Lingua   

Senso dire rien

Valeria Tron
Lingua: Italiano


Valeria Tron

Lista delle versioni e commenti


Ti può interessare anche...

Tu lo sai compagno a Marzabotto
(Ivan Della Mea)
Poco di buono
(Claudio Lolli)
È arrivato l'otto settembre
(Silvio Marata)


2014
Scritta in occasione dello spettacolo TRE STORIE DI RESISTENZA, omaggio a Willy Jervis e ai partigiani caduti il 5 agosto 1944.
Valeria Tron, cantautrice originaria delle Valli Valdesi che scrive e canta in lingua patois, ha scritto per l’occasione un testo inedito, cantato per la prima volta sotto l’olmo che sovrasta la lapide ai caduti a Villar Pellice.

La canzone originale "Senso dire rien" sarebbe in Occitano, in attesa di trovare o trascrivere il testo originale inserisco la traduzione italiana tratta da assembleateatro.com

 Il 29 luglio 1944 viene affidata a un reparto di Waffen-Grenadier-Brigade der SS comandato dal colonnello Otto Jungkunz una vasta operazione di rastrellamento che si distingue da tutte le precedenti per l’ampiezza della manovra. Sono coinvolti anche numerosi reparti della Wehrmacht, della Polizia tedesca e della Repubblica Sociale Italiana per un totale complessivo di quasi quattromila uomini e ha come nome in codice Nachtigall, “Usignolo”. Essa interessa le valli Germanasca, Chisone, Susa e Pellice. In vista dell’imminente sbarco alleato nella Francia del Sud i tedeschi mirano a ripulire quelle zone di confine dalle bande che continuano a essere presenti nonostante i successi militari delle operazioni della primavera. La manovra si conclude con successo: la val Chisone e l’asse stradale Pinerolo-Sestrieres-Monginevro vengono sgomberate, ma le bande, nonostante le forti perdite subite, non sono annientate sia per la resistenza offerta dai partigiani sia per la frammentazione dei reparti tedeschi costretti a combattere in zone di alta montagna. Nel corso del rastrellamento si sussegue una serie ininterrotta di violenze e di soprusi compiuta ai danni dei partigiani e della popolazione civile nonché rappresaglie violente e particolarmente spettacolarizzate per vendicare le ingenti perdite subite anche dai tedeschi nel corso delle operazioni. A Villar Pellice il 5 agosto cinque prigionieri provenienti dalle Nuove di Torino sono uccisi per rappresaglia a colpi di mitra, trascinati per il paese e poi appesi uno a una pianta, due a pali della luce e due a un balcone: tra questi solo Willy Jervis e il "ribelle" Angelo Primela Miero sono in seguito riconosciuti. Il pastore Roberto Jahier riconosce Jervis grazie alla Bibbia ritrovata accanto al suo corpo straziato dalle sevizie.
straginazifasciste.it
Non mi rimane che una manciata di strade e piazze gioiose di bambini che, come chiodi appuntiti , han riempito di risa le rugiade…
Suona l’armonia a bocca, col fiato rotto, quasi soffocato, dalla cintura che ho appesa al collo, di cuoio robusto che vi regalerò.
Nessuna parola, solo il silenzio di un torrente o della neve fresca… Di quel mistero che sa dire tutto, senza parole.
Il mio villaggio è la terra calda, che il sole invita alle danze, ricordo il candore dei matrimoni, con gli occhi gonfi di Poco e Ancora…
Una mano dolce di carezze, con coraggio l’alza al cielo, 5 lacrime giovani, che fan 5 stelle, che fan 5 vedove a rischiarare le notti…
Le hanno appese come stracci lisi, come altalene le han fatte dondolare, a cinque alberi di ferro, che sono croci da pagare…
Io pago senza ori e senza bandiere, pago oggi col cuore orgoglioso, pago senza moneta e senza rabbia, perché tu non debba mangiar pane nero.
Io pago alla vita che mi spettava, pago un prezzo troppo alto senza rimpianto. Nessuna parola…
Oggi.
Vorrei i silenzi del torrente giocoso e della neve fresca

inviata da Dq82 - 19/12/2018 - 10:22



Lingua: Italiano

In attesa del testo in lingua originale, la metterei almeno in forma di canzone:
SENZA DIRE NULLA

Mi rimangono un pugno di strade
e piazze vive di bambini
come lame affilate
han punto di risa la rugiada.
Suona un'armonica
col fiato corto a soffocarmi
una cinghia alla gola
di cuoio robusto.

Nessuna parola
chiedo il silenzio
del torrente in corsa
e della neve lenta
Di quel mistero
che sa dire tutto
senza dire nulla

Il mio villaggio è la terra calda
che il sole invita alle danze
Ricordo il bianco dei matrimoni
con gli occhi madidi di "poco" e "ancora" ..
Una mano dolce per una carezza
che con coraggio s'alza verso il cielo
cinque lacrime giovani che fan cinque stelle
che fan cinque vedove a schiarire la notte.

"Le hanno appese come vecchi cenci
come altalene le han fatte ballare,
le hanno appese a cinque alberi di ferro
fatti a croce come un debito nel tempo"

Io pago senza ori e senza bandiere
pago oggi, col cuore orgoglioso,
pago senza ori e senza rabbia
perché possiate mangiare pane bianco,
pago senza ori e senza forze
un prezzo caro, senza ragione.

Nessuna parola
chiedo il silenzio
del torrente in corsa
e della neve lenta
Di quel mistero
che sa dire tutto
senza dire nulla.

inviata da B.B. - 24/9/2020 - 20:23




Pagina principale CCG

Segnalate eventuali errori nei testi o nei commenti a antiwarsongs@gmail.com




hosted by inventati.org