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Ostalghia

Davide Giromini
Lingua: Italiano


Davide Giromini


Eravamo bambini adulti
la coscienza in qualche canzone,
un amaro elisir di scienza
confondeva fede e ragione.
Il rimorso la nostra Budapest,
Per Elisa la nostra piaga
partigiano passato stinto,
ostentata coscienza nuova
nel cielo di Praga.

Eravamo belli e dannati
dopo il sonno della Bohème,
dentro fabbriche onirico-alcoliche
di socialisti in fase rem.
Eravamo rosse bandiere
dimenticate in varechina,
vuoti simboli decolorati
cercavamo le Case del Popolo a Cortina.

Il sole dentro di noi
risorge senza essere nato,
filtrando recrudescenze
del nostro vento di trapassato.
Canto del cigno,
televisione,
american love,
lavando la voglia di Afghanistan
sopra la fronte di Gorbaciov,
la voglia di Afghanistan
sopra la fronte di Gorbaciov.

Compagni lasciamo stare
è un fatto di seduzione,
non di scelte alla Mara Cagol,
non di fabbriche e occupazione,
non di fasci e capitalismo,
non di falci e rivoluzione,
ma bolscevico futurismo,
è un fucile e un berretto che vola
in qualche canzone.

Animali con la coscienza,
d'evoluzione sbaglio di via,
che nella barba di Marx ci maschera
da padre morto di eutanasia.
E se la morte è consolazione
di vita, sua legittimità,
a cosa serve negare Dio?
A cosa serve pensare ancora
che chi ha compagni
non morirà
?

Il sole dentro di noi
risorge senza essere nato,
filtrando recrudescenze
del nostro vento di trapassato.
Canto del cigno,
televisione,
american love,
lavando la voglia di Afghanistan
sopra la fronte di Gorbaciov,
la voglia di Afghanistan
sopra la fronte di Gorbaciov.



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