Lingua   

Ballade LXV: J'ay les estas de ce monde advisser [Ballade contre la guerre]

Eustache Deschamps


Eustache Deschamps

Lista delle versioni e commenti


Ti può interessare anche...

Les Quat'z'arts
(Georges Brassens)
Ja nus hons pris
(Richard I Lionheart, King of England / Riccardo I Cuor di Leone, re d'Inghilterra)
Le sceptique
(Georges Brassens)


Poème d'Eustache Deschamps, où Eustache Morel [1345-1405]
Interprétation récitée:
Lucie de Vienne Blanc / Henri Barras, dans: Six Centuries of Recited French, Smithsonian Folkways, 1962
Interprétation musicale: Anne Vanderlove
Musique: Anne Vanderlove
Album: La folle du bout du quai
vienneblancvander


Poesia di Eustache Deschamps, o Eustache Morel [1345-1405]
Interpretazione recitata:
Lucie de Vienne Blanc / Henri Barras, in:
Six Centuries of Recited French, Smithsonian Folkways, 1962
Interpretazione musicale: Anne Vanderlove
Musica: Anne Vanderlove
Album: La folle du bout du quai


Manoscritto di Eustache Deschamps. Parigi, Bibliothèque Nationale Française.
Manoscritto di Eustache Deschamps. Parigi, Bibliothèque Nationale Française.

Que vos fill's et vos fils vont, la main dans la main / Faire l'amour ensemble et l'Europ' de demain / Qu'ils se soucient de vos batailles presque autant / Que l'on se souciait des guerres de Cent Ans, cantava Georges Brassens nella sua famosa (e controversa) Les deux oncles.

Certo è che, se adesso possiamo « preoccuparci poco » della Guerra dei Cent'Anni, di quella interminabile serie di conflitti che insanguinarono l'Europa tra il XIV e il XV secolo i contemporanei dovettero preoccuparsene invece parecchio. Non deve quindi stupire di ritrovare, in pieno XIV secolo francese, un importante poeta come Eustache Deschamps il quale, tra le sue tante Balades (così l'ortografia del tempo richiedeva), ne scrisse più d'una per descrivere, stigmatizzare e maledire gli effetti della guerra. Un'occhiata alle opere complete di Deschamps si può dare a questa pagina: basta impostare la parola « guerre » sulla ricerca e sarà possibile rendersene conto nonostante l'estrema difficoltà di lettura del francese quattrocentesco (ed i numerosi errori di ortografia della copia elettronica).

Sorte ha voluto che la qui presente Ballade contre la guerre (il titolo è del tutto arbitrario: nell'opera originale solo poche ballate hanno un titolo descrittivo, e per il resto sono semplicemente numerate) sia stata notata prima dall'Istituto Smithsoniano per una sua registrazione recitata, effettuata nel 1962 da Lucie de Vienne Blanc e Henri Barras, e poi dalla grande cantautrice franco-olandese Anne Vanderlove (nata nel 1943 all'Aia; ma scrive e canta esclusivamente in francese) che, nel 1974, l'ha musicata e interpretata nel suo album La folle du bout du quai. Non resta che leggerla per osservare come, in pieno XIV secolo, dei contemporanei avessero il coraggio di dire a chiare lettere che « menar guerra è solo dannazione ». [RV]
J'ay les estas de ce monde advisser
Et poursuiz du petit jusqu'au grant
Tant que que je suis du poursuir lassez
Et reposer me vueil doresnavant
Mais en trestouz le pire et plus pesant
Pour aame et corps, selon m'entencion
Est guerroier qui va tout detruisant
Guerre mener n'est que dampnacion

Autres estas ont de la labour assez
En seuretë vont leurs corps reposant
Et se vivent de leurs biens amassez
Jusques a fin vont leur aage menant
Et l'un estat va l'autre confortant
Sanz riens ravir, loy et juridicion
Tiennent entr'eulx, dont bien puis dire tant
Guerre mener n'est que dampnacion

Car on y fait les septs pechiez mortelz
Tollir, murdir, l'un va l'autre tuant
Femmes ravir, les temples sont cassez
Loy n'a entr'eulx, le mendre est plus grant
Et l'un voisin va l'autre deffoulant
Corps et aame met a perdiction
Qui guerre suit, aux diables la comment
Guerre mener n'est que dampnacion.

inviata da Riccardo Venturi - 5/5/2009 - 16:47




Lingua: Italiano

Versione italiana di Riccardo Venturi
5 maggio 2009
BALLATA LXV: HO AVVERTITO GLI ESSERI DI QUESTO MONDO
[BALLATA CONTRO LA GUERRA]

Ho avvertito gli esseri di questo mondo
E continuo a farlo, dal piccolo al grande:
Tanto che mi son stancato di continuare
E d'ora in avanti mi voglio riposare.
Ma in ogni cosa, il peggio e più duro
Per l'anima e il corpo, per quel che credo
È far la guerra che va e tutto distrugge,
Menare guerra è solo dannazione.

Altri ne hanno abbastanza di faticare
E si riposan le membra al sicuro:
Vivon dei beni che hanno accumulato
E fino alla fine si godon la vita.
Si riconfortano e aiutan l'un l'altro
Senza rubar niente, hanno legge e diritti
Dalla loro parte; e allora posso ben dirlo:
Menare guerra è solo dannazione.

E allor si fanno i sette peccati mortali,
Rubare, uccidere, ammazzarsi a vicenda,
Rapir le donne, le chiese son distrutte,
Non c'è più legge, il piccolo si fa grande
Ed il vicino sfoga il suo odio sull'altro
Mettendo corpo e anima nella perdizione.
Chi segue la guerra si affida all'inferno:
Menare guerra è solo dannazione.

5/5/2009 - 17:48




Lingua: Francese

Adattamento in francese moderno da Moyenagepassion.com
GUERRE MENER N’EST QUE DAMNATION

J’ai les états de ce monde avisé
Et poursuivi du petit jusqu’au grand,
Tant que je suis de poursuivre lassé,
Et reposer me veut dorénavant
Mais entre tout, le pire et le plus pesant;
Pour âme et corps, selon mes conclusions,
Est guerroyer, qui tout va détruisant;
Guerre mener n’est que damnation.

Les autres états ont bien assez à faire
En sûreté vont leurs corps reposant,
Et vivent sur tous leurs biens amassés,
Jusqu’à la fin, vont leurs âges menant:
Et l’un état va l’autre confortant,
Sans rien ravir, loi et juridiction
Tiennent entre eux, dont bien puis dire tant:
Guerre mener n’est que damnation.

Car on y fait les sept péchés mortels,
Voler, meurtrir, l’un va l’autre tuant,
Femmes ravir, les temples sont cassés,
Loi n’a entre eux, le moindre est le plus grand,
Et l’un voisin va l’autre défoulant.
Corps et âme met à perdition
Qui guerre suit; aux diables la comment
Guerre mener n’est que damnation.

Envoi

Prince, je veux mener dorénavant
Etat moyen, c’est mon opinion,
Guerre laisser et vivre en labourant:
Guerre mener n’est que damnation.

inviata da B.B. - 28/6/2017 - 15:48


Contribuendo l'adattamento in francese di oggi, mi sono accorto che nel testo manca l'envoy. Inoltre mi pare che su Diachronie la grafia sia piuttosto differente...

B.B. - 28/6/2017 - 15:53


In testi del genere, a seconda dei vari manoscritti, gli Envois sono a volte spuri, ovvero composti e aggiunti di sana pianta dal copista che così ci voleva, come dire, "mettere qualcosa di suo". Bisognerebbe essere esperti di filologia deschampsiana per saperlo, può benissimo essere che in un'eventuale edizione critica dei componimenti di Deschamps siano stati individuati degli envois non originali, e espunti. Si tratta naturalmente di un'ipotesi; ma in questo caso potrebbe anche essere così. Salud!

Riccardo Venturi - 28/6/2017 - 19:04




Pagina principale CCG

Segnalate eventuali errori nei testi o nei commenti a antiwarsongs@gmail.com




hosted by inventati.org