Il maschio di Volterra
anonimo
Originale | La versione, assai più breve, raccolta da Leoncarlo Settimelli ... |
IL MASCHIO DI VOLTERRA Ah me ne stavo mesto a lavorare rinchiuso dentro il maschio di Volterra; un secondin mi venne a salutare con lieto volto la mano mi serra e mi dice: «Allegro, grazia faranno a te tutti i giornali parlano, combattano per te». Grazia l' accetterò se mi daranno coi miei diritti di buon cittadino, sono innocente e l'è già ventun anno non vo' morir col marchio d'assassino. Sette innocenti ci voller condannar, ma i nostri patimenti, chi li compenserà? Non ebbi l'amicizia di un Labori e il mio processo non lo vide Zola dovrò subire sì pene offese e rancori e dalla rabbia mordo coperte e lenzuola nel ripensar quanto dovrò soffrir a tormentar mi sento l'anima lo stesso si morir. In queste quattro mura sì malidette la meglio gioventù io l'ho qui passata si portano l'offese a noi dirette nel pronunciarci la galera a vita mondo crudele che hai dato luce a me son vittima di agenti di rinnegata fe'. Vola pensiero mio sera e mattina là nei dintorni di Borgo la Croce via dei Pilastri e via Ghibellina qua in borgo Allegri e piazza Santa Croce mondo crudele che desti luce a me sono vittima di agenti di rinnegata fe'. L'hanno riconosciuta la mia innocenza or che lo vedi il mio capello è grigio viva l'adorno cavalier di scienza che mi convertirono il bianco con il bigio sette innocenti ci voller qui serrar ma i nostri patimenti chi li compenserà. Di quell'infame Alessi io mi rammento e di tutti gli altri falsi testimoni sento nell'aria un gelid'e un lamento che mi sembra pervaso dai demoni. Stride il Maocci che rantolando va e gli dico: «Sei dannato per la tua falsità». E addio compagni, viva la libertà e questo l'è il Batacchi che non vi scorderà. Addio compagni, viva la libertà un saluto dal Batacchi: vi saluta e se ne va. | IL MASCHIO DI VOLTERRA IL MASCHIO DI VOLTERRA [IL BATACCHI] E me ne stavo mesto a lavorare rinchiuso là ni' maschio di Volterra e un secondin mi viene a salutare e nella sua la mia destra mi serra. E mi disse: «Allegro, grazia la fanno a te, tutti i giornali parlano, combattono per te». «La grazia l'accetterò se me la danno, coi miei diritti di buon cittadino: io son rinchiuso qui da ventun anno, non vo' mori' co i' marchio d'assassino. Se gli innocenti li voglion qui serrar, e i nostri patimenti chi li compenserà?» |