| Traduzione italiana di Riccardo Venturi
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UNTER DI POYLISHE GRININKE BEYMELEKH | SOTTO I VERDI ALBERELLI POLACCHI |
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Unter di poylishe grininke beymelekh | Sotto i verdi alberelli polacchi |
Shpiln zikh mer nit keyn Moyshelekh, Shloymelekh, | non giocan più i piccoli Salomone e Mosè, 1 |
Shpiln zikh mer nit keyn Sorelekh, Leyelekh | non giocan più le piccole Sara e Leyla, 2 |
Nit af keyn grezelekh, nit af keyn shneyelekh. | né sull'erbetta tenera, né sulla soffice neve. 3 |
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S'hilkhn shoyn mer nit di yidishe shtimelekh | Non si senton più le voci dei piccoli ebrei, 4 |
Fun di kundeysimlekh, Motelekh Shimelekh, | dei monelli 5, dei piccoli Matteo e Simone |
Mit di tsekrelte, tsedrapete tsurelekh, | sbucciati e contusi con le loro piccole grida, |
Funem bavayzn vundeyrim un gvurelekh. | con andatura solenne e con aria di sfida. |
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S'troyern atsind, di poylishe beymelekh | Piangono in lutto, gli alberelli polacchi, |
Toyt zaynen Yidishe heymen un heymelekh, | sono morte le famiglie ebree e le loro case. |
Toyt zaynen geselekh, khorev di hayzelekh | Morti i vicoletti, distrutte le casette |
Vu es farshteken zikh kinder, vi mayzelekh. | dove i bambini si nascondono come topolini. |
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Yidishe kinder mit groyse eygelekh | I bambini ebrei con i loro grandi occhietti |
Shvartse azoy vi mit khoyshekh fartsoygene | neri come avvolti in una buia devastazione. |
Eygelekh fule, mit pakhed farlofene | Occhietti pieni di paura, invasi dal terrore |
Unter dem umglik - dem broynem - getrofene. | colpiti dalla più nera sventura. |
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Unter di poylishe grininke beymelekh | Sotto i verdi alberelli polacchi |
Shpiln zikh mer nit keyn Moyshelekh, Shloymelekh, | non giocan più i piccoli Salomone e Mosè, |
Shpiln zikh mer nit keyn Sorelekh, Leyelekh, | non giocan più le piccole Sara e Leyla, |
Nit af keyn grezelekh, nit af shneyelekh. | né sull'erbetta tenera, né sulla soffice neve. |
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[1] Al diminutivo sono qui usati i più comuni nomi ebraici maschili. Nella pronuncia ashkenazita, Moyshe è Mosè e Shloyme è Salomone.
[2] Lo stesso vale per i più comuni nomi ebraici femminili, Sore ( = Sara) e Leyle ( = Leyla). Si ricordi che “Leyla” significa “notte”.
[3] Nella traduzione, i diminutivi affettivi sono stati resi con aggettivi: “erbetta tenera” per greyzelekh (alla lettera solo “erbetta”) e “soffice neve” per shneyelekh (alla lettera: “nevuccia”).
[4] Si è fatta qui una traduzione “ad sensum”; alla lettera il verso significa “non si sentono più le vocette ebree”.
[5] Il termine per “monello”, kundes, è in realtà di derivazione polacca: kundys. Lo yiddish però lo scrive come se fosse una parola ebraica svocalizzata, קונדס, e gli ha dato un plurale ebraico in -im (kundeysim). Non è l'unico esempio del genere.