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Lingua: Svedese


Lista delle versioni e commenti



[XIV secolo ?]
(Prima attestazione manoscritta: ca. 1600, Kungliga Bibliotekets visbok i 16o)
Prima edizione a stampa: Adolf Iwar Arwidsson, Svenska fornsånger, 1842
Edizione critica di Adolf Noreen e Johan August Lundell
Musica: sconosciuta

eiche


SIP

Molti anni fa, quand'ero uno studentello al secondo anno di CSI (Cose Stranissime e Inutili), la lettrice di lingua svedese mi mise in mano una sua vecchia antologia scolastica per cercare non mi ricordo esattamente che cosa, se una poesia di Bellman o un brano di chissà quale autore. Poiché anche a vent'anni avevo lo stesso vizietto di adesso, la prima cosa che andai a vedere fu invece la sezione dei “testi più antichi”. Mi imbattei così nel Gamble man, anonima canzone quattrocentesca. Naturalmente non ci capii quasi nulla, a parte i primi due versi che mi rimasero, non so come e non so perché, stampati nella memoria: Gamble man han lijknas widh Barkelösa Ek.... L'antologia fu restituita dopo due giorni, non mi ricordo se dopo aver trovato o meno quel che l'insegnante mi aveva detto di cercare; quel che rimase furono quei due versi. Prima dell'Era Internettiana, non ne seppi più niente; però quei due versi in cui si dice che un vecchio somiglia a una quercia scorticata, non mi sono andati più via dalla testa, e non c'è un motivo se non, forse, il suono stesso delle parole. Una cosa difficilmente spiegabile a chi non ce l'ha “dentro”, altro non saprei dire. O, fors'ancora con una specie di “psicologia retroattiva”, il contatto tra il ragazzo che ero allora e qualcosa, seppur brevissima, dove si parla della vecchiaia.

Arriva l'Era Internettiana, le CSI (Cose Stranissime e Inutili) hanno dato i loro bizzarri ed imprevedibili frutti (tranne, naturalmente, la benché minima cosa che assomigli al denaro) e l'età avanza, seppur non essendo ancora arrivata certamente alla vecchiaia. Passano e ripassano le vicende e le cose, la vita fa il suo corso e quei due versi scritti in un'antica e non comune lingua a volte ritornano così come sono arrivati: senza nessun motivo. Internet, maledettallèi, di cose ne ha permesse; cose impensabili, certamente, trentacinque o quarant'anni fa, perché di questo si parla. Saranno più di dieci anni che, ogni tanto, mi vado a rivedere il testo di quella canzone medievale senza musica, che a vent'anni credevo fermamente di non rivedere mai più senza capire bene che cosa dicesse a parte la quercia scorticata. Poi, invece, l'ho visto e sono stato in grado di capirlo perché s'invecchia imparando sempre molte cose (γεράσκω δὲ πολλὰ διδασκόμενος). S'impara per attitudine o per vizio, per passione o per gioco, per amore o per odio, per lasciare una traccia o per sfida all'ignoto, o per fondarsi una ricchezza molto diversa da quella monetizzabile. Per qualsiasi cosa, perché fatti non fummo a viver come bruti.

E, così, dopo varie esitazioni, mi sono ritrovato in questi giorni dove sono confinato a casa dopo una piccola operazione; piccola, ma comunque per un acciacco non proprio di un ventenne. Ho in questi giorni tanto di quel tempo, da aver gusto di sprecarne; e mi sono tornati in mente, iersera mentre ascoltavo in televisione il megaconcerto del sessantacinquenne Vasco Rossi e terminavo al tempo stesso la pagina su Scarborough Fair (come dire: Albachiara e il Cavaliere Elfo...). Così, stamani, ho pensato di “chiudere il cerchio”. In Rete, oramai, si trova tutto; altro che vecchie antologie scolastiche degli anni '50. Se si cerca però Gamble man, il titolo con cui è generalmente nota questa decrepita canzone, bisogna fare la tara su Google con tutte le pagine dove gamble man, in inglese, significa “giocatore d'azzardo”. Curioso; e, chissà, avrà anche questo un suo significato sfuggente.

Mi son messo finalmente a tradurlo, il Gamble man, aiutandomi in vari modi perché è e rimane scritto in una lingua lontana da quella moderna e che ho via via imparato. Ha persino una sua recente pagina sulla Wikipedia svedese, che è poi quella degli “aiutini” in quanto riporta una resa in svedese corrente, che sia benedetta. E così son venuto a sapere, o a imparare, tante cose che ignoravo beatamente. Che si trattava di un componimento totalmente anonimo c'era scritto già sulla vecchia antologia scolastica; ma non sapevo che era stata trascritta per la prima volta circa nel 1600. Però, la lingua arcaica (ci sono ancora, seppur come relitti, i casi della declinazione) e dei paralleli con altri testi la fanno risalire almeno a due secoli prima; al '400, appunto.

Imparare è una fonte di immaginazione; si immagina, che so io, come doveva essere in Svezia nel '400 o giù di lì. Si immagina che nella Svezia di quel lontano periodo, con tutta probabilità, il vecchio di cui si parla aveva magari la mia età attuale o poco più. Tutta una serie di pensieri, insomma, mentre al contempo si ricorda il ventenne che si è stato, nonostante Nizan. Dice Wikipedia che per il suo “argomento sempre attuale”, vale a dire la posizione che gli anziani hanno nella società, Gamble man è uno dei testi più celebri e letti della letteratura svedese del '400 e del '500. Non lo metto in dubbio.

Si dice anche che si tratta sicuramente di una canzone, perché il testo fu trovato proprio in un canzoniere. La melodia è però del tutto sconosciuta. Così per curiosità sono andato a vedere sul Tuttùbo (o Voitùbo) se a qualcuno fosse punta vaghezza di scrivercela, poiché non è un caso infrequente; nulla da fare, stavolta. Ma chissà che, prima o poi, non si scopra che dev'essere cantata su qualche aria, come la Klage-Wiisa di Lars Wivallius, oppure che a qualcuno non punga vaghezza di scrivercela. Continuando a imparare, e quindi meravigliato in questa domenica mattina d'otium convalescenziario, son venuto a sapere che il Gamble Man fu rinvenuto in una raccolta di canzoni in sedicesimo conservata presso la Kungliga Bibliotek (Kungliga Bibliotekets visbok i 16:o); il canzoniere risale alla fine del XVI secolo o all'inizio del XVII, e comunque a dopo il 1593 dato che uno dei testi del manoscritto riporta tale data.

Il testo come qui si presenta, sempre ho imparato, fu edito da due “mostri sacri” della filologia nordica e svedese come Adolf Noreen (1854-1925) e Johan August Lundell. Noreen fu anche autore di una ponderosa Geschichte der germanischen Philologie, naturalmente scritta in tedesco e, ancor più naturalmente ed esattamente, proprio in quella Cosa Stranissima e Inutile (CSI) con cui un tempo devo avere avuto qualcosa a che fare (ma i ricordi si stan facendo nebulosi). Continua l'articolo Wikipedia con il dire che la prima edizione a stampa del Gamble man risale però al 1842 (la risposta è sempre 42...) , quando Adolf Iwar Arwidsson (1751-1858), scrittore, storico e giornalista svedese di Finlandia che fu oppositore del dominio zarista, e che redasse e pubblicò una grossa raccolta di testi antichi svedesi. Nella raccolta, la canzone reca il titolo Den gamle ("Il vecchio"). Il bello gli è che, ora, in Rete si trova davvero tutto, a volte non se ne ha nemmeno un'idea. Così, basta un click ed eccola comparire, la raccolta dell'Arwidsson del 1842, completa. Le Svenska fornsånger in tre parti, con la prima stampa del tuo Gamble man di cui avevi imparato i primi due versi a memoria da ragazzo. Per i ragazzi d'oggi sarà una cosa del tutto normale, per me continua ad essere, e lo riconosco, una meraviglia.

Continua, il lungo ed esauriente articolo Wikipedia in svedese, con tutta una serie di questioni (l'esatta datazione, la considerazione letteraria...) che risparmio. Potrei anche non risparmiarmele, perché dubito fortemente, e ragionevolmente, che questo mio sproloquio sia letto da chicchessia; ma è quantomeno curioso che i vari critici letterari abbiano nel tempo considerato questa vecchissima canzoncina che parla d'un vecchio e della morte o come un capolavoro, o come una cretinata o poco più d'una filastrocca. Ma, tanto, come dicevo all'inizio, questa è un'autentica e rigorosa perdita di tempo. Una Cosa Stranissima e Inutile. Un piccolo viaggio all'indietro nel tempo affidato a due versi di una visa svedese di secoli e secoli fa; in definitiva, però, credo che tutti noi abbiamo la nostra personale macchina del tempo, in attesa degli sviluppi tecnologici anche se la fisica moderna tende ad escludere questa possibilità anche dal punto di vista strettamente teorico. Per quel che mi riguarda, alle 13,21 del 2 luglio 2017 ho compiuto questo mio viaggio nel tempo, dal quale risulta questa Stranissima e Inutile Pagina (SIP, come l'antica compagnia telefonica). [RV]
Gamble man han lijknas
widh Barkelösa Ek,
Alle sine gräner
fäller hon från sigh,
hon Rotner i Röter,
hon faller nidher i tåpp,
Gamble mannen faller af,
then vnge wexer vp.

Fatigdom och siukdom
the ginge sigh om bÿ,
Mötte them sårgh oth quelle,
Så wåre the Sÿstrar tre,
The ladhe sin stempna
widh gamble mansens dör.
Herre Gudh nådhe then gamble man,
som ther bor innan före.

Gamble mannen strÿker
gråskallan sijn,
Ålderdomen frester
frenderna sijn,
Frender hafuer han månge,
och wenner hafuer han få,
Nådhe honom Gudh fader i himmelrijk,
som ther skal lijtha opå.

Gamble mansens näsa
böijes nidh som quist til Jordh,
werden är så suijkful,
Som ijsen ligger på flodh,
Han bräker och brakar
han brister och siunker i grundh,
Så går enom gamble man,
som lefuer en långan stundh.

Dödhen han lijknas
widh jägare tw
Han slepper vth sine raker,
Bijter han en roo,
han bijter wäll ene
han bijter wäll twå,
Han bijter wäll alle the diur som äre
bådhe store och små.
Amen.

inviata da Riccardo Venturi - 2/7/2017 - 13:44




Lingua: Italiano

Traduzione italiana di Riccardo Venturi
2-7-2017 13:50

dengamle
CANZONE DEL VECCHIO

L'uomo vecchio somiglia
a una quercia scorticata.
Tutti i suoi rami
le cadono giù via,
marciscon le radici,
la cima le casca giù;
e così decade il vecchio
mentre il giovane cresce.

Povertà e Malattia
se ne andavano in città,
le incontrò la Pena a sera,
e così furon tre sorelle.
Fecero una riunione
alla porta del vecchio;
Dio abbia pietà del vecchio
che abita là dentro.

Il vecchio si liscia
la sua testa canuta,
e la sua vecchiaia
spazienta i suoi parenti.
Di parenti ne ha tanti,
ma di amici pochi,
Dio del cielo abbia pietà
di chi ha fede in Lui.

Si piega il naso del vecchio
come un ramo a terra,
il mondo è traditore
come il ghiaccio su un fiume,
che geme e fa rumore,
poi si spezza e affonda.
Così è per un vecchio
che vive da lungo tempo.

La morte rassomiglia
a un cacciatore ostinato,
che scatena i suoi cani
e abbatte un capriolo.
Ne abbatte uno,
ne abbatte due
e poi abbatte tutte le creature
grandi e piccine.
Amen.

2/7/2017 - 13:51




Lingua: Inglese

Traduzione inglese di John Irons
English translation by John Irons
OLD MAN

Old man he resembles
an oak with no bark:
sheds its many branches
till it stands stark,
its roots start to rot
it thins out on top.
Old man falling off,
young man coming up.

Poverty and Illness
the city would see,
at evening Grief met them,
then were they sisters three.
Arranged a meeting
at the old man’s door;
Almighty God spare the old man
who dwells within for sure.

The old man strokes
his pate of grey hair,
old age tries the patience
of his kin everywhere.
kinsmen he’s a-plenty,
precious few friends has he;
may God in heaven spare the one
whose trust in such must be.

The old man’s nose bends
like a branch to the ground.
The world is as treacherous
as river-ice unsound;
it creaks and it cracks,
it breaks and sinks away:
so fares an old man
that lives for many a day.

Death he most resembles
a huntsman of stubborn mind:
his hounds he unleashes
to hunt a single hind,
he hunts perhaps just one,
it could be he hunts twain,
or maybe creatures one and all,
till all of them are slain.

2/7/2017 - 18:52




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