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Git Gone!

Len Chandler
Lingua: Inglese


Lista delle versioni e commenti


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[1965]
Lyrics and music by Len Chandler
Testo e musica di Len Chandler

Len Chandler.
Len Chandler.


“Veleno di piombo sul muro – Le canzoni del Black Power” è un oramai introvabile libro a cura di Alessandro Portelli edito nel 1969 da Laterza. Introvabile, ma un mio assolutamente caro amico, uno che si è fatto anni di lotta armata, di latitanza, di esilio e di galera, ne ha trovata casualmente una copia in uno “scaffale di libero scambio” in un ospedale fiorentino; e me l'ha consegnata affinché ne facessi buon uso. Cosa che vado a fare, anche perché il libro contiene, interamente commentate e tradotte, trentacinque canzoni dell'epoca del Black Power, ancora più introvabili del libro: tant'è vero, che -pur avendone reperito il video, il testo non si trova in rete e l'ho dovuto copiare di persona. Len Chandler, nato nel 1935, è stato in origine un musicista di formazione classica, laureato alla Columbia University. Nei primi anni '60 Chandler si unì al Civil Rights Movement, cantando in dimostrazioni e raduni e facendosi la fama di cantautore di protesta; una delle sue più famose canzoni è stata Beans in my Ears, ripresa sia dai Serendipity Singers sia da Pete Seeger. Fece parte anche di Clearwater, l'organizzazione creata da Pete Seeger per salvare l'ambiente della Valle dello Hudson. Si esibì anche nell'ambito del gruppo contro la guerra F.T.A., creato da Jane Fonda nel 1971. Mise in musica anche materiale originale proveniente dal Black Panther Party.

Così Alessandro Portelli introduce la canzone (op. cit., p. 141): "La protesta contro la guerra in Vietnam qui è presentata in modo piuttosto indipendente dalla lotta per la liberazione negra: ma il collegamento rimane inconfondibile, non fosse altro che per la persona dell'autore, e soprattutto nel riferimento al "vero combattente per la libertà", più che in quelli alla polemica con i reazionari e alla politica del "domino". Dal libro The Vietnam Songbook di Irwin Gilber e Barbara Dane, ed. "The Guardian", 1969."
Things are in a jam down in Vietnam,
People down there don't dig Uncle Sam.
Rule by the people just can't be wrong,
And the people down there are the Viet Cong.
Well, you're wrong, Sam, scram!
Don't you know you'd better git gone.

Got a letter the other day, it said, "Greetings, son,
We want you in our war, come and get your gun".
I wrote Sam a letter, had to tell him no,
I'm a real freedom fighter, so I just can't go.
And you're wrong, Sam, scram!
Don't you know you'd better git gone.

I almost went to jail for the thirteenth time,
When a Nazi threw red paint on my picket sign,
I heard him yell, "Don't be misled by red,"
I don't think he listened to a thing he said.
Well, you're wrong, Sam, scram!
Don't you know you'd better git gone.

The voice from 'cross the barricade shouts, "Give us joy!"
The voice from 'cross the barricade shouts, "Bomb Hanoi!"
There's a CIA confession that they call "I spy",
Where living color Cosby helps to sell the big lie.
Well, you're wrong, Sam, scram!
Don't you know you'd better git gone.

Take your hands off Asia's throat,
Put your dominos away and let the people vote;
I gave up cigarettes 'cause they kept me broke
And draft cards make a much more healthy smoke.
And you're wrong, Sam, scram!
Don't you know you'd better git gone!

inviata da Riccardo Venturi - 20/8/2014 - 11:47



Lingua: Italiano

Traduzione italiana di Alessandro Portelli
op. cit.. p. 143/145
VAI VIA!

Le cose si complicano giù in Vietnam,
la gente laggiù non vuole bene allo zio Sam.
Il potere al popolo è una cosa giusta
e il popolo laggiù sono i Viet Cong.
Hai torto, zio Sam, vattene!
Non ti accorgi che faresti meglio a andare via?

Mi è arrivata una lettera l'altro giorno, diceva "Salve figliolo,
ti vogliamo nella nostra guerra, vieni a prenderti il fucile."
Scrissi una lettera allo zio Sam, bisognava che gli dicessi di no,
sono un vero combattente della libertà, perciò non posso andare.
E hai torto, zio Sam, vattene!
Non ti accorgi che faresti meglio a andare via?

Sono quasi andato in prigione per la tredicesima volta,
quando un nazista tirò vernice rossa sul cartello che portavo.
Mi gridò, "Non ti fare ingannare dal rosso",
ma credo che neanche lui ascoltava quello che stava dicendo.
Hai torto, zio Sam, vattene!
Non ti accorgi che faresti meglio a andare via?

La voce da un lato della barricata grida, "Vogliamo la gioia!"
La voca dall'altra parte della barricata grida, "Bombardate Hanoi!"
C'è una confessione della CIA che chiamano "I Spy"
dove, in TV a colori, Cosby cerca di far credere la menzogna alla gente.
Ma hai torto, zio Sam, vattene!
Non ti accorgi che faresti meglio a andare via?

Giù le mani dalla gola dell'Asia,
mettete via il vostro domino e lasciate votare la gente;
ho rinunciato alle sigarette perché costavano troppo,
e il fumo delle cartoline precetto è molto più salutare.
E hai torto, zio Sam, vattene!
Non ti accorgi che faresti meglio a andare via?

21/8/2014 - 09:40


La canzone fu scritta per lo meno nel 1965, visto che testo ed accordi sono pubbicati sul #65 del Broadside Magazine, 15 dicembre 1965...

B.B. - 29/2/2016 - 15:51




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