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Ωδή στο Γεώργιο Καραϊσκάκη

Ωδή στο Γεώργιο Καραϊσκάκη
Odí sto Geórgio Karaïskáki
[1969]
Στίχοι: Διονύσης Σαββόπουλος
Μουσική: Διονύσης Σαββόπουλος
Πρώτη εκτέλεση: Διονύσης Σαββόπουλος
Άλλες ερμηνείες: Διονύσης Σαββόπουλος & Γιώργος Νταλάρας ( Ντουέτο ) || Γιώργος Νταλάρας
'Αλμπουμ: Το περιβόλι του τρελού
Testo di Dionysis Savvopoulos
Musica di Dionysis Savvopoulos
Primo interprete: Dionysis Savvopoulos
Altri interpreti: Dionysis Savvopoulos e Yorgos Dalaras (in duetto) || Yorgos Dalaras
Album: Το περιβόλι του τρελού ("Il giardino del pazzo")


"Το πασίγνωστο τραγούδι του παλιού καλού Σαββόπουλου «ωδή στον Γ.Κ. (Γιώργο Καραϊσκάκη)» είναι στην πραγματικότητα «Ωδή στον Κ.Γ. (Κώστα Γεωργάκη)» και η αλλαγή του ονόματος στον τίτλο είχε γίνει για να παρακαμφθεί η λογοκρισία." - Schrödinger's Cat από skakistiko.blogspot.com
"La notissima canzone del buon vecchio Savvopoulos 'Ode a G.K.' (Georgios Karaiskakis) è in realtà un' 'Ode a... (Continues)
Η οθόνη βουλιάζει, σαλεύει το πλήθος
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2009/7/5 - 23:24

O iniqua, o infame Turchia

Anonymous
(ca. 1911)

Riferito alla guerra italo-turca, si canta sull'aria delle ballate d'area padana, come Cara moglie, di nuovo ti scrivo. Il testo è ripreso dal Deposito
O iniqua, infame Turchia
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2009/7/5 - 21:38
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The Weight Of The World

The Weight Of The World
[2009]
Album:The Killer In Me
I still see my brother Michael pressed and polished shaking hands down at the store
(Continues)
Contributed by Siru Laine e CCG/AWS Staff 2009/7/5 - 18:25
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Le gorille

Le gorille
Proximi secli phaenomenon princeps nullo neganti dictatura est: prima eius parte Russi communistarum, Germani de Hitler, nos de Mussolini dictaturam passi sumus; media parte dictaturam terroris, bello frigido mundum bipertienti, pluribus uno bellis nuclearibus inter Americam et Russiam oriri periclitatis minimi nulliusve momenti rationibus; ultima parte dictaturam quae dicitur mercati passi sumus et usque patimur. Fascistae Communistaeque se populo libertatem tributuros autumabant; bellum frigidum libertati defendendae instructum dicebatur; dictatura mercati, quae unius causa petrolei sanos populos mactare non dubitat, sese recta libertatem ipsam esse nuncupat. Libertas lemur dealbatum pro dolor usque saepius est rebu veris et vivis, sed cruentis, tegundis usque aptius; et vera libertatis requisitio, quaest quam solummodo populi requirunt et propugnant, a somnio candido in illud ipsum lemur... (Continues)
SIMIAM CAVETE!
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2009/7/5 - 16:56
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Hello In There

Hello In There
(1971)
Album: John Prine

Incisa anche da Joan Baez in "Diamonds & Rust" (1975)

"I wrote Hello In There on the mail route.
I'd heard the John Lennon song Across The Universe, and he had a lot of reverb on his voice. I was thinking about hollering into a hollow log, trying to get through to somebody - Hello in there. That was the beginning thought; then it went to old people. I've always had an affinity to old people. I used to help a buddy with his newspaper route and I'd deliver to a Baptist old people's home where you'd have to go room -to-room and some of the patients would kind of pretend that you were a grandchild or nephew that had come to visit instead of the guy delivering papers.
That always stuck n my head. It was all that stuff together, along with that pretty melody. I don't think I've done a show without singing Hello In There, nothing in it wears on me." ~ John Prine

We had an apartment in the city,
(Continues)
2009/7/5 - 11:59
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Fight

Fight
Queste le parole di Robert Smith a commento della canzone: «"Fight" è la canzone più strana che i Cure abbiano mai fatto. È come un inno... è la prima cosa che io abbia mai cantato che suggerisca l'idea che la gente dovrebbe alzarsi e fare qualcosa. Pornography era l'opposto. Non mi sarei mai sognato di fare una canzone come "Fight" ["Combatti" in italiano], allora. "Give In" ["Arrenditi"] sarebe stato un titolo più adatto.»

Una canzone a mio avviso molto bella (tratta dall'album "Kiss Me Kiss Me Kiss Me" del 1987) che incita le persone a combattere per un ideale giusto e a non arrendersi mai davanti alle ingiustizie.
Sometimes there's nothing to feel
(Continues)
Contributed by Jack 2009/7/4 - 20:45
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Il ballo della Fenice

Il ballo della Fenice
(2001)
Album: Il Pozzo di San Patrizio
La pioggia ha distrutto il tempo, melodia lontana
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2009/7/4 - 12:53
Song Itineraries: Extermination camps, Ghettos
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Ya Basta

Ya Basta
Words & music by Evan Greer
Album: Some New Songs [2005]
¡Ya Basta! Enough is enough.
(Continues)
Contributed by giorgio 2009/7/4 - 12:28
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The Day All The Democrats Won

The Day All The Democrats Won
Album: Never Surrender [2009]

Words & music (vocals & guitar) by Evan Greer
On the day all the democrats won
(Continues)
Contributed by giorgio 2009/7/4 - 08:11
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Francesco Guccini: Lettera

Francesco Guccini: Lettera
Très cher Lucien,

Excuse-moi si je t'écris cette lettre. Le fait est que je ne te connais pas ; je te vois, souvent, nommé dans les beaux commentaires de Marco Valdo M.I. placé devant les chansons et les traductions qu'il insère dans ce site. Ce serait peut-être un peu car Ivan della Mea avait un frère qui s'appelait Lucien, et qui l'a précédé d'une année dans la mort; et aussi, un peu car ma mère s'appelle Lucienne. C'est un nom, en somme, qui m'est familier; parfois, il suffit du son d'un nom pour décider de dire quelque chose, même à un inconnu. Ou peut-être, nous connaissons-nous ? Ou peut-être même aussi tu es resté éveillé des nuits entières à boire ce cocktail d'amertume et de joie qu'on appelle la vie ? Qui le sait, qui pourra jamais le savoir ?

La chanson qui se trouve ci-dessous, Lucien, est aussi une Lettre. Elle fut écrite il y a désormais des années par Francesco Guccini,... (Continues)
Marco Valdo M.I. 2009/7/3 - 21:34
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Uno dal pensiero diverso

Uno dal pensiero diverso
una canzone contro il tentativo di dichiarare dispersi tanti soldati fucilati sul posto e senza processo come "disertori
Ero nato cafone al paese e finirò soldato in Trentino
(Continues)
Contributed by luca di leo 2009/7/3 - 17:24
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Dal mare

Dal mare
Dal mare
(Continues)
Contributed by Luca Di Leo 2009/7/3 - 12:09
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La riva bianca, la riva nera

La riva bianca, la riva nera
...CONTRO TUTTE LE GUERRE ED I LORO ORRORI....STRAZIANTE....
ANGELA 2009/7/3 - 08:39
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Bisanzio

Bisanzio
(1998 - From In Alamanno e in Goto; translation revised on July 3, 2009).
BYZANTHIUM
(Continues)
2009/7/3 - 03:26
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Eve Of Destruction

Eve Of Destruction
Gino Santercole,io incisi questa canzone,con iltesto di Mogol nel 64 circa.Celentano la cantò in seguito sul LP."I MIEI AMERICANI" Vi lascio la mia email:g.santercole@alice.it Saluti a tutti.Gino Santercole
GINO SANTERCOLE 2009/7/3 - 00:08
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Tammùria

Tammùria
"Se un dittatore dal nuovo balcone spaccia in TV la gioia..." Chissà a chi si riferiva Pelù & Co. in questa canzone?! Stiamo sempre in guardia ragazzi e resistiamo! Il pezzo è estratto dall'album "Spirito" del 1994.
Tammùria più forte stanotte non voglio pensare a niente
(Continues)
Contributed by Jack 2009/7/2 - 18:42
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Per Giorgiana

Per Giorgiana
Giorgianeda
di Riccardo Venturi

Volevo dire due parole, assolutamente piane, su una cosa.

A me, quando una polizia o qualcosa del genere spara sulla folla e ammazza, fa regolarmente uno schifo indicibile. Mi fa schifo che a Neda l'abbiano ammazzata a Teheran. Era una ragazza che manifestava. Anzi, era una ragazza. E basta. Non si deve sempre dire “che manifestava”. Manifestare, opporsi a quel che si vuole, porca madonna, è un diritto. Ovunque. Mettiamocelo bene nella testa, una volta per tutte. Che non stia bene cosa facciano i cazzoni che, in ogni parte del mondo, si arrogano la figura di “governanti”, non è soltanto un diritto: è un dovere. Pagarlo con la vita non ha parole. “Schifo” è solo un eufemismo.

Però c'è da dire anche qualc'altra cosa.

Neda sembra diventata un'icona, ora. Poveraccia, è perfetta. A lei magari non gliene importava un cazzo se non di andare a protestare contro... (Continues)
2009/7/2 - 03:34
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Devil In The Business Class

Devil In The Business Class
da "Unza Unza Time" (1999)

Una canzone del gruppo formato dal regista Emir Kusturica e dai componenti degli Zabranjeno Pušenje che lo hanno seguito a Belgrado (il gruppo originale è rimasto a Sarajevo).
Rispetto al progetto originale, la "nuova" No Smoking Orchestra si distingue per un sound più etno-balcano-bregoviano che ha portato il gruppo al successo internazionale anche se ha fatto storcere il naso ai fan della prim'ora degli storici Zabranjeno Pušenje. Nel 1999, subito dopo i bombardamenti NATO sulla Serbia, hanno fatto un tour in Italia intitolato significativamente "Effetti Collaterali". Mi ricordo di averli visti in quell'occasione all'anfiteatro delle Cascine a Firenze.

In questa divertente canzone il diavolo si dichiara innocente di tutte le schifezze che la razza umana ha fatto durante la storia.
Welcome aboard dear passengers
(Continues)
Contributed by Lorenzo Masetti 2009/7/2 - 00:24
Song Itineraries: The Devil

Noli me tangere !

Noli me tangere !
Noli me tangere !

Canzone léviane – Noli me tangere ! – Marco Valdo M.I. – 2009

Cycle du Cahier ligné – 27

Noli me tangere ! est la vingt-septième chanson du Cycle du Cahier ligné.

Canzone léviane, elle s'inscrit dans cette ambiance onirique qui permet au « blessé-prisonnier – enfermé » d'échapper – au moins par la pensée et dans ce cas précis, l'imprécation, à l'étouffement progressif de son existence, qui précède – il le pressent – de peu son propre étouffement.

Bien que toutes les proclamations de bonne foi annoncent le contraire et soutiennent le caractère rédempteur de la prison, on ne peut tenir sérieusement longtemps pareille hypothèse.

Le but principal de la prison est de briser l'être humain dans l'homme; c'est un lieu de dressage; on y traite l'homme comme un animal sauvage. La preuve, on ne l'approche qu'armé, on le nourrit de loin, on le tient à distance, on le... (Continues)
Noli me tangere !
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2009/7/1 - 22:32
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Il lavoro per il pane

Il lavoro per il pane
Cette vision provient de Mohandas Gandhi. Ce fut la plus grandes des révolutions encore aujourd'hui vive et en action. Une révolution non seulement contre l'impérialisme anglais, mais contre la soi-disant « civilisation » occidentale.

La civilisation que promouvait Gandhi... est une révolution qui se base « sur l'usage approprié des mains et des pieds ».

Une révolution qui supprime les multinationales, la grande distribution et une grande part des bruits et des asphyxies, du « mal vivre ».


Commentaire complémentaire de Marco Valdo M.I.

Mais revenons à la poésie de cette chanson qui dit beaucoup plus qu'une révolution, qui énonce le principe de vie d'une évolution intimement liée à la durée, à l'écoulement infini des saisons, à un monde hors du temps, à ce monde « au-delà d'Éboli », celui de la civilisation paysanne, celle des gens pauvres, des paysans pauvres de tous les lieux et... (Continues)
LE TRAVAIL POUR LE PAIN
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2009/7/1 - 16:44
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When The Tigers Broke Free

When The Tigers Broke Free
QUANDO SI SCATENARONO LE TIGRI
(Continues)
Contributed by Paolo 2009/7/1 - 13:48
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Sometimes I Feel Like a Motherless Child

Anonymous
Sometimes I Feel Like a Motherless Child
"Sometimes I Feel Like a Motherless Child" (or simply "Motherless Child") is a traditional Negro spiritual. The song dates back to the era of slavery in the United States when it was common practice to sell children of slaves away from their parents. An early performance of the song dates back to the 1870s by the Fisk Jubilee Singers. Like many traditional songs, it has many variations and has been recorded widely.

Superficially, the song is clearly an expression of pain and despair as it conveys the hopelessness of a child who has lost her mother. A subtlety in the lyrics, however, offers a measure of hope. The repetitive singing of the word "sometimes" in the song's melody line suggests that at least "sometimes" I do not feel like a motherless child

Although the plaintive words can be interpreted literally, they were much more likely metaphoric. The “motherless child” could be a slave... (Continues)
Sometimes I feel like a motherless child
(Continues)
Contributed by Marcos 2009/6/30 - 23:45
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Cancella il debito

Cancella il debito
E dopo aver scritto a D'Alema, dopo qualche annetto il comunista peace&love (ma, a quanto pare, solo nei giorni pari) Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti scrive alla sua controparte ceronata seduta al lato opposto del Parlamento.

Fino ad oggi ne avevo un'opinione tutto sommato positiva, ora è arrivato il momento di dire "adios", grazie per qualche bella canzone, e divertiti tanto ai festini di Villa Certosa.
Alberto 2009/6/30 - 20:02
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Canto dei sanfedisti

Anonymous
Canto dei sanfedisti
Controrisorgimento – Il movimento filoestense apuano e lunigianese

Sono trascorsi 150 anni (1859-2009) dai moti risorgimentali apuani e lunigianesi, solitamente narrati e ricostruiti come moti collettivi filounitari, che portarono i territori corrispondenti all’attuale provincia di Massa Carrara all’annessione al Regno Sabaudo. A molti anni da quegli eventi sono ancora poche le ricerche storiche che si basano su fonti di archivio e scritti dell’epoca. Molte ricostruzioni si sono, infatti, inserite all’interno dei due filoni nazionali di studi risorgimentali, quello crociano e gramsciano, senza prendere in esame i tanti documenti presenti all’archivio di Stato di Massa. Non a caso Nicola Guerra, l’autore di questo minuzioso studio sul Risorgimento apuano-lunigianese, ricorda la sorpresa provata nel constatare che i faldoni dell’Archivio di Massa inerenti i rapporti di Pubblica Sicurezza... (Continues)
wotan 2009/6/30 - 17:34
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A Hard Rain's A-Gonna Fall

A Hard Rain's A-Gonna Fall
Ascoltabile da nikink.tumblr.com e youtube
Dove sei stato amore mio,
(Continues)
Contributed by kida 2009/6/30 - 16:04
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Ci Sei Solo Tu

Ci Sei Solo Tu
In modo molto deciso, i Litfiba denunciano le terribili condizioni a cui sono sottoposte le persone negli ospedali psichiatrici. La canzone è contenuta nell'album "Litfiba3" del 1988, il loro album più militante e combattivo.
Senza dormire non posso stare
(Continues)
Contributed by Jack 2009/6/30 - 11:57
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Contessa

Contessa
Per completezza d'informazione vi allego anche la risposta dei ramblers a Pietrangeli sempre sulle pagine di Liberazione, il giorno dopo. Qui www.lagrandefamiglia.it il testo di mia dolce rivoluzionaria, che risponde ampiamente a Pietrangeli.


La risposta dei MCR
Liberazione, 7 maggio 2006

Riteniamo del tutto rispettabili le ragioni e le considerazioni espresse da Paolo Pietrangeli - a proposito della nostra riscrittura della sua canzone “Contessa” - nell’articolo pubblicato sabato su “Liberazione”, in quanto autore della canzone e in quanto testimone diretto di quegli anni in cui la canzone venne composta. Naturalmente noi non siamo d’accordo e brevemente esporremo il nostro pensiero.
Vorremmo però specificare, per chi non ci conosce bene, che nel nostro primo disco datato 1994, Riportando tutto a casa (che oggi veleggia verso le duecentomila copie vendute) compare proprio “Contessa”,... (Continues)
DonQuijote82 2009/6/29 - 15:24
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Dalle belle città (Siamo i ribelli della montagna)

Dalle belle città (Siamo i ribelli della montagna)


Testo corretto fornito da Alberto Scotti
DALLE BELLE CITTÀ
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2009/6/29 - 14:45
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Ein bißchen Frieden

Ein bißchen Frieden
"Ein bißchen Frieden" ("A Little Peace" in English) is a song in German, written by prolific German Eurovision-writing duo Ralph Siegel (music) and Bernd Meinunger (lyrics) for the Eurovision Song Contest 1982 in Harrogate, Yorkshire, England. It was performed by 17-year old high school student Nicole, resulting in Germany's only ever win at the Eurovision Song Contest by a record margin of sixty one points, setting a new record for the largest winning margin.

The song was the eighteenth and final song performed that evening (following Ireland's The Duskeys with "Here Today Gone Tomorrow"). At the close of voting, it had received 161 points, placing first in a field of 18.

The performance was unlike most other Eurovision entrants in that Nicole performed while seated on a stool, playing a white acoustic guitar and accompanied by a backing group which included a harpist. The gentle ballad... (Continues)
DonQuijote82 2009/6/29 - 11:43
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Vino del mar

Vino del mar
hola, mi nombre es makarena y son de chile:
La verda esque yo tube la fortuna de nacer despues de que se cometiren estas atrosodades, durante la dictadura de Pinochet, y aunque a lo largo de mi vida e podido escuchar mucho con respecto a los detenidos desaparecidos fue recien ahora cuando me detengo a pensar seriemente en todo lo que eo pun aquella epoca acontecio... Fue cuando escuche una cancion dedicada a una mujer llamada Marta Ugarte Roman, busque en la red quien era y que era esactamenete lo que le había pasado... Seguí buscando y llegue a mas historias y a páginas que describian los procedimientos militares, y otras que demostraban que hay gente que se dedica a hacer justicia por todos auqllos que en su momento no pudoeron escapar de las garras de la muerte, producto de unos psicópatas enfermos...

Me dule pensar que mi país estubo gobernado por un tirano que pudo haber sido casi... (Continues)
2009/6/29 - 08:41
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Van Loon

Van Loon
[1987]
Testo e musica di Francesco Guccini
Lyrics and music by Francesco Guccini
Album: Signora Bovary


" 'Van Loon' è dedicata a mio padre, che leggeva le opere di questo Piero Angela dei suoi tempi, cioè gli anni '30. Van Loon era un olandese (o un fiammingo, non ricordo bene) divulgatore di storia, geografia e umanità varia, i cui scritti si trovavano di frequente nelle case di chi, come mio padre, aveva molti interessi ma non aveva avuto l'occasione e i soldi per studiare. Una canzone molto intensa che ho provato più volte a inserire nella scaletta dei miei concerti. La provo e poi sono costretto a rimetterla via. Non riesco a farla senza star male e piangere, perché, nel frattempo, mio padre è morto. Un autore dunque degli Trenta, Quaranta, uno scrittore della generazione dei nostri padri: io l'ho identificato con quella generazione che da giovane pensi fatta di perdenti. Ma crescendo... (Continues)
Van Loon, uomo destinato direi da sempre
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2009/6/29 - 03:29
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Mio nonno partì per l'Ortigara

Mio nonno partì per l'Ortigara
Mio padre era figlio di un coltivatore diretto, un po' di terra sua e molta di più in affitto, dei dintorni di Novara. Era nato il 28 novembre 1899 e, quando gli Austriaci sfondarono a Caporetto, unico dei fratelli, stava studiando ragioneria a Novara. Fu chiamato alle armi, e, grazie agli studi in via di compimento, istruito alla buona come "ufficiale" a Caserta, e subito mandato, alpino, sulla linea del fronte tra Valtellina e Sudtirol. Fu fortunato, perché quella parte di fronte non conobbe particolari oscillazioni e non fu orrendamente insanguinata alla stregua del vicino Adamello e di quella di cui canta la bellissima canzone. Fu, in ogni caso, uno dei cosiddetti "Ragazzi del '99". Quando le alte sfere decisero di conferire il Cavalierato ai superstiti della sua leva, noi figli gli chiedemmo: "E tu papà, non la fai la domanda ?". Non ho mai dimenticato la sua risposta: "Quando a diciassette... (Continues)
Gian Piero Testa 2009/6/28 - 22:36

Muri a secco

Muri a secco
Caro Riccardo, il tuo testo molto bello mi ha fatto venire in mente una canzone milanese d'altri tempi,non dissimili da quelli del tuo bisnonno, quando il lavoro dei padri arpionava i figlioletti appena svezzati e non li mollava più, se non quando la schiena era rotta, e il vecchio, come un cavallo spremuto, l'era dumà bon de mazzà. E' la canzone del Mulèta (L'Arrotino), che trascrivo così come ce l'ho in mente, sicuramente con molti errori. Mi pare di averla sentita, con le parole giuste, anche da Svampa.

Me pader fa el mulèta
e mi fo el muletin
quand sarà mort me pader
farò el muleta anmì.
Me pader fa el mulèta
e mi fo el muntasù
me pader toeuvi i svanzik
e mi pesciàd n' del cuu.
Gira la roeuda la gira
gira gira la roeuda la va
gira gira Giuvann che ven sira
ma la roeuda continua a girà.

Quanto ai muri a secco, ho sentito dire che è vero: non si trova più nessuno che li sappia fare. Ma gli Albanesi conoscono ancora l'arte.
Gian Piero Testa 2009/6/28 - 21:47
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'Εβαλε ο Θεός σημάδι

'Εβαλε ο Θεός σημάδι
Tra gli interpreti "magni" di questa bellissima canzone non dimentichiamoci Dimitra Galani.
Gian Piero Testa 2009/6/28 - 20:26




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