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Sacar la voz

Ana Tijoux
Lingua: Spagnolo


Ana Tijoux

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Sacar la voz


Respirare e tirare fuori la voce per protestare, per denunciare tutte le ingiustizie. Per capire a cosa si riferisce, guardate il video!
Respirar para sacar la voz
Despegar tan lejos como un águila veloz
Respirar un futuro esplendor
Cobra más sentido si lo creamos los dos
Liberarse de todo el pudor
Tomar de las riendas, no rendirse al opresor
Caminar, erguido, sin temor
Respirar, y sacar la voz
Uuuhhh…
Uuuhhh…

Tengo los bolsillos vacíos
Los labios partidos
La piel con escama
Cada vez que miro hacia el vacío
Las suelas gastadas, las manos atadas, la puerta de entrada
Siempre tuvo el cartel que dijo que estaba cerrada
Una espina clavada, una herida infectada
Entramada una rabia colmada, en el todo y en la nada
El paso torpe al borde, sin acorde, cada vez que pierdo el norte
Tengo la pérdida del soporte
El tiempo que clava, me traba la daga, me mata
Filuda, la flama, sin calma que de las manos se me escapa
Pero, tengo mi rincón florido
Sacar la voz, no estoy sola estoy conmigo

Liberarse de todo el pudor
Tomar de las riendas, no rendirse al opresor
Caminar erguido, sin temor
Respirar, y sacar la voz
Uuuhhh…
Uuuhhh…
Uuuhhh…
Uuuhhh…

Tengo el amor olvidado, cansado, agotado, botado
Al piso cayeron todos los fragmentos que estaban quebrados
El mirar encorvado, el puño cerrado
No tengo nada, pero nada suma en este charco
Mandíbula marcada, palabra preparada
Cada letra afilada está en la cresta de la oleada
Sin pena ni gloria escribiré esta historia
El tema no es caer levantarse es la victoria
Venir de vuelta abrir la puerta está resuelta estar alerta
Sacar la voz que estaba muerta y hacerla orquesta
Caminar seguro, libre, sin temor, respirar y sacar la voz

Liberarse de todo el pudor
Tomar de las riendas, no rendirse al opresor
Caminar erguido, sin temor
Respirar y sacar la voz
Uuuhhh…
Uuuhhh…
Uuuhhh…
Uuuhhh…

(El tiempo) clava la daga
Haga lo que haga uno
Estraga oportuno
Tú no cobras lo que el tiempo paga
Se traga, saga tras saga
Raspa con su amarga espátula
Huérfano se hace de brújulas
Y lúcidamente en celo
Blanca el arma, blanco el pelo
Su blanca cara de crápula
`Esta´ dice un espinela
La que Violeta cantaba
La de la silaba octava del pateador
Vieja escuela
Y lo que duela, que duela
Si es que tiene que doler
La flama sin calma, que arder tenga
Que así siga ardiendo
Que siga fosforeciendo
Si tiene que florecer

En un cordel, a colgar la copla que el viento mece
Que pocas veces merece
Cada pena suelta voz, cada tos
Pensando en sacar la voz

Uuuhhh…
Uuuhhh…

5/10/2018 - 21:54



Lingua: Italiano

Traduzione italiana di Lorenzo Masetti

difficilissima...
TIRARE FUORI LA VOCE

Respirare per tirare fuori la voce
alzarsi in volo lontano come un'aquila veloce
respirare un futuro splendore
ha più senso se lo creiamo noi due insieme
liberarsi di tutto il pudore
prendere in mano le redini, non arrendersi all'oppressore
camminare a testa alta senza timore
respirare e tirare fuori la voce
Uuuhhh…
Uuuhhh…

Ho le tasche vuote
le labbra spaccate
la pelle rovinata
ogni volta che guardo nel vuoto
con le suole consumate, le mani legate, la porta d'entrata
aveva sempre un cartello sopra che diceva che era sbarrata
una scheggia conficcata, una ferita infettata
allacciata, una rabbia traboccata, contro tutto e nulla
il passo maldestro al bordo, senza armonia, ogni volta che perdo il nord
perdo anche il supporto
il tempo che inchioda, mi blocca il pugnale, mi ammazza
filosa, la fiamma senza calma, che mi scappa via dalle mani
però ho il mio angolo fiorito
tirare fuori la voce, non sono sola, sono con me stessa

Liberarsi di tutto il pudore
prendere in mano le redini, non arrendersi all'oppressore
camminare a testa alte senza paura
respirare e tirare fuori la voce
Uuuhhh…
Uuuhhh…
Uuuhhh…
Uuuhhh…

Ho l'amore dimenticato, stanco, esaurito, gettato
sono caduti a terra tutti i frammenti spezzati
lo sguardo torvo, il pugno chiuso
non ho niente, niente di niente in questo fango
mandibola marcata, parola preparata
ogni testo affilato sta sulla cresta dell'onda
senza dolore né gloria, scriverò questa storia
il punto non è cadere, rialzarsi è la vittoria
tornare indietro, aprire la porta essere risoluta fare attenzione
tirare fuori la voce che era morta e farla orchestra
camminare sicuro, libero, senza paura, respirare e tirare fuori la voce

Liberarsi di tutto il pudore
prendere in mano le redini, non arrendersi all'oppressore
camminare a testa alta senza paura
respirare e tirare fuori la voce
Uuuhhh…
Uuuhhh…
Uuuhhh…
Uuuhhh…

Il tempo inchioda il pugnale
qualunque cosa tu faccia
si rovina comunque
non riscuoti quello che paga il tempo
si inghiotte , di saga in saga
gratta con la sua amara spatola
si fa orfano di bussola
e lucidamente in calore
bianca l'arma, bianchi i capelli
La sua bianca faccia di bagordi
"Questa" dice una strofa
quella che cantava Violeta
quella dell'ottava sillaba del lottatore
Vecchia scuola
e quel che fa male, faccia male
se deve far male
la fiamma senza calma, che debba bruciare
che così continui a bruciare
che continui a risplendere
se deve fiorire

Su una corda, sta appesa la strofa che il vento agita
anche se spesso non lo merita
ogni dolore libera la voce, ogni colpo di tosse
pensando a tirare fuori la voce

Uuuhhh…
Uuuhhh…

6/10/2018 - 22:26


Anita González de Recabarren, storica militante del Partito Comunista Cileno e attivista per i diritti umani che ha visto due figli, la nuora e il marito arrestati e desaparecidos durante il regime di Pinochet, è morta oggi all'età di 93 anni.

ana gonzalez de recabarren


In questo video un'altra Anita le rende visita in ospedale per il novantunesimo compleanno, cantandole una versione acustica e intima di questa canzone.

26/10/2018 - 23:51




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