Toz jorz dras de soie tristrons
Chrétien de TroyesLa versione italiana di Franco Fortini. | |
LE TESSITRICI DI SETA Questa seta che filiamo ogni giorno a tutte l'ore non è certo per vestire queste nostre nudità. Questa seta che tessiamo che bagnamo col sudore non ci fa certo arricchire ma ci lascia in povertà, ma morire in povertà Noi filiamo a tutte l'ore gran gomitoli di seta Non è l'acqua ma il sudore che l'arsura ci disseta. Grandi rotoli di seta noi tessiamo a tutte l'ore e ne abbiamo per moneta non il pane ma il dolore. Quel ch'è poco la mattina alla sera è ancora meno un po' d'acqua e di farina per dormire un po' di fieno. Chi si lagna o morde il freno a morir si predestina sulla ruota nientemeno finirà la poverina. Manco un soldo ci prendiamo noi per 'ste tribolazioni col lavoro che facciamo si arricchiscono i padroni, Si arricchiscono i padroni col lavoro che facciamo e fra stenti e umiliazioni sui telai noi moriamo. Questa seta che filiamo ogni giorno a tutte l'ore non è certo per vestire queste nostre nudità. Questa seta che tessiamo che bagnamo col sudore non ci fa certo arricchire ma ci lascia in povertà, ma morire in povertà | CANZONE DELLA CAMICIA Sempre in filanda la seta a filare Ma i panni di seta non sono per noi. Sempre le ignude, le povere, noi, Di poco bere e di poco mangiare. Tanto guadagno chi potrà mai fare Che possa saziare - la fame che ha? È poco il pane, tra sera e mattina; Per la giornata di tutta fatica Quattro denari la paga sarà. Scarso il mangiare, più scarso il vestire, Con venti soldi per ogni domenica. Ma venti soldi per ogni domenica, Chi li guadagna, chi mai lo può dire? Possiamo fornire - marchesi e baroni! Ma i nostri padroni si sanno arricchire, D'oro si fanno col nostro patire. E noi si deve la notte vegliare E il giorno intero in filanda filare, E c'è il bastone per chi va più lenta; Nessuna s'attenta - di mai riposare... |