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Pasolini

Ettore Giuradei & Malacompagine
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OriginalQuesta la Poesia di Pasolini parte finale della poesia "Vittoria",...
PASOLINIPASOLINI
Dove sono le armi
io non conosco
che quelle della mia ragione
e nella mia violenza
non c'è posto
neanche per un ombra d'azione
Non intellettuale
faccio ridere
ora se suggerite dal sogno
in un grigio mattino che videro
morti
e altri morti vedranno
ma per noi non c'è
che un ennesimo mattino
e grido parole di lotta
Se ne vanno
aiuto si voltano le schiene
le loro schiene
sotto le eroiche giacche
di mendicanti di disertori
sono così serene le montagne
verso cui ritornano batte
così leggero il mitra
sul loro fianco al passo
che è come quello
di quando cala il sole
sulle intatte
forme della vita
tornata uguale
nel basso e nel profondo
aiuto se ne vanno
tornano ai loro silenti giorni
di Marzabotto o di via Tasso
con la testa spaccata
la nostra testa
tesoro umile della famiglia
grossa testa di secondo genito
mio fratello riprende
il sanguinoso sonno
solo tra le foglie secche
e i caldi fieni
d'un bosco delle prealpi
nel dolore e la pace
d'un interminabile domenica
eppure
questo è un giorno di vittoria
e i caldi fieni
d'un bosco delle prealpi
nel dolore e la pace
d'un interminabile domenica
eppure
questo è un giorno di vittoria
Dove sono le armi? Io non conosco
che quelle della mia ragione:
e nella mia violenza non c'è posto
neanche per un’ombra di azione
non intellettuale. Faccio ridere
ora, se suggerite dal sogno,
in un grigio mattino che videro
morti, e altri morti vedranno,
ma per noi non è che un ennesimo mattino
e grido parole di lotta?
Se ne vanno… Aiuto, ci voltano le schiene,
le loro schiene sotto le eroiche giacche
di mendicanti, di disertori… Sono così serene
le montagne verso cui ritornano, batte
così leggero il mitra sul loro fianco, al passo
ch'è quello di quando cala il sole, sulle intatte
forme della vita tornata uguale nel basso
e nel profondo! Aiuto, se ne vanno! Tornano ai loro
silenti giorni di Marzabotto o di Via Tasso.
Con la testa spaccata, la nostra testa,
tesoroumile della famiglia,
grossa testa di secondogenito,
mio fratello riprende il sanguinoso sonno,
solo, tra le foglie secche e i caldi fieni
di un bosco delle prealpi; nel dolore
e la pace di un'interminabile domenica…
Eppure, questo è un giorno di vittoria.


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