| Versione italiana di Salvo Lo Galbo |
LA MORTE DI UN PIANETA | MORTE DI UN PIANETA |
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Nei mari azzurri dove navigano le stelle | Nel mare blu delle stelle che copre |
il nostro occhio mortale si tuffa e s’annega, | gli occhi mortali, ai sognatori desti |
ma l’infinito, a volte, leva le sue vele | leva le vele l'Infinito e scopre |
per la nostra mente, quest’occhio intelligente. | i suoi segreti: popoli celesti, |
Popoli del cielo, gli astri hanno un’anima, | gli astri hanno un'anima, sono fratelli |
il loro turbinìo può gioire o soffrire ; | di fuoco e uniti dall'eguale amore. |
fratelli di fuoco, uniti dall’amore : | Ridono o piangono nei loro anelli. |
piangete, astri, un pianeta sta morendo ! | Piangete, astri, ché un pianeta muore! |
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Girava nel suo nobile equilibrio | Girava nel suo equilibrio altero |
perché giammai fame vi si conoscesse. | perché mai fame vi si conoscesse |
L’uomo, tutto assieme, poteva trarne | e ne cogliesse l'Uomo, tutto intero, |
raccolti senza fine, libero e felice. | felice e libero l'immensa messe. |
Ma i suoi errori han provocato i disastri, | Non provocando invece che disastri, |
e, nelle strette, s’è lasciato rovinare | si è condannato errore dopo errore. |
e col suo tifo incancrenisce gli astri : | Ora il suo tifo incancrenisce gli astri. |
piangete, astri, un pianeta sta morendo ! | Piangete, astri, ché un pianeta muore! |
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Come un fiume di sangue la guerra lo percorre, | La guerra ovunque, come una fiumana |
L’Idea è ammutolita da un bavaglio oltraggioso, | di sangue, lo percorre. Un re mannaro |
il cannibale vive nutrendosi di carne umana, | si nutre, avido, di carne umana, |
di carne umana vive l’uomo, e di denaro. | di carne umana l'uomo, e di denaro. |
E’ il boia che, nelle sue mani infami, | L'Idea imbavagliata rugge e soffre |
comanda il mondo e pare che lo offra | il boia che al suo dio vendicatore, |
al Dio vendicatore, al dio carnefice d’anime : | carnefice di anime, lo offre. |
piangete, astri, un pianeta sta morendo ! | Piangete, astri, ché un pianeta muore! |
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Ma il codice lo abbiamo impresso nelle vene ; | Ma il codice ci è impresso nelle vene: |
l’attrazione comanda alle menti ed ai corpi. | l'attrazione comanda menti e corpi. |
Del gran concerto delle volontà umane | No! La scure è amputando che fa il bene |
son le passioni le armonie divine. | d'innumeri prometei resi storpi. |
No, la gravità mente ! L’anima a torto si dilata, | No, la gravità mente! Si espande |
e la scure, amputando, crede di guarire : | a torto l'anima: giù, mietitore |
di Prometeo hanno fatto uno storpio ! | su tutto ciò che vuol farsi più grande. |
Piangete, astri, un pianeta sta morendo ! | Piangete, astri, ché un pianeta muore! |
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S’udrà come un singhiozzo straziante, | Finché si udrà un rantolo di strazio, |
l’ultimo respiro del gigante condannato. | l'ultimo del gigante infermo, informe... |
L’Eternità prenderà quell’enorme cadavere | L'Eternità, le fosse dello spazio |
per seppellirlo nelle fosse del Nulla. | spalancherà al suo feretro enorme. |
E gli universi, dentro alle notti profonde | E i suoi fratelli, nel buio profondo, |
lo scopriranno cercandone le ossa | raccoglieranno i resti con dolore |
per la via Lattea, cimitero dei mondi. | per la via Lattea, la tomba di un mondo. |
Piangete, astri, un pianeta sta morendo ! | Piangete, astri, ché un pianeta muore! |