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Depressiva tankar kan ibland kompenseras med kaffe och bullar

Hasse & Tage
Lingua: Svedese


Hasse & Tage

Lista delle versioni e commenti


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[1966]
Testo di / Lyrics by / Text av Tage Danielsson (1928-1985)
Dalla rivista / From the variety show / Från revyn Lådan
Musica / Music / Musik: Irving Berlin ("Let's Have Another Cup of Coffee")

laadan


Può una canzonetta far salire automaticamente la glicemia? Me lo chiedevo, con la bava alla bocca (perché sono un goloso inveterato), mentre traducevo questa cosa qua dallo svedese, col dizionario in mano che mi sembrava diventato un profitérole, un bigné gigantesco, un croissant bello caldo. Poi, però, mi sono ricordato che il dizionario svedese-italiano in questione è stato redatto da Silvia Tomba e mi sono calmato. Tradurre una cosa del genere a un quarto alle sette di mattina può essere pericolosissimo, e il bar è a cinquanta metri. Così mi sono fatto un deprimente thè senza zucchero, manco il caffè, ho lasciato perdere persino cinque o sei savoiardi che mi erano rimasti in casa.

Però mi è rimasta una sorta di invidia per il sig. Tage Danielsson (che è passato a miglior vita nel 1985, non so se di diabete) e anche per il suo sodale Hasse, ovvero Hans Alfredson, che pure è oramai tra i più ma da poco tempo (è morto il 10 settembre 2017), che fin dagli anni '50 formavano un affiatato duo comico e brillante. Nel 1966, nella loro rivista Lådan (“Il cassetto”), Tage Danielsson aveva trovato il rimedio, la panacea. Guerre, oppressione, torture, miseria, stupri, stronzi, catastrofi eccetera?... Tutto questo fa malissimo alla persona umana, è deprimente e fa venire l'acidità di stomaco. E siamo finalmente e sanamente politicamente scorretti: in generale tutte queste cose fanno molto più male del tabacco e dei dolci.

Nessuno ha mai pensato di appiccicare le etichette con scritto “Nuoce gravemente alla salute”, oppure “Donna incinta &c.” sulla fronte di Donald Trump, sul culo di Kim Jong-un, sul poliziotto “promosso” dopo Genova o su un caso di dissesto idrogeologico. In compenso, se nel 1966 il sig. Danielsson poteva rimediare a tutto questo con le “piccole fonti di gioia” (una brioche, un caffè, un sacchetto di dolci...) ora non si può più fare nemmeno questo. Crociate antifumo planetarie (c'è persino uno stato intero, il Bhutan, che ha vietato totalmente di fumare sul suo territorio) e altro che brioches e dolci, bisogna sorbire allettante succo di carota o di sedano. E sentirsi anche in colpa davanti a una fettona di torta della nonna, o di millefoglie, o a una pastarella napoletana. Mala tempora currunt. [RV]
Jämt det står i pressen, krig och nöd på varje rad
Våld och förtryck, det gör mig ledsen
Men kaffe och bullar gör mig glad

Blir det särskilt äckligt, och beter sig folk som svin
Då vill jag deppa så förskräckligt
Så då får det bli en mazarin

Den som inte önskar ramla i förtvivlans lömska fällor
Måste alltid träget samla på livets små, små glädjekällor

Våldtäkt och tortyr, ack, sådant händer varje dag
Tanken på detta gör mig syrak
Men kaffe och bullar gör mig glad

Blir en människa gripen, fast hon varit god och snäll
Då är det jag som tar till lipen
Då hjälper det med en karamell

Bilder av polisen, som beter sig grymt och rått
Sådant får mig riktigt under isen
Då köper jag mig en påse gott

Allt som verkar rent förbannat och som väger tungt på vågen
Får man väga upp mot annat, som gör en riktigt glad i hågen

Pest och översvämmning tycker inte jag är bra
Sådant skapar lätt en viss förstämning
Men kaffe och bullar gör mig glad

inviata da Riccardo Venturi - 17/1/2018 - 06:14




Lingua: Italiano

Traduzione italiana di Riccardo Venturi
17 gennaio 2018 06:44

I PENSIERI DEPRIMENTI POSSONO A VOLTE ESSERE COMPENSATI CON CAFFÈ E BRIOCHES

Nella stampa ci sono sempre guerre e miseria in ogni riga,
Violenza e oppressione, e questo mi rende triste,
Ma il caffè e le brioches mi rendono felice.

Se diventa particolarmente disgustoso e la gente si comporta come maiali,
Allora mi viene da deprimermi così terribilmente,
E allora bisogna che mi prenda un mazarin [1]

Chi non vuole cascare nelle perfide trappole della disperazione
Deve sempre cogliere con cura le piccole, le piccole fonti di gioia

Stupro e tortura, ah, son cose che accadono ogni giorno,
Pensarci mi fa venire l'acidità di stomaco
Ma il caffè e le brioches mi rendono felice

Se qualcuno viene arrestato, anche se è stato buono e gentile
Sono io che scoppio a piangere,
E allora un crème caramel è d'aiuto

Le immagini della polizia che agisce in modo crudele e brutale,
Queste cose mi fanno davvero sentire sottoterra,
E allora mi compro un sacchetto di dolci

Ogni cosa che sembra stramaledetta e pesa molto sulla bilancia,
Occorre contrappesarla con qualcosa che rallegra davvero lo spirito

Epidemie e alluvioni, no, non penso sian cose buone,
Cose del genere mettono facilmente di malumore,
Ma il caffè e le brioches mi rendono felice.
[1] Dolcetti svedesi a base di crema e lamponi. Sono, ovviamente, in vendita anche all'IKEA.

17/1/2018 - 06:45




Lingua: Inglese

English translation from Swedish Lyrics Translation
DEPRESSIVE THOUGHTS CAN SOMETIMES BE COMPENSATED WITH COFFEE AND BUNS

Constantly it’s printed in the press, war and distress in every line
Violence and oppression, it makes me sad
But coffee and buns make me happy

When it gets particularly disgusting, when people behave like pigs
Then I’d like to be so terribly depressed
So then I’ll have a mazarin

Anyone who does not wish to fall into the treacherous traps of despair
Must always diligently collect life’s small, small sources of joy

Rape and torture, alas, such things happen every day
The thought of this irritates me
But coffee and buns make me happy

When a person gets arrested, although they’ve been good and kind
Then I’m the one who takes to crying
Then a confectionery will help

Pictures of the police acting cruelly and rawly
Such things really make me blue
Then I’ll buy myself a bag of sweets

Everything that just seems cursed and weighs heavily on the scale
You’ll have to outweigh against other things, that make you truly happy

Plagues and flooding, I don’t think is good
Such things easily create a certain mood
But coffee and buns make me happy

inviata da Riccardo Venturi - 17/1/2018 - 06:47


Il popolo non ha pane? Ruba le brioches!

bariportici


Ladri “golosi” e mattinieri. Spariscono le brioches.
[Piacenza Sera, 20 gennaio 2018]

Spiacevole scoperta questa mattina poco prima delle 7 per Rachele Tizzoni, titolare del Bar “I Portici” di piazza Duomo.

«Come ogni giorno sono arrivata al mio bar per l’apertura – spiega Rachele – ma questa mattina ho constatato che i due pacchi del panettiere e del pasticcere non erano, come di consueto, davanti alla saracinesca. Ho pensato ad un disguido, perciò ho immediatamente telefonato ai miei fornitori. Mi è stato confermato che le consegne erano state effettuate. Ho dovuto quindi prendere atto che mi erano state sottratte proprio in quei pochi minuti che hanno preceduto il mio arrivo».

Rachele Tizzoni, infatti, come da accordi con i suoi fornitori, sa che alle 6:30 avviene la consegna delle brioches da una pasticceria di Roveleto di Cadeo e in concomitanza anche la consegna del pane e delle focacce del panificio.

«Adesso prenderò provvedimenti a tutela della mia attività, intercettando personalmente le consegne – prosegue Rachele – non solo un danno economico mi è stato cagionato, ma per me è stato motivo di una corsa contro il tempo per rifornirmi dei prodotti mancanti. Mi riservo di sporgere denuncia alle autorità competenti, consapevole del fatto che dovrò rassegnarmi a sapere che i colpevoli rimarranno impuniti».

Riccardo Venturi - 20/1/2018 - 07:51


Adesso prenderò provvedimenti a tutela della mia attività, intercettando personalmente le consegne. Non solo un danno economico mi è stato cagionato, ma per me è stato motivo di una corsa contro il tempo per rifornirmi dei prodotti mancanti. Mi riservo di sporgere denuncia alle autorità competenti, consapevole del fatto che dovrò rassegnarmi a sapere che i colpevoli rimarranno impuniti.

Ho sempre trovato divertente questo gergo da verbale della gendarmeria.

Il signor David Natali, titolare dell'avviato Bar 31 di Gràssina (Firenze) riceve personalmente le consegne circa un'ora e mezzo prima; le sette del mattino in quel settore sono, come dire, praticamente l'ora di punta, l'imminenza dello scontro, la fine della veglia d'armi: l'ordine serrato dei pezzi dolci e dei salati passa l'ultima rivista verso le sei e mezzo, per intenderci. Invece di riservarsidisporgeredenuncia questa Tizzoni potrebbe scendere dal letto un quarto d'ora prima: lo dice uno che alle sette è già in trincea da un bel po'.

Io non sto con Oriana - 20/1/2018 - 09:32


C'è anche da dire che le esternazioni della sig.ra Tizzoni, magari pronunciate in piacentino stretto e in modo probabilmente più colorito, devono essere state "mediate" dal giornalaio nel gergo da verbale della gendarmeria di cui parlavi, che oggigiorno và (con l'accento) tanto di moda (io non ci vedo una barista di Piacenza che dichiara "dovrò rassegnarmi a sapere che il colpevoli rimarranno impuniti"). Salud!

Riccardo Venturi - 20/1/2018 - 12:54




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