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Carlo Martello torna [o: ritorna] dalla battaglia di Poitiers; o Carlo Martello

Fabrizio De André
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Versione letterale della versione ebraica.
קרל הפטיש חוזר מקרב פואטיה
מילים ולחן: פבריציו דה אנדרה ופאולו וילג’ו, 1962

המלך הנוצרי קַרְל הפטיש
חוזר מקרב מתיש
עטור בנצחון.
חמה השמש בַּאָביב
,פורח מִסביב
,בוהק לו השריון.

כתמים בצבע ארגמן
,של האויב הדם
, צובעים את השיריון
,אך יותר מאשר פצעי הגוף
,החשק לניוף
מעיק על האדון.

" איש הרוצה תהילה וכבוד
,את כל אוֹנו הוא משקיע בַקרבות
,רגע, אַווֹי, לא נותר
לחַדר-המיטות.
הן למלכה, היפה כירח
יש חגורה, ולכן הוא בוטח
,אך מה, אם בלהט הקרב
יְאֲבֵּד המפתח?"

רוכב לו וּמֵקַטֵר המלך
,משתחווה הפרג
הסוּף והדגן
מַשְקֵה את הסוס ליד שלולית
ומיסביב מֵבּיט
יהיר על סוס אֵיתַן.

פתאֹם יוצאות לו העיניים
כי הוא רואה בַמים
מראה לא יאֵוּמן:
בִּסְבָך צמה בצבע-קש
,חזה - חלב וּדבַש -
נִשְקַף בַמעיין.

"אֵיכָה ראיתי יפָה שִבעתַיים
,עוד לא קטפתי כַזֶה פרח-מים!"
ובאֹמרוֹ הוא כבר שַֹם
על הקרקע רגליים.
"אנא, האדון, אנא אַל ייתקרב
,כי בחורה, ואֵינֵני אויב
,שְעַל שולחן קל מִמֵני
יֹאכָל, הרעֵב!"

מופתע מתשובתָה הנִחְרֶצֶת
עָמד מול הרוחצת
,אל-מול החָמודה
,אך הצום גבָר על הכבוד
והוא, רעֵב מאד
,הסיר את הקסדה.

היה זה הנשק הסודי
הרב השימושי
בקרב, בעת צרה.
חוֹטְמוֹ, באמצע הפרצוף
דַמַה לשל יַנשוף,
אך הוא-הוא הַשְֹרָרַה!

"לוּלֵא הייתָ אתה השליט
(הוא שֹם בצד גם את כובד חַרְבּוֹ)
לא אַוותֵר לרצון
להימלט,
אך, ומשום שאתה השליט,
(מכל הכלוב הוא כבר מתפשט)
עַשֶה ממני, האדון,
כל מה שתחליט!"

המלך היה פרש אמיץ,
הפעם לא החמיץ,
ניצֵח גם על הזאת,
אך בתום דו-קרב מאד עמוס
עייף הוא על הסוס
ניסה להתעלות.

תופסת אותו המִתְמָסֶרֶת
וּלידַיו מוסרת
חשבון (כולל הכל) :
"תִתְנֵנִי, למען השרות
,זהב, חמש מַעוֹת,
וזה נורא בזול!"

"איך ייתכן, לכל הרוחות,
לעזאזל, כל ההזדמנויות,
הן נגמרות לבסוף
בבית הזונות!
על המחיר יש לי גם השגות,
היטב זכור לי, לפני הקרבות,
שאז שילמתי רק שתיים-
שלוש מטבעות!"

אמר ונהג כבן בליעל,
זינק פתאם אל-על
כמו אלוף עולם.
דירבן את סוסו כמו חמור,
וככה, כציפור,
פרח ונעלם.

המלך הנוצרי קַרְל הפטיש
חוזר מקרב מתיש
עטור בנצחון.
חמה השמש בַּאָביב
,פורח מִסביב
,בוהק לו השריון.


Il re cristiano Carlo il Martello
Torna da una battaglia spossante
Coronato di vittoria.
È caldo il sole di Primavera,
fiorisce intorno,
brilla l’armatura.

Macchie di color porpora,
del nemico il sangue,
tingono l’armatura,
ma più che le ferite del corpo,
la voglia di fornicare
pesa sul signore.

“L’uomo che vuole gloria ed onore
,tutta la sua potenza investe nelle battaglie,
un momento, ohi, non rimane
per la stanza da letto.
Sì, la regina, bella come la luna,
ha la cintura, e quindi lui è sicuro,
ma che [accadrà] se nella furia della battaglia
andrà persa la chiave?”.

Cavalca e sbuffa il re,
s’inchina il papavero,
il papiro, il grano.
Abbevera il cavallo accanto ad una pozza
Ed intorno guarda,
fiero, sul valido cavallo.

Improvvisamente gli escono fuori gli occhi
Perché lui vede nell’acqua
Una visione incredibile:
nel folto di una treccia color paglia,
un seno – latte e miele –
si specchia nella fonte.

“Ove ho visto una bella così tanto,
non ho ancora colto un tale fiore d’acqua!”
e, nel dirlo, mette già
sul terreno i piedi.
“Deh, signore, non si avvicini,
perchè [io sono una] ragazza, non un nemico,
che ad un tavolo più facile di me
mangi, l’affamato!”

Sorpreso dalla sua risposta decisa,
stette di fronte alla bagnante,
di fronte alla graziosa,
ma il digiuno prese il sopravvento sull’onore,
e lui, molto affamato,
si tolse l’elmo.

Era questa l’arma segreta
pluriuso
in battaglia,
in tempo di difficoltà.
Il suo grugno, in mezzo alla faccia
Era simile a quello di un gufo,
Ma è proprio lui, l’Autorità.

“Se non fosti tu il sovrano
(lui mette da parte anche la pesante spada)
non rinuncerei alla voglia
di fuggire,
Ma, e poiché tu sei il sovrano,
(di tutta la gabbia lui già si spoglia)
fa di me, mio signore,
tutto quello che deciderai!”

Il re era un cavaliere coraggioso,
questa volta non fece cilecca,
fu vincitore anche su colei,
ma alla fine di un duello molto faticoso
lui, stanco, sul cavallo
tentò di innalzarsi.

Lo acchiapppa colei che si era data
E gli consegna nelle mani
Un conto (tutto compreso):
“Che mi dia, per il servizio,
oro, cinque monete,
ed è molto a buon mercato!”

“Come è possibile, per tutti i numi,
al diavolo, tutte le occasioni,
finiscono alla fine
in un bordello!”
Sul prezzo ho pure da ridire,
ben mi ricordo [che] prima delle battaglie,
allora pagavo solo due
- tre monete!”.

Disse, e si comportò da cialtrone,fece improvvisamente un salto in alto
come un campione del mondo.
Spronò il suo cavallo come un asino,
e così, come un uccello,
prese il volo e sparì.

Il re cristiano Carlo il Martello
Torna da una battaglia spossante
Coronato di vittoria.
È caldo il sole di Primavera,
fiorisce intorno,
brilla l’armatura.



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