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Enola Gay

Orchestral Manoeuvres In The Dark
Lingua: Inglese


Orchestral Manoeuvres In The Dark

Lista delle versioni e commenti


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Hiroshima and Nagasaki
(Carol Ichinose)
Es ist doch ein friedlicher Ort
(Reinhard Mey)
Iconography
(Max Richter)


[1980]
Testo / Lyrics by Andy McCluskey
Musica / Music by Paul Humphreys
Dall'album / From the LP "Organisation"

orm


Breve accenno storico: Leo Szilard, fisico americano di origine ungherese, aveva previsto già nella seconda metà degli anni trenta il possibile futuro della fissione.
Insieme a Teller e Wigner, convinse nel 1939 il pacifico Einstein a scrivere una lettera al presidente Roosevelt, esponendo le potenzialità dell'uranio e suggerendo ogni sforzo per sviluppare l'arma atomica prima dei nazisti.

Il 6-12-41, esattamente il giorno prima dell'attacco a Pearl Harbor, Roosevelt autorizzò il gigantesco progetto Manhattan.

La pila di Chicago, costruita sotto lo stadio da football, era larga 9 metri, lunga 9,75 e alta 6,5: 1300 tonnellate tra metallo e ossido, di queste 46 erano di uranio. Alle 15,45 il fattore di moltiplicazione raggiunse il valore 1: era in corso una reazione autosostenuta.
L'umanita' entrava di fatto nell'era nucleare.
Compton, presente al momento con Fermi, Wigner e altri, dopo aver brindato con un Chianti, alzò il telefono e chiamo' Conant ad Harvard: "Il navigatore italiano (Fermi) è giunto nel nuovo mondo". Dall'altra parte Conant: "Come erano gli indigeni?" "Molto amichevoli" rispose Compton.
Era il 1942, giocando un po' con queste cifre si scopre che un nuovo mondo era stato scoperto da un altro navigatore italiano esattamente 450 anni prima, si chiamava Colombo e l'anno era il 1492.
(E se fosse rimasto a casa sarebbe stato meglio!)
Il nobel italiano Emilio Segré, anch'egli partecipe al progetto, solo pochi anni fa ha detto in una intervista di sentirsi parte in causa nell'aver salvato il mondo, grazie proprio all'azione dell'Enola Gay. (Ezio dal NG it.fan.musica.guccini)


Come tutti sanno, "Enola Gay" è il nome dell'aereo militare USA che sganciò la prima bomba atomica sulla città giapponese di Hiroshima, il 6 agosto 1945 alle ore 8,15 del mattino.

egay


HIROSHIMA - THE DAY AFTER
a cura di Gregorio Marchi
Enola Gay, you should have stayed at home yesterday
Oho words can't describe the feeling and the way you lied
These games you play, they're gonna end it all in tears someday
Oho Enola Gay, it shouldn't ever have to end this way
It's 8.15, and that's the time that it's always been
We got your message on the radio, conditions normal and you're coming home
Enola Gay, is mother proud of little boy today
Oho this kiss you give, it's never ever gonna fade away
Enola Gay, it shouldn't ever have to end this way
Oho Enola Gay, it shouldn't fade in our dreams away
It's 8:15, and that's the time that it's always been
We got your message on the radio, conditions normal and you're coming home
Enola Gay, is mother proud of little boy today
Oho this kiss you give, it's never ever gonna fade away



Lingua: Italiano

Versione italiana dal sito della Biblioteca Comunale di Empoli (FI).
La versione è stata integrata e corretta in qualche punto.
ENOLA GAY

Enola Gay, saresti dovuta rimanere a casa ieri,
Oh, le parole non possono dire quel che si prova e le vostre bugie.
Quei giochi che fate finiranno tutti in lacrime un giorno o l'altro,
Oh, Enola Gay, non sarebbe dovuta finire in questo modo.
Sono le 8.15, ed è l'ora che è sempre stata,
Abbiamo ricevuto il tuo messaggio alla radio, condizioni normali e
tu stai tornando a casa.
Enola Gay, la mamma è orgogliosa del suo giovanotto oggi,
Oh, quel bacio che hai dato non sbiadirà mai.
Enola Gay, non sarebbe dovuta finire in questo modo.
Oho, Enola Gay non dovrebbe sbiadire nei nostri sogni.
Sono le 8.15, ed è l'ora che è sempre stata,
Abbiamo ricevuto il tuo messaggio alla radio, condizioni normali e
tu stai tornando a casa.
Enola Gay, la mamma è orgogliosa del suo giovanotto oggi,
Oh, quel bacio che hai dato non sbiadirà mai.

25/7/2005 - 14:49




Lingua: Francese

Versione francese di Riccardo Venturi
Version française de Riccardo Venturi
5 agosto / 5 août 2005
ENOLA GAY

Enola Gay, t’aurais dû rester à la maison hier,
oh, les mots n’expriment pas nos sentiments et vos mensonges.
Ces jeux que vous faites, cela va tout tourner en larmes un jour,
oh, Enola Gay, ça n’aurait pas dû finir comme ça.
Il est 8.15, l’heure qui s’est figée à jamais,
nous avons reçu ton message radio, conditions normales et tu vas rentrer.
Enola Gay, maman est si fière de son gars aujourd’hui,
oh, ce bisou que tu as fait ne disparaîtra jamais.
Oh, Enola Gay ne devrait pas disparaître de nos rêves.
Il est 8.15, l’heure qui s’est figée à jamais,
nous avons reçu ton message radio, conditions normales et tu vas rentrer.
Enola Gay, maman est si fière de son gars aujourd’hui,
oh, ce bisou que tu as fait ne disparaîtra jamais.

5/8/2005 - 17:29




Lingua: Italiano

Un commento originariamente trovato su qualche sito internet da Ezio.
Non ne conosciamo l'autore perché in rete se ne sono perse le tracce.
ENOLA GAY

Tutto è pronto per la missione, un sole nuovo sorgerà. Il tuo bambino
ancora riposa, e molto presto si sveglierà. Mentre il tuo corpo
s'innalza leggiadro, una foto scatta e mi ricorderà, il giorno in cui
smisi di credere nell' umanità. Alza la testa, guardala ora, prendi la
mira su Hiroshima. Alza la testa, sentilo ora, il destino della tua
gloria. Alza la testa, prendila ora, oltre la nebbia c'è Hiroshima.
Illusa sognatrice pensavi "la pace tornerà". Una potenza di quattro
motori, verso la meta ti porterà. Ma piccoli angeli neri dal cielo,
compiangono la tua maternità, quando quel figlio adorato la tua utopia
annienterà. Il tempo corre e muore, nessuno capisce perché un secondo
dopo piove per lavare un po' di polvere. Enola m'hai tradita, Enola non
tornerà, Enola povera illusa Il ricordo ti ucciderà. Ma se in un mostro
nasce un cuore? Enola, mai ce l'avrà. Enola m'hai tradita, Enola non
tornerà. Alza la testa, prendila ora, oltre la nebbia c'è Hiroshima. Non
temere, non farà male, alcuni secondi e tu puoi scappare. Il vento che
fischia, ti graffia la faccia, la terra che trema, il cielo si spacca.
Alza la testa, sentilo ora, il destino della tua gloria. Alza la testa,
guardala ora, prendi la mira su Hiroshima.



Lingua: Inglese

MANIFESTO RUSSELL-EINSTEIN
Albert Einstein
Dopo la Seconda Guerra Mondiale Einstein partecipò ad una campagna per il disarmo nucleare, nell’ambito della quale venne stilata, il 9 luglio 1955, la famosa Dichiarazione Einstein-Russel dove si invitavano gli scienziati di tutto il mondo a riunirsi per discutere sui rischi dell’umanità creati dall’esistenza delle armi nucleari.
Da questo manifesto nacquero le 'conferenze Pugwash per la scienza e gli affari mondiali' che hanno ricevuto il premio Nobel per la Pace per la loro attività in favore della pace e contro la minaccia delle armi nucleari.

Per la sua importanza, riportiamo il testo integrale e originale della dichiarazione, prima in inglese e poi in traduzione italiana

*

On August 18, 1945, the Glasgow Forward published the first known recorded comment by Bertrand Russell on atomic weapons, which he began composing the day Nagasaki was bombed. It contained threads that would later appear in the manifesto:

The prospect for the human race is sombre beyond all precedent. Mankind are faced with a clear-cut alternative: either we shall all perish, or we shall have to acquire some slight degree of common sense. A great deal of new political thinking will be necessary if utter disaster is to be averted.

After learning of the bombing of Hiroshima and seeing an impending nuclear arms race, Józef Rotblat, the only scientist to leave the Manhattan Project on moral grounds, remarked that he "became worried about the whole future of mankind."

Over the years that followed Russell and Rotblat worked on efforts to curb nuclear proliferation, collaborating with Albert Einstein and other scientists to compose what became known as the Russell-Einstein Manifesto.

The manifesto was released during a press conference at Caxton Hall, London, chaired by Rotblat. Russell began the conference by stating:

"I am bringing the warning pronounced by the signatories to the notice of all the powerful Governments of the world in the earnest hope that they may agree to allow their citizens to survive."
In the tragic situation which confronts humanity, we feel that scientists should assemble in conference to appraise the perils that have arisen as a result of the development of weapons of mass destruction, and to discuss a resolution in the spirit of the appended draft.

We are speaking on this occasion, not as members of this or that nation, continent, or creed, but as human beings, members of the species Man, whose continued existence is in doubt. The world is full of conflicts; and, overshadowing all minor conflicts, the titanic struggle between Communism and anti-Communism.

Almost everybody who is politically conscious has strong feelings about one or more of these issues; but we want you, if you can, to set aside such feelings and consider yourselves only as members of a biological species which has had a remarkable history, and whose disappearance none of us can desire.

We shall try to say no single word which should appeal to one group rather than to another. All, equally, are in peril, and, if the peril is understood, there is hope that they may collectively avert it.

We have to learn to think in a new way. We have to learn to ask ourselves, not what steps can be taken to give military victory to whatever group we prefer, for there no longer are such steps; the question we have to ask ourselves is: what steps can be taken to prevent a military contest of which the issue must be disastrous to all parties?

The general public, and even many men in positions of authority, have not realized what would be involved in a war with nuclear bombs. The general public still thinks in terms of the obliteration of cities. It is understood that the new bombs are more powerful than the old, and that, while one A-bomb could obliterate Hiroshima, one H-bomb could obliterate the largest cities, such as London, New York, and Moscow.

No doubt in an H-bomb war great cities would be obliterated. But this is one of the minor disasters that would have to be faced. If everybody in London, New York, and Moscow were exterminated, the world might, in the course of a few centuries, recover from the blow. But we now know, especially since the Bikini test, that nuclear bombs can gradually spread destruction over a very much wider area than had been supposed.

It is stated on very good authority that a bomb can now be manufactured which will be 2,500 times as powerful as that which destroyed Hiroshima. Such a bomb, if exploded near the ground or under water, sends radio-active particles into the upper air. They sink gradually and reach the surface of the earth in the form of a deadly dust or rain. It was this dust which infected the Japanese fishermen and their catch of fish. No one knows how widely such lethal radio-active particles might be diffused, but the best authorities are unanimous in saying that a war with H-bombs might possibly put an end to the human race. It is feared that if many H-bombs are used there will be universal death, sudden only for a minority, but for the majority a slow torture of disease and disintegration.

Many warnings have been uttered by eminent men of science and by authorities in military strategy. None of them will say that the worst results are certain. What they do say is that these results are possible, and no one can be sure that they will not be realized. We have not yet found that the views of experts on this question depend in any degree upon their politics or prejudices. They depend only, so far as our researches have revealed, upon the extent of the particular expert's knowledge. We have found that the men who know most are the most gloomy.

Here, then, is the problem which we present to you, stark and dreadful and inescapable: Shall we put an end to the human race; or shall mankind renounce war? People will not face this alternative because it is so difficult to abolish war.

The abolition of war will demand distasteful limitations of national sovereignty. But what perhaps impedes understanding of the situation more than anything else is that the term "mankind" feels vague and abstract. People scarcely realize in imagination that the danger is to themselves and their children and their grandchildren, and not only to a dimly apprehended humanity. They can scarcely bring themselves to grasp that they, individually, and those whom they love are in imminent danger of perishing agonizingly. And so they hope that perhaps war may be allowed to continue provided modern weapons are prohibited.

This hope is illusory. Whatever agreements not to use H-bombs had been reached in time of peace, they would no longer be considered binding in time of war, and both sides would set to work to manufacture H-bombs as soon as war broke out, for, if one side manufactured the bombs and the other did not, the side that manufactured them would inevitably be victorious.

Although an agreement to renounce nuclear weapons as part of a general reduction of armaments would not afford an ultimate solution, it would serve certain important purposes. First, any agreement between East and West is to the good in so far as it tends to diminish tension. Second, the abolition of thermo-nuclear weapons, if each side believed that the other had carried it out sincerely, would lessen the fear of a sudden attack in the style of Pearl Harbour, which at present keeps both sides in a state of nervous apprehension. We should, therefore, welcome such an agreement though only as a first step.

Most of us are not neutral in feeling, but, as human beings, we have to remember that, if the issues between East and West are to be decided in any manner that can give any possible satisfaction to anybody, whether Communist or anti-Communist, whether Asian or European or American, whether White or Black, then these issues must not be decided by war. We should wish this to be understood, both in the East and in the West.

There lies before us, if we choose, continual progress in happiness, knowledge, and wisdom. Shall we, instead, choose death, because we cannot forget our quarrels? We appeal as human beings to human beings: Remember your humanity, and forget the rest. If you can do so, the way lies open to a new Paradise; if you cannot, there lies before you the risk of universal death.

Resolution:

We invite this Congress, and through it the scientists of the world and the general public, to subscribe to the following resolution:

"In view of the fact that in any future world war nuclear weapons will certainly be employed, and that such weapons threaten the continued existence of mankind, we urge the governments of the world to realize, and to acknowledge publicly, that their purpose cannot be furthered by a world war, and we urge them, consequently, to find peaceful means for the settlement of all matters of dispute between them."

* Max Born
* Percy W. Bridgman
* Albert Einstein
* Leopold Infeld
* Frédéric Joliot-Curie
* Herman J. Muller
* Linus Pauling
* Cecil F. Powell
* Józef Rotblat
* Bertrand Russell
* Hideki Yukawa

25/7/2005 - 15:09




Lingua: Italiano

MANIFESTO RUSSELL-EINSTEIN (Traduzione italiana)
da Terzo Millenio
Nella tragica situazione cui l’umanità si trova di fronte noi riteniamo che gli scienziati debbano riunirsi in conferenza per accertare i pericoli determinati dallo sviluppo delle armi di distruzione in massa e per discutere una risoluzione nello spirito del progetto annesso. Parliamo in questa occasione non come membri di questa o quella Nazione, Continente o Fede, ma come esseri umani, membri della razza umana, la continuazione dell’esistenza della quale è ora in pericolo.
Il mondo è pieno di conflitti e, al di sopra di tutti i conflitti minori, c’è la lotta titanica tra il comunismo e l’anticomunismo. Quasi ognuno che abbia una coscienza politica ha preso fermamente posizione in una o più di tali questioni, ma noi vi chiediamo, se potete, di mettere in disparte tali sentimenti e di considerarvi solo come membri di una specie biologica che ha avuto una storia importante e della quale nessuno di noi può desiderare la scomparsa.
Cercheremo di non dire nemmeno una parola che possa fare appello a un gruppo piuttosto che a un altro. Tutti ugualmente sono in pericolo e se questo pericolo è compreso vi è la speranza che possa essere collettivamente scongiurato. Dobbiamo imparare a pensare in una nuova maniera: dobbiamo imparare a chiederci non quali passi possono essere compiuti per dare la vittoria militare al gruppo che preferiamo, perché non vi sono più altri passi; la domanda che dobbiamo rivolgerci è: “Quali passi possono essere compiuti per impedire una competizione militare il cui esito sarebbe disastroso per tutte le parti?” L’opinione pubblica e anche molte persone in posizione autorevole non si sono rese conto di quali sarebbero le conseguenze di una guerra con armi nucleari. L’opinione pubblica ancora pensa in termini di distruzione di città. Si sa che le nuove bombe sono più potenti delle vecchie e che mentre una bomba atomica ha potuto distruggere Hiroshima, una bomba all’idrogeno potrebbe distruggere le città più grandi come Londra, New York e Mosca. E’ fuori di dubbio che in una guerra con bombe all’idrogeno le grandi città sarebbero distrutte; ma questo è solo uno dei minori disastri cui si andrebbe incontro.
Anche se tutta la popolazione di Londra, New York e Mosca venisse sterminata il mondo potrebbe nel giro di alcuni secoli riprendersi dal colpo; ma noi ora sappiamo, specialmente dopo l’esperimento di Bikini, che le bombe nucleari possono gradatamente diffondere la distruzione su un’area molto più ampia di quanto non si supponesse. E’ stato dichiarato da fonte molto autorevole che ora è possibile costruire una bomba 2500 volte più potente di quella che distrusse Hiroshima.
Una bomba all’idrogeno che esploda vicino al suolo o sott’acqua invia particelle radioattive negli strati superiori dell’aria. Queste particelle si abbassano gradatamente e raggiungono la superficie della terra sotto forma di una polvere o pioggia mortale. Nessuno sa quale ampiezza di diffusione possano raggiungere queste letali particelle radioattive, ma le maggiori autorità sono unanimi nel ritenere che una guerra con bombe all’idrogeno potrebbe molto probabilmente porre fine alla razza umana.
Si teme che, qualora venissero impiegate molte bombe all’idrogeno, vi sarebbe una morte universale, immediata solo per una minoranza mentre per la maggioranza sarebbe riservata una lenta tortura di malattie e disintegrazione.
Molti ammonimenti sono stati formulati da personalità eminenti della scienza e da autorità della strategia militare. Nessuno di essi dirà che i peggiori risultati sono certi: ciò che essi dicono è che questi risultati sono possibili e che nessuno può essere sicuro che essi non si verificheranno. Non abbiamo ancora constatato che le vedute degli esperti in materia dipendano in qualsiasi modo dalle loro opinioni politiche e dai loro pregiudizi. Esse dipendono solo, per quanto hanno rivelato le nostre ricerche, dall’estensione delle conoscenze particolari del singolo. Abbiamo riscontrato che coloro che più sanno sono i più pessimisti. Questo dunque è il problema che vi presentiamo, netto, terribile ed inevitabile: dobbiamo porre fine alla razza umana oppure l’umanità dovrà rinunciare alla guerra?
E’ arduo affrontare questa alternativa poiché è così difficile abolire la guerra. L’abolizione della guerra chiederà spiacevoli limitazioni della sovranità nazionale, ma ciò che forse più che ogni altro elemento ostacola la comprensione della situazione è il fatto che il termine “umanità” appare vago ed astratto, gli uomini stentano a rendersi conto che il pericolo è per loro, per i loro figli e loro nipoti e non solo per una generica e vaga umanità.
E’ difficile far sì che gli uomini si rendano conto che sono loro individualmente ed i loro cari in pericolo imminente di una tragica fine.
E così sperano che forse si possa consentire che le guerre continuino purché siano vietate le armi moderne. Questa speranza è illusoria.
Per quanto possano essere raggiunti accordi in tempo di pace per non usare le bombe all’idrogeno, questi accordi non saranno più considerati vincolanti in tempo di guerra ed entrambe le parti si dedicheranno a fabbricare bombe all’idrogeno non appena scoppiata una guerra, perché se una delle parti fabbricasse le bombe e l’altra no, la parte che le ha fabbricate risulterebbe inevitabilmente vittoriosa.
Sebbene un accordo per la rinuncia delle armi nucleari nel quadro di una riduzione generale degli armamenti non costituirebbe una soluzione definitiva, essa servirebbe ad alcuni importanti scopi.
In primo luogo ogni accordo fra Est e Ovest è vantaggioso in quanto tende a diminuire la tensione internazionale. In secondo luogo l’abolizione delle armi termonucleari se ognuna delle parti fosse convinta della buona fede dell’altra, diminuirebbe il timore di un attacco improvviso del tipo di Pearl Harbour che attualmente tiene entrambe le parti in uno stato di apprensione nervosa.
Saluteremo perciò con soddisfazione un tale accordo, anche se solo come un primo passo. La maggior parte di noi non è di sentimenti neutrali, ma come esseri umani dobbiamo ricordare che perché le questioni fra Est e Ovest siano decise in modo da dare qualche soddisfazione a qualcuno, comunista o anticomunista, asiatico, europeo o americano, bianco o nero, tali questioni non devono essere decise con la guerra.
Desideriamo che ciò sia ben compreso sia in oriente che in occidente. Se vogliamo possiamo avere davanti a noi un continuo progresso in benessere, conoscenza e saggezza. Vogliamo invece scegliere la morte perché non siamo capaci di dimenticare le nostre controversie?
Noi rivolgiamo un appello come esseri umani ad esseri umani: ricordate la vostra umanità e dimenticate il resto. Se sarete capaci di farlo vi è aperta la via di un nuovo Paradiso, altrimenti è davanti a voi il rischio della morte universale.


RISOLUZIONE

In considerazione del fatto che in ogni futura guerra mondiale verrebbero certamente impiegate armi nucleari e che tali armi mettono in pericolo la continuazione stessa dell’esistenza dell’umanità, noi rivolgiamo un pressante appello ai governi di tutto il mondo affinché si rendano conto e riconoscano pubblicamente che i loro obbiettivi non possono essere perseguiti mediante una guerra mondiale e li invitiamo, di conseguenza, a cercare mezzi pacifici per la soluzione di tutte le questioni controverse tra loro.

* Max Born
* Percy W. Bridgman
* Albert Einstein
* Leopold Infeld
* Frédéric Joliot-Curie
* Herman J. Muller
* Linus Pauling
* Cecil F. Powell
* Józef Rotblat
* Bertrand Russell
* Hideki Yukawa

25/7/2005 - 22:29


be'... a parte la canzone... piu che altro le parole colpiscono..ora mi trovo a Hiroshima... molti di voi dovrebbero visitare il museo... giusto per capire quanto facciamo pena noi umani... alla fine della visita al museo c'e' un libro dove scrivere un pensiero personale... ma.. dopo aver visto quelle scene da voltastomaco... cosa avrei dovuto scrivere??? Spero tanto che la marea inizii a cambiare... ciao a tutti...

Ciro


bellissimo pezzo enola gay, la musica aiuta a cambiare i nostri sentimenti, è proprio vero...

pace in terra a tutti gli uomini di buona volontà per un futuro più producente.

mookas - 5/1/2005 - 10:44


...mi viene tutte le volte le pelle d'oca quando ascolto questa canzone e penso che tante persone innocenti...tanti bimbi...sono stati polverizzati...che dio ci aiuti...e ci perdoni..

Nicola da Cesena - 5/8/2005 - 16:01


Diffusa è la storia del pilota americano dell'aereo Enola Gay, che negli anni a venire sarebbe stato tormentato dal rimorso per aver causato, seppure su precisi ordini, la prima catastrofe nucleare della storia umana. Certamente meno diffusa è la storia di un altro membro dell'equipaggio dell'Enola Gay, intervistato due giorni fa dalla TV della Svizzera Italiana e Tedesca, il quale non sembra essere niente affatto pentito. Il signore, adesso quasi novantenne, è altresì convinto che la bomba atomica abbia "risparmiato milioni di vite umane", che "i giapponesi la dovevano pagare in qualche modo" e che, soprattutto, "la colpa è in ogni caso tutta dei fisici". Le solite storie, le solite tragiche, catastroficamente, atomicamente tragiche balle che ripetono quelle già pronunciate a suo tempo da Harry Truman. Il reportage della trasmissione giornalistica "Falò" prevedeva poi anche il confronto tra quel signore ed un suo coetaneo, che però era il presidente dell’Associazione dei Sopravvissuti alla catastrofe di Hiroshima e Nagasaki; il quale gli ha risposto nell’unico modo possibile: con un totale e raggelante silenzio. Ci asteniamo da ogni ulteriore commento, a parte quello di dedicare sentitamente a quell’anziano signore la strofa finale di Masters Of War.

Riccardo Venturi - 5/8/2005 - 19:00


È vero che è diffusa la notizia del successivo rimorso del comandante dell'Enola Gay, ma è anche una leggenda metropolitana; vedi a proposito questa pagina

Fede - 18/8/2005 - 19:16


Quando penso ad Hiroshima, mi sposto con la mente ai terroristi dei nostri giorni... Vivo a Roma con il terrore di trovarmi coinvolta in una catastrofe annunciata...
Ho 29 anni... posso vivere in questo modo? Con il terrore negli occhi mentre viaggio per le strade di Roma?
Hiroshima, Pearl Harbor, 11 settembre... Quando finirà tutto questo?
Il mondo è nelle mani dei potenti, ma i potenti sono nelle mani di Dio...
Che Dio ci aiuti...
Ginevra!

Ginevra - 17/8/2005 - 16:25


hiroshima, 11 settembre... quando finirà tutto questo?
quando i potenti comprenderanno che l'umanità rischia di scomparire senza ragione?
quando tornerà la ragione tra i potenti?
che Dio ci aiuti, ma non credo lo farà, sarà troppo schifato..

elena, Roma - 17/8/2005 - 16:39


che dio ci aiuti

elena, Roma - 17/8/2005 - 16:40


Mi viene da piangere,la rabbia e' l'unica emozione che provo in questo attimo. No alla guerra! Basta! Pace,pace e ancora pace!

valentina - 28/3/2007 - 17:58


E' una canzone stupenda.. ma nn cancellerà nulla.. magari rendera più sensibile l' animo umano.. ma anche qui ho i miei dubbi.. lassù qualcuno c guarda.. un suo gesto un mondo nuovo.

Irene - 18/11/2007 - 11:16


Cercavo il testo della canzone, mi sono imbattuto in questo sito..
E' vero, le due bombe sganciate, prima su Hiroshima e successivamente su Nagasaki, hanno risparmiato un sacco di vite di soldati USA, è indubbio..
Ma è altrettanto vero che hanno causato un mare di disastri!
La reale colpa è l'ingordigia dell'animo umano, perchè la guerra porta lutti a tutti coloro che vi partecipano:
finchè si farà guerra la solidarietà umana e la comprensione andranno a farsi fottere, scusate il termine, ma calza benissimo..
L'unica soluzione sarebbe lasciarsi ale spalle il passato, superando le (tante) divisioni e recriminazioni, cambiando la visione del mondo e delle sue naturali controversie..
Chissà se ci riusciremo mai, io lo spero da buon idealista quale sono..
Ciao a tutti

Mattia Baccolini - 29/5/2008 - 11:42


Stavo cercando pure io il testo di questa canzone e mi sono imbattuta in questo sito. Con emozioni in contrasto fra loro ringrazio chi lo ha pubblicato...Certe canzoni son ben più che un insieme di note e parole.

Franci - 6/7/2008 - 16:05


Ho paura.
No, non per me: sono grande e grosso.
Ho due bambini, 7 e 5 anni.
Ho paura per loro; ma in che mondo viviamo?
Dicono che la musica raggiunga più persone di qualsiasi altra cosa.
E allora largo alla musica, e a canzoni come questa, con la speranza che qualcosa cambi.
E, nel frattempo, incrociamo le dita...

Domenico - 19/7/2008 - 18:32


"Que les seuls généraux qu'on doit suivre aux talons
Ce sont les généraux des p'tits soldats de plomb
Ainsi, chanteriez-vous tous les deux en suivant
Malbrough qui va-t-en guerre au pays des enfants"

(G.Brassens)


P.S.
Dio non ci aiuterà. Dio non ci assisterà. "Dio è morto. Dio resta morto. E noi l'abbiamo ucciso."
Anche se Dio esistesse, per dirla con Sartre, non cambierebbe nulla. Sono i valori più universali ad essere venuti meno.
La fede in un mondo dietro il mondo ci ha reso impotenti, la speranza che qualcuno ci assista ci soffoca nella sottomissione. Sottomissione a idoli vuoti: la Storia, la Natura Umana, il Progresso, la Civiltà, la Ragione, l'Ideale.

La pace non arriverà dal cielo, non sarà il Signore a mandarla, non saranno i Santi, e nemmeno la Madonna.
I "potenti" capiranno, cambieranno, solo quando cesseranno di essere tali. Ciò che abbiamo di fronte è lo sviluppo di una tipologia di gestione del potere che gli uomini portano avanti da più di 5000 anni. I "potenti" non sono "potenti" perchè nascono con quelle idee in testa, con l'animo predisposto, con la faccia da cattivi. Sono tali perchè le circostanze contingenti della loro esistenza li hanno messi nella condizione di gestire e fare (ab)uso del potere.

Tutto è contingente. Nulla è sostanza.

Perciò, per prima cosa, restate fedeli a voi stessi.
Ripetete con me:
IO sono l'unico creatore del mio bene e del mio male. IO sono la mia causa, la mia fede, il mio perchè.

Il resto sono chiacchiere. Parole per riempire le orecchie o per svuotare le penne. Se sembro individualista, è perchè lo sono. Ma - spero mi crediate - non sono borghese. Non nella testa, almeno.

Cari amici, siamo abbandonati nel mondo, soggetti deboli della post-modernità, tanti Vincent Vega mentre escono dal cesso.
Ma, per intanto, l'esistenza spetta solo a noi.
"Era questa la vita? Ebbene, ancora una volta!"

mazzu - 26/7/2008 - 02:48


NB. Sembra che, stanti i "nuovi tempi antirelativisti" propugnati da Santa Madre Chiesa, e soprattutto la predominanza della FAMIGLIA basata sul normale rapportouomodonnaaifinidellaprocreazione (pant, pant), il nome dell'aereo che sganciò la prima bomba atomica su Hiroshima debba essere cambiato da "Enola Gay" in "Enola Eterosessuale Regolarmente Maritata in Chiesa e Frequentatrice della Parrocchia". [RV]

Riccardo Venturi - 26/7/2008 - 12:53


Meno male che qualcuno, finalmente, c'ha pensato.
Non c'è più morale, Contessa.

mazzu - 27/7/2008 - 01:35


Ogni guerra crea eroi e vinti, non sono per le bandiere della pace sia chiaro perche la maggior parte della persone che le sfoggia lo fà piu per politica che per ideale; hiroshima e nagasaki bombe atomiche si ma parliamo degli anni 40 dove chi inventava qualcosa di veramente potente avrebbe avuto il sopravvento sul nemico e di fatto il predominio, ovviamente invenzioni, ribadisco, in quegli anni non molto sperimentate in quanto a potenza ma soprattutto a effetti secondari, molto probabilmente un pò di pentimeno da quelle parti ci sarà stato anche se nessuno lo ammetterà mai, anche perchè mezzi ormai o quasi tutti sono andati al creatore, la vera paura è oggi che bisogna averla dove tutti, persino i piu ignoranti della terra pure il terzo mondo hanno studiato il nucleare e sanno come funziona e come in caso di bisogno usarlo!!!
il nucleare la migliore invenzione dell'umanità ma solo se usata a fin di bene.

Alessio - 14/10/2008 - 12:03


Bellissima questa canzone...e fa riflettere

Mario,Gorizia - 14/11/2008 - 16:24


Pacifisti a senso unico.
La guerra è il male assoluto dell'umanità.
Ma continuare a puntare il dito sempre e solo verso gli USA lo trovo limitato.
Cominciate a pensare anche alle guerre di oggi, scatenate da arabi musulmani, terroristi, africani, cinesi ecc...
Non siate pacifisti a senso unico.
Cantate una canzone contro la guerra santa islamica o avete forse paura?
(mavala)

È utilissimo, per questo sito e per quel che resta delle libere coscienze in questo paese, presentare un tipicissimo rappresentante dell'italica idiozia nutrita a base di tivvù, giornalazzi, fallaci, razzismi da pizzicagnolo all'angolo, messaggini sms, e via discorrendo. Utile e istruttivo. Per questo approviamo il "commento" di questo tizio, ovviamente del tutto anonimo.
Le "guerre di oggi", in qualsiasi parte del mondo, non sono "scatenate dagli USA"; sono scatenate dal mercato. Da interessi economici. Ma, del resto, esiste un vecchio detto che dice: "C'est l'argent qui fait la guerre"...forse il nostro amichetto lo ignora, preferendo pascersi delle consuete zuppe a base di "arabi musulmani, terroristi, africani" eccetera.
A parte che, in questo sito, esistono canzoni contro l'invasione del Tibet da parte della Cina; a parte che, in questo sito, non ci piacciono affatto i barbogi fondamentalisti di qualsiasi religione (e ci piacciono poco anche le cosiddette "religioni" tout court); a parte le canzoni (e il relativo percorso) sul genocidio in Rwanda; a parte tutto un altro sacco di cose che il nostro "mavala" non si è certo peritato di andare a controllare, visto che, probabilmente, è capitato su questa canzone (di cui non avrebbe capito un accidente se qualcuno non la avesse tradotta) con l'immane voglia di scrivere qualcosa sulla "guerra santa islamica"; cos'altro dire? Una sola cosa, forse. Ma non la diciamo perché tanto non servirebbe a granché. Siamo a "senso unico"? No, semplicemente siamo, e ostinatamente, in direzione ostinata e contraria alle coscienze addormentate. All'amico "mavala" poniamo un'alternativa: quella di informarsi seriamente, o meglio di provare a controinformarsi; oppure quella di tornare alle partite di pallone, agli sballi del sabato sera e alle ciance al baretto. A lui la scelta. [CCG/AWS Staff]

10/12/2008 - 15:48


Ormai compaio solo da queste parti. Sono un abitudinario, che volete farci.
Però mi trovo in difficoltà: come membro della razza umana, di questa specie biologica, proprio non mi ritrovo. Sarà il mio provincialismo latente (e vi prego di condonarmelo), ma di "umano", in me, non sento niente.
Essere "umani" che cos'è? Che vuol dire abbandonare "questa o quella Nazione, Continente o Fede"? E in favore di cosa? Dell'umanità tutta? E cos'ha in più, questo spettro, che il luteranesimo, il Pakistan o l'Oceania non hanno?
Mi rifiuto di considerare me stesso e i miei cari come membri del consorzio umano tanto amato dai razionalisti di ogni epoca.
Perché dovrei avere a cuore, da uomo, le sorti dell'umanità più di quanto non abbia a cuore, da polinesiano, le sorti della Polinesia?
Mi state dicendo che, da esseri umani a esseri umani, saremmo, fondamentalmente, gli eredi della "religione dell'amore", finora riservata agli uomini nella grazia di dio ed ora estesa ai figlioli dell'umanità? Russell mi vuol dire, forse, che dovrei rassegnarmi ad essere "morale", ad essere "cristiano"?!

Il manifesto sguazza nella bestialità di considerare legittima (e, anzi, doverosa) la sottomissione ad universali che non posso non considerare mortalmente pericolosi.
Umanità, Dio, Morale, Stato. Voglio compiere l'impudente leggerezza di metterli sullo stesso piano, i nemici della mia individualità.

Spero di non suonare sgarbato o inopportuno se mi permetto di rivolgermi non all'umanità che è presunta in voi, ma a voi stessi. E di offrire non Paradisi di benessere conoscenza o saggezza (solo economisti e scienziati possono arrivare a tanto), ma la liberazione dalle catene di ogni universalismo, la conquista delle differenze, il profumo della vostra potenza.

E non abbiate "pietà", l'insulto peggiore da arrecare al prossimo.
Pacifismo non è quietismo, tolleranza.
Chi ama già, impari a disprezzare.

mazzu - 15/12/2008 - 02:32


Salve a tutti..anche io preso dalle note della bellissima quanto triste Enola Gay decido di cercare il testo in italiano e sono incappato in questo sito,molto ben documentato ed ampio.Ho iniziato a leggere provando una sensazione di commozione,solidarietà e di vergogna per far parte dell essere umano,i vari i commenti compreso quel interessantissimo articolo fornitoci da(Fede)sul pilota dell'Enola Gay, Tibbets,finchè leggo il commento di (Mavala) (IL QUALE QUOTO IN PIENO)ed ecco arrivare la classica risposta del Tipico/a falso perbenista(oltre che pacifista a senso unico)il quale da pure del "idiota" tanto per restare in tema,ed è uno di quelli che dice si alle multiculture,no al potere Americano ecc ma è uno di quelli che quando arriva a casa ed accende il televisore sente solo: Rom violenta ragazza,romeno ubriaco investe famiglia,estremisti islamici che si fanno saltare in aria tra la gente---Hiroshima è stato una scempio umano,come lo sono tutte le guerre...i "Cattivi" erano i tedeschi e/o Americani ed oggi lo sono l'afghanistan,l'Iraq ecc...con la differenza che se scrivo o dico qualcosa sugli americani non rischio di essere decapitato o di trovarmi qualche autobomba sotto casa.W la democrazia.

Tanti saluti a tutti,buon Natale ed un augurio sincero per l'anno nuovo.
(Simone)

Si vede che tra il sig. "Mavala" e il sig. "Simone" esiste una sorta di comunanza di intenti della quale non possiamo che prendere atto; si tratta del resto di una cosa assai comune, che utilizza persino lo stesso (limitatissimo) vocabolario e tutto un "set" di espressioni preconfezionate (tipo "pacifista/perbenista a senso unico" ecc.) per esprimere i soli vomiti razzisti sul rom che violenta la ragazza, sul rumeno che investe la famiglia eccetera eccetera eccetera. Ovvio che venga nominata l' "accensione del televisore"; il modo in cui la mente di tali persone si forma dipende esclusivamente dalla scatoletta colorata coi bottoni, e non è lecito quindi attendersi di più, coi relativi commentini. Non è neppure questione di idiozia, oramai, ma di cervelli atrofizzati dalle menzogne propinate dai media; tutte quante testimonianze dello stato mentale comatoso in cui versa una consistente fetta del "popolo italiano", e non solo. Ripeto: prendiamo atto. Specificando però che degli auguri, sinceri o meno, di un razzistello da tre soldi bucati che non ha perso l'ennesima occasione di dimostrarlo, non sappiamo assolutamente che cosa farcene, e che se li può tranquillamente tenere per i suoi consimili. Li faccia piuttosto al sig. "Mavala", visto che "lo quota in toto". [RV]

21/12/2008 - 04:00


Ciao, apprezzo molto la sensibilità con cui questo sito descrive un tema così delicato come la guerra.
"il sonno della ragione genera mostri" (come molto ben insegna F.Goya)
L'uomo deve sapere affrontare le sue responsabilità, smettendo di sventolare le solite stupide cause: per la nostra SICUREZZA, è una guerra SANTA, importiamo la DEMOCRAZIA, è una questione ETICA... sappiamo benissimo che il fulcro di tutto ciò è sempre stato e sempre sarà PRINCIPALMENTE una QUESTIONE ECONOMICA!

Mi viene in mente un altro brano che invita le persone che hanno il potere, ma anche le altre che appartengono alla stragrande maggioranza (tutti abbiamo responsabilità, anche se in apparenza molto minori) a riflettere prima di arrivare troppo spesso a quei "punti di non ritorno" a cui sempre più ci stiamo abituando anestetizzando la ns psiche convincendoci che sia giusto ed inevitabile!

Il brano a cui alludo è: Russians (di Sting).
Vi lascio con una traduzione.

un caro saluto a tutti
(Leo)

Ciao Leo, ti ringraziamo davvero per le belle parole, belle e giuste. Non ti stupire se non trovi qui la tua traduzione di Russians: la canzone di Sting ha ovviamente qui una sua pagina apposita, e la tua traduzione la abbiamo più opportunamente inserita qui. Grazie ancora e torna a trovarci! [CCG/AWS Staff]

18/1/2009 - 13:02


adoro questa canzone...

certo è triste..
racconta di una cosa terribile...

ma ho voglia di cantarla...nn so xkè...ma è così...

carolina - 21/2/2009 - 16:05


Credo che la razza umana non si meriti di essere "PADRONA" del nostro pianeta. Spero che la nostra specie si estingua al più presto per lasciare la Terra in mano a tutti gli altri esseri viventi che rispettano la natura. Poi non trovo giusti i vari commenti dei redattori(non so se il termine sia appropriato) che danno contro a chi non la pensa come loro. Se vivete nel mondo reale non potete non accorgervi che l'immigrazione esagerata di questi ultimi anni ha portato solo svantaggi al nostro Paese. La delinquenza c'è dappertutto ma perchè dobbiamo subire anche quella importata? Mi rivolgo a chi scriverà una risposta-io non ho tutto il tempo che avete voi da perdere né tantomeno la vostra preparazione culturale quindi non so se potrò ribattere ad un vostro eventuale commento perche mi sono imbattuto in questo sito x caso e leggendolo mi è venuta voglia di mettere anche alcuni miei pensieri. Ciao.

Per carità, i pensieri sono sempre esprimibili e anche nel tuo caso non facciamo eccezione. Ci sembra però un po' contraddittorio che, da un lato, tu "faccia il tifo" per l'estinzione umana e dall'altro tu ti scagli, con banalità, contro l' "immigrazione che porta delinquenza". Insomma, se gli immigrati sono così delinquenti e così "svantaggiosi" per il "nostro paese", intanto si potrebbe ringraziarli per contribuire all'estinzione dell'Italia e degli italiani, cosa che per la natura e per tutti gli altri esseri viventi che popolano la Penisola sarebbe senz'altro come la manna dal cielo, visto il modo in cui gli italiani hanno letteralmente sconciato il loro paese e la sua natura. Poi vorremmo farti anche presente che questo sito è gestito da normali lavoratori che, oltre a farsi un culo della madonna tutti i santi giorni per stipendi di varia entità (chi ti sta scrivendo in questo momento prende 1050 euro al mese), si dedicano -tra le altre cose- a risponderti. Cerca di tenerlo presente, e se tornerai a trovarci facci sapere. Saluti! [RV]

ivan - 6/12/2009 - 18:14


Credo che -per esempio- anche una persona con la certezza di poter vivere solo per un altro mese abbia la speranza di poterlo fare nel modo migliore. Sperare di essere sterminati da un popolo "invasore" non mi sembra un ragionamento logico qualunque siano le proprie credenze. Penso che nessuno invidi gli indiani d'america(loro sono stati sterminati perchè hanno incontrato razze più evolute noi potremmo rischiarlo perchè vogliamo dimostrarci più saggi di quel che dovremmo essere). Anch'iosono contro alla guerra ma purtroppo è un male che da sempre va a braccetto con la razza umana per quello dico che per eliminare la Guerra deve prima sparire l'Uomo. Anche gli altri animali combattono ma per la propria vita non per la morte degli altri. Mi sa che potremo andare avanti all'infinito questo discorso senza riuscire a scalfire le convinzioni l'uno dell'altro, ma discutere è una delle cose positive (poche o tante che siano)che ci ha dato la nostra cosiddetta civiltà. A voi la parola. Ciao

ivan - 7/12/2009 - 15:19


Una precisazione al testo: Little Boy ("Enola Gay, is mother proud of Little Boy today?") è il nome della bomba sganciata su Hiroshima.

http://it.wikipedia.org/wiki/Little_Boy

Andrea - 6/8/2010 - 12:48


gli americani sono il simbolo dell'avidita' sulla terra e lasciano solo miseria dove passano.
In questa vita gia' stanno pagando il prezzo(sono i piu' grandi consumatori di psicofarmaci e droghe nel mondo) o nell'aldila' pagheranno tutto.

marco - 25/8/2010 - 21:49


Ciao,
anche io sono capitato per caso nel sito. Non posso che dare ragione a tutto quanto detto, e sicuramente ogni cosa che io possa comunicare non potraà aggiungere qualcosa ni nuovo. Una sola cosa. Se, come mi parfe di ricordare, in Italia è prevista la libertà di pensiero, che a suo tempo qualcuno si è preso anche la briga di morire per ottenerla, non trovo sicuramente intelligente rispondere in tale modo a dei commenti portati sul sito, anche se, come in questo caso, potrebbero fare aprire a lunghe considerazioni.
Sicuramente la limitata informazione dovuta soprattutto allo spropositato uso della televisione, che dovrebbe a mio avviso lasciar posto ad un confronto giornaliero tra tutti i media di ogni corrente politica in circolazione,non potrà fornire altro che commenti del genere. Una cosa rimane certa: lo stipendiato da 1050 euro al mese che tanto si prende la briga di insultare chi esprime il proprio pensiero, dovrebbe evitare di dire stronzate. Parla tanto di banalità e poi..."si potrebbe ringraziarli per contribuire all'estinzione dell'Italia e degli italiani". Inoltre cerca di documentarti nei giusti posti, dove i numeri e le statistiche non sono manipolazioni politiche. Infine vergognati per come tratti le persone. Tutto può essere detto anche senza innalzare i toni od insultare.
Grazie

Luca - 6/7/2011 - 08:17


BRAVO LUCA
ivan

7/9/2011 - 15:07


Evidentemente alcuni commentatori di questo sito soffrono di amnesia, o forse sono troppo giovani per ricordare che, solo fino a pochi decenni fa, anche l'Italia esportava migliaia e migliaia di emigranti in quanto all'epoca era un paese povero, e gli immigrati italiani venivano spesso considerati e trattati in maniera poco dignitosa dalla gente dei paesi ospitanti (a questo proposito, per chi non conosce già il nome "Ellis Island", vi consiglio di andare a leggere la relativa voce su Wikipedia). Oggi invece, nessuno può negare che è proprio grazie a quegli italiani che cercavano una vita migliore altrove, che gli spaghetti e la pizza sono diffusi e amati in tutto il mondo. Cio’ che voglio dire è che l’immigrazione andrebbe considerata anche come una risorsa capace di creare ricchezza (Stati Uniti e Germania sono un esempio).
Sicuramente, se avessero potuto scegliere, credo che tutti i migranti avrebbero preferito nascere in un paese dove la vita fosse più facile. Insomma, ci vuole un po' più di comprensione (e compassione) per coloro che sono costretti a lasciare la propria terra in cerca di un futuro.

un "legal allien" (come cantava Sting nella sua canzone "Englishman in New York")

Liu - 2/2/2012 - 17:58


Di sicuro la seconda bomba poteva non essere sganciata , ma gli ordini sono ordini , l'equipaggio degli aerei non ha colpa perché in caso si fossero ritirati , oltre al disonore , ci sarebbe stato un altro aereo pronto il giorno dopo . Mentre per la questione degli Stati Uniti penso che l'esercito non può fare nulla perché decidono solo i politici che sono corrotti se entrare in guerra o no.

27/7/2014 - 06:07


I soltiti traumatizzati militari, poverini. Ma sarà mai una razza dotata di cervello? No, mai. Loro eseguono gli ordini. Per soldi. Pensiamoci e chiniamoci sopra le loro famiglie, quelli bimbi nei panolini, i futuri soldati, a sua volta, poverini. Qual futuro avrannoi mai???? Piccini soldatini, pagati dallo stato. Oggi come sempre. Tanto. Cambia non si può. Fu siempre così. Poverini. Piccini. Razza di merda.

27/7/2014 - 06:53


boh non so molta gente sarebbe morta se la guerra fosse continuata

didi - 2/5/2015 - 18:18


Il primo commento in grigio nella pagina (quello che fa il parallelismo tra Fermi e Colombo) è un brano tratto da "Il libro di fisica" di Isaac Asimov (edito da Mondadori in Italia) e qui riportato con un forte riadattamento che ne stravolge completamente il senso. Va bene che questo è un sito contro la guerra, ma la correttezza delle informazioni riportate dovrebbe andare aldilà delle intenzioni propagandistiche, più o meno giuste e legittime.
Mi accodo alle proteste di quanti ritengono che nella pagina sia espressa una posizione preconcetta antiamericana - come se nel secolo '900 non ci siano state potenze opponenti mosse da interessi ed ideologie altrettanto, se non più minacciose.
Per quanto riguarda la traduzione in italiano del testo della canzone, suggerirei una revisione che lo renda meno letterale e più naturale.

Uno che passa - 12/1/2016 - 16:07


Il brano ripreso dal libro di Asimov si puo leggere ad esempio qui a pagina 367. Non vedo dove il senso sia stato "completamente stravolto" a parte il commento "(E se fosse rimasto a casa sarebbe stato meglio!)" che evidentemente riporta l'opinione di chi ha contribuito originalmente questo testo... Grazie per la segnalazione e se vuoi proporre una nuova traduzione la pubblicheremo senz'altro.

CCG Staff - 12/1/2016 - 16:24


bella la canzone,ma non riesco a capire il perché di tutto ciò,che gusto si prova ad uccidere 70/50 mila persone innocenti,sopratutto bambini,poverini solo a pensarci mi viene l'angoscio.Tutto questo per dei stupidi soldi che alla fine,quando arriverà la morte,non se li porteranno con loro.BASTA GUERRA!!!!!

Shay - 7/4/2018 - 15:46


Quando degli economisti illuminati farranno intendere pure come scemi del villaggio che produrre energia rinnovabilmente aiuta il portafogli, il corpo e la mente finiranno le guerre a perdere ed inizieranno quelle pir lo conto corrente stimolano l'evoluzione con altre novitá oltre che alimentar le radio che diffondono musiche dal ritmo vitale giá di loro motivanti ad azioni con melodie entudism;-)

Ben - 24/10/2020 - 15:56


Chiarissimo, Ben!
Ben detto!

B.B. - 24/10/2020 - 18:33


Caro Ben...per caso stavi pulendo la tastiera e ti è partito un colpo? Anzi, una raffica...?

Riccardo Venturi e Daniela -k.d.- - 24/10/2020 - 20:10


Enola Gay e Valzer con Bashir / Enola Gay and Waltz with Bashir / אנולה גײ וואלס עם באשיר



[2007]
Film / סרט / فيلم /Movie / Film / Elokuva :
Ari Folman / ארי פולמן
ואלס עם באשיר / / فالس مع بشير / Valzer con Bashir / Waltz with Bashir / Valse avec Bachir
Musica /מוזיק / موسيقى / Music / Musique / Sävel :
Max Richter

Valzer con Bashir


Valzer con Bashir (in inglese: Waltz with Bashir, in ebraico: ואלס עם באשיר) è un film d'animazione del 2008 scritto e diretto da Ari Folman. Il titolo del film si riferisce alla "danza" di un soldato, che spara all'impazzata con il suo mitra sotto un poster di Bashir Gemayel, politico libanese ucciso nel 1982.

Nonostante la tecnica d'animazione, il film si colloca nel genere documentaristico, ripercorrendo con estrema crudezza e drammaticità i conflitti che coinvolsero il Libano nei primi anni ottanta e il massacro di Sabra e Shatila del 1982.

Israele, gennaio 2006. In un bar, il regista Ari Folman, ex-fante dell'esercito israeliano, ascolta il racconto di Boaz Rein-Buskila, un suo ex-commilitone, che gli riferisce di un incubo ricorrente: ventisei cani lo inseguono nella notte, onirici testimoni di quei ventisei cani che l'amico stesso uccise durante varie operazioni di pattugliamento notturne, compiute nei campi profughi palestinesi durante la guerra in Libano del 1982. Folman si rende conto, con stupore, che lui non conserva nessun ricordo di quella guerra, pur avendovi partecipato direttamente come soldato. Più tardi, Folman ha una visione della notte dell'eccidio di Sabra e Shatila, ricordando un episodio di quando si faceva un bagno notturno sulla spiaggia di Beirut con i suoi commilitoni, sotto la luce di alcuni razzi al fosforo che scendevano sulla città.

waltzbashir


Si reca allora dal suo amico d'infanzia Ori Sivan, esperto di psicologia, che gli rivela un esperimento di memoria su di un falso luna park, facendo intuire a Folman che i suoi ricordi legati all'eccidio è probabilmente frutto della sua immaginazione. Per capire cosa è davvero successo la notte del genocidio, Folman si reca così in Olanda per far visita al suo ex-commilitone Carmi Cna'an. Carmi racconta di essersi imbarcato durante la guerra su di uno yacht assieme agli altri militari, quando ad un certo punto, dopo aver avuto uno strano sogno, sbarca sulle coste della città di Sidone dove abbatte una Mercedes con all'interno un'intera famiglia innocente. Folman rivela inoltre della presunta visione del massacro, ma Carmi, pur ricordando la guerra, non ricorda però il massacro. Mentre si reca con un taxi all'aeroporto di Amsterdam, ha poi una visione del suo primo giorno di guerra, quando aveva ricevuto da un ufficiale l'ordine di scaricare con un veicolo trasporto truppe M113 alcuni morti e feriti su di una spiaggia.

Comincia così ad intervistare altri suoi amici e altri soldati che hanno prestato servizio in guerra, oltre ad una psicologa militare e al reporter televisivo Ron Ben-Yishai. Il racconto di ognuno di essi diventa un flashback, che presenta un frammento sempre nuovo del conflitto.

Questo susseguirsi di testimonianze fa emergere dalla memoria di Folman i suoi ricordi, che diventano sempre più definiti, fino ad arrivare ai giorni cruciali del massacro di Sabra e Shatila ad opera dei falangi libanesi, di cui è stato testimone oculare. Si rende così conto che la sua amnesia derivava dai sensi di colpa.

Le ultime immagini del film non sono più in animazione, ma sono filmati d'archivio, che ritraggono i cadaveri del massacro in mezzo alle macerie del campo profughi: queste immagini reali, al termine di un film di animazione, colpiscono lo spettatore con una crudezza particolare e nuova.

valsimbashir


Valzer con Bashir: Colonna sonora originale
Waltz with Bashir: Original Soundtrack
ואלס עם באשיר: פסקול מקורי


Boaz And The Dogs
Iconography
Haunted Ocean
O świcie [Shadow Journal]
לבנון, בוקר טוב [Good morning Lebanon]
ביירות [Beyrut]
Enola Gay
אינקובטור [Incubator]

10/12/2020 - 18:09




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