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Priggiuniero 'e guerra

E.A. Mario
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Versione portoghese di Laís Figueiredo

PRIGIONIERO DI GUERRA

Mi sono ricordato la strada e il numero
e trovato la porta come quando,
dal lunedì mattina fino al sabato,
passavo le settimane lavorando.

Felicità che mi aspettava alla sera,
due figlie piccole, una moglie.
Ora sono salito e, invece, ho trovato
vicino alla porta, scritto il nome di un altro.

E mi sono sentito dire:
“Quella che voi cercate non è qua,
rimase vedova,
ma dopo, si è sposata di nuovo”.

E io sono il morto che è rinato,
ora il prigioniero uscito in libertà.

Ah, come ci tenevi a rimanere vedova
tu che dicevi: “L'amore, quando è amore,
dura un'eternità, più forte dell'edera.
Nemmeno la morte dividerà questo cuore”.

E invece la guerra è stata molto più forte.
La guerra è stata, è stata per me la morte.
Questo amore che era eterno, l'ha spezzato,
ora sono estraneo e tu la moglie di un altro.

Meglio rimanere in Siberia,
senza sapere cos'era successo qua.
Desideravo Napoli
e un pensiero mi diceva “Vai”.

E sono ritornato a dire:
“Io ora sono libero”.
Ma a cosa mi serve questa libertà?

No! Davanti ai miei figli non devi piangere,
si può aggiustare questa cosa e so io come.
L'uomo sono io, sono io che mi sacrifico,
l'uomo che ha perso tutto, la casa e il nome.

Se loro ti dicessero:
“Facci felici, parlaci di papà”
diglielo: “Era un giovane
che mai si stancava di lavorare.

Poi andò in guerra
e non tornò più a Napoli”.
Di' questa bugia che è più della verità.

Da oggi in avanti, questo glielo puoi dire,
perchè la mia ombra risponde: “E' verità”.
Lembrei-me da estrada e do número
e encontrei a porta como quando,
de segunda de manhã até sábado,
passava as semanas trabalhando.

Felicidade que me esperava à noite,
duas filhas pequenas, uma esposa.
Agora fui-me embora e, ao invés disso, encontrei
perto da porta, escrito o nome de um outro.

E me falaram:
"Aquela que você procura não está aqui,
ficou viúva,
mas depois, casou-se de novo".

E eu sou o morto renascido,
agora um prisioneiro liberto.

Ah, você não se importava com ficar viúva,
você que dizia: "O amor, quando é amor,
dura uma eternidade, mais forte que uma Hedera.
Nem mesmo a morte separará este coração".

Mas, na verdade, a guerra foi mais forte.
A guerra foi, para mim, a morte.
O amor que era eterno foi rompido,
agora sou estrangeiro e você tem outro marido.

Seria melhor ter ficado na Sibéria,
sem saber o que aconteceu aqui.
Eu desejava Nápoles
e um pensamento me dizia "Vai".

E voltei a dizer:
"Agora eu sou livre".
Mas para quê serve essa liberdade?

Não! Na frente dos meus filhos não deve chorar,
isso pode se resolver e eu sei como.
O homem sou eu, sou eu que me sacrifico,
o homem que perdeu tudo, a casa e o nome.

Se eles te disserem:
"Faça-nos felizes, fale-nos de papai"
diga-os: "Era um jovem
que não cansava de trabalhar.

Depois foi à guerra
e não voltou mais a Nápoles".
Diga essa mentira que é mais bela que a verdade.

De agora em diante, você pode dizer isso a eles,
porque o meu fantasma responde: "É verdade".


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