Al Dievel (La marcia del Diavolo)
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AL DIEVEL (LA MARCIA DEL DIAVOLO) In dla basa svein a Curès andom a pianter di èlber. Dop quarant'an e des ed galera un om l'è ste tolt dal fang E tòti cal pianti ch'i posen servir a der a c'l om là al respir. C'al posa campèr duseint an incàra, una volta lèber dal suspet. C'al veint e i usèe i posen purter luntan al paroli ed la veritèe, c'as sapia in gir che c'l om là l'è ste un dievel sol p'r i tedèsc. E se po' un quelch'dun dop al dumèla l'andrà incàra a tac a sta storia cuntela bein ai vostr anvòo la vicenda del Comandante Diavolo. Un om c'l'a ciapè al colpi d'un èter perché a'n vliva mia fer la spia. A gh'è ches cl'ava pèrs quel in dal cor, ma mai dal partigian al curàg. C'al veint e i usèe i posen purter luntan al paroli ed la veritèe, c'as sapia in gir che c'l om là l'è ste un dievel sol p'r i tedèsc. | AL DIEVEL (LA MARCIA DEL DIAVOLO) IL DIAVOLO Io l'ho visto il diavolo. O meglio: ho visto "al Dievel". E lasciatemi dire che raramente nome di battaglia fu cosi infelice. Perché non lo so se durante la Resistenza quel nome gli servì per incutere timore o soggezione. So di sicuro che quel nome lo trasformò nel capro espiatorio perfetto per un crimine che non commise. Messo a bruciare non fra i tizzoni dell'inferno ma sull'impietosa graticola Politica che lo sacrificò in un amen in quanto l'uomo sbagliato nel momento sbagliato. Per loro l'uomo giusto al momento giusto. Io l'ho visto "al Dievel". L'ho visto passeggiare per Correggio col suo cane e con la sua postura eretta, orgogliosa, a sfidare gli sguardi e i sospetti di chi sapeva male o non sapeva affatto. Un uomo che ha rischiato tutto per contribuire a un progetto di libertà di cui questo paese aveva bisogno. Un uomo che, in cambio, ha avuto l'accusa di un omicidio che non ha commesso. La galera e poi, come se non bastasse, anni di isolamento dalla gente che poteva pensarlo colpevole. E' servita un'eternità perché la verità venisse a galla. E poi cos'è successo? Ha continuato con quello che ha sempre fatto. A dire a voce alta i valori in cui ha sempre creduto. Io l'ho visto "al Dievel". In un comizio dalle parti d Siena (dove la sera avrei tenuto un concerto). L'ho sentito infervorato, commosso, partecipe e appassionato, trasmettere con tutto se stesso a chi aveva davanti la solidità di un credere. E non era un credere politico. Era un credere umano. Di uno che vuole convivere son gli altri esseri umani. Con un po' di buon senso. Io l'ho visto "al Dievel". E, credetemi, raramente nome di battaglia fu, così infelice. Il diavolo ha intenzioni e interessi esattamente opposti. (Luciano Ligabue) |