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O Gorizia, tu sei maledetta

anonyme
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Riduzione a livello popolare della canzone "Oh Gorizia".
SPUNTA L'ALBA DEL CINQUE DI AGOSTO

Spunta l'alba del cinque agosto
si muovevano le truppe italiane
per Gorizia e le terre lontane
i dolenti ognun se ne partì

Sotto l'acqua che cadeva a rovescio
grandinavano al nemico le palle
e su quei monti e colline e gran valle
il ritorno per tutti non fu

Quanti cari mi sono caduti
al mio fianco chiamando i suoi figli
senza patria senza vessilli
implorarono il suo nome così

Moglie mia che non mi senti
raccomanda ai compagni vicini
di tenermi da conto i bambini
che io muoio col suoi nomi in cuor

O vigliacchi che ve ne state
con le mogli sul letto di lana
scarnatori della carne umana
questa guerra c'insegna a pugnar

Voi la chiamate campo d'onore
quella terra al di là dai confini
là si muore implorando assassini
e maledetti sarete in ciel

Quindi appena venuta la pace
coi restanti la guerra faremo
e contro i vili il petto lanceremo
di malvagio di cruda viltà
E LA MATTINA DI VENTITRÈ MAGGIO

E la mattina di ventitré maggio
si movevano le truppe italiane
dalle terre l'armate lontane
in partenza ognun si partì

Su pe' quei monti che l'acqua rovescia
grandinavano le bombe nemiche
su per quei monti colline e gran valle
ci massacravano a tutti così

Quanti al mio fianco ne sono caduti
e piangevano moglie coi figli
ma senza patria e senza vessilli
rimpiangendo dolori nel cuor

O tu moglie che tu non mi senti
ti raccomando i compagni vicini
e di tenermi di conto i bambini
che io ne muoio straziato nel cuor

O vigliacchi che voi ve ne state
con le mogli sui letti di lana
scarnitori di carne umana
che questa guerra ci insegna a 'mpugnar

Voi chiamatelo il campo dolore
quelle terre da là dai confini
là si moreva come assassini
e benedetti sarete nel ciel.


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