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Canzone fra le guerre

Antonella Ruggiero
Language: Italian


Antonella Ruggiero

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(Enrico Macias)
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(Antonella Ruggiero)
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(Zucchero)


Presentata al Festival di Sanremo 2007, è la canzone che chiude l'album "Souvenir d'Italie".

"Souvenir d'Italie è il risultato di un progetto con il quale l'interprete genovese ha avuto modo di reinterpretare in concerto nel corso dell'estate 2006 alcuni dei brani più significativi composti dal 1915 al 1945. Il lavoro di Antonella Ruggiero è stato volto a recuperare e valorizzare la chiave jazzisitica delle canzoni. Non a caso, ad accompagnarla nei concerti e nell'album, sono quattro musicisti jazz del calibro di Renzo Ruggieri (fisarmonica), Paolo Di Sabatino (pianoforte), Massimo Moriconi (contrabbasso) e Massimo Manzi (batteria)"

(dal sito ufficiale di Antonella Ruggiero).

antonella ruggiero


Ho appreso ora ora che la canzone è stata scritta dalla Ruggiero con Cristian Carrara, dirigente delle ACLI e del Forum dei Giovani nonchè amico e collaboratore del senatore "teodem" Luigi Bobba, uno di quelli che, forte del sostegno del più potente esercito del mondo, cioè la "Santa Romana Chiesa Cattolica e Apostolica", sta conducendo una vera e propria Guerra Santa anti-gay, anti-aborto, anti-fecondazione assistita, contro il laicismo e in definitiva contro tutti noi...
Tanto per vostra conoscenza.

(Alessandro)
Dormi qui
non pensare
bimbo mio
oggi è notte intorno a noi
notte di guerra senza pietà.
Mani qui
vicino a te,
bimbo mio
piene d'odio contro di noi,
piccolo mio non guardare,
Come vorrei fuggire via, portandoti con me.
Donarti la vita si, la mia.
un ultimo abbraccio
e un bacio mio
su di te...
Gente qui
accanto a noi,
bimbo mio.
ed un corpo sopra di me
piccolo mio non guardare,
Come vorrei fuggire via, portandoti con me
Donarti la vita si, la mia,
in questa notte tremenda, per lui, ...Dio .,.sì,
prendi me,
Donagli pace e libertà
e tutta la vita per sé
donagli luce che sarà
un ultimo abbraccio
e un bacio mio
su di te...

Contributed by Alessandro - 2007/3/7 - 12:05


Prima di parlare male di qualcuno (la santa chiesa cattolica) è bene informarsi bene su di essa e documentarsi su quelle che sono le direttive della chiesa nei confronti del matrimonio, della famiglia e degli uomini tutti. Prendilo come un consiglio!
E poi non mi sembra che nessuno dei cattolici (sacerdoti o fedeli) in questo secolo abbia mai puntato un coltello o una pistola contro qualcuno per costringerlo a seguire le proprie idee o peggio che si sia messo uno zainetto carico di esplosivo addosso e sia entrato in metropolitana o in autobus o sia venuto sotto casa tua ad aspettarti per farti saltare in aria perchè non condividi i valori della sua fede.
La chiesa non ti costringe nè con la forza nè con la violenza.
La chiesa espone in maniera libera, come noi tutti (te compreso), quello che pensa e fa la sua proposta di vita che può essere condivisa o meno.
Non vedo perchè le si debba tappare la bocca.
Se tanta gente ne condivide i valori è perchè ci crede. Non penserai che mezza italia si sia fatta fare il lavaggio del cervello? Vuol dire che mezza italia è una massa di idioti senza cervello e senza personalità.
Io potrei pensare che gli idioti che si fanno abbindolare sono quelli che stanno dall'altra parte... l'altra metà degli italiani!
Pensate a difendervi da chi è veramente vostro nemico!


(maria rosaria)

Carissima Maria Rosaria, non so se ti sei data la pena di fare una visita accurata a questo sito; se lo hai fatto, avrai sicuramente notato che in esso sono contenute canzoni e commenti provenienti da persone di qualsiasi credo religioso, oppure di nessun credo. Viene quindi ospitata senza nessun problema anche la tua accorata difesa di Santa Madre Chiesa; la quale, del resto, non fa che ripetere pedissequamente quel che ci viene quotidianamente ammannito dalla stampa, dalla tv, dai mass media tutti, oramai divenuti un bollettino della CEI e di Mons. Ruini. Non credo quindi che la tua presa di posizione (della cui sincerità peraltro non dubito) aggiunga o tolga qualcosa a quel che già è ben presente nella vita pubblica di questo paese.

Cionononostante, vorrei dirti due parole in modo assai pacato. Poiché dispensi consigli, vorrei dartene uno anch'io: quello di studiare meglio la storia, particolarmente di questo secolo. Affermi ad esempio che "nessuno dei cattolici (sacerdoti o fedeli) in questo secolo abbia mai puntato un coltello o una pistola contro qualcuno per costringerlo a seguire le proprie idee"; beh, dovresti sinceramente ripassarti tutte le vicende della Spagna franchista, che più che una dittatura fascista è stata una dittatura clericale, e dove monsignori, cardinali, sacerdoti eccetera di coltelli o pistole per seguire le proprie idee (pardon: "direttive"), ne hanno puntati parecchi, ed hanno anche mandato parecchi ragazzi sotto la garrota.

Oppure ristudiarti certe fulgide figure della cosiddetta "chiesa del silenzio", che prima di essere per l'appunto ridotte al silenzio dai regimi comunisti dell'Est si erano in precedenza fatte notare per la mano decisiva che avevano dato ai regimi fascisti e filohitleriani, collaborando attivamente alla deportazione ed allo sterminio degli ebrei (sai, quel popolo che poi S.S. Giovanni Paolo II poi definì "fratelli maggiori"); sto parlando, ad esempio di mons. Stepinac in Croazia (poi fatto santo sempre da S.S. Giovanni Paolo II), del famoso cardinal Mindszenty in Ungheria, di certi stessi prelati polacchi che erano senz'altro più vicini al dott. Mengele che a padre Kolbe; e tutto questo sempre per la "difesa dei valori cristiani".

In questo secolo (preso per assunto che ti riferisca ancora al XX più questi ancora pochissimi anni del XXI) ci sono state, per tornare al nostro beneamato paese, le scomuniche dei comunisti nel 1949, ogni sorta di ingerenza della Chiesa nella vita pubblica (anche attraverso un certo partito che alla Chiesa, seppur nominalmente, si ricollegava in modo diretto), ci sono state le sante battaglie contro il divorzio e contro l'aborto, c'è stata ogni specie di intervento per il quale le parole giustificative sono sempre le stesse: "La Chiesa esprime il proprio legittimo diritto a pronunciarsi".

Orbene, nessuno intende ovviamente conculcare tale diritto; negli ultimi tempi, però, ritengo che sia stato passato ogni limite. Ed è una cosa del tutto naturale quando abbiamo a che fare con la Chiesa teocratica e oscurantista dei Wojtyła e dei Ratzinger. Con questo, ovviamente, non voglio puntare il dito contro la totalità della Chiesa cattolica, nella quale esistono pur sempre voci di dissenso (che sono però regolarmente messe a tacere). La chiesa attuale è quella che condanna la teologia della Liberazione, ma che poi torna a flirtare coi "tradizionalisti" di mons. Lefèvre. La Chiesa attuale è quella che sospende a divinis mons. Vitaliano Della Sala, ma che poi cerca di coprire fino all'ultimo i vescovi pedofili di Boston (cosa invero denunciata da un gruppo di fedeli stessi della chiesa cattolica americana, va detto per amor del vero e dell'onestà). La chiesa attuale è quella che ha lasciato del tutto solo, fino all'estremo sacrificio, mons. Romero per poi inviare (sempre a cura di S.S. Giovanni Paolo II) un mons. Pio Laghi come nunzio apostolico nell'Argentina della giunta militare dei desaparecidos. E così via.

Senza contare, permettimi di farlo presente, la tua mica tanto velata puntatina di razzismo o di superiorità cattolica, quando affermi: "[...]o peggio che si sia messo uno zainetto carico di esplosivo addosso e sia entrato in metropolitana o in autobus o sia venuto sotto casa tua ad aspettarti per farti saltare in aria perchè non condividi i valori della sua fede." Ci mancava soltanto il riferimento al bieco "islamico" invasore e kamikaze, specialmente in una fulgida "civiltà occidentale" dalle "radici giudaico-cristiane" dove, Bibbie e "valori" alla mano, si conducono sanguinarie guerre di sterminio che lasciano come unica difesa possibile proprio la disperazione di gesti estremi e indiscriminati. Tutto questo condito con tutte le teorie "neocon" sullo "scontro di civiltà", con le Oriane Fallaci, con gli Huntington, con i Daniel Pipes, con i Wolfowitz e compagnia bella.

Ci parli di "tappare la bocca alla Chiesa", quando la Chiesa ha tappato la bocca ai suoi figli migliori, a Don Milani spedendolo in una sperduta parrocchia di montagna, a padre Mugica e a mons. Angelelli mandati al macello dalla stessa giunta benedetta da mons. Laghi con il beneplacito del papa tanto sofferente, a chissà quanti sconosciuti sacerdoti ridotti alla scelta tra l'obbedienza cieca al volere delle alte sfere e l'abbandono di una scelta di vita in cui, per autentica e sincera fede, avevano creduto? La Chiesa è un'istituzione per natura autoritaria e repressiva, e non ha nulla a che vedere (come nessun'altra chiesa di qualsiasi religione) con la fede in Dio.

Il giorno in cui i credenti capiranno finalmente questo, sarà a mio parere un bel giorno per l'umanità. Nel frattempo, vorrei invitarti a dispensare meno consigli e ad attivare maggiormente la tua coscienza critica di persona umana, senza farla passare per il filtro delle "direttive" ecclesiastiche. Per quel che mi riguarda e ci riguarda, "non abbiamo bisogno" (tanto per citare il titolo dell'unica enciclica papale in lingua italiana) di individuare nessun nemico, perché lo abbiamo già fatto da tempo ed a questo abbiamo improntato la nostra vita e la nostra battaglia. E, fortunatamente, Dio non è con noi. Gott ist nicht mit uns. Saluti. [Riccardo Venturi]

2007/3/7 - 14:59


Bravo RV! Sempre molto chiaro e incisivo.
Il mio commento non mirava a sminuire il testo della canzone della Ruggiero. Mi è parso però stridente trovare sul sito di Bobba una quasi rivendicazione circa l'area politica di appartenenza della canzone, tanto più che è proprio quell'area a portare avanti in casa nostra la "guerra" contro la laicità e la diversità, con il sostegno e il plauso della gerarchia cattolica (tra Chiesa e USA che nessuno - nemmeno D'Alema - mi venga più a banfare di sovranità!)


(Alessandro)

Direi che, oltretutto, il sen. Bobba appartiene a quella certa area politica che vota compatta per i rifinanziamenti delle "missioni di pace", che dice che la base Dal Molin s'ha da fare a tutti i costi, che giurà e stragiura fedeltà all' "alleato" (rotfl) e agli "impegni presi" eccetera. Forse qui devo ritirare fuori la mia livornesità e dire chiaramente: dé, ma c'hanno davvero la faccia 'ome ir culo! Naturalmente tutto ciò si riferisce al senatore Bobba e non all'amica Maria Rosaria; ma del resto, sai come, questo succede alle canzoni invitate al festival del margheritone Pippo Baudo. Saluti. [RV]

2007/3/7 - 17:54


Ricordo a onor di cronaca che noi "tradizionalisti" Lefèvriani siamo stati "scomunicati" nel 1988 a causa di un presunto "scisma"...Vai al Link.
Certo, da buon credente non posso negare che la Chiesa di oggi sia criticabile su tanti punti di vista.
Mi indigno quando sento dei preti pedofili,delle "pecorelle
smarrite" verso le quali il Vaticano non prende sempre accurati provvedimenti...
Pochi giorni fa ho visto il film i "Banchieri di Dio" dove
si parlava del rapporto fra Calvi, Sindona, P2, il "potere bianco",i servizi segreti,la CIA etc...dove "L'Opus Dei" (e quindi il Vaticano) aveva dietro le quinte un ruolo di primo piano. Cio' da buon "tradizionalista" mi fa scandalizzare.
La Chiesa appoggio' i regimi "nazionali" perche' quelli socialcomunisti non le permettevano(e tutt'ora) neanche una sopravvivenza fisica !!!
Si puo' contestare la Chiesa su quel che fa, non su quel che dice. La difesa dei valori etici contro il caos e l'immoralita', il nichilismo e' extrareligiosa
CHIARO ???

P.s : Cari laicisti,perche' non andate in un paese islamico e andate a constatare di persona li quanto siano laici e permissivi




(Willy)

Caro Willy, le tue posizioni ci sono già ampiamente note. A rigore, quindi, continuare eternamente a dirci le stesse cose, ogni volta che abbiamo modo di scambiare qualche opinione qua dentro, non è granché utile: nulla toglie e nulla aggiunge, come si suol dire.

Così è quasi ozioso ribadirti che i "valori" che propugni possono essere i tuoi, ma che necessariamente non devono corrispondere coi "valori" altrui, o anche con l'assenza di "valori" (che non vedo sempre come una cosa negativa, specialmente quando proprio nel nome dei "valori" si manda al macello l'umanità; è quel che fa, ad esempio, zio Giorgino da Washington). Ma capisco che questo è proprio il famoso "relativismo" che tanto stimola gli ardori di Ratzinger; e la cosa è del tutto ovvia. Che una portatrice autoritaria, oppressiva e repressiva combatta contro ogni anelito alla liberazione dell'essere umano da dogmi, da valori assoluti e trascendentali, da verità rivelate e quant'altro, non può essere che naturale. Così come è naturale tentare di opporvisi con tutte le proprie forze.

Ma forse ti sfugge anche un'altra cosa: è squisitamente inutile che tu ti indigni tanto contro certe palesi storture della chiesa cattolica, cose che saltano agli occhi anche ad uno come te, senza tenere presente che i "Banchieri di Dio", che i Marcinkus, il "Potere Bianco", l'Opus Dei eccetera, sono cose del tutto organiche a quel che è veramente la chiesa cattolica: un millenario e consolidato sistema di potere legato a doppio filo con la finanza, con il potere politico (che essa aspira sia a esercitare che, laddove non sia possibile farlo direttamente, a condizionare pesantemente), con tutto il sistema che è ai cardini del Potere nella civiltà occidentale. O lotti contro questo sistema, o è inutile che tu ti indigni e che tu speri in "provvedimenti". Neppure per i preti pedofili. La pedofilia di certi sacerdoti è una diretta conseguenza della repressione sessuale che la chiesa fomenta da millenni, ad esempio imponendo il celibato ai preti. E' una diretta conseguenza della sua cultura, che è fondamentalmente di morte e non di vita come vorrebbe farci credere; non per niente il suo simbolo principale è un uomo inchiodato a uno strumento di tortura.

In ultimo, devo dirti che, in quel che dici, mi ha grandemente incuriosito la tua "tirata" sul "paese islamico" (ma, a proposito: ci sei mai stato, tu, in un "paese islamico"?). Mi incuriosisce perché, fondamentalmente, le tue posizioni, seppur interessanti, stridono un po' con la realtà dei fatti. La realtà dei fatti dice che pure quelli che noi definiamo "integralisti islamici" si definiscono in lingua araba "tradizionalisti"; il termine "integralista" è una nostra invenzione. Dov'è che un "integralista islamico" differisce, nelle sue vedute, con i "Lefèvriani" o con qualsiasi altro fondamentalista cattolico, protestante, indù o di qualsiasi altra religione? Saluti. [RV]

2007/3/7 - 18:40


Penso che la Chiesa deve essere critica per quello che fa, non per quello che dice.

Il fatto che, attualmente nei paesi cattolici chi prende in giro i presepi, i santi o chi si offende per il crocefisso
(qualcuno lo denominò "cadaverino") non venga represso o
messo a tacere...questo è già segno di tolleranza !!!
In un paese arabo islamico CI LASCI LE PENNE

Lo dico perché molti laicisti nostrani criticano la Chiesa e non gli islamici, sara' la paura di attentati ???

Addie'


(Willy)

Caro Willy, leggendo certe cose penso davvero che il trionfo definitivo del luogo comune sia prossimo. Eppure, tutto sommato, ti facevo meno preda delle baggianate che vengono dispensate in gran copia, e quotidianamente, dai cosiddetti "mezzi di informazione". Ti facevo un po' più dotato di capacità di approfondimento, insomma; ma tant'è. Ma ti vorrei porre delle domande semplici semplici. Ad esempio: cosa sono gli "Islamici"? Oppure: ti sei mai posto il problema in altri termini, ovvero che in tutta la presunta questione dello "scontro di civiltà" tutto quanto c'entri fuorché la civiltà e la religione? Secondo te, se uno arriva a farsi esplodere in mezzo alla folla, in quel gesto ci sarà più la sua disperazione, la mancanza di un qualsiasi futuro per lui o per la sua gente, l'oppressione quotidiana, oppure "Dio"? Il problema è che, vivendo in certe situazioni, se qualcuno si presenta con una lunga barba e dice che Dio può essere la bandiera del suo riscatto, è molto probabile che venga seguito da molte persone. Il problema dei cosiddetti "Islamici" è in realtà l'eterno problema dello sfruttamento dei potenti sui deboli, problema nel quale la religione è soltanto una comodissima facciata. Comodissima per entrambe le parti. Ma poi cosa ci combini, Willy? Un giorno proponi pamphlet contro gli ebrei (ti ricordi, vero di quando hai proposto quella lunghissima tirata contro il "capitale plutocratico ebraico" che avrebbe in mano tutta la finanza mondiale, tirata che quasi sembrava tratta di peso dal Mein Kampf), il giorno dopo eccoti a fare l'islamofobetto in salsa italica...c'è qualcosa che non torna, insomma. Ma siccome è qualcosa che non torna in te stesso, ti invito a far chiarezza per prima cosa dentro di te perché mi sembra che tu abbia notevoli confusioni nella tua testa. Speriamo soltanto di riuscire prima o poi a chiarirtene qualcuna; in questo senso potremmo dire di avere anche un valore educativo. Saluti. [RV]

2007/3/7 - 20:14


Gentile signor venturi,
voglio rispodere al commento e ai consigli che mi ha lasciato.
Innanzitutto le voglio dire che le ombre nere passate e presenti della storia della chiesa le conosco molto bene e non certo per la storia (ampiamente pilotata dagli storici di sinistra) che ho studiato a scuola...
come conosco bene le ombre nere della nostra politica, delle nostre e vostre ideologie che spesso hanno lasciato il posto al fondamentalismo cieco, al potere ad agni costo, alla soppressione della dignità umana e allo sterminio di tanti innocenti.
ciò che ammiro nella chiesa "istituzionale" è il coraggio di andare controcorrente, di avere sempre dei valori fermi e soprattutto di riconoscere i propri errori e tornare sui propri passi quando sbaglia.
cosa che ho visto fare a pochi.. parlo di leader politici, dittatori, ex dittatori, presidenti, ex presidenti e così via.
quanto all'accusa che mi ha rivolto, cioè quella di essere razzista, le voglio spiegare che il mio era un semplice esempio o meglio una semplice citazione dei fatti della nostra cronaca più recente. ho citato l'esempio del kamikaze ma poteva essere un brigatista, credevo che il senso di quello che volevo dire fosse chiaro. mi spiace che lei l'abbia recepito nella maniera più negativa. del resto se uno nelle cose ci vuole vedere per forza il marcio è chiaro che lo trova e lo vede anche dove non c'è.
quanto alla formazione della mia coscienza critica,la ringrazio per il suo contributo, per il faro che ha acceso sul lato oscuro della chiesa. le ripeto che non ha aggiunto a quello che già sapevo niente di nuovo. continuo a credere nei valori cristiani probabilmente come lei continuerà ad essere comunista nonostante le ombre del comunismo (che per fortuna in italia non abbiamo sperimentato al contrario dei paesi dell'est o di cuba o della cina; all'italia è toccata l'ombra del fascismo).
mi scuserà e mi tollererà se la mia auctoritas resta la dottrina cattolica.
una richiesta: la prego, quando scrive delle volgarità (parolacce nel suo dialetto livornese) di non accostarle al mio nome. veramente mi piacerebbe non ascoltarle nè leggerle affatto. visto che io non le uso per esprimermi (mai!) gradirei la stessa educazione e gentilezza anche dagli altri quindi anche da lei.
la saluto cordialmente!


(maria rosaria)

Soavissima Maria Rosaria,

Parto dal fondo, solo per chiarire una cosa che del resto mi pareva già abbondantemente chiarita. Infatti, quando ho usato una certa colorita espressione in vernacolo livornese, avevo specificato chiaramente che non mi riferivo a Lei (si vada pure a rileggere con calma il passaggio in questione); ciononostante, Lei ha ritenuto opportuno esternarmi un suo sgradevolissimo pistolotto secondo il quale io avrei "accostato detta espressione al Suo nome". Orbene, le dico con la massima sincerità che mi è possibile che queste sono cose che, usualmente, mi fanno venire la voglia di rincarare la dose e, eventualmente, di cominciare sul serio ad "accostare". Cerchi di tenerlo presente, per cortesia, perché se c'è una cosa che mi fa andare autenticamente in bestia, questa è il perbenismo moralistoide. Se Lei non usa mai certe espressioni per esprimersi, mi permetto di dirLe che sono affari Suoi; e visto che parla tanto di "educazione e gentilezza", Le ricordo anche che Lei, qui dentro, è un'ospite e che non può minimamente permettersi di puntare alcun ditino verso chi la ospita e Le permette di esprimersi liberamente e senza alcun tipo di censura. Se ne ricordi, se riterrà opportuno intervenire nuovamente. Qui dentro ognuno si esprime come vuole. E' un luogo libero.

Detto questo, La vorrei cortesemente ringraziare, precipuamente dal punto di vista statistico. Il Suo, infatti, è uno dei più densi campionari di luoghi comuni che mi sia stato dato di leggere qui dentro, e sì che oramai contribuisco a curare questo luogo da quasi quattro anni. Si parte con la "storia ampiamente pilotata dagli storici di sinistra", affermazione nella quale riecheggiano precise tutte le baggianate sulla "cultura in mano alla sinistra" di cui si è fatto campione il prode Silvio Berlusconi; evidentemente, poco o nulla Le devono dire tutti i numerosi storici revisionisti che, ultimamente, ammorbano questo disgraziatissimo paese dove è stata definitivamente messa a tacere la memoria.

Si passa poi alla "chiesa controcorrente"; santo cielo, mi dica, ma Lei sarà mica la segretaria dell'on. Rocco Buttiglione? Controcorrente? La chiesa continua a seguire sempre e comunque la propria, di corrente, che è quella, giustappunto, di spacciare come "valori" la repressione di tutte le caratteristiche più naturali della persona umana. E con quale coraggio "riconosce i propri errori"! Per riconoscere che Galileo aveva ragione ci avrà messo un quattrocento anni...

Ma, del resto, credo che sarebbe perfettamente inutile andare oltre. Lei ha tutto il diritto di credere in tutti i "valori" che vuole, e Le posso assicurare che io non intendo minimamente fare alcunché per conculcarli. Tutt'altro. Ma La devo informare che non Le parla un "comunista", a meno che tale termine non debba essere inteso nel più puro senso berlusconiano. Chi Le sta parlando, è una persona un po' complessa, che in mancanza di meglio si definisce un anarco-comunista ma che ha sempre fatto della propria più totale autonomia da dogmi di qualsiasi tipo il proprio credo più profondo. Sono una persona senza nessun tipo di "auctoritas" né di "dottrina", e i dogmi della chiesa comunista mi fanno lo stesso ribrezzo di quelli della chiesa cattolica, Le posso garantire. Che siano a base di materialismo storico o di verità rivelate, li detesto dal più profondo del cuore; ciò detto, passo a ben distintamente salutarLa sperando di non avere usato volgarità e di non aver offeso i suoi occhi. La mi stia bene, anzi benone. [RV]

2007/3/10 - 11:18


Gentile signor venturi,
le scrive la campionessa del "perbenismo moralistoide"! Sempre io: Maria Rosaria!
Dalle mie parti, quando una persona non esprime volgarità nè con le parole nè nel comportamento, la chiamano BUONA EDUCAZIONE. Non è un semplice formalismo ma è un esprimere con le parole, con i gesti, col comportamento quello che è un proprio sentire maturato dalle proprie e altrui esperienze,dagli insegnamenti ricevuti,dagli studi compiuti.
I perbenisti o come li definisce o meglio MI definisce lei (perbenista moralistoide)sono quelli che sono FORMALMENTE educati per propria convenienza o tornaconto personale quindi solo per APPARIRE in un certo modo agli occhi degli altri. Sono i cosidetti "sepolcri imbiancati". Così Gesù definisce gli scribi e i farisei e li ammonisce a causa della loro ipocrisia mentre apprezza il pubblicano che si accosta a Dio con grande umiltà senza nascondere ciò che veramente egli è. Se lei ha letto il vangelo questi episodi li ricorderà sicuramente.
Praticamente mi ha dato dell'ipocrita!
Io le dico che si sbaglia.
Lei è libero di crederci o no: dal momento che non mi conosce deve fidarsi di cosa le ha suggerito il suo intuito in base alle poche righe che ho lasciato su questo sito.
Ancora un commento sul suo essere anarco-comunista.
Guardi, io la ammiro per le sue idee ma si renderà conto che non sono applicabili alla realtà. Se davvero non ci fossero delle regole ognuno sarebbe veramente libero,è vero! Ma ciò presuppone che ogni uomo abbia o acquisisca una profonda conoscenza di se stesso e degli altri per poter rispettare veramente se stesso e gli altri. La vera libertà viene dalla responsabilità. Per queste cose ci vuole una grande maturità che l'uomo secondo me non ha ancora raggiunto, anzi lo vedo proprio lontano!
E le dico di più, certi uomini non ci pensano nemmeno a mettersi in cammino verso questa maturità.
Mi dica la verità... passi in rassegna velocemente nella sua mente le persone che conosce, quelle che sente parlare in televisione e quelle di cui sente parlare nei fatti di cronaca... Quanti pensa che siano in grado di autogestirsi senza danneggiare se stessi e gli altri che vogliono vivere in santa pace? A quanti pensa che importi davvero la ricerca della verità? perchè guardi, tanti nemmeno si pongono il problema e vivono passivamente.
A noi non resta che lanciare degli imput e sperare che qualcosa nel nostro comportamento, nelle nostre parole possa arrivare al loro cuore e scuotere le loro coscienze perchè ciascuno di loro cominci a porsi delle domande e inizi il suo cammino...

Celestiale signora Maria Rosaria,

Quel che avviene dalle sue parti, come dire, è una cosa che attiene solamente a Lei ed, eventualmente, alle Sue parti. Alla cosiddetta "buona educazione" e ai rispettivi "modi", io preferisco di gran lunga l'estrema chiarezza, anche a costo di essere brutale. La ritengo la più alta ed autentica forma di rispetto, perché elimina gli equivoci, le ambiguità e i fraintendimenti. Così accade dalle mie parti, e non si aspetti mai da me altro tipo di trattamento. Con le mie parole, coi miei gesti e con il mio comportamento io esprimo questo tipo di chiarezza, che sottolineo (in questo caso anche formalmente) con il mio rifiuto di nascondermi e di adattarmi a qualsiasi tipo di regola e convenzione. Se se ne vuole accertare di persona, può farlo in quel di Firenze, quartiere Coverciano, via Federigo Tozzi n°3, dove abito. Telefono fisso: 055-613968; cellulare 339-4723095.

Quanto al resto, più che darLe dell' "ipocrita" (appellativo per il quale mi mancano del tutto gli elementi probanti e, soprattutto, la conoscenza personale: e qui Le do pienamente ragione), Le do, basandomi e potendomi basare esclusivamente su quel che ha scritto, di pienamente conforme a certi schemi di pensiero nei quali non mi riconosco e non intendo minimamente riconoscere. Sono schemi che, francamente, non mi attengono. Con questo non voglio mettere in discussione la Sua perfetta buonafede: semplicemente siamo su due strade radicalmente diverse. E ognuno vada per la sua.

Che le "mie idee non siano applicabili alla realtà" me lo sono sentito spiattellare in faccia qualche decina di migliaia di volte. Non voglio più nemmeno darmi la briga di confutare tali cose. Le potrei dire che, dal punto di vista storico, un barlume di comunismo anarchico è stato applicato, e con discreto successo nella Barcellona tra il 1936 e il 1937, ma non so se servirebbe a qualcosa, come forse servirebbe a poco ricordare che quel tentativo è stato schiacciato nel sangue proprio dagli stalinisti spagnoli ai diretti ordini di Mosca. Si figuri soltanto quanto mi stanno simpatici quei signorini, altrettanto simpatici di coloro che, in nome degli incrollabili "valori" di santa romana chiesa hanno oppresso popoli interi. Se ne ha una riprova attualissima nella Polonia di oggi, che dopo essersi liberata dal barbaro comunismo è tornata ad essere quel che voleva il defunto Giampaolo Due: una teocrazia parafascista clericale nella quale, per altro, i "valori" si abbinano al più sfrenato neoliberismo. Contro queste cose ho lottato e lotterò sempre finché avrò un filo di fiato.

Lei afferma che "La vera libertà viene dalla responsabilità" e che "ci vuole una grande maturità
che l'uomo secondo me non ha ancora raggiunto, anzi lo vedo proprio lontano". Mi dica, per raggiungere questa presupposta "maturità" l'uomo avrà bisogno di restare eternamente in condizione di minorità? Di stare fino alla fine dei tempi sotto il tallone di un "padre" che per altro l'umanità stessa si è creata ("E non Dio, ma qualcuno che per noi lo ha inventato / ci costringe a sognare in un giardino incantato", scriveva Fabrizio De André ispirandosi a Edgar Lee Masters)? Ci credo che Lei veda lontano il momento in cui l'uomo potrà veramente affrancarsi: questo suo affrancamento è derivato principalmente da dogmi, morali, schemi e quant'altro che lo costringono a vivere costantemente sotto l' "auctoritas" (uso una sua parola) di un potere della quale tutte le chiese organizzate sono parte integrante e decisiva. Io non mi oppongo, né mio opporrò mai alla fede religiosa. Ognuno creda in quello che vuole e scelga liberamente, e in piena coscienza, l'essere soprannaturale al quale delegare la propria vita. Il discorso cambia radicalmente quando questo essere soprannaturale scende per terra e decide di dettare leggi e comportamenti pubblici e privati. A questo mi oppongo e mi opporrò sempre, così come a chi mi propaganda questo ergendosi magari su un piedistallo "morale". Sui piedistalli ci stanno i monumenti, ed io preferisco fare il piccione. Sa bene cosa i piccioni usualmente riservino ai monumenti.

Se passo velocemente in rassegna le persone che conosco, Le dico che sono persone lontane anni luce da Lei. Persone che hanno ben altro da fare che ricercare "verità" astratte e che vivono tutt'altro che passivamente. Persone che, forse, farebbe un gran bene conoscere anche a Lei; ma non è un problema. Sono persone che, per liberarsi di ogni costrizione e di ogni vincolo hanno spesso pagato duramente, senza alzare alcun occhietto al cielo e senza invocare aiuti divini. Che del resto non sarebbero mai arrivati.

Per quel che mi riguarda, quindi, Lei può tranquillamente tenersi i Suoi "input" e rinunciare a scuotere la mia coscienza. Mi garberebbe sapere perché certi "credenti" (cattolici e di qualsiasi altra organizzazione consimilare) si devono sempre in dovere di "arrivare ai cuori" e di "scuotere le coscienze", per arrivare invariabilmente a "porsi delle domande". Di domande, La informo, me ne pongo in ogni momento; ma spesso e volentieri mi do anche delle risposte, e sono risposte che derivano da me stesso. Non sono mediate da niente o da nessuno. Se veramente desidera arrivare al mio cuore e scuotere la mia coscienza, Le dico che ha scelto la strada sbagliata; sempre che gliene importi qualcosa. Ma questo è affare esclusivamente Suo. Io non voglio scuotere nulla e non voglio che Lei arrivi da nessuna parte. Se la veda con la Sua coscienza e con il Suo dio da tribunale, che in fondo ci riserva per l' "aldilà" quel che ci riserva nell'aldiquà: un processo e l'eventuale galera con "fine pena mai". Saluti. [RV]




Cordiali saluti,
Maria Rosaria

2007/3/13 - 12:09


Signor Venturi,
evidentemente lei delle mie parole coglie solo le più periferiche sfumature ignorando completamente il disegno centrale. Le interpreta a suo piacimento le estrapola e le reinnesta dove le fa comodo.
E' inutile che parlo di rispetto ed educazione con una persona che chiama il dio in cui credo "un dio da tribunale" e che parla in termini dispregiativi di una persona defunta storpiandone volutamente il nome.
Continua a parlarmi di potere teocratico e a sbattermi in faccia tutto il suo anticattolicesimo e il suo anticlericalismo di cui si è ben imbevuto da bravo anarco-comunista e si è dimenticato delle persone che, cresciute all'interno della chiesa, hanno operato per il bene dell'umanità intera e sono state un esempio per tutti.
Voglio cominciare da don Pino Puglisi ucciso dalla mafia,Don Andrea ucciso in Turchia, Madre Teresa,il vescovo Romero e figure più lontane nel tempo come san Francesco e come sant'Antonio che non hanno esitato a criticare fermamente la chiesa stessa e il papa quando ce ne è stato bisogno.Molte volte nella storia la chiesa stessa ha creato i suoi santi martiri.
Le chiedo se è altrettanto bravo ad essere critico contro quelli che nel nome delle idee in cui lei stesso crede schiacciano la testa alle persone,non so... le freddano sottocasa, le chiudono in uno stanzino per mesi, le processano sommariamente e poi le giustiziano. Mah!
Comunque come lei ben dice non è la fede che noi dobbiamo discutere ma le sopraffazioni e gli assassinii in nome della fede e delle idee.
Ma mi dica come la prenederebbe lei se io usassi dei nomignoli o delle espressioni offensive nei confronti dei teorizzatori della sua ideologia?
Lei si è permesso di dire "dio da tribunale" e ancora "Giampaolo secondo" e si è permesso di offendere la preghiera e le persone che pregano. Ma lei che ne sa?cosa ne sa di cosa si cela nel dialogo tra dio è l'uomo?che ne sa se l'uomo chiede o ringrazia o semplicemente contempla? o medita? o ascolta se stesso?
Eh, ma certo lei è il piccione della situazione... l'importante è scaricare i suoi bisogni. Mi dica se si trovasse nei pressi del monumento delle fosse ardeatine cosa farebbe? continuerebbe a fare il piccione e a scaricare i suoi bisogni o si trasformerebbe magicamente in uomo?
sono sicura che tornerebbe uomo.
se alcune cose o persone o cos'altro non sono importanti per lei possono esserlo per gli altri.
Badi bene, non le sto rimproverando di essere critico ma di essere poco rispettosso a causa del suo anticlericalismo che credo la accechi troppo e le faccia perdere le staffe troppo spesso tanto che poi le vengono fuori delle espressioni veramente infelici.
Se cominciassi ad offendere pure io qualche figura che nella sua formazione ideologica ha contato molto, lei come la prenderebbe?
Le ricordo che dio per me non è soltanto il "teorizzatore della mia ideologia" ma è anche una figura sacra ed è intoccabile!
capisco che per un profano come lei è difficile da comprendere ma la prego di tenerlo presente.
Dio è stato definito in molti modi.
Francamente quello che preferisco è Amore.
Le faccio una piccola citazione dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi:
"Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna. E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare la montagne ma non avessi la carità, non sono nulla. E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per essere bruciato ma non avessi la carità niente mi giova.
La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia ma si compiace della verità.
Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
La carità non avrà mai fine.
Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà. La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta e la nostra profezia. Ma quando verrà ciò che è perfetto ciò che è imperfetto scomparirà.Quando ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma divenuto uomo, ciò che era da bambino l'ho abbandonato. Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto ma allora conoscerò perfettamente, come anch'io sono conosciuto.Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!"
Naturalmente qui per Carità san Paolo intende Amore (usa il termine karis che viene dal greco).
Detto questo le chiedo, prima di leggere i miei interventi qui, di spogliarsi dei suoi pregiudizi anticattolici!
Altrimenti sarà sempre prevuto nei miei confronti e interpreterà nel peggiore modo possibile quello che scrivo.
Ma soprattutto le sembrerà di parlare sempre con una "cattolica" e non con una "persona" che ha semplicemente voglia di cofrontarsi.
Fatto?
ok!ora può rileggere!

Simpaticamente,
la sua celestiale e sempre più eterea
Maria Rosaria
(Maria Rosaria)

Indignata Maria Rosaria,

Mi corre l'obbligo di dirLe che sono abbastanza avvezzo ad artifici rettòrici di vario genere, ivi compreso quello, assai comune, che consiste nel rimproverare al proprio interlocutore di "cogliere solo le più periferiche sfumature". Il problema, però, è che quelle che Lei magari considera, o vorrebbe che si considerassero, "periferiche sfumature" sono per me più importanti del nòcciolo del Suo discorso, che è fatto, mi creda, di cose che nella mia vita mi sono sentito ripetere ad nauseam con una scarsità di variazioni a dir poco scoraggiante.

Ma, a parte questo, non vedo cosa ci sia poi di così pèrfido nel definire il Dio giudaico-cristiano un Dio tribunalizio. Insomma, il "giudizio universale" non l'ho mica inventato io. Ci sarà una corte che "giudicherà i vivi e i morti" con le relative pene, che a quanto mi risulta saranno terribili e addirittura inappellabili. Giù all'inferno, e per l'eternità. Senza neppure un tribunalino del riesame piccino picciò. Senza avvocati. Senza potersi avvalere della facoltà di non rispondere. Senza il quinto emendamento. Senza nulla, insomma: si verrà giudicati e basta, ed eventualmente condannati in saecula saeculorum.

Quindi mi limito a registrare ed interpretare questo fatto, nel quale, se avessi fede, dovrei "credere" e regolarmi di conseguenza. Dovrei "fare il bravo" e "rigare dritto", sennò alla fine saranno guai, e guai seri. Così, con il terrore instillato dalla pena eterna, si controllano meglio le persone (anzi: il "gregge") durante questa vita transeunte. Non c'è che dire, è un sistema perfetto; e la chiesa cattolica se ne è servita, e continua a servirsene in modo esemplare. Di fronte a questa cosa, mi spiace, mi è difficile provare rispetto e educazione. Non provo rispetto e educazione verso coloro che mi propagandano una galera come "via di salvezza". Non provo rispetto e educazione verso chi mi ammannisce ignobili menzogne spacciandomele per verità assolute. Non provo rispetto e educazione verso chi si sente in dovere di sbattermi in faccia per l'ennesima volta la solita pappardella delle "persone che, cresciute cresciute all'interno della chiesa, hanno operato per il bene dell'umanità intera e sono state un esempio per tutti."

E' chiaro che, all'interno di un'istituzione vasta come la chiesa cattolica, siano esistite ed esistano molte bravissime e degnissime persone; se fosse meno disattenta, non le sarebbe ad esempio sfuggito che di mons. Romero avevo già parlato, così come di padre Mugica e di mons. Angelelli; se non sa chi sono, vada pure a vedere qui, così farà magari anche la conoscenza di un fulgido esempio di cristiano, mons. Pio Laghi. Vi sarebbero poi molte altre persone da nominare, nel passato e nel presente; che so io, don Andrea Gallo. Ma senza andare a scomodare nomi più o meno noti, io mi rapporto più volentieri a quelle tante persone di cui non si sa neppure il nome, e verso le quali, a prescindere dalle loro credenze religiose, è possibile e spesso doveroso provare rispetto e educazione, forse perché sono quelle persone che non sentono alcun bisogno, come fa invece lei, di indottrinare, di polemizzare, di "redimere", di puntualizzare. Sono le persone che accettano gli altri così come sono; tra queste mi pregio di annoverare uno dei miei più cari e sinceri amici, il quale, pensi un po', fa il parroco. Non ci crederà, ma diverse delle canzoni presenti in questo sito sono state da me inserite…da una parrocchia di campagna. Il cui titolare sa benissimo come la penso e non mi giudica. Né io giudico lui per ciò in cui crede e che professa.

Quel che trovo del tutto inaccettabile da parte Sua, e che potrebbe anche dispensarmi ulteriormente dal riservarle il "rispetto e l'educazione" che esige da me, è l'accostarmi a degli assassini. A questo punto potrei fare altrettanto con Lei; di assassini e di matricolati, ce ne sono stati di ben peggiori che si sono ammantati di sacre vesti. Se poi si desse la briga di consultare quel che scrivo da anni in questo sito che curo, e che non mi sembra Lei abbia mai fatto limitandosi a intervenire su questa canzone (che trovo peraltro orrenda e che non ho inserito io), la risposta vi è già contenuta.

Per il resto, Le posso assicurare che se Lei usasse nomignoli e espressioni offensive nei confronti dei "teorizzatori della mia ideologia" (però mi piacerebbe sapere chi sono, secondo Lei, e che cosa ne sa veramente), la cosa non mi farebbe né caldo né freddo. Ad esempio, tra i "teorizzatori della mia ideologia" c'è tale Raoul Vaneigem. Ebbene, costui, non molto tempo fa, ha scritto un libriccino (rinunciando peraltro, come sempre, ad ogni forma di diritto d'autore) che ha un titolo assai significativo: "Niente è sacro, tutto si può dire". A differenza Sua, non provo nessun tipo di "sacralità" e di "intoccabilità", neppure verso le persone, i personaggi e le idee che mi sono più vicine. Io desacralizzo e tocco quel che accidente mi pare, pure me stesso; di converso, accetto senza nessun problema che lo si faccia nei miei confronti. Vuole chiamare Malatesta "Capatosta" o Buenaventura Durruti "il signor Buonaventura" o come cazzo Le pare? Faccia pure e si accomodi! M'importa una beata sega. E' un suo diritto e sono favorevole alla più totale libertà di espressione. La informo però che "Giampaolo Due" non è mia; è il modo in cui il defunto pontefice, quello dei "Papa Boys", viene usualmente chiamato dal "Vernacoliere" di Livorno.

Se mi trovassi nei pressi del monumento alle Fosse Ardeatine, come peraltro mi è già capitato non una ma tre volte, non rivolgerei parole o pensieri a un dio in cui non credo. Rivolgerei pensieri e parole agli uomini, anzi ai ricordi degli uomini, che hanno da un lato fatto tutto ciò, e dall'altro lo hanno subito. Non ho nessun bisogno di "tornare uomo" perché lo sono pienamente, e sono quello e basta. Il mio orizzonte umano non ha nessun bisogno di dèi, né nei cieli e né in terra.

In ultimo, per favore, si tenga il suo dio di "Amore" perché tutto questo "amore" comincia ad opprimermi; così come, se proprio vuole fare citazioni, prenda pure S.Francesco, prenda chi Le pare, ma mi dispensi da quel perfetto ipocrita ed organizzatore di oppressione che è stato Paolo, e dalle sue letterine. Altrimenti io potrei citarle questa letterina di san Johann Most:

"Fra tutte le malattie mentali che l'uomo si è posto sistematicamente nel cervello, la peste religiosa è certamente la più orribile. Come ogni cosa ha la sua storia, quest'epidemia ha essa pure la sua; soltanto è peccato che lo sviluppo di questa storia non sia tutto ciò che havvi di più grazioso. Il vecchio Zeus e Giove erano individui veramente dabbene se li si paragonano ai 'rami trinitari' dell'albero genealogico del buon Dio, i quali non la cedono per nulla ai primi in crudeltà e in brutalità. D'altronde non vogliamo perdere il nostro tempo con dèi pensionati o decaduti, perché non fanno più nessun danno; criticheremo al contrario, senza riguardi, i fabbricanti di pioggia e di bel tempo ancora in attività di servizio e i terroristi dell'inferno."

Le citerò infine alcuni versi di un poeta famoso, Heinrich Heine:

"Maledetto il buon Dio! Noi lo pregammo
nelle misere fami, nei freddi inverni;
lo pregammo, e sperammo, ed aspettammo:
egli, il buon Dio, ci saziò di scherni."

Saluti. [RV]

2007/3/15 - 16:09


A proposito della possibile fondatezza di taluni pregiudizi anticattolici:

IL VATICANO E IL CASO SOBRINO

Il Sant'Uffizio ha ieri condannato con "procedura d'urgenza" il gesuita spagnolo Jon Sobrino per le sue riflessioni su Cristo e sulla "chiesa dei poveri".

Articolo a firma di Mimmo De Cillis sul sito di Lettera22 in data 15 Marzo 2007:
link

E’ una chiesa che sembra muoversi a suo agio solo fra condanne, divieti e censure quella di papa Ratzinger. Il caso del giorno è quello del gesuita spagnolo Jon Sobrino che ieri ha incassato, con “procedura d’urgenza”, la condanna del Sant’Uffizio per le sue riflessioni, considerate eterodosse, su Cristo e sulla “chiesa dei poveri”. Sobrino, 68 anni, uno dei fondatori della teologia della liberazione, è l’unico sopravvissuto alla strage dei gesuiti dell'Università del Centro America (Uca) di San Salvador, uccisi il 16 novembre 1989 da alcuni militari a causa del loro impegno sociale e culturale al fianco del popolo salvadoregno. Furono assassinati, quel giorno, il rettore Ignacio Ellacuría, spagnolo, uno dei più grandi teologi della liberazione, i suoi confratelli Segundo Montes, Ignacio Martín Baró, Amando López, Juan Ramón Moreno, Joaquín López-López. Sobrino si salvò solo perchè era all’estero. Da allora, segnato dalla morte dei suoi compagni, Sobrino ha proseguito la sua ricerca teologica e la sua elaborazione soprattutto sul tema della “chiesa dei poveri”, sviluppata nell’alveo di quella che è stata definita “teologia della liberazione”, fortemente avversata nel papato wojtyliano da Ratzinger in persona, quando era a capo del dicastero per la dottrina della fede. L'inchiesta su Sobrino, infatti, l’ha iniziata proprio lui nel 2001: oggi la conclusione tirata dal cardinale William Levada, a poco meno di due mesi dalla partenza di papa Benedetto per il Brasile, in un viaggio – prima visita extraeuropea del pontefice – proprio nel continente che è stato culla di quella corrente teologica. Ratzinger pubblicò nel 1984 e poi nel 1986 due differenti documenti che condannavano la teologia della liberazione, accusata di essere, in alcune sue diramazioni, legata al marxismo e di aver trasformato il cristianesimo in ideologia.
Ieri la riprova che la longa manus vaticana non ha smesso di tenere alle briglie i teologi troppo progressisti o avanguardisti. La “Notificazione” del Sant’uffizio spiega i motivi della procedura d’urgenza: non lasciare che idee corrotte da “gravi difetti metodologici e di contenuto” possano influenzare o deviare i fedeli dell’America Latina. Contestata è soprattutto l’affermazione per cui “la chiesa dei poveri offre l'orientamento fondamentale alla cristologia”. Sobrino, insomma dice che Cristo si incontra soprattutto nel povero, nell’oppresso, nell’emarginato – attendendosi fra l’altro al dettato evangelico. La congregazione gli rimprovera così di “sminuire il valore delle affermazioni del Nuovo Testamento e dei grandi concili della Chiesa antica”. Così facendo, il suo discorso giungerebbe, secondo il Sant’uffizio, anche “a conclusioni non conformi con la fede della chiesa riguardo a punti cruciali, come la divinità di Gesù Cristo, l'incarnazione del figlio di Dio” e ad altri punti che emergono da opere messe all’indice, come Jesucristo liberador. Lectura historico-teologica de Jesus de Nazaret e La fe en Jesucristo. Ensayo desde las victimas.
Il provvedimento appare una mannaia esemplificativa per le avanguardie teologiche latinoamericane ma anche per quelle asiatiche e africane. Paradossalmente è stato il confratello di Sobrino, il gesuita Federico Lombardi, direttore della Sala stampa vaticana, a dover spiegare l’atteggiamento del Vaticano: “Non si tratta di una condanna – ha detto. Sobrino ha vissuto da vicino l'esperienza drammatica del suo popolo; per questo ha teso a sviluppare una cristologia dal basso, coltivando una sintonia spirituale profonda con l'umanità di Cristo”. Tuttavia le sue teorie hanno messo troppo in rilievo l’umanità di Cristo, tralasciandone la parte divina. Il Sant’uffizio non ha dato a Sobrino la consegna del silenzio, né gli ha proibito di svolgere attività di insegnamento, ricerca o pastorale: saranno i singoli vescovi a giudicarne l’opportunità.
Sobrino è stato anche fedele collaboratore di un altro vescovo inviso in Vaticano, il salvadoregno Oscar Romero, ucciso nel 1980 mentre celebrava messa, un martire della fede il cui processo di beatificazione langue sotto i faldoni della congregazione per le cause dei santi. Probabilmente Sobrino avrebbe preferito essere al suo fianco o accanto ai suoi confratelli dell’Uca.

(L'articolo è apparso anche su Il Manifesto del 15.03.07)

Alessandro - 2007/3/15 - 16:21


Cara Maria Rosaria,

mi permetto di intromettermi brevemente nel fitto scambio tra Lei e il Venturi…
Lo faccio perché sono io ad aver postato il testo della canzone ed il primo commento, quello che Lei ha ritenuto offensivo della Chiesa Cattolica.
Bene, mi pare che la Chiesa Cattolica sia un’istituzione creata dagli uomini, e il sottoscritto ha ogni diritto di criticarla e al limite di parlarne male come di qualsiasi altra istituzione terrena (e la Chiesa Cattolica terrena lo è sempre stata e continua ad esserlo, e molto). Se dico che “Berlusconi è un mafioso” o che “Prodi è un ipocrita” o che “Ratzinger è un pastore tedesco” esprimo il mio disappunto e il mio giudizio negativo - peraltro suffragato da fatti inconfutabili - verso queste figure terrene, espressione della più varia (e talvolta avariata) umanità… A parte che condivido il Venturi quando cita Raoul Vaneigem ed il suo "Niente è sacro, tutto si può dire", ma nel caso specifico (o negli esempi di “insulti” che ho fatto poc’anzi) la sacralità non c’entra proprio nulla… Quando Lei parla di valori mi pare che confonda i valori cristiani, quelli che emergono dalle Scritture, con i presunti valori di cui si fa portatrice una fra le tante istituzioni umane, la Chiesa Cattolica appunto. Valori che mi pare non coincidano affatto. Com’è possibile che Lei veda l’Amore di Cristo incarnato in un’imperfetta, presuntuosa, esausta, tracotante lobby di potere qual è la Santa Romana Chiesa Cattolica e Apostolica?
Chi saranno mai oggi gli “scribi e i farisei ipocriti”, i “sepolcri imbiancati” di cui parla il Cristo per bocca di Matteo? Sono convinto che in cuor suo Lei ha la risposta.

- Allora Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: “Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno. Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filattèri e allungano le frange; amano posti d`onore nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare ‘rabbì’dalla gente. Ma voi non fatevi chiamare ‘rabbì’, perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate nessuno ‘padre’ sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo. E non fatevi chiamare ‘maestri’, perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo. Il più grande tra voi sia vostro servo; chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; perché così voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci. […] Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all`esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. Così anche voi apparite giusti all`esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d`ipocrisia e d`iniquità.-
(Matteo, cap.23)

La saluta cordialmente una persona senza il dono della Fede, insofferente verso ogni forma di Potere, di sopraffazione fisica, psichica e culturale dell’uomo sull’uomo, una persona che è semplicemente un uomo libero.

Alessandro - 2007/3/16 - 10:12


Vorrei fare un appunto breve su un grande equivoco emerso più volte in questa discussione: quando si è usata l'espressione "laicista" con senso dispregiativo, s'è accostato il suo senso ad una simpatia verso l'integralismo islamico. L'equivoco nasce dal fatto che chi è laico in Italia, combatte ovviamente contro il dilagante integralismo cattolico. Ma chi è contro le istituzioni religiose, è contro tutte le istituzioni religiose e il suo discorso non si ferma certo all'Italietta. Una domanda che ci si pone, ad esempio: perché ci sono paesi in cui si possono lapidare le donne? Nessuna legge lo permetterebbe, se non ci fosse un'istituzione religiosa a consentirlo. Ecco perché combattiamo: perché un'istituzione con caratteri politici ed economici non ha nulla a che vedere con dio.

"Già la parola «cristianesimo» è un equivoco: in fondo è esistito un solo cristiano e questi morì sulla croce. [...] La Chiesa è esattamente ciò contro cui Gesù ha predicato e contro cui egli ha insegnato ai suoi discepoli a combattere" (da "L'Anticristo", Nietzche)

Letture consigliate: "Il vangelo secondo Gesù Cristo" di Josè Saramago.

Ciao,
Antonio Piccolo

Antonio Piccolo - 2007/3/29 - 12:22


Sign. Venturi,
non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire! Credo, con lei, di aver già detto tanto e lascio il compito a chi le sta più vicino (magari il suo amico prete o un amico o chi altro) di controbattere le baggianate(frutto dei suoi pregiudizi) che va vendendo...
Ho altre priorità che stare qui a farmi prendere per i fondelli da lei che per una stupida ripicca, nella quale lei ha alzato i toni, ha deciso di non abbassare la cresta in nessun modo. Ebbene la tenga ALTA! per tutta la gente insolente come lei!
maria rosaria

Sono molto divertito quando saltano fuori cose ovvie. Ad esempio quello di una povera beghina da quattro soldi bucati che prima entra qui dentro con tutto il suo armamentario di "fede", di dogmi, di belle e sante paroline & tutto il resto, e che finisce -invariabilmente, come accade appunto sempre nei casi del genere- con lo sbroccare alla grande; però non senza dare nel contempo un perfetto saggio della propria operazioncina promozionale condita con un bel po' insinuante "diplomazia" nei confronti di chi è visto come più "abbordabile" del qui presente.

La beghina in questione addirittura si lamenta che il qui presente "abbia deciso di non abbassare la cresta in alcun modo"; chissà, deve essere abituata a tuonare dall'alto del suo divino empireo, mentre il povero peccatore dovrebbe chinare il capo. Certo che sono insolente, e cosa credeva? Di farmi inginocchiare al cospetto? Vada, vada, Maria Rosaria, vada ad occuparsi delle sue "priorità" da qualche altra parte, ché qui dentro lo abbiamo visto già tutti quanti quale siano. E sono "priorità" verso le quali nutro il più assoluto disprezzo, dato che lei qui dentro è venuta a fare una cosa che ha un nome semplicissimo: propaganda.

Garberebbe tanto a lei e alla marmaglia come lei che tutti "abbassassero la cresta"; ciccia. Io non "vendo" nulla; le mie cose sono del tutto prive di prezzo e sono mie. A differenza di tutta la gran massa di soldoni che sono stati, sono e purtroppo saranno smossi dalla vostra "fede". Perché a tutto, in fondo, questo si riduce.

PS. Le garantisco che del suo "amore e rispetto" me ne frega quanto di un calcio nei coglioni. Arrivo a dirle che, se dovessi, con una pistola puntata alla tempia, scegliere tra le due cose sceglierei il calcio nei coglioni. Non le voglio bene e per me può andare tranquillamente a morire ammazzata. E' il trattamento che riservo ai melliflui e ai falsi. Lei mi fa schifo. Spero che con questo, adesso, si decida a scomparire. [RV]


*

Al gentile signor Alessandro.
Condivido molte delle cose che dice, molte altre sue posizioni no. Le dico ciò che penso.Ognuno di noi è in grado di leggere il vangelo e di ascoltare i nostri sacerdoti e il papa e leggere i documenti della chiesa. ognuno è in grado di confrontarli e vedere se c'è corrispondenza o meno. ognuno di noi è in grado di comprendere cosa è bene e cosa è male ma nessuno deve mai giudicare. il giudizio spetta a Dio il quale (al contrario di quello che venturi può pensare) non è pronto alla condanna ma al perdono. esiste per tutti la possibilità di redimersi. la salvezza è per tutti. ora le dico una cosa che era ovvia ma che la chiesa ha riconosciuto solo di recente e cioè che c'è salvezza anche fuori dalla chiesa. una volta il motto era: non c'è salvezza senza chiesa. oggi non è più così. la chiesa ufficiale, proprio pensando a quel che Gesù ha insegnato, ha ammesso la possibilità che ci sia salvezza anche per chi non ha conosciuto la fede, per chi non ha conosciuto Gesù se nella sua vita è stato una persona buona e onesta. nessuno conosce i metri di giudizio di Dio. ciò che sappiamo è che legge nei nostri cuori e ci conosce.
la chiesa è capace di autocritica ed è capace di cambiare idea(ha i suoi tempi,veramente biblici a volte! ma ci arriva) ed è una cosa che io trovo molto intelligente. vorrei che tante cose nella chiesa cambiassero ma che tante altre restassero uguali. non sto qui a elencargliele tutte perchè probabilmente ad un non cattolico non interessano perchè magari non la toccano direttamente.
Gesù ha parlato di amore e rispetto per ogni uomo, disse "da questo riconosceranno che siete miei discepoli: che vi amate gli uni gli altri". pensi dovrei amare e rispettare anche il signor venturi! che impresa ardua! eh ma lo so che mi tratta così male perchè in realtà è pazzo di me!è il suo modo di dimostrarmi che mi vuole bene! devo un po' leggere tra le righe... ma il bene c'è! ;)
Scherzo. queste alla fine sono sciocchezze. Ben più difficile è amare e rispettere la gentaglia: gli assassini, i talebani e tutta quella gente per cui la vita di un uomo vale zero o anche meno. eppure anche a loro deve andare il rispetto come persone. anche per loro c'è la possibilità di redenzione oppure (lo dico in termini più giuridici) di riabilitazione. si renderanno mai conto del gesto che hanno compiuto e del male che hanno causato?eppure se questo un giorno dovesse accadere credo che per loro non ci sarà punizione peggiore del loro stesso rimorso.il problema è se mai accadrà ciò...
cmq dice il Signore che prima di guardare la pagliuzza nell'occhio dell'altro è meglio che cerco di togliere la trave che ho io nell'occhio! ;)
è una grande lezione di umiltà.
la prego di prendere ciò che ho scritto non come la predica di chi si mette dall'alto e pretende di saperla più lunga degli altri ma solo come delle semplici riflessioni da condividere e confrontare.
A presto,
maria rosaria

2007/4/9 - 23:23


"A presto" dice maria rosaria! E' una minaccia? Basta, chè non se ne può più!
E poi non sopporto chi pensa e scrive "nessuno conosce i metri di giudizio di Dio. Ciò che sappiamo è che legge nei nostri cuori e ci conosce".
Cara signorina, come fa a saperlo? Ci parla al telefono ogni tanto? Ha con lui uno scambio di mail? Lo vede di persona?
Non è che per caso si fa di qualche sostanza pericolosa?
Mi stia bene.
(Renato Stecca)

Mah, dunque, eh, effettivamente ci sarebbe da pensare che suor Maria Rosaria ci abbia, con Dio, anche qualcosina di più di semplici mail o telefonate; verrebbe da pensare alla famosa Santa Teresa d'Avila, della quale si dice che avesse, nei momenti di estasi, dei veri e propri orgasmi. Che dirti, Renato? Forse siamo stati gli inconsci strumenti dell'innata vocazione al martirio che hanno questo genere di persone. Una specie di Colosseo, insomma, nel quale l'eroica fanciulla cristiana, novella Licia del Quo Vadis (avrà dunque le sembianze di Deborah Kerr?), affronta l'arena dei leoni salda nella sua fede mentre il perfido Venturius (impersonato con perizia da Peter Ustinov) fa pollice verso. Arriverà un Robert Taylor a salvarla? Tutto inutile. Io penso solo a quelle povere bestie strappate al loro ambiente naturale e tenute crudelmente a digiuno. Qualcuno vorrebbe negare loro una beghina tenerella da sgranocchiare...? Intanto, vah, per salvare almeno un po' questa che, fra canzone e commenti, lotta per la palma di peggiore pagina dell'intero sito con ottime probabilità di vincerla, rifacciamoci gli occhi con la Kerr e Taylor...[RV]

Deborah Kerr e Robert Taylor nel Quo Vadis? di Mervyn LeRoy (1951)
Deborah Kerr e Robert Taylor nel Quo Vadis? di Mervyn LeRoy (1951)

2007/4/10 - 18:02


Povera Maria Rosaria,
l’hanno massacrata per bene, soprattutto quel “bruto” del Venturi!

A tale riguardo, lo staff delle CCG/AWS è lieto di offrire a Maria Rosaria una rara immagine del Venturi impegnato nel risolvere una volta per tutte il problema delle ingerenze vaticane:

brs


Non sarò certo io a sparare sull’ambulanza, però devo ammettere che Lei se le tira proprio con quell’irritante tono predicatorio da eletta, quasi che qui ci fossero dei dannati da salvare…
E venendo alla Sua cortese risposta, voglio dirLe innanzitutto che mi conferma nella convinzione che Lei sia, nella migliore delle ipotesi, un po’ confusa; nella peggiore, un’“integralista cattocentrica” (non so se l’espressione rende l’idea)… infatti, come ho cercato di spiegarLe, il sottoscritto non è un “non cattolico” ma un non credente, insomma un ateo, un dannato, uno che non sarà salvato e non gliene importa un fico secco perché se c’è salvezza questa è in una vita piena e libera, aderente ai valori universali, alcuni dei quali sono anche nella Parola di Dio, di certo non nella parola della Chiesa o di qualsiasi altra istituzione di potere…
Devo inoltre constatare che Lei fa acqua anche in materia di soteriologia… anche dopo il Concilio Vaticano II la posizione dei “farisei” non è cambiata: non c’è salvezza se non nella Chiesa (echissenefrega!). Anzi, i capi più recenti della lobby farisaica – Wojtyla e Ratzinger – hanno ribadito pesantemente il concetto nelle loro interpretazioni autentiche della “Dominus Jesus” (se le scrivono, se le cantano e se le interpretano!) e se prima “inclusivisti” (“dove c’è salvezza lì c’è la Chiesa”) e “pluralisti” (il cristianesimo non ha nessuna esclusiva) erano più o meno tollerati, oggi gli “esclusivisti” ultraortodossi la fanno da padroni (e il pluralista Dupuis, teologo di chiara fama, è stato fatto a pezzi proprio dal “pastore tedesco”…)
Beh, se finalmente colta dal dubbio Lei dovesse decidere di cambiare “parrocchia”, La avverto di non convertirsi all’Islam, perché anche lì i non credenti, coloro che rifiutano la verità (?), sono condannati…
Guardi, alla fin fine, a ben vedere, sono convinto che se c’è una salvezza questa è proprio fuori da ogni chiesa e religione.
Quanto agli assassini (chissà poi perché fra i tanti Lei cita solo i talebani…), provi a fare una lista dei più noti, sia fra i Crociati che fra le Orde Islamiche, e poi si chieda a chi hanno sempre giovato le loro nefande azioni portate avanti con la benedizione delle rispettive chiese…
Saluti

Alessandro - 2007/4/11 - 13:28


"[...] ora le dico una cosa che era ovvia ma che la chiesa ha riconosciuto solo di recente e cioè che c'è salvezza anche fuori dalla chiesa. una volta il motto era: non c'è salvezza senza chiesa. oggi non è più così [...]
Così scriveva Maria Rosaria il 9 aprile scorso.

Ed ecco perchè non aveva ragione:

- Il recente documento della Congregazione per la Dottrina della Fede, che afferma il primato assoluto della Chiesa Cattolica. Non ci sono altre Chiese, a parte quella ortodossa ma di "serie B", tutt'al più comunità ecclesiali che non hanno ancora visto la "luce" e che per essere Chiesa non potranno che confluire nell'unica Chiesa di Cristo, quella Cattolica, appunto... GOT MIT UNS!


- Il Concilio Vaticano II sta affondando lentamente nella normalizzazione imposta da Benedetto XVI. Ieri è toccato al rapporto con le altre chiese cristiane, in un documento che riafferma che l'unica Chiesa istituita da Cristo è quella cattolica
di Francesco Peloso
Lettera 22, Mercoledì 11 Luglio 2007


- "L'unica Chiesa di Cristo è la Chiesa cattolica". Gli altri cristiani non ci stanno
di Roberta Leone
da Korazym.org, 11/07/2007

Mi pare particolarmente significativo qui l'intervento del teologo valdese Paolo Ricca:
"[...] se così stanno le cose l'unità dei cristiani non può che avvenire nella chiesa cattolica romana. Significa riaffermare la dottrina del ritorno all'ovile romano, secondo cui tutte le chiese devono reintegrarsi nella chiesa cattolica così com'è, con questa struttura e con questo Papa. Ma questo è negare ciò che uno è e negare che noi siamo una chiesa. Dispiace anche ai valdesi – prosegue Ricca - la disparità di trattamento espressa dal documento nei confronti degli ortodossi da un lato, considerati comunque una chiesa, e dei protestanti dall'altro, a cui invece questo status non viene riconosciuto. Ancora una volta – è la conclusione del teologo - il Vaticano ci tratta come credenti di serie C, dopo gli ortodossi di serie B [...]"

Alessandro - 2007/7/11 - 09:51


Mettiamo questa pagina negli extra delle CazzCG? È una delle più esilaranti del sito. Celeste Maria Rosaria, ]RESPECT[ =;D

ΔΙΩRAMA Poco Ligio all'Ufficialità! - 2009/3/9 - 19:30


Carissimo ΔΙΩΡΑΜΑ, se ti riferisci a questa pagina, c'è già tra le "Cazzate"; poi hai fatto un pastrocchio con un link che reclama giustizia :-PPP

Riccardo Venturi - 2009/3/9 - 20:32


No, era negli EXTRA delle CazzCG, ci vuole una sezione a parte! XD
E comunque, il pastrocchio col link è voluto. ^^

[ΔR-PLU] - 2009/3/24 - 19:53


ad un anno di distanza ho letto il vs battibecco......domanda:
secondo voi si può essere atei senza essere anticlericali?
non è che l'anticlericalismo diventa poi una specie di fede e così va a farsi fottere l'ateismo?

ted - 2010/5/31 - 10:01


Da cattolica praticante post conciliare penso che si debba rispettare qualunque forma di religione e i nostri fratelli atei e laicisti.Certo anch' io mi scandalizzo per i peccari gravissimi della Chiesa istituzione e non condivido le posizioni rigide e autoritarie di certi cattolici. Eppure mi sento affettuosamente legata alla Chiesa locale per l' impegno verso i poveri e gli handicappati. Comunque eiste un magistero della Chiesa che ha basi teologiche solide e va ascoltato con attenzione.Il vero tema e' la fede considerata da alcuni come una illusione ed una rinuncia alla ragione e alla scienza. Allora come mai molti scienziati credono in Dio.Ricordo che per noi credenti Dio e' una persona che stabilisce con l' uomo una relazione d' amore e di salvezza.Tramite Gesu' nel Nuovo Testamento. Ed e' Gesu' che ha fondato le Chiese. La Chiesa di Roma e' stata fondata da Pietro su richiesta di Gesu'.

Patrizia Burattini - 2021/12/10 - 22:47




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