Dans la jungle
RenaudITALIANO / ITALIEN / ITALIAN [3] | |
NELLA GIUNGLA Per tre anni la giungla, in catene innocente, circondata da folli utopisti del niente, Che ti fan prigioniera, Un ostaggio tenuto dalla falsa guerriglia che da tempo han perduto E che un tempo voleva legge e libertà sputa sulla giustizia e un ostaggio sei già, Per la donna che eri oggi e nella vita, ma dai loro fucili la vittoria è svanita. Ingrid noi ti aspettiamo e vicini ci avrai, libertà non avremo finché tu non l'avrai Per tre anni nella giungla, in catene innocente, ed i tuoi carcerieri sono dei delinquenti, che ti citano Stalin, che ti leggono Mao come fosse un poeta, come fosse Rimbaud; Forse tu come me, li hai creduti anche ieri figli di Che Guevara, di diritti forieri, Ma la lotta finale, il gran giorno sognato, sono l'odio ed il male e il denaro intascato Ingrid noi ti aspettiamo e vicini ci avrai, libertà non avremo finché tu non l'avrai. Io non so dire il nome della gente che là è tenuta in prigione senza la libertà, Senza un volto né storia, ossa fatte e calcina, in un mondo che ha reso la barbarie regina Dei signori di droga, di un potere corrotto, di un regime fantoccio hai pagato lo scotto E cantando per te ora Ingrid, ti dico che combatti una lotta contro un doppio nemico Ingrid noi ti aspettiamo e vicini ci avrai, libertà non avremo finché tu non l'avrai Da tre anni la giungla, in catene innocente, con il vento che soffia sul tuo viso paziente Perché resterai sempre forte in quella deriva la tua sola vendetta è di restare viva Per la gente che ami, per chi lotta con te è spezzar le catene che non spezzano te Il tuo nome è bandiera, Ingrid Bétancourt di una lotta che vuole libertà e niente più Ingrid noi ti aspettiamo e vicini ci avrai, libertà non avremo finché tu non l'avrai Ingrid noi ti aspettiamo e vicini ci avrai, libertà non avremo finché tu non l'avrai. libertà non avremo finché tu non l'avrai | NELLA GIUNGLA Tre anni nella giungla legata, imbavagliata da quei pazzi circondata, quegli angeli illuminati Che t'hanno imprigionata, o meglio, presa in ostaggio della loro triste guerra persa ormai da tanto tempo Loro che volevano, un tempo, la libertà e il diritto sputano sulla giustizia prendendosela con te Disprezzano la vita e la donna che sei e in punta ai loro fucili la vittoria è appassita Ti aspettiamo, Ingrid e pensiamo a te non saremo liberi che quando tu lo sarai Tre anni nella giungla legata, imbavagliata con quei portapistola diventati i tuoi carcerieri Che ti citano Stalin o ti leggono Mao a te che, m'immagino, preferiresti Rimbaud Forse, come me, una volta li credevi figli di Che Guevara e portatori di luce Ma la loro lotta finale, il mattino della gran sera sono l'odio ed il male e soprattutto i dollari Ti aspettiamo, Ingrid e pensiamo a te non saremo liberi che quando tu lo sarai Io non conosco il nome di tutti quelli come te che marciscono in prigione ostaggi di qua e di là Senza nome, dimenticati, vittime di conflitti in cui, da ogni parte, imperversa la barbarie Ai narcotrafficanti a un potere corrotto a un presidente indegno voi pagate il tributo Allora, cantando per te, Ingrid, voglio anche ricordare che combatti contro un doppio nemico Ti aspettiamo, Ingrid e pensiamo a te non saremo liberi che quando tu lo sarai Tre anni nella giungla legata, imbavagliata col vento che sferza i tuoi capelli spettinati Tu resti, malgrado tutto serena ed elegante la tua rivincita su quei folli è di restare viva Per tutti quelli che ami e che non ti dimenticano che vogliono spezzare quelle catene che non ti spezzeranno mai Il tuo nome è sinonimo, Ingrid Bétancourt di coraggio e di amore contro l'esercito del crimine Ti aspettiamo, Ingrid e pensiamo a te non saremo liberi che quando tu lo sarai E non saremo liberi che quando tu lo sarai. |