)
I live my own life - do what I want - say what I mean
(Continues)
2014/2/2 - 23:22
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Typically English Day

Typically English Day
It's all Done by Mirrors L.P. 1983
On a typically English day
(Continues)
2014/2/2 - 23:19
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Disarm or Die

Disarm or Die
Fresh Hate tape
Self 1983
Appare nella compilation ANTI-WAR - Anarcho-Punk Compilation Vol. 1 del 2005
Over the horizon, over the hill
(Continues)
2014/2/2 - 23:11
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November's Song

November's Song
Canzone probabilmente della metà degli anni '80 di questa punk band inglese il cui nome si rifà direttamente a un verso di God Save The Queen dei Sex Pistols. La canzone appare nella raccolta "ANTI-WAR - Anarcho-Punk Compilation Vol. 1".
Chime on chime our bells are crying
(Continues)
2014/2/2 - 22:52
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Tapum

Anonymous
Tapum
Ta pum è stata composta in una tricea dell'ortugara dal giovane bersagliere musicista Nino Piccinelli, su di lui alcuni anni fa ho scritto un libro.
Complimenti per la vostra attività
Guerino Lorini chiari ( brescia)
Lorini Guerino 2014/2/2 - 20:35
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È la domenica il giorno del signore

È la domenica il giorno del signore
L’idea di “Non so, non ho visto, se c'ero dormivo” è nata in me nel 1963 quando vidi in Inghilterra uno straordinario spettacolo di Joan Littlewood, intitolato “Oh, What A Lovely War!” che raccontava la Prima Guerra Mondiale, La chiave del racconto era di denuncia sarcastica, ma – dopo quello che si era visto nella Seconda – vagamente nostalgica di un modo d’essere ancora umano della guerra: Oh, what a lovely war, appunto. Ho tradotto quel testo in italiano (cfr. Sipario n. 212, dicembre 1963), e in Italia fu messo in scena da Paolo Stoppa e Rina Morelli; con esito modesto dato che la guerra era narrata da un punto di vista inglese, riguardava essenzialmente il “fronte occidentale”, e nulla aveva a che fare con il Piave, Caporetto, Trento e Trieste, il Re soldato e il generale “Firmato Cadorna“. Sulle prime ne ho meditato – sempre ’14-’18 – un’ambientazione italiana, ma a poco a poco... (Continues)
precisazione ricevuta da Luigi Lunari via mail 2014/2/2 - 20:33

Die Kartoffelschälerin

Die Kartoffelschälerin
Chanson tchèque de langue allemande – Die Kartoffelschälerin – Ilse Weber – 1942/1944

Un poème d'Ilse Weber mis en musique par Bente Kahan, interprète norvégien de musique juive.
Dans le disque de Bente Kahan « Stemmer fra Theresienstadt » de 1995, sorti les années suivantes en allemand et en anglais.
L'ÉPLUCHEUSE DE PATATES
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2014/2/2 - 19:32
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We Shall Not Be Moved

Anonymous
We Shall Not Be Moved
No nos moveran

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¡No, no, no nos moverán!
(Continues)
Contributed by Andrea 2014/2/2 - 13:44

Ρωμαιίκο 2 ΙΙ

Ρωμαιίκο 2 ΙΙ
Eccomi di nuovo caduto nella più tipica delle tante trappole tese al traduttore: il qui pro quo lessicale, che scatta quando si crede di aver capito un termine e non lo si va a controllare; mentre la memoria dorme. Al quinto verso s'incontra un ρασοφόροι che ho malamente inteso come "gente vestita di raso", pensando ai "rubans en sautoir" dei governanti evocati dal canto dei Pauvres Canuts...No: το ράσο in greco è sì un tessuto, ma nient'affatto raffinato. E' lo spesso saio dei monaci, che quindi non vengono rispettosamente tenuti al riparo delle frecciate di Palamàs, come ho ho scritto nella nota. Meritatamente, ci sono anche loro. Φοράω τα ράσα vuol dire "vestire la tonaca": e dovevo ricordarmene, perché mi era già capitato d'incontrare questa espressione. Chiedo scusa.
Gian Piero Testa 2014/2/2 - 08:24




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