The Blackbird of Sweet Avondale
Anonymous
Original | Traduzione italiana della versione dei Silly Wizard |
THE BLACKBIRD OF SWEET AVONDALE I By the sweet bay of Dublin, while carelessly strolling I sat myself down by a green myrtle shade [1] Reclined on the beach, as the wild waves were rolling In sorrowful condoling, I saw a fair maid II Her robes [2] changed to mourning, that once were so glorious I stood in amazement to hear her sad wail Her heartstrings burst forth with wild accents uproarious Saying, “Where, where is my Blackbird of sweet Avondale?” III “In the fair counties Meath [3], Wexford, Cork, and Tipperary, The rights of Old Ireland, my Blackbird did sing Ah, but woe to the hour, with heart light and airy [4] Away from my arms, to Dublin took wing” IV “The fowlers waylaid him in hopes to ensnare him While I here in sorrow, his absence bewail Oh, it grieves me to think that the walls of Kilmainham Surround my dear Blackbir of sweet Avondale” V “Oh, Ireland, my country, awake from your slumbers And give back my Blackbird, so dear unto me And let everyone know, by the strength of your numbers That we, as a nation, would wish to be free” VI “The cold prison dungeons is no habitation For one, to his country, was loyal and true Then give him his freedom, without hesitation And remember he fought hard for freedom and you” VII “Oh, Heaven, give ear to my consultation And strengthen the bold sons of Old Granuaile And God grant that my country will soon be a nation And bring back the Blackbird to sweet Avondale” | IL MERLO DELLA MITE AVONDALE I Nella bella baia di Dublino mentre passeggiavo distrattamente mi sono seduto all’ombra di un verde mirto e distesa sulla spiaggia, mentre le ampie onde si frangevano, distrutta dal dolore, vidi una bella fanciulla [1] II Gli abiti che un tempo erano così gloriosi, mutati in lutto, mi trovai sorpreso ad ascoltare il suo triste lamento, i suoi sentimenti si liberavano con toni agitati e tumultuosi diceva ” Dov'è il merlo [2] della mite Avondale? III Nelle belle contee di Meath, Wexford, Cork e Tipperary i diritti della povera Irlanda, il mio merlo ha cantato, ma guai all’ora, con cuore leggero e spensierato lontano dalle mie braccia, a Dublino ha preso il volo” IV I cacciatori lo assalirono con la speranza di intrappolarlo mentre qui io nel dolore la sua assenza piango. E’ doloroso per me pensare che le mura di Kilmainham [3] circondano il caro Merlo della mite Avondale. V Oh, Irlanda, paese mio , svegliati dal sonno e ridammi il mio Merlo, a me tanto caro e lascia che tutti sappiano, con la forza dei numeri, che, come nazione, potremmo essere liberi. VI La cella fredda della prigione non è l’abitazione per chi, al suo paese, era leale e sincero quindi dagli la libertà , senza indugi e ricorda che ha lottato per la libertà e per te. VII Oh, cielo, porgi orecchio alla mia supplica e dai forza ai figli audaci della vecchia Granuaile [4] e Dio fa che il mio paese sia presto una nazione e riporti il merlo alla mite Avondale. |
[1] La donna è Katherine O’Shea che impersona l’Irlanda afflitta. La chiave politica è una lettura tipicamente irlandese di un genere sviluppato in Francia con il termine Reverdie, in cui il poeta incontra una dama soprannaturale, che simboleggia la natura rigogliosa e l’amore. [2] Nei canti di protesta e di ribellione era consuetudine identificare il personaggio con uno pseudonimo. Con il nome di merlo tuttavia ci si riferiva più spesso al Vecchio Pretendente in esilio Giacomo Francesco Stuart, vedasi The Blackbird la canzone giacobita [3] Parnell fu arrestato a ottobre nel 1881 in forza del Coercion Act che voleva frenare le attività della Land League; fu rilasciato a maggio dell’anno seguente. Nella prigione di Kilmainham (oggi trasformata in museo) Parnell era trattato con i guanti e viveva come se si trovasse in una suite d’albergo: si era portato i suoi arredi e riceveva regolarmente visite, oltre a condurre i suoi affari con il mondo esterno [4] Granuaile è Grace O’Malley, eroina della storia irlandese, regina dei Pirati che si oppose con la lotta ad dominio inglese sull’Irlanda sia per mare che per terra all’epoca della regina Elisabetta I. Intelligente, affascinante e con il carisma del grande condottiero Granualile (da un nomignolo che vuol dire testa rasata) dominò i mari al largo della costa occidentale d’Irlanda per più di mezzo secolo. Imprigionata più volte dagli Inglesi non fu mai sconfitta e il suo spirito divenne il simbolo dell’Irlanda e il suo rifiuto alla sottomissione. |
[2] i Wolfe Tones dicono “hopes”
[3] i Wolfe Tones dicono “Kerry”
[4] i Wolfe Tones dicono “with dark lights in Derry”