Ballade auf den Dichter François Villon
Wolf BiermannNuova traduzione integrale di Riccardo Venturi | |
BALLADE AUF DEN DICHTER FRANÇOIS VILLON | BALLATA SUL POETA FRANÇOIS VILLON |
1. | 1. |
Mein großer Bruder Franz Villon Wohnt bei mir mit auf Zimmer Wenn Leute bei mir schnüffeln gehn Versteckt Villon sich immer Dann drückt er sich in' Kleiderschrank Mit einer Flasche Wein Und wartet bis die Luft rein ist Die Luft ist nie ganz rein | Franz Villon, il mio fratellone, abita con me, nella mia stanza. Quando vengono a curiosare da me Villon si va sempre a imbiattare, poi si rinchiude nell'armadio con una boccia di vino e aspetta finché l'aria non è pulita, ma l'aria non è mai tutta pulita. |
Er stinkt, der Dichter, blumensüß Muß er gerochen haben Bevor sie ihn vor Jahr und Tag Wie'n Hund begraben haben Wenn mal ein guter Freund da ist Vielleicht drei schöne Fraun Dann steigt er aus dem Kleiderschrank Und trinkt bis Morgengraun | Puzza, il poeta; ma come un fiore dev'esser stato profumato prima che, secoli addietro, lo avessero sotterrato come un cane. Se qualche volta c'è un buon amico e magari pure due o tre belle donne, allora sorte dall'armadio e trinca fino allo spuntar del sole. |
Und singt vielleicht auch mal ein Lied Balladen und Geschichten Vergißt er seinen Text, soufflier Ich ihm aus Brechts Gedichten | E magari canta pure una canzone, ballate e storie, e se si scorda il testo, glielo suggerisco pigliandolo dalle poesie di Brecht. 1 |
2. | 2. |
Mein großer Bruder Franz Villon War oftmals in den Fängen Der Kirche und der Polizei Die wollten ihn aufhängen Und er erzählt, er lacht und weint Die dicke Margot dann Bringt jedes mal zum Fluchen Den alten alten Mann | Franz Villon, il mio fratellone, spesso stava in galera: la Chiesa e la polizia lo volevano impiccare, e racconta, ride e piange e poi la grassa Margot 2 lo fa sempre bestemmiare, quel vegliardo |
Ich wüßte gern was die ihm tat Doch will ich nicht drauf drängen Ist auch schon lange her Er hat mit seinen Bittgesängen Mit seinen Bittgesängen hat Villon sich oft verdrückt Aus Schuldturm und aus Kerkerhaft Das ist ihm gut geglückt | Chissà che gli faceva, quella! Però non voglio insistere, è roba di tanto tempo fa e lui con le sue suppliche, con le sue suppliche, Villon è riuscito spesso a squagliarsela da torrioni e da prigioni, gli è proprio andata bene. |
Mit seinen Bittgesängen zog Er sich oft aus der Schlinge Er wollt nicht, daß sein Hinterteil Ihm schwer am Halse hinge | Con le sue suppliche, spesso Villon è sfuggito al cappio, non voleva che il deretano gli pesasse appeso al collo |
3. | 3. |
Die Eitelkeit der höchsten Herrn Konnt meilenweit er riechen Verewigt hat er manchen Arsch In den er mußte kriechen Doch scheißfrech war François Villon Mein großer Zimmergast Hat er nur freie Luft und roten Wein geschluckt, gepraßt Dann sang er unverschämt und schön Wie Vögel frei im Wald Beim Lieben und beim Klauengehn Nun sitzt er da und lallt Der Wodkaschnaps aus Adlershof Der drückt ihm auf Gehirn Mühselig liest er das ND (Das Deutsch tut ihn verwirrn) | La vanità dei signoroni lui la annusava da chilometri, ha immortalato parecchi buchi di culo dove doveva ficcarsi. Ma Villon, il mio gran coinquilino era uno sfacciato di merda: se aveva ingoiato aria fresca e vino rosso, e fatto bagordi, allora cantava senza vergogna, bello e libero come uccel di bosco, di amori e di colpi ben riusciti. Ora siede lì e blatera non si sa cosa. Il vodkino di Adlershof 3 gli dà parecchio alla testa, legge a fatica il Neues Deutschland 4 (il tedesco gli resta un po' duro). |
Zwar hat man ihn als Kind gelehrt Das hohe Schul-Latein Als Mann jedoch ließ er sich mehr Mit niederm Volke ein | Eh, da bambino gli hanno insegnato a scuola il gran latino elevato, ma da uomo ha avuto a che fare di più col popolo basso. |
4. | 4. |
Besucht mich abends mal Marie Dann geht Villon solang Spazieren auf der Mauer und Macht dort die Posten bang Die Kugeln gehen durch ihn durch Doch aus den Löchern fließt Bei Franz Villon nicht Blut heraus Nur Rotwein sich ergießt | Se la sera Marie viene da me allora Villon se ne va a fare due passi lungo il Muro e mette in allarme le postazioni. Le pallottole lo trapassano, ma dai buchi di Franz Villon non fuoriesce sangue ma solo vino rosso. |
Dann spielt er auf dem Stacheldraht Aus Jux die große Harfe Die Grenzer schießen Rhythmus zu Verschieden nach Bedarfe Erst wenn Marie mich gegen früh Fast ausgetrunken hat Und steht Marie ganz leise auf Zur Arbeit in die Stadt | E poi sui fili spinati suona l'arpa a presa di culo, le guardie sparano a ritmo e variano il tempo quando bisogna. Quando verso l'alba Marie mi ha quasi spompato del tutto ed è quasi pronta per andare a lavorare giù in città |
Dann kommt Villon und hustet wild Drei Pfund Patronen blei Und flucht und spuckt und ist doch voll Verständnis für uns zwei | allora Villon torna e sputa tossendo un chilo di pallottole, bestemmia, moccola, ma pieno di comprensione per noialtri due. |
5. | 5. |
Natürlich kam die Sache raus Es läßt sich nichts verbergen In unserem Land ist Ordnung groß Wie bei den sieben Zwergen Es schlugen gegen meine Tür Am Morgen früh um 3 Drei Herren aus dem großen Heer Der Volkespolizei | Naturalmente la cosa si è saputa, nulla si può nascondere. Nel nostro paese regna l'Ordine come a casa dei sette nani. Insomma, verso le tre di notte mi hanno bussato alla porta tre tipi della gran forza pubblica, la Polizia del Popolo. 5 |
»Herr Biermann« - sagten sie zu mir »Sie sind uns wohl bekannt Als treuer Sohn der DDR Es ruft das Vaterland Gestehen Sie uns ohne Scheu Wohnt nicht seit einem Jahr Bei Ihnen ein gewisser Franz Fillon mit rotem Haar? | »Herr Biermann« - mi hanno detto »Lei ci è perfettamente noto come figlio leale della DDR: la Patria chiama. Ci confessi senza timore, da lei circa da un anno non abita mica un certo Franz Fillon, rosso di capelli? |
Ein Hetzer, der uns Nacht für Nacht In provokanter Weise Die Grenzsoldaten bange macht« - ich antwortete leise: | Un agitatore che ogni notte in modo provocatorio spaventa le guardie di frontiera.« - io prontamente ho risposto: |
6. | 6. |
»Jawohl, er hat mich fast verhetzt Mit seinen frechen Liedern Doch sag ich Ihnen im Vertraun: Der Schuft tut mich anwidern! Hätt ich in diesen Tagen nicht Kurellas Schrift gelesen Von Kafka und der Fledermaus Ich wär verlorn gewesen | »Signorsì, mi ha quasi sobillato con le sue canzoni spudorate, ma vi dico in confidenza: quella canaglia mi disgusta! Se in questi giorni non avessi letto quel che ha scritto Kurella 6 su Kafka e sul pipistrello 7, sarei stato perduto |
Er sitzt im Schrank, der Hund Ein Glück, daß Sie ihn endlich holn Ich lief mir seine Frechheit längst ab von den Kindersohln Ich bin ein frommer Kirchensohn Ein Lämmerschwänzchen bin ich Ein stiller Bürger, Blumen nur In Liedern sanft besing ich.« | Sta nell'armadio, quel cane, menomale che lo avete scovato! Della sua sfacciataggine da tempo ne ho fin sopra i capelli! Io sono un agnellino, un cittadino tranquillo, e nelle mie canzoni non canto che di fiorellini.« |
Die Herren von der Polizei Erbrachen dann den Schrank Sie fanden nur Erbrochenes Das mählich niedersank. | I tizi della polizia scassarono allora l'armadio; c'era solo vomito, e porcheria che lenta colava via. |
[1] Il quale Brecht, dichiaratamente, molto aveva preso dalla poetica di François Villon.
[2] La grassa Margot è la protagonista di una famosa ballata dal Testamento di Villon. Oltre ad essere l'amante del poeta, è la tenutaria di un bordello. Villon la aiutava a tempo perso, andando a servire ai clienti delle ragazze „vasi da notte, vino, formaggi, frutta, pane e acqua come desideravano“.
[3] Adlershof („Corte dell'Aquila“) è un quartiere di Berlino (Est), non lontano da Tempelhof dove corre la Chausseestraße. Come dire: vodka fatta in casa, proveniente dal quartiere accanto.
[4] Il „Neues Deutschland“ („Nuova Germania“) era l'organo della SED, il partito comunista della DDR (Sozialistische Einheitspartei Deutschlands, Partito Socialista Unificato tedesco); nella canzone, Biermann lo indica con la comune sigla „ND“ (en-de). Fondato nel 1946, si pubblica tuttora come quotidiano di tendenze socialiste di sinistra (è associato al partito Die Linke)
[5] La „Polizia del Popolo“ della DDR si occupava naturalmente anche della protezione del Muro. Dalla sua denominazione ufficiale di Volkspolizei nacque l'acronimo VoPo, da cui i „Vopos“.
[6] Alfred Kurella (1895-1975) è stato uno scrittore tedesco orientale, funzionario della SED. Membro del Partito Comunista fin dal 1918, nel 1919 conobbe Lenin. Divenuto in seguito membro del comitato centrale del PCUS, ottenne la cittadinanza sovietica. Nel 1954 Kurella tornò in Germania Est e divenne membro del comitato ideologico della SED.
[7] Nel 1963, durante un convegno di scrittori tenutosi a Praga su Franz Kafka, fu affermato che Kafka era attuale anche sotto il socialismo; ciò significava ammettere che l'alienazione esisteva sempre, e si trattava naturalmente di una cosa grossa per quei tempi, che fece parlare Roger Garaudy di „prime rondini di primavera“ (e fu proprio questa frase di Garaudy che diede il nome alla „primavera di Praga“). Kurella, ideologo ferreo, controbatté che molte cose che sembrano rondini sono in realtà pipistrelli che passano la loro vita a testa all'ingiù in angoli bui e caverne; vale a dire, molte cose che sembrano portare progresso sono invece foriere di regresso e di reazione.