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My God

Jethro Tull
Lingua: Inglese


Jethro Tull

Lista delle versioni e commenti


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The Third Hoorah
(Jethro Tull)
Aqualung
(Jethro Tull)


[1971]
Parole di Ian Anderson
Musica dei Jethro Tull
Nell’album “Aqualung

Aqualung

Una canzone contro la violenza delle chiese, di tutte le chiese e le loro gerarchie, compresa quella anglicana, qui definita “the bloody Church of England”…
E’ sicuramente una canzone contro la guerra, non solo anticlericale, che le divisioni che le chiese attuano nel mondo col pretesto di una o dell’altra appartenenza religiosa sono spesso a fondamento di odio, di violenza e di guerre…

'My God', the first track, isn't a song against God, or against the idea of God, but it is against Gods and the hypocritical church of the Establishment; it's a criticism of the God they choose to worship. It's very dissatisfying to me that children are brought up to follow the same God as their parents. God is the abstract idea Man chooses to worship; he [He] doesn't have to be worshipped. I say he [He] only has to be acknowledged. Children are brought up to be Jewish, Catholic or Protestant just by an accident of birth. I think that's a presumptuous and immoral thing to do. Religion makes a dividing line between human beings and that's wrong. I think it's very wrong that we are brain-washed at school with a set of religious ideas. It should be up to you to think and makes your own decision". ".... 'My God': This is a blues for God, in the way of a lament. So many religions operate as a social service instead of a spiritual one".
(Ian Anderson in Disc and Music Echo, 20th March 1971)

«My God, la prima traccia, non è una canzone contro Dio o contro l'idea di Dio, bensì è contro gli Dei e l'ipocrita gerarchia ecclesiastica; è una critica contro il Dio che loro hanno scelto di adorare. Mi lascia molto a disagio il fatto che i bambini vengano educati a seguire lo stesso Dio dei loro genitori. Dio è l'idea astratta che l'Uomo sceglie di adorare; egli non ha bisogno di essere adorato. Voglio dire che Egli ha solo bisogno di essere riconosciuto. I bambini sono cresciuti come ebrei, cattolici o protestanti solo per un incidente di nascita. Credo che questa sia una cosa presuntuosa e immorale da farsi. La religione crea una linea divisoria fra gli esseri umani e questo è sbagliato. Penso che sia estremamente sbagliato che ci venga fatto il lavaggio del cervello a scuola con un mucchio di idee religiose. Dovrebbe stare a ciascuno di noi pensare e prendere le proprie decisioni.
Questo è un blues per Dio, nello stile di un lamento. Giacché molte religioni operano come fossero un servizio sociale anziché un servizio spirituale.»
(traduzione italiana del passo dell’intervista a Ian Anderson succitato, da it.wikipedia)
People, what have you done:
locked Him in His golden cage.
Made Him bend to your religion
Him resurrected from the grave
from the grave.
He is the god of nothing
if that's all that you can see.
You are the god of everything
He's inside you and me.

So lean upon Him gently
and don't call on Him to save you
from your social graces
and the sins you used to waive.
The bloody Church of England
in chains of history
requests your earthly presence at
the vicarage for tea.

And the graven image you-know-who
with His plastic crucifix
he's got him fixed
confuses me as to who and where and why
as to how he gets his kicks.
Confessing to the endless sin
the endless whining sounds.
You'll be praying till next Thursday to
all the gods that you can count.

inviata da Bernart Bartleby - 31/12/2015 - 15:21



Lingua: Italiano

Versione italiana di Federico Mina
MIO DIO

Gente che cosa avete fatto
L’avete chiuso nella Sua gabbia dorata
L’avete piegato alla vostra religione
Lui che è risorto dalla tomba
Lui è il dio del nulla
Se questo è tutto quello che puoi vedere

Voi siete il dio di tutto
Lui è dentro voi e me

Quindi poggiatevi a lui gentilmente
E non invocatelo per farvi salvare
dalle vostre buone maniere
E dai peccati ai quali siete soliti rinunciare

La sanguinosa Chiesa d’Inghilterra
Incatenata dalla storia
Richiede la vostra presenza terrena
Al vicariato per il tè

E la figura intagliata di tu-sai-chi
Con il suo crocifisso di plastica
L’ha messo a posto
Mi confonde su chi, il dove e il perché
E il come prende i suoi calci

Confessando al peccato infinito
L’infinito lamento
Pregherai fino a Giovedì prossimo
Tutti gli dei che riesci a contare

inviata da Federico Mina - 2/11/2018 - 13:47




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