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Tant qu'il y a des Pyrénées

Georges Brassens
Lingua: Francese


Georges Brassens

Lista delle versioni e commenti


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Arrangements et interprétation de Jean Bertola
Testo di Georges Brassens
Musica di Georges Brassens
Arrangiamenti e interpretazione di Jean Bertola


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Tant qu'il y a des Pirénées… ("finché esistono i Pirenei…") è un vecchio detto francese che segna, in modo "rassicurante", e forse anche un po' razzista, la separazione tra la Francia e la Spagna, tra due "mondi" vicini e lontanissimi al tempo stesso; e già dal titolo, si può vedere che questa è una canzone (volutamente) controversa, in pieno "stile Deux oncles"; ma, a differenza di quest'ultima, Brassens la lasciò in un cassetto fino all'ultimo, con la musica già composta, non decidendosi mai né a inserirla in un album, né a eseguirla in pubblico. Temeva, forse a ragione, di scatenare l'ennesimo putiferio; e ce ne sarebbe stato ben donde.

Inutile ripetere per l'ennesima volta la querelle Brassens sul suo anarchismo per alcuni rigoroso fino all'estremo, per altri totalmente innocuo o persino ben tollerato (rispetto a quello, ben più solforoso, di un Léo Ferré –che pure soleva affermare che "Brassens era ben più anarchico di lui"). La riporteremo quindi così com'è, sottolineando casomai che è uno dei rarissimi casi in cui nel "medioevo atemporale" brassensiano fanno capolino personaggi storici, e della storia recentissima. I quattro dittatori del XX secolo, Mussolini, Hitler, Franco e Stalin, di cui Brassens si serve per esaltare il suo tipico "villaggio", e forse qui anche la Francia intera, che una dittatura non era. Certo, uno avrebbe magari potuto opporre a Brassens che la Francia aveva vissuto per anni sotto l'occupazione nazista, che c'era stato un collaborazionismo…e allora si spiega alla perfezione come mai questa canzone sia rimasta prudentemente in un cassetto.

Ma si tratta comunque di una canzone interessante, anche come documento; vi si può osservare un certo limite al disimpegno, con l'attacco a Francisco Franco e, probabilmente, anche con una strizzatina d'occhio alla Rivoluzione dei Garofani portoghese (…la fleur à la guitare), da Brassens apprezzata per la sua non-violenza (e che situerebbe la composizione di questa canzone attorno al 1974/75); vi si legge, in fondo, un attacco deciso a certi cantautori engagés che fanno soldi con le loro canzoni d'impegno politico, un veleno del resto frequente fra tutti i cantautori d'ogni epoca e paese. Ancora da segnalare, come pura curiosità, l'uso dell'espressione italiana chi lo sa nel testo; ma non bisogna dimenticare che Brassens era di madre italiana.

Arrangiata dall'amico Jean Bertola, la canzone è stata poi da quest'ultimo inserita nei due album "postumi" del patrimoine Brassens. [RV]
Frapper le gros Mussolini,
Même avec un macaroni,
Le Romain qui jouait à ça
Se voyait privé de pizza.
Après le Frente Popular,
L'hidalgo non capitulard
Qui s'avisait de dire "niet"
Mourait au son des castagnettes.

J'ai conspué Franco la fleur à la guitare
JB: J'ai conspué Franco la guitare en bataille
Durant pas mal d'années,
Durant pas mal d'années
Faut dire qu'entre nous deux, simple petit détail
Y avait les Pyrénées,
Y avait les Pyrénées!

Qui crachait sur la croix gammée,
Dans une mine était sommé
De descendre extraire du sel
Pour assaisonner les bretzels.
Avant que son jour ne décline,
Qui s'élevait contre Staline
Filait manu militari
Aux sports d'hiver en Sibérie.

J'ai conspué Franco la fleur à la guitare
Durant pas mal d'années,
Durant pas mal d'années
Faut dire qu'entre nous deux, simple petit détail
Y avait les Pyrénées,
Y avait les Pyrénées!

Aux quatre coins du monde encore,
Qui se lève et crie : "Pas d'accord !"
En un tournemain se fait cou-
per le sifflet, tordre le cou.
Dans mon village, on peut à l'heure
Qu'il est, sans risque de malheur,
Brandir son drapeau quel qu'il soit,
Mais jusques à quand ? Chi lo sa!

J'ai conspué Franco la fleur à la guitare
Durant pas mal d'années,
Durant pas mal d'années
Faut dire qu'entre nous deux, simple petit détail
Y avait les Pyrénées,
Y avait les Pyrénées!

S'engager par le mot, trois couplets un refrain,
Par le biais du micro,
Par le biais du micro,
Ça s'fait sur une jambe et ça n'engage à rien,
Et peut rapporter gros,
Et peut rapporter gros.

inviata da C.viadel - 28/12/2007 - 19:03




Lingua: Italiano

Versione italiana di Riccardo Venturi
6 gennaio 2008
FINCHÉ CI SONO I PIRENEI

Colpire il grosso Mussolini
anche con un maccherone,
il romano che ci giocava
si vedeva privato di pizza.
Dopo il Frente Popular,
l'hidalgo non capitolato
che osava dire "niet"
moriva al suono delle nacchere.

Ho svillaneggiato Franco con un fiore nella chitarra
JB: Ho svillaneggiato Franco con la chitarra alla battaglia
per un bel po' d'anni,
per un bel po' d'anni,
da dire che fra noi, dettaglio insignificante,
c'erano i Pirenei,
c'erano i Pirenei!

Chi sputava sulla svastica
era spedito in una miniera
e doveva scendere a cavar sale
per condire i bretzel.
Prima che non arrivasse alla fine,
chi si rivoltava contro Stalin
filava manu militari
a sciare in Siberia.

Ho svillaneggiato Franco con un fiore nella chitarra
per un bel po' d'anni,
per un bel po' d'anni,
da dire che fra noi, dettaglio insignificante,
c'erano i Pirenei,
c'erano i Pirenei!

E ancora chi ai quattro angoli del mondo
s'alza per gridare "Non sono d'accordo!"
in un batter d'occhio si fa zittire
e si fa torcere il collo.
Al mio paese, si può sempre
e senza rischio di disgrazie
sventolare una bandiera qualsiasi,
ma fino a quando? Chi lo sa!

Ho svillaneggiato Franco con un fiore nella chitarra
per un bel po' d'anni,
per un bel po' d'anni,
da dire che fra noi, dettaglio insignificante,
c'erano i Pirenei,
c'erano i Pirenei!

L'impegno a parole, tre strofe e un ritornello
con l'apporto del microfono,
con l'apporto del microfono,
è un gioco da ragazzi e non impegna per nulla
e può far guadagnare un sacco,
e può far guadagnare un sacco.

6/1/2008 - 22:16




Lingua: Italiano

Versione italiana: SALVO LO GALBO
Chitarra e voce: ALBERTO DEL MONTE


FINCHÈ CI SONO I PIRENEI

Al Duce, se facevi «Tié!»
- già che tenevi il braccio su -,
le pizze alla romana le
condivi con troppo olio in più.
L’hidalgo indomito che non
ci stava al Frente Popular
veniva accompagnato a suon
di nacchere nell’aldilà.

Gliele ho suonate a Franco
e gliene ho detti «Bue!»
e fatti maramei,
e fatti maramei!
Si passi sottobanco
però che tra noi due
c’erano i Pirenei,
c’erano i Pirenei.

Chi non ne voleva saper
di svastiche e di Terzo Reich,
cavava in cava sale per
i brezel della Wehrmacht.
Prima della sua morte, chi
si rivoltava a Stalin, in
Siberia andava a fare sci
a gara con Solzenicyn.

Gliele ho suonate a Franco
e gliene ho detti «Bue!»
e fatti maramei,
e fatti maramei!
Si passi sottobanco
però che tra noi due
c’erano i Pirenei,
c’erano i Pirenei.

E ancora chi si alza ai
quattr’angoli del mondo per
gridare «Signornò!», sia mai,
va al rogo con tutto Voltaire!
Qui dove vivo io si può
sventolar quello che ti va
senza eccessivi guai... Però,
però fino a quando chissà?

Gliele ho suonate a Franco
e gliene ho detti «Bue!»
e fatti maramei,
e fatti maramei!
Si passi sottobanco
però che tra noi due
c’erano i Pirenei,
c’erano i Pirenei.

Impegnarsi a parole
un ritornello, tre
strofe buttate giù,
strofe buttate giù,
d’impegno ce ne vuole,
davvero poco e che
soldi ci si fa su,
soldi ci si fa su!

inviata da Salvo Lo Galbo - 5/5/2020 - 20:51




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