| Adattamento italiano di Salvo Lo Galbo
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INGANNA LA MORTE | FREGA LA MORTE |
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Con questa neve in abbondanza | Con questa neve a volontà |
che copre, copre la mia capigliatura, | che i miei capelli copre già, |
si potrebbe credere, a lume di naso, | a occhio e croce, si dirà |
che io sia diventato vecchio con il mio mestiere. | che ormai ho una certa età... |
Ebbene signore e signori, | Signore e signori, ma |
non è che polvere negli occhi, | vi dico io la verità; |
non è altro che commedia, | è tutto un trucco questo qua, |
parodia | è tutto varietà. |
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È per tentare di bloccare | E' per fermare un poco la |
l'avanzata del tempo che corre, | corsa del tempo che se ne va, |
di convincere questo vecchio cafone | di questo vecchio baccalà |
che tutto il male è già stato fatto. | che tutto il male ha fatto già. |
Ma sotto la parrucca io ho | Sotto la parrucca, però, |
i miei veri capelli corvini. | i miei capelli neri ho. |
è ancora lontano, per Dio, il momento | Non è ancor tempo, no, per Dio, |
di dirvi addio. | di dirvi addio. |
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E se ho l'aria meno arzilla, | Se forse l'impressione do |
se sono meno saldo sui garretti, | che a malapena in piedi sto, |
se cammino con lentezza, | che tengo il passo un poco più |
con passo solenne, | lento che in gioventù, |
non mettetevi a dire «È infermo», | non dite “Sta cadendo giù!” |
non mettetevi a dire «Non ne può più». | non dite “Non ce la fa più!” |
Non è altro che commedia, | E' tutto un trucco questo qua, |
parodia | è tutto varietà. |
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tanto per addormentare il tempo, | E' per tardare il tempo che va, |
calcolatore impenitente, | calcolator senza pietà. |
per confondere tutto, per ingarbugliare tutto | E' per tradurlo in schiavitù |
nella fatidica clessidra. | nel suo fatidico cucù. |
In realtà, contrariamente alle apparenze, | Io vi confesso che in realtà |
trotto ancora come a vent'anni. | trotto come trent'anni fa... |
è ancora lontano, per Dio, il momento | Non è ancor tempo, no, per Dio, |
di dirvi addio. | di dirvi addio. |
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E se il mio cuore batte meno sovente | E se il mio cuor non batte più |
e meno velocemente di prima, | veloce come in gioventù |
se vado a caccia con minor zelo | e caccio sempre meno spesso |
della razza delle giovincelle, | la razza del bel sesso, |
non pensate ch'io sia indifferente | non dite che non bado più |
alle loro carezze, ai loro baci: | ai loro baci, agli occhi blu: |
non è altro che commedia, | è tutto un trucco questo qua, |
parodia. | è tutto varietà. |
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È per convincere il tempo deriso | E' per convincere il tempo, in più, |
che le mie feste galanti sono finite, | che son finiti i miei randevouz, |
che mi ritiro dietro le quinte, | che il mio sipario cala giù, |
che non mi metterò più in lizza. | che in lizza non mi metto più. |
Ma sono ancora un pezzo di giovanottone | Ma sono pienamente in me, |
sempre attivo, sempre gaudente. | sempre gaudente e buon viveur. |
È ancora lontano, per Dio il momento | Non è ancor tempo, no, per Dio, |
di dirvi addio. | di dirvi addio. |
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E se per caso al cimitero | E se in un cimitero si |
uno di questi giorni si seppellisse | vedesse, uno di questi dì, |
una specie di cadavere che mi assomiglia, | un morto che somigli a me, |
tanto da essere confuso con me, | è solo un altro bluff. |
non andate ad annegare il suggeritore | Non annegate il gobbo con |
dando sfogo ai vostri pianti. | i vostri pianti; è un quiproquo... |
Non sarà altro che commedia, | Durerà ancora un altro po'... |
niente altro che una finta uscita. | ed io non uscirò. |
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E poi, colpo di scena, quando | Un po' di suspense, ed ecco che |
il tempo avrà tolto le tende | il tempo alza le tende e |
ritenendo finita la farsa, | per me, la farsa finirà: |
io, tutto contento, bello vispo, | m'alzerò dalla tomba a |
mi esumerò dalla tomba | prender gli applausi e le orchidee |
per salutare sotto gli applausi. | e salutare la platee. |
È ancora lontano, per Dio, il momento | Non è ancor tempo, no, per Dio, |
di dirvi addio. | di dirvi addio. |