Il maschio di Volterra
anonimo
La versione, assai più breve, raccolta da Leoncarlo Settimelli ... | |
IL MASTIO DI VOLTERRA [IL BATACCHI] Addio Firenze, addio anche alle mura, non so quando vi potrò rivedere. Io lascio babbo e mamma alla sventura e andrò a morir nelle terre straniere. Ma se il coraggio io non lo perderò e voglio veder la fine e questa è la ragion. E mesto me ne stavo a lavorare e rinchiuso qui nel Mastio di Volterra, da un secondino mi sentii o chiamare, con lieto volto la mano mi serra. Mi disse: Allegro, grazia faranno a te, e tutti i giornali ne parlano, combattono per te. Grazia l'accetterò se me la danno coi miei diritti da buon cittadino, sono in galera qui, gli è ventun anno, e non vo' morì col marchio dell'assassino. Sette innocenti ci vollero serrà, e i nostri patimenti chi li compenserà. Cavallo dove vai, porti la sella, fontana che dai bere agli amatori o sole che riscaldi l'universo perché non vieni a farmi compagnia. È tanto tempo che la tua luce ho perso rinchiuso in questa tetra prigionia; ma se un dì esco e la tua luce avrò e coi tuoi raggi angelici io mi scalderò. L'avevo un'amicizia co' il Valori, e il mio processo non lo vide Zola, non posso sopportar pene e rancori, coi denti mordo coperte e lenzuola. Mondo brutale che vita désti a me, e' son vittima innocente di rinnegata fe'. Vola pensiero mio sera e mattina, via dei Lungarni e piazza Santa Croce, io vi passavo sempre sera e mattina, ora son qui a patire pena atroce. Se ci ripenso a quanto dovrò soffrì e' mi sento strazio all'animo più forte che morir. Io son rinchiuso in queste quattro mura in queste quattro mura maledette; e la mia vità andò alla sventura e maledetto chi pena mi dette. Se ci ripenso a quanto dovrò soffrì e' mi sento strazio all'animo più forte che morir. Hanno riconosciuto la mia innocenza, or che vedete il mio capello è grigio riconosciuta prova a onor di scienza e di chi ha cambiato il bianco con il grigio. E addio compagni, il Batacchi se ne va, e addio compagni, addio, viva la libertà. E addio compagni, il Batacchi se ne va, e addio compagni, addio, viva la libertà. | IL MASCHIO DI VOLTERRA [IL BATACCHI] E me ne stavo mesto a lavorare rinchiuso là ni' maschio di Volterra e un secondin mi viene a salutare e nella sua la mia destra mi serra. E mi disse: «Allegro, grazia la fanno a te, tutti i giornali parlano, combattono per te». «La grazia l'accetterò se me la danno, coi miei diritti di buon cittadino: io son rinchiuso qui da ventun anno, non vo' mori' co i' marchio d'assassino. Se gli innocenti li voglion qui serrar, e i nostri patimenti chi li compenserà?» |