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So what

Franz-Josef Degenhardt
Pagina della canzone con tutte le versioni


Versione italiana di Francesco Mazzocchi
ET PUIS QUOI ?

Chômage ?
Et puis quoi !
Sur ce thème
Il faut laisser les émotions de côté
Déjà l'idée ! Ça sent le renfermé.
Chômeur.
Ça sent les chiottes et le chou.
Temporairement sans-emploi
C'est l'expression juste.
N'est-ce pas la réalité
Au-delà du vacarme d'une réduction des avantages sociaux
Et de la redistribution ?
Eh bien ?
Le tissu social y est quand même malgré tout
Encore attaché.
Et s'il vous plaît
Avec une fraction de cette aide
Qu'on reçoit ainsi ici
Un coolie à Calcutta
Se prend pour Crésus.
Et puis quoi ! 

C'est clair -
On doit seulement comprendre un détail :
Parfois, il y a du travail
Parfois, il n'y en a pas.
L'un en a, l'autre pas.
Rien n'est plus évident.
Mais l'homme actuel rêve de la sécurité totale.
La vie, c'est fatal,
Et on doit l'enseigner encore pourtant
A des hauts et des bas
Une fois comme ci, une fois comme ça.
On vit très bien
Ensuite, on est à nouveau sans rien..
Au lieu de saumon et de Veuve Cliquot
Arrive sur la table un mauvais fricot
Et une cannette de bière.
Et puis quoi !
Oui - il y aura toujours des pauvres
Et évidemment toujours des riches.
C'est le fondement de la différence.
On doit accepter ça.
C'est comme ça partout en général
Sur le plan ethnique, culturel ou social. 

C'est comme ça quand on veut une vie d'aventure
Captivante, colorée et toujours encore différente.
Veut-on échanger par exemple ceci
Contre le gris, la tristesse, l'ennui
Du socialisme par exemple ?
Et puis quoi ! 

Beaucoup ici ne veulent pas encore l'accepter :
Un travail, un métier
Et une longue vie.
C'est fini.
Oui - deux trois emplois
Et pas seulement successifs mais à la fois
C'est annoncé.
Et là, il y en a des tas :
Porteur et livreur de pizza, cireur ,
Gardien de parking, balayeur, placeur
Pour en citer quelques-uns.
Yes Mac's Job, en voilà un.
Puis, par exemple
Récemment en Floride
J'ai fait nettoyer mes chaussures
Par un nègre
Un Afroaméricain, je veux dire.
Ce qu'on a pu discuter avec lui!
Il avait beaucoup appris
Et il a été à l'Université.
Même – il n'était pas scandalisé
De devoir faire un boulot comme ça
C'est lui qui me l'a dit.
Et puis quoi !

Le fait est , c'est pas banal,
Qu'un nouvel âge commence :
Des techniques toutes nouvelles
Une globalisation totalement totale.
Alors, ne peut suivre que
Celui qui change constamment et s'adapte.
L'autre est abandonné comme une épave.
Le nouvel homme - le type 2000
Aspire à l'ouverture
Sur des Inline-Skates
Avec un sac à dos léger comme bagage
C'est un mélange de Hans-la-chance
Et d'artiste du style de vie
Un jobiste intérimaire
Entraîné et toujours en forme
À l'écart, neutre.
Sa rengaine, c'est de dire :
Le perdant aujourd'hui est peut-être demain gagnant
Il fonce vers l'avenir
Dans son baladeur et sur ses lèvres
On entend la chanson du changement :
Et puis quoi !

SO WHAT [1]

Disoccupazione?
So what!
Da questo argomento
ora devono finalmente essere rimosse le emozioni.
Già l’idea! Suona così scorbutica.
Senza lavoro
Puzza di gabinetto e cavolo.
Temporaneamente non occupato
questa è l’espressione corretta.
Che c’è in realtà
dietro il frastuono di abbattimento della società
e redistribuzione?
Dai?
La rete sociale nonostante tutto è
ancora stretta.
E scusa
con una parte di questa protezione
che così uno ottiene
un coolie a Calcutta si sente
un Creso.
So what!
Chiaro -
qualcosa del genere si deve cambiare:
A volte c’è lavoro
a volte non c’è.
Uno l’ha, l’altro no.
Niente più è certo.
Ma solo il piccolo borghese sogna di sicurezza totale.
La vita
e questo una buona volta bisogna impararlo di nuovo
è un su e giù
ora così, ora così.
Una volta si vive alla grande
poi di nuovo si è alle strette.
Allora invece di salmone e Veuve Cliquot
qualcosa di riportato in tavola da Aldi [2]
e una bottiglia di birra.
So what!
Sì - ci sono ancora quelli proprio poveri
e anche quelli proprio ricchi.
Questo fa parte della diversità.
Questa si deve accettare.
Questa c’è dappertutto.
Che sia etnica, culturale o giusto anche sociale.
Questo se si vuole così l’avventura della vita
emozionante, colorita e sempre varia.
Vogliono forse scambiarla
con grigio, tristezza, noia
forse Socialismo?
So what!
Che cosa qui molti non vogliono ancora capire:
un lavoro un impiego
e possibilmente per tutta la vita.
Questo è finito.
Sì - due tre jobs
e non solo uno dopo l’altro ma uno accanto all’altro
questo si annuncia.
E ce ne sono anche tanti:
Facchini e fattorino delle pizze, lustrascarpe,
parcheggiatore, spazzino, maschera
per dirne solo alcuni.
Ma certo Mac Jobs
per esempio
di recente là in Florida
mi sono fatto lustrare le scarpe
da un negro
naturalmente intendo afroamericano.
E che ho potuto sentire intrattenendomi con lui!
Lui aveva una formazione da college
frequentato un’università.
Sì- E non gli andava troppo male
per ora fare questo lavoro.
So what! Mi ha detto.
La cosa sta così
comincia una nuova epoca:
tecniche del tutto nuove
globalizzazione ora totale.
Allora viene avanti insieme
chi cambia e si adatta continuamente.
Il resto rimane indietro come rottame.
L’uomo nuovo - il tipo 2000
tende all’apertura
su inline skates
con zainetto leggero per così dire.
È un misto tra Hans-im-Glück [3]
e artista del lifestyle
lavoratore a tempo parziale ed hobbysta
palestrato e sempre fit
come posizione non collocato.
Il suo motto è:
Chi oggi ancora perde già domani forse è vincitore
Lui corre disteso verso il futuro
in walkman e sulle sue labbra
il song of change:
So what!
[1] qui e di seguito non traduco le espressioni inglesi, lasciando che conservino il valore espressivo dell’intrusione linguistica che credo sia intenzione dell’autore; anche perché non conosco bene l’inglese, mi limito, per chi legittimamente come me non ci avesse confidenza, ad aggiungere che per so what mi pare che la miglior traduzione sia “e allora”, gli inline skates sono i pattini in linea, o roller, fit vuol dire in forma, e il song of change è la canzone del cambiamento.
[2] Aldi è l’acronimo che sta per Albrecht Diskont, il prototipo del discount ideato nel secondo dopoguerra dai fratelli Karl und Theo Albrecht, oggi diventato una multinazionale della distribuzione, ma all’epoca il vero negozio della povera gente. Il principio dei due fratelli, che avevano ereditato l’attività partita ancora nel primo anteguerra dal padre fornaio, era nato dalla necessità: i piccoli negozi negli insediamenti operai non tiravano più, la trasformazione in supermercato era problematica, vista la spietata concorrenza tra loro; la via d’uscita fu la nuova concezione riassunta nel motto: „Discount è l’arte del lasciar perdere“, sostanzialmente eliminando tutta una serie di servizi non essenziali, come i prezzi su ogni articolo, lo spacchettamento delle confezioni, un vasto assortimento, i generi a rotazione troppo lunga o troppo deperibili, le grandi dimensioni ed il tono degli ambienti, in modo da ridurre i costi al punto di offrirsi come l’unica alternativa per chi tirava la cinghia.
[3] Hans-im-Glück è una delle fiabe raccolte dai fratelli Grimm e pubblicate nelle raccolte sotto il titolo Kinder- und Hausmärchen, (letteralmente Fiabe per bambini e casa) da noi tradotto come Fiabe del focolare o semplicemente Fiabe. È la storia di un tipo semplice, Hans, che come pagamento di sette anni di lavoro riceve una pepita d'oro grande come la sua testa. Il grosso peso lo stanca, e si accontenta di scambiarla con un cavallo, ma poco pratico di equitazione cade, ed è contento quindi di scambiare il cavallo con una mucca, e poi di fastidio in fastidio che crede di risolvere col cambio, cambia la mucca con un maiale, il maiale con un'oca, e l'oca con una mola ed un’altra pietra, che evidentemente gli ripropongono il problema iniziale del faticoso peso. Per questo, quando stanco si ferma per bere e le pietre gli cadono nella fontana, lui si considera fortunato di essersene liberato e torna contento dalla madre. Com’era da aspettarsi, questa favola si presta ad un ampio ventaglio di interpretazioni, che vanno dal considerare Hans solo un sempliciotto facilmente ingannabile, al farne l'emblema della semplicità che si fa saggezza; e su questo hanno lavorato squadre di filosofi, psicologi, sociologi...


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