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Le défilé de l'Empire

Eugène Pottier
Lingua: Francese


Lista delle versioni e commenti


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Elle n'est pas morte!
(Eugène Pottier)
Guillaume et Paris
(Eugène Pottier)
J’ai faim‎
(Eugène Pottier)


[1852]
Au citoyen PETIT-PIERRE (lice chansonnière)


chantsrev Eugène Pottier fu frequentatore di circoli rivoluzionari repubblicani già dal 1832 per poi approdare a quelli socialisti e fourieristi nel 1848, anno in cui partecipò alle rivoluzioni di gennaio e giugno: fu in questo periodo, frequentando anche i locali dove venivano declamate poesie e canzoni, che inizia a comporre canti di propaganda a sfondo politico-sociale stampati e diffusi su fogli volanti.

Tra i tanti testi è degno di nota quel “Propaganda delle canzoni” che rappresentava, all’epoca, il suo manifesto politico: In tempo di pace, l’esercito è una morsa / Nelle mani di chi governa, / Per serrare la gogna al collo / Del popolo senza giberne. / ... Aderì all’Internazionale e nel 1870 organizzò una Camera del lavoro con 500 membri aderenti anch’essi all’Internazionale, fu uno strenuo antimilitarista, oltre che pacifista; partecipò attivamente alla Comune di Parigi nel marzo 1871 ed alla sua caduta venne ricercato e condannato a morte in contumacia ma riuscì ad espatriare rifugiandosi prima in Belgio e poi a Londra e negli Stati Uniti dove soggiornò poi sette anni continuando il suo impegno sociale.
Rientrò in Francia nel 1880, in seguito all’amnistia. La raccolta “Chants rèvolutionnaires" fu pubblicato per la prima volta solo nel 1887, stampato in 1.500 copie qualche mese prima della scomparsa dell’autore. “Muore il 6 novembre 1887. Seimila persone seguono, il giorno dopo, il suo funerale (tra gli oratori, per gli anarchici, Luisa Michel), la polizia interviene perchè non sopporta la bandiera rossa dietro al feretro ma dovette cedere, di fronte alla protesta di quei vecchi cospiratori ex galeotti, ex garibaldini, poeti e ribelli, che conducevano al finale riposo la salma di tanto battagliero militante”

Caserne et forêt - Défends-toi, Paris !‎ - Don Quichotte - Elle n'est pas morte! - En avant la classe ouvrière - Guillaume et Paris - J’ai faim‎ - Jean Misère - L’anthropophage - L’auge - L'abolition de la peine de mort - L'insurgé - L'Internationale - La grève - La grève des femmes - La guerre - La mort d'un globe - Le pressoir - La Terreur Blanche - Laissez faire, laissez passer! - Le chômage - Le défilé de l'Empire - Le grand Krack - Le Moblot - Les classes dirigeantes - Leur bon Dieu - Madeleine et Marie‎ - N’en faut plus‎ - Propagande des chansons - Quand viendra-t-elle ?‎ - Tu ne sais donc rien ?‎


Cloches et canons... c'est fête !
Un brouillard couvre Paris.
Des ombres, musique en tête,
S'estompent sur ce fond gris.
Quel long cortège fossile,
Invalides et vieillards,
C'est l'Empire qui défile,
Défile dans les brouillards !

Vieille et pieuse réclame !
Le vieux monde officiel
Dans la vieille Notre-Dame
Va rende grâce au vieux ciel.
Décembre a sauvé Basile,
Vautour échappe aux pillards...
Va, vieil Empire, défile,
Défile dans les brouillards !

Les gros bonnets de l'armée,
Chasseurs de bonnes maisons,
Piaffent, la tête emplumée,
Aux gages des trahisons.
Dieu ! que la guerre civile
A galonné ces Bayards !
Va, vieil Empire, défile,
Défile dans les brouillards !

Place à la magistrature !
Ces vieux jugeurs à faux poids
Font tenir la dictature
Dans le caoutchouc des lois.
Chez nous la toge servile
Cède aux armes des Césars.
Va, vieil Empire, défile,
Défile dans les brouillards !

Viennent les Académies,
Routines au col brodé.
Par ces vieilles ennemies
Tout génie est lapidé.
On châtre en leur vieux concile
Sciences, lettres, beaux-arts.
Va, vieil Empire, défile,
Défile dans les brouillards !

Voici la honteuse plaie,
La Banque et ses rois puissants,
Ces gens de fausse monnaie
Que l'on nomme commerçants.
Leur peau d'eunuque distille
Le vert-de-gris des vieux liards.
Va, vieil Empire, défile,
Défile dans les brouillards !

Le clergé remplit l'église.
Là, sous les cieux obscurcis,
Rome à prix d'or canonise
Les coups d'État réussis.
On vend au tigre, au reptile,
Des Te Deum nasillards.
Va, vieil Empire, défile,
Défile dans les brouillards !

Mais la science émancipe
La jeunesse au teint vermeil.
L'épais brouillard se dissipe
Devant un jeune soleil.
Et la vieillesse imbécile,
En de pompeux corbillards,
Avec l'Empire défile
Et file avec les brouillards !

inviata da Riccardo Venturi - 8/11/2005 - 16:24


La dedica è ad un amico appartenente alla goguette della “Lice chansonnière”, una delle più celebri di Parigi, nata nel 1831 e scioltasi nel 1967.



A dicembre del 1851, a soli due anni e mezzo dopo la Rivoluzione repubblicana del 1848 ed il relativo bagno di sangue, si era consumato il colpo di Stato di Luigi Napoleone Bonaparte il quale, dopo aver sospeso ogni diritto democratico e proceduto ad un’ondata indiscriminata di arresti, si era cucito addosso la legittimazione con il plebiscito di dicembre. A gennaio dell’anno seguente, la monarchia e la sua corte di ufficiali, magistrati, accademici, banchieri e porporati sfilavano in pompa magna, ancora una volta restaurati, tra le nebbie dell’inverno parigino, quasi una processione di morti viventi…

Bernart Bartleby - 18/5/2015 - 14:33




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